AUMENTO DI SALARIO DEI FR.’. COMPAGNI

A UMENTO DI SALARIO DEI FR. COMPAGNI

Venerabile Maestro in Cattedra,

Dignitari all’Oriente,

Fratelli tra le Colonne.

Raggiungere la perfezione della Maestria è la meta di ogni libero muratore. Lunghi anni di lavoro sulla pietra grezza sono serviti per imparare a maneggiare con abilità gli strumenti dell’arte moratoria. Dai primi colpi incerti battuti su uri informe pietra per cercare di darle una forma geometricamente definita, con capacità via via crescente, il libero muratore arriva alla perfezione dell’arte. Ora voi due, cari fratelli . . .. . … ed . . .. . … , sapete trarre dalle pietre tutte le forme architettoniche ed artistiche più ardite. Nel vostro lavoro continua il progetto, che Salomone affidò ad Hiram, della costruzione del Tempio alla Divinità: uri opera muraria che nei fasti architettonici e nello splendore dei decori e degli arredi dovesse dare una sia pur minima idea di cosa fosse (eternità, la vera abitazione della Divinità. Quando il tempio fu terminato, Salomone rivolse questa preghiera al  Dio dei suoi padri: “I cieli ed i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti ho costruita! Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo ed alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza a te. Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo Nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.’ II tempio, quindi, è il luogo dove Dio ha posto il suo Nome, il luogo, cioè, dove è possibile ritrovare la parola perduta, il luogo dove il finito si connette con l’infinito e questo si congiunge con il finito. Nel tempio l’uomo compie l’esperienza di Dio. E come la caratteristica fondamentale del tempio di Salomone è l’Armonia tra i suoi elementi costitutivi, così Armonia deve essere il fondamento del tempio massonico, tempio di pietre vive e non di pietre di cava, del quale il tempio di Salomone ne è metaforicamente il simbolo.

Se nel nostro tempio, quindi, possiamo fare l’esperienza dell’infinito, significa che qui è possibile trovare la parola perduta, quella che Hiram non ha mai rivelato, e che è appunto l’Armonia. E’ questa il segreto massonico! II profano che ci guarda dall’esterno crederà che nei nostri riti si celi chissà quale mistero; lo stesso bussante, ammesso nel tempio, crederà di poter trovare soluzione a chissà quali dubbi esistenziali, quasi fosse, la nostra, un’erudita accademia filosofica. Noi, invece, sappiamo che solo l’Armonia del perfetto equilibrio interiore ed esteriore è il segreto della nostra iniziazione ed il nostro lavoro è tutto proteso al miglioramento individuale per raggiungere, tra di noi come nel mondo profano, quel vivere virtuoso capace di generare pace e fratellanza universale. “Nella loggia massonica si innalzano templi alla virtù e si scavano prigioni al vizio” è detto nel nostro rituale del I° grado.

II lavoro individuale di perfezionamento è senza dubbio più importante di qualsiasi esercizio di erudizione culturale. Al riguardo cito, non letteralmente, un passo del Ma~jhima-Nikaya, raccolta di parabole attribuite al Buddha: “Non fu mai spiegato da me che il mondo non è eterno, nè che esso è limitato, nè che esso è infinito; non ho mai spiegato che anima e corpo sono la stessa cosa, nè che essi sono diversi; non ho mai spiegato che esiste un’altra vita oltre la morte, nè che essa non esiste. Non fu mai spiegato da me nulla di tutto questo perchè nulla di questo reca alcuna utilità, nè permette il distacco dal mondo o (assenza delle passioni o la cessazione del dolore o la tranquillità. Nulla di tutto questo conduce alla conoscenza ed all’illuminazione. Ecco perchè tutto questo non è stato spiegato da me”.

1 2Cronache,6, 18-20

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