LA TOLLERANZA

LA TOLLERANZA

Carissimi Fratelli Fra le virtù che fanno parte della nostra antica Tradizione, una considerazione particolare la Libera Muratoria la nutre e ‘a riserva alla Tolleranza. Essa ci segue, ci affratella, ci arricchisce e migliora in tutto il nostro cammino Iniziatico. Non è un caso che sin dal momento dell’ingresso del recipirendario nel Tempio e prima delle fatidiche prove cui viene sottoposto da parte dei fratelli della Loggia, gli viene immediatamente anticipata una lezione fondamentale del nostro concetto di Tolleranza. “| principi della Libera Muratoria – dice il Maestro Venerabile rivolgendosi al profano -sono immutabili, ma anche così pertetti da consentire a ciascuno la piena ‘ihertà nella ricerca del Vero, La Tolleranza, uno di questi principî, che noi con sideriamo la prima virtù del Libero Mura tore, permette ad uomini di carattere & condizioni diverse di sedere fraterna» mente in questo Tempio e di lavorare, per gli stessi scopi, nel più assoluto, affettuoso, reciproco rispetto”. E, poi il passo cruciale del rituale, che esige una risposta sincera da parte dell’iniziando. “Se una volta ammesso nella nostra Istituzione, trovaste qualcuno che, per fede religiosa 0 per altro motivo, 3vete considerato fino ad ora un nemico, siete pronto ad abbracciarlo ed a considerarlo un fratello?”. Da queste ultime significative parole si può evincere quanto cia alto e imprescindibile per ciascun massone il concetto di Tolleranza,Quel concetto che Francois-Marie Arouet de Voltaire aveva sapientemente espresso nell’età dei Lumi nel suo Trattato sulla Tolleranza e di cui ne fece una divisa per l’eternità scolpendo nella pietra della storia queste mirabili parole: “Disapprovo ciò che dici, ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirlo” Ogni uomo è quindi chiamato a lottare perla tolleranza e la giustizia, facendo ricorso all’azione illum natrice della ragione che, rinunciando al patrimonio dogmatico, unisce spiritualmente tutti gli uomini al di là delle differenze dii costumi, di poli tica e di religione, ‘ Noi fratelli per primi, proseguendo con forza, coraggio e sacrificio il nostro lavoro nei Templi, e poi esportando all’esterno la bellezza del principio p di Tolleranza siamo chiamati a fornire continuamente prova di questa virtù oggi sempre più disattesa e vilipesa in un mondo in cui sSi ergono ovunque e sono in crescita esponenziale le tristi bandiere dell’intolieranza, dell’odio, del razzismo, della discriminazione. In questo turbinio di pericolosi contrasti e di mancanza di ragionevole equilibrio, noi dobbiamo continuare a percorrere imperterriti la giusta Via del Dia logo che è il più grande atto di Tolleranza che sì possa fare per indurre gli uomini a superare steccati e laceranti divisioni e propugnare i nostri valori – autenticamente democratici – di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. La Massoneria è anche una scuola di Tolleranza e deve sforzarsi di svolgere continuamente per il supremo Bene, con rinnovata energia, questa sua funzione mediatrice ed equilibratrice fra forze talora divergenti. Essere tolleranti, non è mai una prova d’inferiorità ma, al contrario, rafforza l’azione di chi è disponibile al dialogo ed all’ascolto e rende l’altro non un nemico da abbattere a tutti i costi ma un interlocutore con cui proficuamente relazionarsi peri prevalere non di una sola tesi ma del bene comune. Carissimi fratelli, sforziamoci quindi nel praticare e diffondere sempre, senza limiti, la Tolleranza e nel propugnarne l’immenso valore fra le colonne, nell’Ordine e nella profanità. Sia essa uno dei luminosi raggi di luce irradiati da Oriente ad Occidente dal nostro meraviglioso Sole della Libertà.

STEFANO BISI

GRAN MAESTRO

DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA PALAZZO GIUSTINIANI

Questa voce è stata pubblicata in Simbologia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *