ESOTERISMO DEL GREMBIULE MASSONICO

ESOTERISMO DEL GREMBIULE MASSONICO”
Relatore Athos. A. Altomonte
  Civitavecchia, Sunbay Park Hotel , 15 marzo 2003
  Il particolare che più colpisce l’immaginario comune dei confratelli massoni, è il grembiule ch’essi indossano, come segno distintivo e simbolo iniziatico della Libera Muratoria nei suoi 3 gradi di capacità, qualità e virtù. Un “vestimento” che ricorda i costruttori operativi del medioevo, e gli edificatori del Tempio di Gerusalemme: voluto da re Davide, e ultimato da suo figlio Salomone. L’Architetto Hiram Abif dirigeva i lavori di costruzione del primo Tempio di Gerusalemme, ed era Maestro e guida morale di tutti i costruttori minori, in ogni grado e qualità. Il Maestro Hiram, ucciso da tre Cattivi Compagni, sacrificò la propria vita per mantenere il “segreto sui lavori compiuti”, di cui non volle rivelare la Parola di Passo. Per questo, divenne il simbolo della spiritualità dell’Ars Muratoria, e figura centrale del mito della maestranza massonica. Hiram, l’Architetto, distinse le legioni dei suoi operai in tre categorie: gli Apprendisti Introdotti, i Compagni d’Arte ed i Maestri Liberi Muratori. Una suddivisione ancora vigente nella Massoneria Azzurra. A disciplinare i tre gradi, erano preposti gli Architetti sovrintendenti e revisori, che garantivano i ritmi e laqualità dell’Opera, con regole e strumenti ancora presenti nei Templi massonici. Operai, Maestri ed Architetti, si riconoscevano comunicandosi Segni e Toccamenti segreti, a cui si aggiungevano le Parole di Passo, con cui si poteva accedere sin nei comparti più segreti delle costruzioni sacre (v. Camera di Mezzo). Anche oggi l’uso di segni, toccamenti e parole segrete, sono usati per distinguere gli appartenenti ai diversi gradi della Piramide massonica. La Fratellanza dei Costruttori, costituitasi attorno alle Piramidi, ha preso origine molto più ad oriente. E in suo ricordo, è nata la formula: «come il sole s’alza da est anche la saggezza procede da Oriente». I consessi iniziatici hanno un uso comune, quello d’accettare i postulanti, solo dopo ch’essi abbiano superate le prove richieste, che potevano variare da consesso a consesso. Ma una regola a tutti comune, era il giuramento del silenzio su quanto appreso ed il segreto sui lavori compiuti. Costruire un edificio sacro in Pietra, significa dare forma materiale ad un’idea Divina. E perseguendo questo scopo, le iniziazioni dei costruttori avevano indirizzi diversi. Quelle di base erano di carattere professionale. Ma, gli operai migliori, potevano aspirare ad essere “introdotti” ai misteri minori. Che, nelle classi degli esecutori materiali, servivano ad accrescere la conoscenza degli ideogrammi architettonici a cui, poi, avrebbero prestato la propria opera. Le iniziazioni ai misteri maggiori, invece, erano indirizzate agli ideatori dei progetti. E sottintendevano un approccio diretto alle conoscenze, riservate alla Casta Sacerdotale, i cui maggiori depositari erano gli Hierophanti, depositari degli Insegnamenti del Tempio, e gli unici che potevano iniziare i migliori tra loro.* *Nota:gli Hierophanti (da cui il termine, ieratico) erano sacerdoti ed iniziati, che non promuovevano alcun contatto con chi, amplificando le credenze popolari, diffondeva criteri religiosi exoterici. Erano iniziati che non seguivano i culti esteriori, destinati al popolo, perché eredi di una spiritualità che perseguiva l’illuminazione interiore, che discendeva da un principio di divinità, che non concepiva l’adorazione di principi materiali (conoscenza esteriore, la divinità materiale). Gli Hierophanti erano iniziatori di canoni interiori, perciò invisibili, e per questo creduti segreti. Costruttori di ponti ideali, con cui collegavano il proprio cielo interiore (il piano della coscienza divina) alla materia mentale (il piano della coscienza fisica) sino ad infuocarla:producendo, di fatto,l’illuminazione. Gli iniziatori infuocavano la coscienza fisica (la terra) e, attraverso i canoni di una Dottrina Segreta, raggiungevano una elevatissima condizione rituale e teurgica, che esprimeva quell’assonanza di gesti-suoni e parole, ch’era la prerogativa dei più alti gradi della gerarchia iniziatica. Infuocare la “terra interiore” dell’iniziato, è il supremo atto rituale che conclude il più sacro degli atti: la sacralizzazione della materia vivente. Questo, agli occhi comuni, rendeva l’iniziato un semidio o un messaggero di Dio, così, com’è ricordato: le divinità camminavano tra gli uomini.   Anche in occidente, i Costruttori di sacre forme erano Iniziati che, con “sacrum facere“, ideavano le geometrie che riproducevano nella pietra idee divine. Così, come già in oriente, anche in occidente, le costruzioni divennero grandi “Libri di Pietra” che indicavano gli scopi di Dio in terra. Affinché i canoni della Dottrina Segreta non fossero utilizzati per scopi profani, i tratti della Grande Opera, che si trasmettevano dal misticismo ebraico, furono ri-velati (velati due volte) nelle geometrie degli edifici (come l’Albero sephirotico inscritto nel frontone delle Cattedrali), nei monogrammi segreti e parole di passo, nei segni misteriosi, ed in tutti gli arredi rituali, i cui significati restano impenetrabili agli occhi dei “non-introdotti” ai misteri. Anche se, ad Oriente come ad Occidente, incuranti del tempo e dello spazio, i grandi “Libri di Pietra” continuano a trasmettere lo spirito della Dottrina Segreta degli Hierophanti. Quadri e miniature ci mostrano operai nell’atto di usare strumenti per erigere Templi “alla Gloria di Dio”. A questo contribuiva la fatica degli operai, che si cingevano i fianchi con grembiulini di pelle d’agnello, per difendersi dai colpi degli arnesi e dalle schegge. Il grembiule d’Arte, dunque, è un elemento storico della tradizione “operativa”, che con l’avvento della Massoneria speculativa assunse il valore di simbolo iniziatico. Così, non da non essere più un vestimento operativo ma, assieme ad una fascia di ricordo cavalleresco, divenne un quadro che illustrava gli elementi esoterici di un grado o di un ufficio massonico. E questo non solo nella Massoneria Azzurra ma anche nella Massoneria Rossa, Nera e Bianca, o in ogni altro Rito, dove fascia e grembiule divennero segni distintivi della dignità massonica. Correlando la cintura che permette di cingerlo in vita al “segno di maestro massone”, appare evidente l’analogia con i cordoni di “castità” degli Ordini cavallereschi, mistici e templari. Ovverosia, con tutti quei vestimenti rituali e religiosi che indicano il distacco dalla confusione sessuale, per dirigerne le energie verso l’intelletto, e dunque per scopi diversi da quelli del piacere e della generazione materiale. Il cordone, insomma, è il simbolo di una ricercata purezza che ricorda l’afflato mistico che animava le Antiche Osservanze iniziatiche.   Il Tour de France Il Giro di Francia, è conosciuto dal grande pubblico per un evento ciclistico internazionale. Originariamente, però, il “Tour de France” era un percorso di perfezionamento artigianale, attraverso il quale l’apprendista diventava compagnon e poi compagnon finito. Compiendo tre volte il periplo del percorso, i compagnoni passavano da una costruzione all’altra, da una chiesa ad una cattedrale, così, esperienza dopo esperienza, raggiungevano la maestranza nell’arte del costruire. Il termine compagnon deriva dal latino “cum panis“, nel significato di “colui che condivide il pane“. Da cui il termine “compain”, che in francese significa compagno. I compagnon accettavano le regole di una vita comunitaria, condividendo tutti i precetti ed i segreti del mestiere. Questo ricorda il principio di condivisione fraterna, ch’era a fondamento dellaRegola templare: raffigurato dal mangiare in due dalla stessa ciotola, e dall’usare in due lo stesso cavallo (v, sigillo). L’assonanza sussiste, perché i Costruttori delle Cattedrali appartenevano all’Ordine Templare, i cui affiliati educavano gli operai più esperti. Dunque, il tour serviva a trasformare il compagnon in artefice, utilizzando un percorso iniziatico squisitamente professionale. Ma il modello iniziatico delle Confraternite artigianali e delle Gilde operaie cambiò, e di molto, con gli sconvolgimenti politici che seguirono la rovina dell’Ordine Templare. Membri illustri dell’Ordine, come architetti, ricercatori, alchimisti che forgiavano i metalli, banchieri delle Commende, assieme a molti cavalieri, per sottrarsi all’avidità sovrana (di re Filippo il Bello) e alla persecuzione religiosa (di papa Clemente V, eletto con gli auspici del sovrano francese) si avviarono a volontario esilio. Ma non tutti si allontanarono. Molti chiesero asilo alle Confraternite operaie, dove profusero il loro sapere iniziatico diffondendo tra i Liberi Muratori il simbolismo dei propri “misteri”. Questa fusione, determinò l’avvento di quel fenomeno culturale chiamato Massoneria speculativa. Per effetto della spinta intellettuale dei “transfughi” di altri Ordini, la Libera Muratoria modificò il proprio assetto misterico. Mutando il proprio indirizzo iniziatico, che da professionale divenne umanistico, filosofico e scientifico. L’avvicinamento di FF. “Illuminati” cambiò pure la vecchia impronta rituale. E tra quelli che determinarono questo cambiamento va ricordato l’inglese Elias Ashmole, rosacrociano del XVII secolo, che arricchì la Massoneria speculativa del 3° grado: Maestro Massone. Dando a questo grado una singolare peculiarità spirituale. Il suo misticismo rituale, infatti, esprime precetti tutt’altro che di “mestiere”. Tanto che nella cerimonia per la costituzione del nuovo maestro, viene raffigurata la resurrezione spirituale del Maestro Hiram.   Venuta meno la funzione di protezione fisica, le dimensioni del grembiule vennero regolate in funzione simbolica. E tra il XVIII e il XIX secolo, le sue dimensioni furono portate a 35-40 cm. di altezza per 35-40 di larghezza. Questi numeri, esprimevano un antico canone della tradizione iniziatica, che riconosceva in quegli anni la maturità, perciò, “l’età giusta” per essere ammessi ai misteri del Tempio. Dove i segreti dell’Arte non erano più fisici ma intellettuali. E «. la pietra non fu più pietra.» ma divenne il simbolo del temperamento umano, da levigare, per renderlo adatto a congiungersi con altre pietre fraterne. Così da riconoscere il principio di Coesione Fraterna ed Universale, che viene rappresentato sottoforma di chicchi di melagrana. Il grembiule è composto da tre parti: una base quadrata, una bavetta triangolare e una cintura. Apprendisti e Compagni indossano grembiuli in pelle o di raso bianchi, senza decori. Mentre il grembiule dei Maestri è bordato di rosso ed è ornato variamente: con cocche o Tau, oppure, decorato da due lettere rosse “M” (Mac) e “B” (Benac), a raffigurare la Parola Perduta. La forma del grembiule non cambia nei tre Gradi, ma riveste significati diversi in ragione del grado e delle funzioni del massone. Il quadrato di base ed il triangolo della bavetta, oltre che nella sua valenza geometrica e matematica (v. immagine), è la rappresentazione dei sette livelli di conoscenza, a cui si ascende attraverso le sette arti Liberali: grammatica, retorica, oratoria, aritmetica, musica, astronomia e geometria. Poi, ricordando il precetto per cui: «Dio, creando, geometrizza l’universo», l’aspetto geometrico fu posto all’apice di una scala ideale di conoscenza, e la lettera G accomunata al Pentalfa Fiammeggiante ch’è il simbolo della più alta iniziazione. Grammatica, retorica e dialettica componevano il cosiddetto Trivio. Fondamentale per il sapere, perché, senza regole del linguaggio non ci può essere comprensione né comunicazione. Dunque, per dare forma giusta e perfetta al pensiero, è fondamentale raggiungere la padronanza del linguaggio e l’abile uso dello strumento verbale. Perciò, per imparare, si deve prima imparare a tacere e ad ascoltare. Il triangolo ed il quadrato del grembiule si sommano dando forma al pentagono, che unisce il quaternario della materia fisica al triangolo della perfezione divina. I numeri sacri che corrispondono a questa “forma” sono il 3, il 4 ed il 5, che si scompongono rispettivamente in 1 2 / 3 1 /3 2 .  Dai numeri 3 4 5 nasce il 12, riconducibile (1) al numero 3, simbolo del ternario spirituale. Il quadrato rappresenta il quaternario dei 4 elementi: terra (minerali dello scheletro, ossa, coscienza fisica), acqua (fluidi fisici, coscienza emotiva), aria (mente, pensiero astratto), fuoco (energia, coscienza spirituale). I significati dei 4 elementi, trattati nella conferenza precedente, sono stai velati nella metafora dei 4 evangelisti e dei 4 animali che velano quattro cicli zodiacali, che corrispondono alle quattro ere. Terra e acqua corrispondono alla parte fisica-emotiva della personalità, che la mente deve imparare a disciplinare e controllare. Dominando i gangli energetici da cui trovano impulso gli elementi inferiori, posti al disotto della cintura, si porta l’attenzione dell’iniziato verso l’alto, cioè, verso la triade rappresentata dal triangolo della bavetta. Tra i significati del “Quaternario” (terra, acqua, aria e fuoco) troviamo i quattro stadi della vita: infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia. Poi, i quattro punti cardinali, con alto, basso destra (mascolino) e sinistra (femminino), utilizzati per l’orientamento interiore. Inoltre, la ciclicità delle quattro stagioni e delle quattro Ere, che antiche concezioni suddivisero in Età dell’Oro, dell’Argento, del Bronzo e del Ferro. Con questo, si comincia a ravvisare il “disegno” iniziatico additato ai massoni. Un “viaggio” che porta a sublimare gli elementi del quaternario materiale in quelli del triangolo superiore. Per ottenere ciò, è necessario un processo di metamorfosi interiore che gli ermetisti chiamano: trasmutazione metallica. Che trasformi le sensazioni pesanti della natura passionale, nei pensieri ignei della volontà spirituale, fino alla Ragion Pura. L’elemento acqua salendo verso l’elemento fuoco (coscienza spirituale) crea un effetto infausto, che gli alchimisti chiamano vapore astrale. Sono le nebbie dell’illusione, in cui può perdersi il “Viaggiatore”, che si risolvono nella formula alchemica: «solve et coagula», per rendere secca e solare la “via umida” della coscienza fisica. Questo permette di considerare un altro aspetto: la Via secca e la Via umida non sono un riferimento al sesso del viaggiatore, bensì alla sua coscienza, lunare s’è fisica e solare s’è illuminata dalla triade superiore. I colori del grembiule servono a rafforzare il concetto, perché, il nero al suo interno, significa l’annullamento (simbolico) di ogni indesiderabile colore emotivo che possa sprigionarsi dai centri bassi della personalità. Mentre, il colore bianco del suo esterno, rappresenta il rifrangersi in quei centri delle energie intellettuali. La cintura che divide in due il grembiule sottolinea la divisione tra triade e quaternario. Che bisogna superare con un “ponte”, che crei quell’inversione di coscienza, riprodotta dall’abbassarsi della bavetta nel quaternario inferiore. A rappresentazione di un’altra tappa del percorso iniziatico, dove volontà ed intelletto discendono ad equilibrare il caos degli istinti. Resta il fatto che queste rappresentazioni sono puramente simboliche. Ma possono essere viste come l’indicazione di ciò che può essere fatto levigando la propria pietra, smussandone gli angoli, fino ad esaltare aspetti più sottili di se stessi. Allora, levigare il proprio temperamento, significa trasformare il piombo della natura materiale nell’oro di una coscienza sottile. E questo è il compito di chi vuole rendersi vero iniziato: che non costruisce più cattedrali di pietra ma Templi interiori. Cosciente di non usare più strumenti che producono schegge ma frammenti di conoscenza. I primi strumenti dell’iniziato sono il retto pensare, fondato sull’amore intelligente; il retto parlare, governato dall’auto-dominio; il retto agire, basato sulla comprensione di leggi, anche soprasensibili. Tutto, come redatto in regole antichissime, per iniziati che non si adornano di gioielli, ma di tolleranza, silenzio ed’uniformità iniziatica. Il triangolo che “scende” nel quadrato, sottintende un primo contatto tra la coscienza fisica e quella sottile, nella ri-unione dei due poli (mascolino-femminino) che costituiscono la natura umana. Ciò avviene, attraverso la costruzione di un segmento coscienziale, che una metafora definisce “Ponte” o “Arco reale”, cioè l’Ars Regia. La costruzione di ponti interiori è prerogativa dei pontefici (pontifex), iniziati d’alto valore, capaci di ri-unire «l’alto al basso», seguendo la regola di: «come in alto così in basso», sanno riflettere il cielo interiore nella terra della materia fisica. A rafforzare l’idea, contribuisce il termine francese del grembiule, detto “tablier”, che significa “tavolato o ponte”. Che ci ricorda come ogni cultura iniziatica ha sempre rappresentato con un ponte, il passaggio dallo stato profano (incosciente, dormiente) a quello d’iniziato (cosciente, risvegliato, ri-nato). I colori bianco e nero, anche nel grembiule massonico indicano uno stato di latente dualità tra poli opposti. Un conflitto risolvibile con la capacità di discriminare (simb. la spada) e con il retto giudizio (simb. la bilancia), con cui si genera quell’equilibrio che rende gli opposti complementari. Poiché, l’equilibrio intellettivo, crea un terzo polo mentale (v. sintesi), che annulla i due aspetti apparentemente inconciliabili di mascolino e femminino. Raggiunto l’equilibrio tra “spinte diverse”, i sensi fisici non sono più il solo mezzo d’indagine della coscienza. Ma è la sintesi mentale a diventare un punto di riconoscimento cosciente, capace d’evolversi fino diventare il principio dominante attraverso cui si esprime una coscienza che, non più dominata dagli impulsi della natura inferiore, può riflettersi nell’intelletto. Questo genera un punto mentale (v. baricentro egoico) che illumina la coscienza fisica, creando un effetto che viene raffigurato dal Pentalfa o Stella Fiammeggiante. A quest’ultimo tratto del percorso iniziatico pochi massoni vengono introdotti. Forse perché ci s’indirizza su significati piuttosto lontani dall’aspetto più tradizionale della Libera Muratoria. Ch’è più infuso di devozione religiosa che di scienza iniziatica. Il sentimento religioso è un aspetto diffuso ad ogni livello della Massoneria. In ogni suo ufficio. In ogni suo atto rituale. La presenza di un’anima religiosa nella Massoneria, non può essere ignorata. Anzi, va analizzata, per comprenderne gli aspetti profondi . E scrutare nell’aspetto devozionale della Massoneria sarà l’oggetto di un prossimo lavoro in cui verrà scrutata la religiosità ignorata della Libera Muratoria.
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