XX SETTEMBRE 2021. ALLOCUZIONE DEL GRAN MAESTRO

XX Settembre 2021. L’Allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi

Gentilissime signore e gentilissimi signori ospiti, carissimi fratelli del Grande Oriente d’Italia. Come ogni anno ci ritroviamo qui a celebrare il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno. Vi do il benvenuto insieme ai fratelli che compongono la giunta e che chiamo sul palco. E’ la mia orchestra è la nostra orchestra. Quest’anno siamo costretti a celebrare la ricorrenza con misure restrittive che abbiamo adottato con un senso di responsabilità e di rispetto che va addirittura oltre le misure stabilite dalle autorità pubbliche. Perché noi vogliamo contribuire alla battaglia civica per uscire dall’inferno della pandemia.

Scusate, ma devo dirvi che non mi appassiona il dibattito sul Green Pass: sono orgogliosamente pluri vaccinato. Ho il segno del vaccino del vaiolo sul braccio. Ho fatto l’antipolio, l’antidifterica e persino la puntura sul petto, quella che hanno fatto a noi militari di leva. Non so che cosa ci fosse in quella puntura, mi sono fidato…Detto questo voglio ringraziarvi per la vostra presenza. Sono dispiaciuto per non poter accogliere oggi coloro che non sono potuti entrare. Le regole e il senso profondo delle regole vanno rispettate. Senza se e senza ma.

Questo è uno dei momenti più importanti per noi massoni legato al simbolismo degli Equinozi e dei Solstizi e all’affermazione definitiva del Libero Pensiero conquistata con la Breccia di Porta Pia e la fine del potere temporale della Chiesa. Uno dei passi salienti per la nascita dello Stato Italiano. Ma in questo mio intervento vorrei parlarvi e invitarvi a riflettere, io per primo, su due grandi temi costituiti dalle parole Libertà e Responsabilità che danno il titolo al manifesto delle celebrazioni di quest’anno.

La prima, la Liberta, costituisce per noi l’architrave della costruzione iniziatica, non a caso è il primo valore del nostro trinomio che recita Libertà, Fratellanza e Uguaglianza. La seconda, la Responsabilità, invece è scritta dentro di noi e fa da sempre parte del cammino che ogni libero muratore deve percorrere nel corso della sua esistenza.

Possiamo dire e non è un gioco di parole, che Libertà è Responsabilità e Responsabilità è Libertà. L’una è strettamente legata all’altra e insieme, se utilizzate con saggezza, forza e bellezza, possono consentire ad ogni persona di fare il meglio per se’ e per gli altri.

Noi massoni che siamo da oltre trecento anni tenaci costruttori prima di Cattedrali e poi di Libertà e Democrazia sappiamo che tutto si innalza con impegno, fatica e grande forza fisica ed interiore. Sappiamo che ogni Opera va realizzata in piena libertà di scelta ma con altrettanta responsabilità nell’agire per il Bene di tutti. Oggi, la grande Opera che tutti siamo impegnati a costruire, è uscire dall’inferno della pandemia.

Costruire è il lavoro più faticoso e complesso che esista. Bisogna avere davanti sempre e ben preciso l’obiettivo finale. Certo, la fase della preparazione è cruciale, sennò non potrebbero venire alla luce opere mirabili come lo stesso Vascello realizzato dall’architettrice Plautilla Bricci nel Seicento come abbiamo sentito poco fa dalle parole della scrittrice Stefania Mazzucco, autrice di un bellissimo libro, che ringrazio per la sua presenza qui stasera con noi. Così come ringrazio il presidente del Fai, Andrea Carandini, per l’attenzione riservata al Grande Oriente d’Italia con la cura delle visite guidate alla nostra sede nazionale che hanno consentito al Vascello di essere il sito in assoluto più visitato nello scorso mese di maggio, visite che sono state ripetute in questi giorni con successo. Al professor Carandini, fra poco consegnerò l’onorificenza dell’Ordine Galileo Galilei per il suo costante impegno nella valorizzazione dei beni culturali, artistici e paesaggistici, per quello che ha fatto e che farà.

