SALUTATE L’ALIENO CHE FACEVA IL PREMIER

Salutate l’alieno che faceva il premier

di Beppe Severgnini

Pochi giorni dopo la caduta del governo, Mario Draghi sembra già lontano. Molti italiani sono indignati, ma per quanto tempo?

Mario Draghi (LaPresse)

Inverecondia, avremmo scritto cento anni fa. Spudoratezza. Le bugie, i tradimenti, le amnesie, le ipocrisie, le sconfessioni, le ambizioni inconfessabili, le vanità evidenti: lo spettacolo può indisporre, ma non annoia. Dopo aver pregato Mario Draghi di accettare l’incarico, e averlo usato come scudo per diciassette mesi, Cinque Stelle, Lega e Forza Italia lo scaricano. Le contorsioni verbali dei governatori leghisti, con cui il governo aveva collaborato lealmente, sono un spettacolo nello spettacolo. Molti italiani sono indignati. Sì, ma quanti? E per quanto?

     L’indignazione è una reazione morale, e le reazioni morali non sono la specialità nazionale. Siamo più bravi in altre cose. Per esempio, nel cercare conforto dentro la vita quotidiana. La rete delle relazioni, la dolcezza delle abitudini, la bellezza dei luoghi: tutto serve a distrarci e a consolarci. Siamo gli psicoterapeuti di noi stessi. Nessuno ha la capacità degli italiani di trovare nicchie di rassicurazione e consolazione.

     La politica lo ha sempre saputo. E, quando serve, se ne ricorda. In queste ore non propone cure, offre analgesici. Guerra, energia, inflazione, siccità? Con calma. Le prime uscite dei sorridenti cospiratori — Conte, Salvini, Berlusconi — sembrano il «cordialino» che vent’anni veniva offerto a chi aveva un mancamento. Pace fiscale! Si va prima in pensione! Pianteremo un milione di alberi! Tagli alle bollette! Con quali soldi, non si dice. Si parla poco anche dei nuovi fondi del Pnrr, che richiedono precisione e disciplina. Voi, ne vedete?

     Il leader che indica e affronta i problemi è ammirevole, ma irritante; i leader che parlano d’altro sono più simpatici. L’estate sembra fatta apposta per alimentare la rimozione collettiva e incoraggiare deliziose illusioni. Le cicale nazionali amano questa stagione. Serate lunghe, progetti a breve. Ma poi, si sa, arrivano autunno e inverno. Chi ci ha illuso, a quel punto, sarà seduto comodo nei nuovi uffici, e ci dirà dalla tivù: «Ci dispiace, avete capito male. Ora, zitti e buoni».

     Sono passati tre giorni dallo scioglimento anticipato delle Camere. Mario Draghi è già un alieno. Se Samantha Cristoforetti lo vede passare, dall’oblò della stazione spaziale, ce lo saluti.

ARTICOLO SEGNALATO DAL FR.’. A. F.

Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *