LA STORIA… DELLA LEGGENDA DI HIRAM

LA STORIA… DELL A    L E G G E N D A   D I   H I R A M

di Aldo Giannatiempo

Questa è una serie di appunti dove si cerca di indagare sui meccanismi della storia e sull’ insorgenza e significato dei miti nel momento in cui il quadro della società deve mutare per sollecitazioni insite nel rapporto tra uomo e natura.


Non conosciamo esattamente il momento di ideazione e codificazione della leggenda di Hiram che probabilmente deve essere attribuita a Desagulier nel momento in cui si andava definendo il tracciato complessivo del quadro di formazione massonica; in essa ritroviamo la base comune di partenza dei miti, delle leggende e degli aspetti di frattura fra tradizioni e comportamenti che si possono individuare in particolari momenti dei processi formativi delle società.

Zoroastro, Osiride, Tammuz, Adone, ecc. fanno tutti parte di un complesso mitico attraverso il quale occorre indagare per l’ individuazione di un principio, di un termine comune che possa spiegare il momento evolutivo dei popoli alla ricerca del mito della felicità e dell’ equilibrio primordiale o età dell’ oro.

La morte di un Dio o di un eroe, definito come elemento di collegamento tra uomini e divinità, sta a rappresentare una frattura nel percorso di identificazione e collocazione dell’ uomo nel mondo delle origini, ma anche come vedremo indica il momento di mutazione insito in questo rapporto.

Il tema dell’ iniziazione e quello della rottura e ricostruzione della cosmogonia restano i passaggi fondamentali per la strutturazione di questi miti, le due proposizioni sono strettamente collegate dato che la trasformazione cosmogonica implica un’ iniziazione per costruirne un’ altra sottolineata e concepita sempre da un essere che intellettualmente e spiritualmente si eleva al di sopra della massa comune.

Il problema legato antropologicamente all’ iniziazione comporta la morte dell’ uomo voluta dalla divinità come esperienza iniziatica, ma l’ uomo che non la comprende risponde con l’ uccisione del Dio e la conseguente creazione dell’ apparato filosofico mitico o misterico per porre le basi di una nuova concezione.

L’ analisi invece del problema cosmologico impone la fine di un ciclo con l’ uccisione del Dio o dell’ eroe ad esso collegato per ricostruire il Cosmo secondo nuovi parametri ed anche in questo caso si ha la formazione del culto misterico per dare nuove basi a questa manifestazione .

Antropologicamente si può individuare la stessa operazione nei momenti fondamentali di mutazione delle società, come quello da nomadica a stanziale o agricola, in cui il tema dell’ uccisione è l’ irruzione sulla scena di nuove divinità in sostituzione di quelle passate ed altri aspetti che possiamo citare sono il passaggio dalle società matriarcali a quella patriarcali, la nascita della polis, l’ inizio dell’ industrializzazione, l’ esaurimento di determinate fonti energetiche e la sostituzione con altre ecc..

Nella filosofia greca la visione globale dell’ universo sviluppava la tendenza all’ annichilimento; sia Aristotele che Platone consideravano la storia come un processo di decadenza che secondo Esiodo si sarebbe sviluppato in 5 fasi :

età dell’ oro, dell’ argento, del bronzo, degli eroi, del ferro.

La possibilità fornita all’ uomo dello sviluppo continuo veniva annullata dall’ ipotesi dell’ allontanamento dal Centro e dal Principio per arrivare alla decadenza nel progressivo oscurarsi della memoria delle origini.

Non concordiamo assolutamente con Hobbes che tendeva a considerare gli antichi come una razza stupida e primitiva, solo in seguito si è sviluppata l’ analisi dello sviluppo drammatico che seguì ogni passaggio di soglia entropica il cui primo esempio fu la fase di transito da cacciatori a raccoglitori. I problemi legati alla comprensione dello sviluppo furono giustificati e rappresentati dal mito di Pandora che rese sempre più difficili i cicli di crescita anche per l’ uscita graduale da un modello e l’ accesso ad un altro.

Indubbiamente alcuni elementi come l’ insorgenza del concetto di proprietà e relativa difesa di essa con l’ emanazione in seguito di regole appropriate ed il legame conseguente con l’ orizzonte religioso influì sullo sviluppo dell’ area tribale.

In definitiva nella visione greca si ha un modello di sviluppo che va dall’ ordine al caos, con la riproposta ciclica delle varie ere che nel quadro generale si presentano sempre più deboli nell’ organizzazione e nella strutturazione degli elementi suddetti.


Nella visione giudaico cristiana si innesta il concetto lineare della storia attraverso la manifestazione del profetismo e della soluzione messianica; il percorso si sviluppa attraverso la seguente successione:

Creazione, redenzione, giudizio.

Sono molte le differenze che Tra il Cristianesimo e la religione ebraica, ma anche se alcune posizioni sarebbero utilissime a giustificare l’ insorgenza del mito di Hiram, preferiamo analizzarle sotto l’ aspetto particolare delle variazioni addotte al superamento delle soglie entropiche.

Nel 1750 all’ università della Sorbona avvenne un fatto che possiamo considerare fondamentale, Turgot ipotizzò che il progresso era sempre migliorativo e questa idea sostituì rapidamente tutte le altre visioni anche appoggiandosi a quella speranza e quella fiducia che l’ illuminismo come erede del rinascimento aveva dato al mondo.

La fase della preindustrializzazione forniva orizzonti di progresso sconosciuti che al momento apparivano certamente risolutivi per l’ umanità. Turgot aveva respinto l’ andamento ciclico di decadenza per affermare un andamento migliorativo continuo; lo stesso ribaltamento temporale che il cristianesimo aveva introdotto come superamento dell’ epoca pagana si affacciava ora anche nell’ evoluzione del progresso.

L’ azione indicava indubbiamente un grande atto e dichiarazione di fiducia nel potere di costruzione delle civiltà con la mediazione dell’ intelligenza e non si poneva affatto il concetto di limite o almeno di traguardo da raggiungere, e puntualmente veniva trascurato il tema dell’ eventuale ridistribuzione della ricchezza che derivava da questo processo.

Questo atteggiamento costituiva l’ atto finale di quella visione meccanicistica della vita e dell’ Universo nata con Bacone, sviluppata da Cartesio e da Newton che codificarono le leggi e le strutture matematiche atte a dimostrare l’ equilibrio universale.

Se per i Greci era importante porsi il perchè metafisico delle cose, per Bacone era più importante conoscere il come delle cose poichè ” lo scopo vero e legittimo delle scienze era quello di fornire alla vita umana nuovi poteri attraverso le nuove scoperte”.

Cartesio asseriva la sua convinzione che la matematica era lo strumento di conoscenza più potente di qualunque altro trasmesso dalla conoscenza umana perchè era alla base di tutte le cose manifeste.

Newton quando asseriva che ” tutti i fenomeni dipendono da certe forze…” implicitamente aveva annullato l’ ultimo residuo di intervento soprannaturale nel mondo.

Continuando sulla visione filosofica potremmo citare Loke con la sua visione della natura che deve essere totalmente utilizzata dagli uomini per la produzione di ricchezza, facendo attenzione all’ insorgere dei problemi sociali che avevano come causa prima la visione teocentrica del mondo.

Se Bacone aveva tolto l’ area sacrale dalla natura, Locke l’ aveva tolta dalla vita degli uomini.

Questa tendenza proseguì su tutti i campi di applicazione delle scienze.

Adam Smith asseriva che “occorre togliere la moralità dall’ economia perchè essa è un ostacolo alla ricchezza ed al progresso individuale e collettivo.”

Queste sono le idee portanti di un edificio che è stato man mano costruito, senza addentrarci nella mutazione del pensiero che da S. Agostino passò attraverso Gioacchino da Fiore, che dalla visione tolemaica passò alla cartesiana, che vide in Calvino la memoria dell’ interpretazione della ricchezza ripresa da Paolo ecc.

L’ oblio delle cosmologie e la solitudine dell’ uomo comincio’ ad essere sempre più presente nel mondo, quel complesso di visione umana e sacrale da interpretare come una via di sviluppo nell’ ambito della creazione e del successivo manifestarsi venne pian piano ad avere un unico referente, l’ essere umano che sostituiva qualsiasi incidenza soprannaturale nella manifestazione e qualsiasi legge universale tradizionale.

La morte di Hiram , l’ oscuramento volontario di alcune possibilità offerte dal pensiero, il lento procedere dei concetti di proprietà, Legge umana in sostituzione di quella divina, le stesse religioni sempre in evoluzione sotto aspetti puramente dettati dalle esigenze profane e sempre più lontane dalle esperienze primitive delle scritture, tutto questo viene rappresentato dalle figure degli assassini del maestro.

La via dell’ evoluzione ha seguito tracciati di decadenza supportati solo dalla speranza nella tecnica non identificabile come scienza.


Ma cosa rappresenta in questo quadro la figura di Hiram inserita come momento di riflessione e approfondimento nella filosofia massonica?

Certamente Desagulier era un profondo conoscitore della storia del popolo ebraico, del suo culto e delle sue tradizioni ed ha voluto inserire la figura mitica di Hiram per comunicare qualcosa che deve essere relazionato alle conoscenze della Fratellanza, al suo modo di agire nel mondo, al suo fine di rifondazione di civiltà e al potere di confrontarsi con espressioni diverse.

Noi sappiamo dalla Bibbia che Hiram era il Re di Tiro che ricevette la richiesta da Salomone di aiuto per la costruzione del Tempio.

Il popolo ebraico, composto da una molteplicità di tribù nomadi sparse sul territorio seguiva una religione che molto doveva a quella del popolo cananeo stanziato sullo stesso territorio con la raffigurazione del Dio guerriero e interferente nella vita dello stesso popolo.

Salomone, con la sua nuova concezione di regno e la conseguente immagine che doveva dare di esso promosse grandi attività edilizie mutando lo stato pastorale e nomadico in quello stanziale; la conseguente esperienza delle costruzioni doveva essere appoggiata e interpretata da qualcuno che avesse già esperienza in materia.

Questa tendenza ruppe l’ equilibrio tradizionale ma ancor più questo fu distrutto dalla sede stanziale del Dio decisa dal Re che finì per togliere la sua presenza presso il popolo per relegalo nel Sancta Santorum del Tempio costruito nell’ area del palazzo reale.

Il concetto di Tempio quindi e del suo realizzatore, Hiram sta a rappresentare questo complesso di mutazioni e costruzione di una nuova cosmogonia che rompeva la continuità della Tradizione ebraica tanto che si ebbero le prime scissioni in seno alle tribù con la nascita di molteplici sette come ad esempio quella dei rechabiti di tendenza tradizionale.Tutta questa operazione significava mutare i rapporti con il territorio, creare il concetto di proprietà e conseguente ricchezza, stabilire delle regole nuove in difesa di essa e mutare il rapporto con il divino per far rispettare quete regole.

Fino a quel momento tutto era in comune, esisteva la collettività e non l’ individualità ed il nuovo quadro di eventi venne a ribaltare tutte queste visioni.

Troppo lontano dalla concezione ebraica era il tipo di costruzione e di ornamento che il Tempio rappresentava; ricordiamo la presenza del Dio nella tenda che veniva eretta per sua volontà e su precise indicazioni da Lui fornite, e ricordiamo anche la manovra di trasformazione che avviò Salomone nel senso dell’ assolutismo reale che volle che la dimora del Dio fosse unica e venisse controllato e gestito da una casta speciale il santuario dove questi poteva essere adorato.

E’ chiaro che il Tempio di Salomone con la sua magnificenza, la sua grandezza e la collocazione all’ interno di una cinta muraria fortificata o acropoli reale e gestito solo da una classe gerarchica sacerdotale fortemente chiusa era totalmente distante dalla pura religione che Mosè aveva portato fuori dal deserto ed in più l’obbligo della corvèe per la costruzione in alternativa al servizio militare che era vissuto come servizio per la volontà del Dio guerriero prefigurato come quello Cananeo, toccava le strutture profonde emotive e tradizionali che avevano rappresentato il punto di coesione di tutto un popolo.

Uccidere Hiram, quindi, per evitare la rottura della Tradizione (equivalente ad evitare anche una colonizzazione straniera spirituale e culturale) significa il sacrificio rituale per preservare valori storici vissuti per secoli. A sua volta Hiram era l’ emanazione di un’ altra Tradizione già consolidata che in definitiva aveva già staccato il popolo dal suo Dio relegandolo sempre nei Templi ossia togliendogli l’ immanenza presso le genti e dandogli una dimora ufficiale.

Molto più tardi gli Ebrei cominciarono a riconoscere il Tempio come punto di aggregazione ma possiamo anche considerare un motivo di desacralizzazione l’ atto di togliere a Yahweh la sua costante presenza presso le genti trasformandolo come analizza Eliade nel Deus Otiosus ossia nel Dio ormai incapace di portare avanti la sua quotidiana e permanente azione presso il popolo che venne sostituita dalla speranza messianica .

Il Tempio fu recepito come simbolo solo all’ epoca della dominazione romana e cominciò a rappresentare il punto unitario e centrale dell’ unità ebrea nell’ attesa dell’ intervento messianico che liberasse il popolo dall’ invasore.

Ma Hiram era stato chiamato come esperto per la costruzione di qualcosa di più grande; il Tempio doveva rappresentare il primo nucleo della città da costruire per le tribù nomadi, la sua azione primitiva nel Tempio doveva avere una relazione con la manifestazione del divino nelle nuove strutture con l’ obbiettivo della stanzialità.

