LA GUERRA UNA FOLLIA!

LA  GUERRA  UNA  FOLLIA!

di Silvio Nascinben

in un’epoca caratterizzata da problemi dominanti come I’integrazione razziale e l’instabilità dei rapporti tra le diverse etnie, per i mutati equilibri in seno alla società contemporanea, non possono che evidenziarsi serie e preoccupanti perplessità per íl futuro dell’Umanità, Aristotele sosteneva che l’uomo è un animale sociale. se, quanto egli diceva fosse tale, come mai dopo millenni di convivenza ancora oggi l’egoismo umano non accenna a mitigarsi? La coesistenza di culture e di tradizioni diverse, per effetto anche di flussi

migratori sempre più incontrollabili, ha ridestato nell’uomo antiche rivalità e rancori sopiti che, nonostante la vernice sociale di un’apparente solidarietà umana, acuiscono le abissali diversità delle condizioni socio-economiche tra i popoli.

Il processo d’integrazione, che può realizzarsi solo con la reciproca comprensione e la buona volontà, s’arresta, però, irrimediabilmente dinanzi a barriere insormontabili su cui troneggiano i simboli totemici di presunte verità assolute – le religioni che, seppur riconducibili a messaggi illuminanti d’amore e di fratellanza tra le genti, stranamente

inducono gli intolleranti, e gli irriducibili del fondamentalismo, alla violenza. Non c’è religione in cui l’esercito dei fanatici integralisti, nel nome di un Dio giusto e misericordioso, non si attivi per seminare odio, e versare sangue innocente per I’affermazione del proprio credo. A questo punto – mi domando – com’è possibile che il Dio d’amore e di giustizia, invocato a gran voce dai credenti delle diverse religioni, consenta che  nel suo nome siano perpetuati infami delitti, ed efferate nefandezze di cui il genere umano dovrebbe, senza ombra di dubbio, vergognarsi?

Qualcuno mi dirà – e a giusta ragione – che circhi e bestie feroci, crociate, pulizie etniche, inquisizioni con roghi e torture, l’olocausto, le persecuzioni staliniste, lo sterminio dei curdi e poi ancora, gli Hitler i Milosevich, i Saddam e tutti gli stramaledetti demoni del passato, e del presente, che hanno vergato col sangue le pagine buie del processo evolutivo dell’uomo, sono sempre esistiti, e quel che oggi avviene, purtroppo, seppur sotto aspetti e comportamenti diversi, non è che il riproporsi di storie già passate…

Certo, l’uomo, sfatando miti e leggende è andato sulla Luna, ed ha inviato macchine volanti che si sono spinte oltre i confini del nostro sistema solare. Ha messo in orbita attorno alla Terra stazioni spaziali, ed ora si prepora a conquistare Marte. Niente di tutto questo fa una grinza! Anzi, le conquiste attuali in campo tecnologico lasciano intravvederne altre, prossimamente, ancor più stupefacenti. Perché mai – continuo a chiedermi – malgrado tutto ciò, l’uomo, non è riuscito a sconfiggere la fame nel mondo, aiutare i milioni di bambini che muoiono per mancanza di medicinali, e, soprattutto, ad avviare un concreto processo costruttivo per una pace complessiva  e duratura  fra tutti gli abitanti della Terra?

Non può che evidenziarsi, fatale come non mai, l’insensibile disinteresse totale di tutti a voler stabilire un dialogo leale e “laico” tra le diverse civiltà, senza che intervengano gli onnipresenti condizionamenti religiosi. Perché? Perché nelle religioni monoteistiche, l’agnello, in passato immolato a Dio, diventato adulto si è sostituito al lupo famelico, non accetta alcun confronto tra culture diverse e, coso ancor più grave, il processo inarrestabile della globalizzazione.

