ESSERE QUANTITA’ O QUALITA’


[ GIULIO MAZZON], [BALAUSTRA PER IL SOLSTIZIO D’ INVERNO 1996][ CLM ]

Zenit di Roma per il Solstizio dell’anno 1996 E.V.

ESSERE QUANTITA’ O QUALITA’ Acqua e fuoco

Per la nostra Comunione, nel trarre il consuntivo dei nostri lavori, vale l’antica saggezza che fa dell’acqua e del fuoco i due elementi sacrali. L’acqua predispone lo spirito, dei sinceri ricercatori della propria ascesa, sulla strada del perfezionamento che distoglie l’uomo dalla volgare profanità imbevuta di ignoranza, e quindi di presunzione, che allontana dagli insegnamenti iniziatici. Il simbolo che abbiamo immediatamente adottato, nel costituirci, è, alchemicamente, l’acqua: per simboleggiare ed esprimere, nello stesso tempo, il nostro ideale permanente che uniforma i nostri lavori ad ogni livello. Ad esso si aggiunge, quasi invisibile, l’indicazione che, al centro del tutto, domina e sovrasta l’Architetto dell’universo. Tra noi non possono convivere quanti non abbiano compreso che cosa vogliamo. Per liberarcene talvolta è necessario il fuoco purificatore che li considera scorie dannose alla Massoneria ed alla umanità. Così la profanità si volatilizza e si dissolve lasciando trionfante la Fraternità che lavora tra le colonne del Tempio in libertà con l’unico intento di essere in armonia con il Grande Architetto dell’Universo contro ogni

vanità ambiziosa e senza merito.

La nostra Comunione non ha esitato, come se ne è presentata l’occasione, di affidarsi al simbolo alchemico del triangolo, con il vertice rivolto in alto, ma racchiudente, come quello dell’acqua, il richiamo a Chi sovrintende costantemente ai nostri lavori. L’alchimia spirituale ha dovizia di insegnamenti e non è fatta per i pigri d’ingegno e per i fraudolenti e gli ipocriti che scambiano le colonne del tempio massonico come luogo di mercato del proprio tornaconto. Accadde anche al Cristo di usare la frusta per scacciare i mercanti dal Tempio così come i Vangeli testimoniano eloquentemente. La analogia tra i due Templi non è del tutto peregrina, se ben si riflette, poiché su Entrambi sovrasta l’Artefice del mistero della vita e dell’esistenza del conoscibile.

Possiamo così festeggiare questo, così prossimo, Solstizio d’inverno 1996 dell’Era Volgare, e 5996 di Vera Luce, affermando che abbiamo ben lavorato secondo i nostri principi tramandatici nel tempo e che non hanno bisogno di essere reinventati. Abbiamo verificato che < Firmissima est inter pares amicizia >, cioè:

< Indistruttibile è l’amicizia fra simili>. Qui amicizia può stare per fraternità che è molto di più della semplice amicizia. Il riferimento latino citato trova riscontro nei secoli con Cicerone, San Leone Magno, Sant’Agostino, Platone, Diogene, e tanti altri uomini insigni. Il preambolo sin qui svolto mi richiama alla memoria un insegnamento di Confucio ( V secolo a.c. ) contenuto nel suo XIV libro e che afferma:

< Hsien chiese che cosa fosse la vergogna. Il Maestro disse: ” Se un Paese è in ordine, badare allo stipendio; se un Paese è in disordine badare allo stipendio; ciò è vergogna. ” > affermazione che molto prosaicamente ha il suo equivalente in una canzonetta in romanesco che esprime una filosofia neghittosa e vile esprimentesi così :

< Francia o Spagna purché se magna > simbolo dell’uomo concepito soltanto come budello digerente.

La Comunione dei Liberi Muratori opera affinché i propri iniziati siano immuni da tale vergogna. Nel proseguo di questa allocuzione ne emergerà la prova evidente. Faccio notare che Confucio usava il termine di Maestro in modo altamente significativo cioè: uomo degno di rispetto e ed esemplare oltre che capace di comunicare la conoscenza. Ma Egli non fu amato, come non è amato, in tutti i tempi, dai colpevoli di quella vergogna che Egli indicava ed ho sopra riportato. Era un diverso da loro.

Sono cambiati tempi, ma la vergogna permane. Vedasi come si dipingono i Massoni in Italia da parte degli ambienti non certamente esemplari e che monopolizzano e potere ed opinione pubblica.

Diversità nel reale

Da qui riprendo il seguito di questa allocuzione. Mi rifaccio alla corrente di pensiero idealistico tedesco, in particolare quello di Heghel. Alcuni concetti sulla quantità e la qualità mi hanno fatto riflettere circa la natura, ovvero l’anima, della Massoneria. Già questa distinzione chiederebbe lo svolgimento di un discorso a parte. L’accenno é sufficiente per richiamarvi l’attenzione per averlo in evidenza nel proseguo.

La quantità, ad un certo punto del suo divenire, determinerebbe anche la qualità ,o meglio , un salto in avanti verso la qualità. Non sempre è così!

La regolarizzazione massonica, che si rifà alla iniziazione, evidenzia, ad esempio, che la germinazione delle logge, non tutte, sempre, alla stessa obbedienza in particolare, non necessariamente concorre alle finalità che sono peculiari della Massoneria.

Da questa considerazione nasce la visione della Loggia che non può essere scambiata con una setta con la quale viene scambiata ertificiosamente presso l’opinione pubblica, in questi ultimi tempi. Setta inutile a sé stessa ed ai principi che noi sintetizziamo con l’impegno, sempre rinnovato, affermando nel corso dei Lavori: “per il bene dell’umanità.”

Non soltanto entro il territorio nazionale nostro, ma nella estensione universale, sul pianeta Terra.

L’istruzione antimassonica (dico scientemente “istruzione’), inoltre, non è fenomeno odierno. La si ritrova sin dalle origini della Massoneria. Ha le sue fondamenta non certo nel mondo del razionale e della logica.

Viene elaborata e dettata dalla grossolanità pragmatica di quanti hanno come base del loro operare la finalità di una supremazia o personale o di casta o di gruppo o di parte o di religione ed altro.

Degenera nella intolleranza verso coloro che riconoscono diversi, moralmente e spiritualmente, soprattutto,sul piano operativo.

La diversità sul piano spirituale comporta anche una diversità nel reale degli uomini e degli organismi e degli istituti o degli enti ai quali essi danno forma e vita.

Bisogna, inoltre, considerare che la Massoneria non riesce sempre ad evitare di essere un riflesso, nella sua composizione interna, della realtà entro la quale è avviluppata nel territorio di uno Stato o, meglio, di una società in generale. Con questa premessa, potremmo dire che la legge della quantità che fa qualità , a volte negativa, ci conduce a più elaborazioni di pensiero.

I Mida contemporanei

Eccone qui una: a partire dall’inizio degli anni 90, ad oggi, le forze che esprimono, sul piano politico italiano, l’immagine di questa società, hanno registrato, al loro interno, statistiche piuttosto esasperanti perché fortemente negative. Il Codice penale è stato il dominio che le investiva ed entro il quale gli ideali, usbergo e mimesi, apparvero per quel che erano: “Dei falsi e bugiardi. ” Devo, a meglio chiarirne il significato, citare i versi danteschi là dove Virgilio così si esprime:

” Nacqui sub Jiulio, ancorché fosse tardi ,

E vissi a Roma sotto il buon Augusto,

Al tempo degli Dei falsi e bugiardi.”

Noi sappiamo che ” buono ” ha anche il significato di utile ed Augusto lo fu in età matura per la repubblica. Quegli “dei”, nei giorni correnti, li possiamo considerare Cavallo di Troia al servizio di ogni baratto morale, cavallo strumento dei vari Mida che, secondo la versione ovidiana delle Metamorfosi, trasformava in oro, a proprio vantaggio personale, tutto ciò che toccava. Patria e Nazione, Dai nostri ” dei”, vengono considerate petrolio e gas.. Ma anche il vino che avrebbe voluto bere, Mida, trasformava in oro e non poteva dissettarsi . Nemmeno con l’acqua.

Oggigiorno i vari ” Mida “, nel nostro Paese, riceveranno, se le cose continueranno a proseguire così come le vediamo, un dono dalle nostre istituzioni, dalla classe politica attuale clonata, in gran parte, da quella del passato che tanto danno ha causato e dal quale non si sa ancora quando se ne uscirà poiché si insiste con l’ordinaria amministrazione ragionieristica mentre si dovrebbe ricorrere alla straordinaria e con programmi meno pedestri.

Il dono?

Potranno dissettarsi, gli “dei”, e con l’acqua e con il vino, tenersi l’oro accumulato con dolo, restare liberi cittadini, ricandidarsi ad ogni varia elezione e ritornare a dettar legge, far rifinanziare, contro ogni logica, i partiti a dispregio della volontà popolare che già disse no. La Giustizia non appare esemplare, ha tempi troppo lunghi nel giudicare, comminerebbe arresti che vengono giudicati troppo facili o no secondo che l’imputato sia o no suicida nel corso dell’iter giudiziario.

Non è innocente chi ci colpevolizza

Il fenomeno dello scandalismo, dilagato fuori dalle aule giudiziarie, ingolfate dalla valanga dei processi, ed il fenomeno del malcostume politico e del mondo degli affari, hanno imperversato a lungo. Direi con l’effetto di una bomba dirompente sull’insieme della società italiana come in altra occasione ebbi a significare.

Vari partiti, crollati sotto la grave spallata di tangentopoli dall’anno 1992 in poi, si distinguono, ancor oggi, per le statistiche elevate, riguardanti i loro iscritti, di uomini indagati dalla Magistratura.

Sarebbe interessante, quindi, confrontare le statistiche relative e l’indice puntato, vanaglorioso e vacuo, dei partiti che pretendevano, e pretendono, indicare nella Massoneria il male di tutti i mali. Non possono nemmeno asserire che i loro indagati erano o sono appartenenti alla Massoneria. Infatti: quei partiti non vogliono Massoni tra i loro iscritti. Ritengono, e ritennero, garantirsi, così facendo, una purezza che hanno dimostrato di non avere.

Contro la Massoneria, non avendo altri argomenti, si evocano fantasmi deformati di altri tempi e che erano nati sull’onda degli scontri di fondo tra il mondo razionale e il mondo irrazionale: il mondo dell’illuminismo e quello della intolleranza. Quei contrasti hanno lasciato tracce profonde di incultura..

La Massoneria dovette a più riprese considerarsi clandestina, quindi segreta, per sfuggire alle persecuzioni.

L’incultura ha voluto confondere la evocazione rituale del segreto obbligatorio che garantiva la sopravvivenza delle idee massoniche con un segreto che oggi – almeno per l’attuale momento- non ha motivo d’essere.

Se dovessimo estrarre dalla realtà che ci circonda la misura dell’intolleranza e della cattiveria antimassonica potremmo dire che la nostra società si trova al limite della sopravvivenza delle libertà. Libertà oggi, nel nostro Paese, è sinonimo di liceità per la quale ogni entità ed ogni cittadino possono collocarsi, a piacimento, dentro e fuori la Costituzione con lo scopo di far prevalere il proprio particolare.

Così diviene legge l’arbitrio con veste di legittimità. Non solo si travisa, sofisticamente, la lettera delle leggi, ma si agisce con disinvolta amoralità.

Gli uomini sono le Leggi

Il diritto non consiste soltanto nel rispetto assoluto della lettera delle leggi. E’vero! E’ anche applicazione delle leggi

secondo l’ interpretazione dei singoli e che non può essere di comodo o di parte.

L’onorevole Violante , neo Presidente della Camera dei Deputati, nel corso del suo discorso d’investitura, ha categoricamente affermato:

” Va affrontato con decisione il problema della giustizia. I processi sono troppo lunghi, c’è troppe volte un improprio connubio tra giustizia e mezzi di informazione, c’è sui magistrati un carico eccessivo di aspettative e di responsabilità.”

Poco prima, nello stesso discorso, aveva sottolineato ( sic ):

” Le 150 mila leggi sono diventate un onere insopportabile per i cittadini, per le imprese, per la stessa pubblica amministrazione, tutti schiacciati da valanghe di regole, disposizioni, indirizzi confusi e contraddittori. C’è un’inflazione legislativa alla quale corrisponde, per ragioni assolutamente oggettive, un’inflazione giudiziaria.”

Tra l’altro, Violante, denuncia:

” La legge non chiara è il presupposto di arbitrii, lascia il cittadino solo davanti alla pubblica amministrazione o davanti al suo contraddittore più forte o più furbo. La confusione delle leggi è uno dei presupposti della corruzione.”