Ma torniamo al tema della costruzione.  Per realizzare qualsiasi Opera d’Arte occorre innanzitutto disegnare su carta  il progetto, poi comporre la squadra dei muratori e infine ben assemblare e tirare su quello che s’intende edificare.

Durante le varie fasi bisogna prestare poi la massima attenzione a tutti i particolari: quelli visibili e i più nascosti. Non si va al lavoro semplicemente per mettere un mattone sopra l’altro ma per creare una grande opera da lasciare ai posteri. Dobbiamo sempre ricordare che Noi siamo il presente, ma siamo solo una briciola, tra due eternità, il passato e il futuro.

E oltre a costruire bisogna poi anche far sì che l’opera venga migliorata e duri nel tempo. Non si costruisce nulla se il terreno non è adatto e la squadra di muratori non agisce in perfetta sincronia e condivisione d’intenti. È quello che noi massoni facciamo con passione, tenacia e responsabilità ogni giorno nel nostro grande cantiere dove gli operai lavorano senza sosta per rendere tutto “giusto e perfetto”. Si deve Costruire ma anche conservare quanto realizzato per il domani, ecco la lezione più importante su cui fondare tutto.

In Giappone esiste una bella tradizione che merita di essere ricordata e che costituisce un esempio di cosa significa costruire.  Ogni vent’anni il Tempio scintoista di Ise viene abbattuto e fatto ricostruire dai più giovani.  Tutti arrivano al tempio a vent’anni, vedono come si fa, poi a quaranta lo ricostruiscono e rimangono a spiegare il modo ai più giovani.  È una metafora importante e preziosa della vita: prima impari, poi fai, quindi insegni.  Così tutti partecipano con Libertà e Responsabilità alla creazione di un’opera simbolo.

Noi massoni continuiamo a tramandare da secoli a chi entra nell’Ordine – fra i quali tantissimi giovani – le basi dell’operatività muratoria. Nel nostro grande cantiere in piena libertà si utilizzano gli antichi strumenti dell’Arte per elevare gli uomini e migliorare la Costruzione di una Società più giusta, più solidale e fraternamente unita.

Costruire un mondo migliore è importante perché si sviluppi e si irrobustisca la coscienza di una fratellanza civica, che vuol dire rispetto degli altri e di se stessi.

Oggi, invece, in tante occasioni e non solo nel nostro Paese, assistiamo a dispute, rivalità, divisioni, discriminazioni, che mettono a rischio il nostro presente e il futuro delle prossime generazioni. I fondamentalismi fanno paura. Comunque e ovunque si manifestino. E’ il modo più sbagliato di ragionare e operare perché così non si costruisce nulla di bello e duraturo.

Anche Il senso di responsabilità, è più evocato che effettivamente attuato per il bene comune. L’egoismo e la supremazia di una parte diventano perenne motivo di scontro. Noi liberi muratori del Grande Oriente d’Italia non siamo per questo inutile e improduttivo ma da uomini liberi e responsabili invitiamo tutti a cooperare con alto senso di responsabilità in ragione del Supremo interesse comune. E il richiamo che ci fa spesso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale rivolgiamo il nostro deferente saluto.

Nel porto di New York possiamo ammirare la statua della Libertà, realizzata fra l’altro da un massone. La statua, con quella enorme fiaccola che si alza verso il cielo, è il massimo simbolo di tutte le libertà dell’Uomo

Ma oggi accanto a quella fiaccola e a quella statua bisognerebbe più che mai realizzarne un’altra: La statua della responsabilità come propose lo psicoterapeuta austriaco Viktor Frankl. Ebbene Noi questa statua ce l’abbiamo nel cuore ed è idealmente davanti ai vostri occhi in questo parco del libero pensiero. Si possono abbattere statue, imporre modi di vita, uccidere le persone, ma la libertà che è nei nostri cuori non si uccide. L’augurio è che la Libertà e la Responsabilità accompagnino sempre le nostre azioni e che la fiaccola della Libertà non si spenga mai!

Viva il Grande Oriente d’Italia, viva la Repubblica, viva la nostra amata Italia

Il Gran Maestro Stefano Bisi

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