“Sogno – diceva Pablo Neruda – di vedere tutti gli uomini della Terra intorno ad un gigantesco immenso pone grande come la Luna, finalmente in pace, e tutti insieme a sfamarsi come fratelli…'” Questo poetico sogno ahimè, per quanto utopistico alla luce di quanto avviene, allontana definitivamente la speranza di vedere, in un prossimo futuro, risolti gli endemici mali che affliggono l’umanità.

L’imperialismo delle super-potenze, pur di assicurare maggiori ricchezze alle multinazionali che dominano il mondo, non s’arresta neppure dinanzi all’incalcolabile numero di vittime innocenti di un conflitto bellico! A quale risultato può condurci una guerra, questa poi in particolare, se non a scavare un baratro ancora più profondo, ed incolmabile, tra potenti e meno abbienti, tra culture e… religioni diverse?

Le guerre si dichiarano, com’è sempre stato, per la risoluzione di crisi economiche interne o d’insanabili contrasti ideologici e politici. I venti di guerra che stiamo respirando in questi giorni, pur conseguenti al comprensibile desiderio di riscatto per il sanguinoso attentato del fatidico 11 Settembre, non possono che giustificarsi con la malcelata cupidigia d’appropriarsi di strategiche fonti energetiche, riportando fatalmente alla mente quanto in passato

avveniva per la conquista di terreni più fertili o pascoli ricchi di vegetazione e d’acqua. E, i prepotenti e i più forti – come nella favola antica del lupo e dell’agnello – ricorrevano a futili motivazioni per giustificare le aggressioni.

A quel tempo, però, I’uomo affrontava un altro uomo, sia pur con armi improprie. Per la legge del più forte, o del più astuto, vinceva infine il migliore. Oggi ahimè tutto è cambiato! Armi sempre più sofisticate sono in grado d’annientare in un solo attimo intere popolazioni; senza tener conto dell’immane pericolo derivante dall’impiego di missili con testate atomiche e batteriologiche.

E’ l’eterna lotta tra il Bene ed il Male…” qualcuno dirà; per altri, invece i cultori delle antiche profezie, la Terra è il predestinato campo di battaglia su cui s’affronteranno demoni ed angeli, per il definitivo scontro finale…! Chi saranno i vincitori? La follia dei tutori del libero-garantismo, i cosiddetti gendarmi del mondo, oppure gli stati che sovvenzionano ed alimentano politiche destabilizzanti e gli attentatori kamikaze?

La fatale macchina della guerra, una volta azionata, non può essere più fermata. La legge del più forte della nostra contemporaneità non ammette ripensamenti, perché segnali di debolezza! E intanto, tutto il mondo, incollato ai televisori, segue in diretta questa crudele guerra, come in una gran sagra paesana al momento dei fuochi d’artificio. Con la solo insignificante differenza; che ogni scia luminosa tracciata da un missile, che piomba “intelligentemente” impietoso su un quartiere, vite umane si dissolvono nell’esplosione di fuoco e detriti che volano verso il cielo.

Il “grande spettacolo mediatico” è già iniziato! Le grandi emittenti televisive – state tranquilli – non mancheranno di farci vedere palazzi che crollano, gente che corre in preda al terrore, genitori che stringono al petto i corpi straziati di bambini, mamme urlanti, donne che piangono disperate accanto alle macerie delle proprie abitazioni…

Assisteremo serrando tra le mani, noi, un panino ed un bicchiere di vino, altri, hot-doq, pop-corn e una lattina di birra ai dispacci di guerra, tifando per gli uni o per gli altri,  come secoli addietro succedeva nel Colosseo, quando, aperte le  gabbie, si liberavano le fameliche bestie feroci…  Le vere belve invece… siamo proprio noi che permettiamo tutto ciò, come in passato erano coloro che dagli spalti, urlavano… godendo nel vedere uomini divorati senza pietà!

Dio misericordioso della giustizia e dell’amore, che secondo le religioni hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza – pedonami – è proprio questo … il tuo volto?

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