Si è accorto, l’onorevole Violante, di tutto questo, nel giorno della sua elezione a Presidente della Camera dei Deputati? La sua condotta precedente, però, lo faceva apparire ignaro di tanta gravità. A questo va aggiunto che, il 30 giugno, 1996, nella sede del congresso nazionale dell’Anpi, svoltosi a Napoli, ove prese la parola lo stesso Violante, il Ministro degli Interni, onorevole Napolitano, presentò un quadro disperante ed allarmante sullo stato della sicurezza dei cittadini riferito a tutto il territorio nazionale.

Riporto testualmente un passaggio del suo discorso:

” Esiste, infatti, per quanto riguarda la libertà dal timore, il problema della sicurezza del cittadino, che è una grande e difficile questione con cui oggi ci si deve misurare. La nostra convivenza civile è messa a rischio ed insidiata da una criminalità organizzata potentemente presente in particolare nel Mezzogiorno, ma anche in aree considerate più ricche e tranquille del Paese, da una microcriminalità diffusa e da altri fenomeni devianti come l’immigrazione clandestina. ”

Nella stessa sede il Prof. Ettore Gallo, Presidente emerito della Corte Costituzionale, affrontando il tema della Giustizia in Italia, nel corso della sua relazione, ha sottolineato quanto riporto testualmente:

” La giustizia è in crisi e le molteplici carenze si possono compendiare nella sua lentezza, diventata ormai insopportabile. Giustizia lenta nel campo civile vuol dire

” denegata giustizia “, perché, dopo dieci e più anni d’inutile attesa, non serve più a nulla, in quanto gli interessi personali, o quelli economici, oggetto del giudizio, hanno trovato ormai soluzioni per altre vie, con grave discredito della giustizia. Giustizia lenta, nel campo penale, poi è addirittura un atto di violenza contro il cittadino innocente e la sua famiglia…”.

Dovere preminente massonico

A questo punto domando ai formalisti delle regole massoniche, circa il non dover far politica, se l’esame dello stato di salute dello Stato e della Società, allo scopo di stabilire se le libertà siano in pericolo, vada considerato reato massonico. sottolineo che le tre testimonianze, di cui sopra, provengono da personalità delle Istituzioni.

Non molto tempo fa, e ben prima d’oggi, ebbi modo di denunciare i pericoli verso i quali saremmo incorsi e che constatiamo. Purtroppo fui facile profeta. Così stando le cose di Casa Italia non mi si dica che la Massoneria deve appollaiarsi, come le scimmie, sugli alberi ed estraniarsi dal tutto con assoluta indifferenza e vergognoso egoismo venendo meno all’impegno di lavorare per il bene dell’umanità! Rammentiamo, per gli immemori, alcuni precedenti che fanno parte La logica condella storia massonica.

Chi ricorda più la nascita, in territorio francese, della Rispettabile Loggia Italia , Loggia d’amicizia franco-italiana? Ebbe un ruolo importante avanti lo scoppio della prima guerra mondiale e, successivamente, contro la persecuzione fascista perpetrata contro la Massoneria. Il Gran Maestro Torregiani, non dimentichiamolo, fu esiliato dopo che sospese i lavori delle Logge e malgrado il suo cauto procedere per salvare il salvabile. I formalisti delle regole massoniche, sopra ricordati, dove erano e cosa facevano quando i Nostri Fratelli, esiliati, costituivano in Francia il Grande Oriente D’Italia, negli anni che vanno dal 1930 al 1938, gettando le basi per la sua rinascita massonica in Territorio Italiano. Concorreva alla ripresa della vita nazionale ed al servizio delle libertà e della democrazia ed alla edificazione della stima internazionale verso l’Italia perduta a causa delle guerre di aggressione condotte a fianco di Hitler. La Massoneria Inglese cosa fece in quel periodo? Disquisiva se si poteva o no parlare di politica mentre il popolo inglese dava prova di massimo eroismo resistendo all’agressione nazista?

Qualcuno, a questo punto della mia allocuzione, potrebbe richiamare la mia attenzione sulla norma che la politica deve essere estranea all’attività massonica. Se per politica si intende introdurre nelle Logge diatribe partitiche e creare schieramenti, concordo: tale politica resti fuori dalle colonne del Tempio.

La vita generale del Paese, il suo stato di salute democratico, l’esistenza o meno di una persecuzione antimassonica (frutto di una politica profana che doverosamente la Massoneria deve combattere) non possono essere ignorati se si vuole essere al servizio della Umanità, almeno, mi si perdoni l’ironia, a quella del nostro territorio nazionale che pur fa parte della umanità per tutta la Massoneria internazionale. Non abbiamo una monarchia garante della Massoneria così come in Inghilterra. Il ritorno in Piemonte della Monarchia sabauda italiana era pure frutto di compromessi avvenuti anche con accordi segreti nel corso della restaurazione antinapoleonica e trovò, nella Massoneria italiana, un apporto certo alla realizzazione dell’unità nazionale. Negli Usa le istituzioni non la perseguitano, la Massoneria. Nemmeno in Francia, nemmeno in Germania.

Strana vicenda massonica italo-inglese non irrilevante  
 
 

Esaminiamo, succintamente, il comportamento recente della Massoneria Inglese per quanto riguarda il territorio italiano.

Il Gran Segretario ( della Gran Loggia d’Inghilterra), in data 20 aprile 1993, diramava una lettera a tutti i Fratelli inglesi distorcente le condizioni esistenziali del G.O.I. Lettera inaccettabile da parte della Verità che non ha etichette nazionali e né tanto meno internazionali. Coinvolse, quella lettera, artatamente e disinvoltamente, frumento e loglio. Scelse Di Bernardo come proprio punto di riferimento. Fece seguire il disconoscimento al G.O.I. dopo l’aprile 1993. Il riconoscimento era datato appena dal 1972. La richiesta risaliva al 7 maggio 1862 ed era stata inoltrata dall’allora GM Costantino Nigra. Questo accenno serve a dimostrare, quanto meno, una costante riserva mentale inglese verso la Massoneria italiana. La Grande Loggia d’Inghilterra accoglie come massone esemplare, per l’Italia, sempre il Di Bernardo. Questi appena fu eletto G.M. del Goi, minacciò La Chiesa Cattolica con la mobilitazione di fantomatici eserciti massonici; nella pienezza della investitura di GM non denunciò, e non combatté, la presunta corruzione esistente (quale 200 fratelli italiani denunciavano e lui certamente conosceva così come il Gran Segretario della Massoneria inglese che li ritenne credibili); si fece confermare, dopo aver subito dure critiche, in Gran Loggia, Gran Maestro; poi organizzò immediatamente una secessione; finisce, se le notizie giornalistiche sono veritiere, tra le braccia di padre Eligio. Sportivo e mondano, ovvero prete moderno di liberi costumi, aduso agli agi ed ai lussi dei seducenti salotti della economia e della finanza italiana, ma sempre in grazia della Madre Chiesa. Abbandona, Di Bernardo, gli eserciti massonici e finisce per schierarsi a danno della Massoneria alla quale doveva tutto. Erano sfuggiti, alla sua professionalità massonica e professorale universitaria, i lavori del Concilio Vaticano II e quanto aveva detto Papa Montini quand’era ancor Monsignore e che divenne Papa Paolo VI. Negli ambienti conservatori del cattolicesimo, veniva indicato come Massone. Disse:

” Non passerà una generazione e tra le due società (Chiesa e Massoneria) la pace sarà fatta. ” Soggiungo: più di una generazione purtroppo.

Orientarsi verso la Luce

Mi permetto qui osservare che, dagli ” Antichi doveri”, base delle costituzioni di Anderson nel 1723. un principio basilare va considerato:

” Chiunque entra in Massoneria, fin dal principio, deve considerare come strettamente proibito esprimere azioni che possano avere la tendenza a sovvertire la pace e il buon ordine della società; egli deve obbedire alle leggi dello Stato in cui risiede o che gli offre protezione, né deve mai venir meno all’obbedienza dovuta al sovrano (oggi si direbbe capo dello Stato) del suo Paese d’origine.”

Questo principio, però, non prevede il caso in cui il Capo dello Stato è notoriamente avverso, se non nemico, della Massoneria. In questo caso sarebbe in discussione la Libertà!

Voglio far notare che tale nostro modo di lavorare, tenendo sott’occhio la realtà che ci circonda, non contrasta con l’impegno nei lavori di Loggia rispettosi dei doveri rituali e della via iniziatica e dell’esoterismo spirituale. La finalità rimane immutata: il perfezionamento individuale di ogni massone che sia tale. Nel corso degli anni settanta, l’allora Gran Maestro del G.O.I., Lino Salvini,(prescindo dalle vicende profane che lo coinvolsero,colpevole o incolpevole che fosse) sintetizzò efficacemente un aspetto fondamentale della Massoneria: “…vi possono stare insieme uomini di ideologie religiose, politiche, filosofiche, scientifiche diverse, senza più uccidersi o combattersi per queste diversità, ma invece portando il meglio del loro animo, della loro spiritualità, della loro intelligenza a beneficio del progresso dell’umanità.”

Forse sarebbe bene che i Fratelli approfondissero le vicende, ed il pensiero, della Massoneria degli anni precedenti il 1900. Conoscere la storia del nostro passato, oltre che arricchire la propria cultura, contribuisce al perfezionamento massonico ed a dare precise risposte a coloro che non sanno dove andare e che ogni tanto, in seduta rituale, chiedono : ” Chi siamo? Dove andiamo?” Forse, costoro, hanno continuato a dormire sin dal primo istante della loro iniziazione.

Gli iniziati sanno perfettamente che l’uomo, prendendo vita sul pianeta Terra, vi resta immediatamente prigioniero. La realtà lo circonda e si manifesta attraverso strutture e forme e organizzazioni della società e leggi; leggi morali, tradizionali e religiose e di pensiero filosofico. Deve uniformarvisi e, talvolta, restare condizionato o dall’una o dall’altra componente della realtà .

Da questa consapevolezza nasce la necessità di impedire che il dogma e gli assolutismi prevarichino gli umili e perseguitino l’uomo conculcandone il disegno e l’aspirazione di libertà commettendo un vero delitto.

Ed ecco, dunque, che la Massoneria, oggi come oggi, non può essere accademia come non può essere religione, non può essere partito, non può ,soprattutto. essere officina di malaffare o di affarismo. Non può essere edule e destinata al compagnonaggio becero. Non è certamente dovuto al caso che le tirannidi – in particolare lo stalinismo, l’hitlerismo, il fascismo, qui scelte come campionario esemplificativo, – abbiano indicato il nemico principale, da combattere con tutti i mezzi, nella Massoneria. Come se questa fosse un partito ed onnipresente. E’ l’idea che la anima, e presente nel cuore di tutti gli uomini non ridotti al puro stato animale, la sua forza vincente costantemente riproponentesi come l’Araba Fenice inritracciabile. Non è un partito di quadri, non è un partito di massa. Per essere partito, si dovrebbero praticare alcuni princìpi della prassi e partecipare alle vicende della vita politica nei modi profani praticanti la litigiosità, il rancore, l’odio, il disprezzo della personalità umana. La Massoneria non può parteciparvi. E’ presente sempre a sé stessa con i suoi uomini al fine di garantire per tutti, per sé ed anche per i suoi nemici, le Libertà.

La menzogna nostra nemica

Aggiungo: non possiamo certo dirci soddisfatti di alcuni penosi episodi che hanno coinvolto arbitrariamente la Massoneria, turbandone l’animo degli iniziati. Hanno creato un’ immagine distorta , presso l’opinione pubblica, dei suoi princìpi, delle sue idealità, della sua moralità.

Tali esecrabili episodi, artificiosi, costituiscono reato contro la libertà e la dignità umana.

C’è da tener conto, purtroppo, che i peggiori detrattori della Massoneria appartengono alle aree partitiche che hanno avuto, ed hanno ,come amici e compagni di strada, il maggior numero di indagati dalla Magistratura e dei quali le cronache giudiziarie, ed in copertina di rotocalchi ed in cronache e di prima pagina e di vita cittadina e di provincia, si sono ampiamente occupate.

Dobbiamo con rammarico rilevare che le vicende non felici del G.O.I. lo hanno lungamente paralizzato sino ad offuscarne l’immagine presso le Famiglie massoniche anche straniere.

Al suo interno è probabile esistano ancora tendenze che non chiariscono a sé stesse i compiti che conducono la Massoneria ad essere un punto d’incontro di tutti coloro che antepongono ai propri interessi particolari la libertà e l’eguaglianza morale e spirituale degli uomini. Nemmeno la definizione del Salvini, che ho sopra riportato, ha avuto, ed ha valore, per i finti sordi .

Comunque: il grave disagio massonico, in Italia, ha colpevoli ben individuati. Per reati di linciaggio morale, e talvolta materiale, verso cittadini non incriminabili .

Si sono pubblicati per malizia partitica, su fogli di stampa, arbitrari elenchi nominativi di massoni o presunti tali. L’ostracismo politico a quei nomi e non solo a quelli nacque come conseguenza inevitabile.. Gli stessi metodi usati, salvo l’impiccagione, contro i risorgimentali italiani, 185 anni or sono, da parte dell’imperatore della cattolicissima Austria.

I colpevoli, italiani, dunque ,oggi sono: alcune isituzioni a vario livello, la stampa, salvo eccezioni, il mondo della cultura che oltretutto è latitante da troppo tempo nella società e nella politica.

Non dimentichiamo che i meandri della falsità e della denigrazione politica generano mostri anche diurni.

Un esempio clamoroso lo si ebbe in Germania. Le direttive furono di Hitler e del suo partito. Elaborarono,i nazisti, la dottrina che andò sotto il nome di “cristianesimo positivo”. Un mostro e per il giorno e per la notte! Le Chiese, che avevano a fondamento il Cristo, vi si dovevano adattare perdendo la loro autonomia e la loro impronta originaria. Quella dottrina affermò essere Cristo un Ariano. Quindi un nazista ante litteram. Lo scopo era evidente. Il cristianesimo doveva asservirsi alla Germania hitleriana incubata dalla setta segreta, fanatica e farneticante, di Tulle. Stravolgere il Mistero di Cristo fu cinismo barbaro finalizzato al potere degli ” Dei falsi e bugiardi “. Chi fosse incuriosito dall’argomento sottoposto all’attenzione di voi tutti, lo rimando alla lettura di un testo che sembra ( per pigrizia intellettuale soltanto?) nessuno voglia più ricordare ed evocare. Un libro scomodo per molti! Mette in luce una importante Verità storica nel quadro delle responsabilità nella seconda guerra mondiale. Mi permetto indicarlo:

” Germania religiosa nel terzo reich” autore Mario Bendiscioli. Spazia nel tempo che va dal 1933 al 1976. Edito dalla Morcelliana.

Preferiamo la qualità

Più sopra ho fatto accenno alla condizione generale del Paese in relazione alle libertà.

Mi soffermerò brevissimamente sul caso dei giudici che sono stati dichiarati da altri giudici incompatibili con la Massoneria.

I giudici, che assurgono per concorso, ripeto concorso, a tale ruolo, amministrano la giustizia. Sono soggetti soltanto alla legge, si afferma.. Osservo, però, che l’elezione di un giudice, per esempio, al Consiglio Superiore della Magistratura, si realizza attraverso votazioni che, lo si voglia o no, rappresentano vere e proprie scelte politiche o partitiche.

La legge, per poterla applicare, va sempre interpretata. Bisognerà stabilire se, per legge, essere massoni costituisca reato penale. Sino a prova contraria non lo è. Reato diviene discriminare i massoni nella vita civile e politica, incolpevoli e immuni da colpe specifiche. Così è arbitrario considerare la Massoneria, in generale, organizzazione segreta.

Sul concetto di segreta si pesca nel torbido. Se fosse segreta vivrebbe in clandestinità e non opererebbe alla luce del sole con le proprie sedi e le varie attività svolte secondo i rituali e le proprie Costituzioni noti per pubblicazione in testi che possono giungere in mano profana.

E poiché l’interpretazione delle leggi consegue pur sempre da una cultura diversa, da altre esistenti, c’è da paventare l’esistenza culturale antimassonica, ancestrale e d’altri tempi.

Fu, quella cultura, in particolare, ossessione anche di una minoranza estremizzante e fanatica nei gruppi dirigenti politici nel periodo della repubblica sociale di Salò e del fascismo prima.

Minoranze fanatiche, con la medesima ossessione, quasi paranoica, esistevano anche presso i regimi comunisti nei Paesi del Patto di Varsavia e della Unione Sovietica e ovunque sventolasse la bandiera del comunismo.

Lo stesso fanatismo fu degli imperi centrali europei. Nel nome del cattolicesimo e della investitura divina dei re dopo che Napoleone fu sconfitto e la restaurazione (1815)da essi imposta divenne vessante, persecutoria, implacabile.

Dominò sovrana, a garanzia dei regnanti per l’asserita, o milantata, volontà di Dio, con patiboli, fucilazioni, massacri e incendi ,e distruzioni devastanti, manu militari ,processi ignobili.

A Vienna si ballava il Walzer in onore dell’ordine finalmente reimposto. E quale ordine! Il veder massoni nascosti dietro i sassi o dietro un filo d’erba, intenti a minare le libertà, dopo quanto sin qui ricordato sul filo della verità storica, alla luce delle libertà

riconquistate contro gli assolutismi, rasenta semplicemente il ridicolo.

Qui è proprio il caso di richiamare il Vangelo. Il Cristo rimproverò il vezzo egocentrico per il quale si vede il fuscello nell’occhio del prossimo mentre non si vede la trave che è nel proprio. Vale per tutta l’estensione della cultura antimassonica, o meglio, dell’ignoranza.

Ecco perché noi abbiamo scelto la strada della qualità.

Resta ferma la nostra convinzione che i massoni (nel loro insieme, salvo le eresie che debbono essere appurate e chiarificate, pertinenti di piccole minoranze, se pur esistono ) hanno la necessità di ritrovarsi sotto lo stesso stendardo ideale.

Abbiamo sempre auspicato che la tradizione massonica italiana doveva, e deve, affermarsi anche per ragioni storiche, con il G.O.I. Nel contempo dobbiamo seriamente preoccuparci di molti ritardi che pensiamo derivino dall’ interno di quella Famiglia anche se l’attuale Gran Maestro, Stimatissimo Fratello Virgilio Gaito,ha dato, e dà buona prova di sé al servizio degli ideali massonici. Ha tolto dall’isolamento internazionale perpetrato dalla Massoneria inglese la Massoneria Italiana lo si voglia, o no, riconoscere. Non possiomo dimenticare però anche il non ultimo caso negativo che ha investito il G.O.I., caso che porta il nome del Gran Maestro transfuga, mellifluo tessitore di inganni, Di Bernardo.

Desideriamo unificata la Massoneria. Auspichiamo di creare un egrogoro di tutta la Famiglia Massonica. Esso supera le istituzioni o le organizzazioni pur necessarie. Per tale motivo plaudiamo alla firma congiunta, avvenuta alla fine ottobre dell’anno 1996 che si avvia al Solstizio d’inverno, delle tre istituzioni massoniche italiane, tra le quali non ultima la nostra, in calce alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica per richiamarne l’attenzione sulla gratuita e disinvolta denigrazione persecutoria contro i Massoni e la Massoneria in generale.

M’è d’obbligo riconoscere la scelta coraggiosa ( i farisei allignano ovunque ) del Gran Maestro Virgilio Gaito di apporvi la propria firma collocandosi così su una strada nuova contro una sorta di dogmatismo massonico acefalo molto simile al bigottismo che i massoni non hanno mai aprezzato poichè porta al fanatismo foriero sempre di odi inutili e di villipendio dei valori umani fondamentali per il bene comune nella società. L’incomunicabilità tra ordini massonici costituisce elemento di debolezza oltre che facile veicolo di degenerazioni possibili ed incontrollabili. La Massoneria deve avere un volto solo e non tanti quanti sono gli aspiranti alla vanità delle cariche, spesso costruite sul vuoto massonico alle spalle, vanità spesso travalicante nel territorio del piccolo cabotaggio dei barattieri.

La Comunione dei Liberi muratori, piccolo e fattivo egrogoro, vuole essere Luce che rischiara, per quanto le compete, il buio che non sia solo della notte.

Mi rendo conto che tutto quanto ho detto sin qui comporta un approfondimento da parte di noi tutti. Sarà compito dei nostri lavori futuri che condurremo insieme.

Voti augurali alle vostre famiglie a voi tutti con le mani strette nella catena d’unione che ci fortifica e che il Solstizio, che avviene con la Luna piena e con Saturno e Giove e Mercurio e Venere ad illuminare la notte dalla quale il Sole riprende la salita, sia foriero di buona fortuna e di un anno prospero. I pianeti menzionati, e dei quali i nomi vi riconducono ai lavori di Loggia, e voi ben capite, sono di buon auspicio. Buon Natale e felice anno nuovo.

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