Questa visione nuova per le tribù doveva implicitamente portare alla definizione di una nuova proprietà, di nuove leggi più caratterizzate sullo sviluppo della società e su di un mutamento della visione religiosa.

Ancora una volta riscontriamo i termini equiparabili ai nomi degli assassini del maestro.

( Per inciso possiamo affermare che l’ inizio del concetto di desacralizzazione prese l’ avvio dal Tempio e proseguì nella divisione fra cattolicesimo paolino, e relativa teologia, molto distante dalla situazione del cristianesimo primitivo di tipo ebionita e nestoriano o anche ortodosso che rispettava i codici e le intenzioni del fondatore descritto nei Vangeli.)

Quale significato ha dunque per la massoneria questa leggenda e quale insegnamento trarne sulla base sia culturale che etica?


Una considerazione fondamentale e curiosa è la verifica del passaggio da una soglia entropica ad un’ altra con tutto il conseguente problema di paure per il futuro e per il momento di disorganizzazione che questo comporta; viene ucciso chi ha previsto questo futuro o colui che conosce già alcuni metodi organizzativi, cercando con ciò di mantenere l’ impossibile stato attuale dato che il futuro rappresenta un salto nel buio.

Il concetto di entropia è in definitiva il passaggio dallo stato di ordine a quello di disordine; l’ energia del sistema subisce continuamente una trasformazione a causa dell’ attività umana che trasforma la stessa energia da rinnovabile a non rinnovabile.

Ogni mutamento sociale porta ad un maggiore utilizzo di energie facendo continuamente aumentare la soglia entropica.

Un esempio tipico è quello della fase di stanzialità nel deserto delle tribù ebraiche; nell’ area di Har Karkoum le tribù ebraiche sfruttarono per 40 anni le possibilità del territorio e delle poche sorgenti che si trovavano in quella zona fino ad apportare un degrado così intensivo sul territorio da portarlo alla desertificazione. Gli scavi recenti stanno dimostrando questa tesi.

Nel periodo in cui venne codificata la massoneria la mancanza del legno era diventata endemica, circa 80 anni prima era stata data la possibilità di sfruttare le miniere di carbone; Londra in quel momento iniziava a ricostruire tutti i suoi edifici in legno con quelli in pietra.

I mutamenti sociali,come sempre avviene al passaggio della soglia entropica erano radicali, occorreva stabilire nuovi tipi di organizzazzione del lavoro per la fase preindustriale, occorreva emanare nuove leggi che in seguito si dimostrarono sempre a difesa del capitale e della proprietà escludendo gran parte della popolazione dal benessere che il cambiamento doveva apportare, si annullò tutta quella fascia di credenze e spiritualità che agivano anche nel senso del controllo sociale.


L’ intellettuale ed il Massone come possibili elementi da sacrificare nello scontro tra cultura e progressivo imbarbarimento?

La fiducia nella tecnica sta producendo tutto questo.

Ora che ci avviciniamo ad un’ altra soglia entropica i massoni sono tutti degli epigoni del maestro Hiram che, interessandosi alla stabilità, alla culturizzazione e riqualificazione sociale ed al progresso etico dell’ umanita’ dovranno lottare nel momento di disgregazione dell’ attuale sistema in attesa che si ricomponga un nuovo modello.

L’ ammonimento sul futuro, la dimostrazione dell’ avanzata del deserto interiore e esteriore farà sì che la Fratellanza potrebbe seguire la stessa sorte di Hiram poichè susciterà la paura della imminente destabilizzazione, perchè dovrà colpire i livelli di benessere e interesse attuali, perchè sarà portatrice della visione apocalittica che significa la fine di una nuova barriera entropica e quindi una nuova accelerazione verso il pianeta terra ormai precluso alla vita.


E se la leggenda di Hiram volesse significare anche questo meccanismo ben conosciuto agli iniziati che individua nel passaggio delle soglie entropiche il momento della barbarie?

Questi salti di soglia si manifestano ciclicamente, ma non c’è in essi un ritorno all’ origine in senso temporale ma mitico. Sarebbe quindi la sintesi tra processi ciclici susseguenti ed andamento lineare che va da un principio ad una fine.

Potremmo quindi pensare ad un collegamento, ad una fusione tra il mondo pagano e quello delle religioni rivelate, potremmo pensare ad un nuovo quadro etico che riesca a fondere le antiche conoscenze con le attuali.

Hiram e codificazione etica fanno un percorso paritario!

L’ esoterismo, troppo spesso interpretato in modo frammentario e standardizzato, ci porta ad una cultura dove l’ equilibrio e le possibilità erano più dilatate, dove il bilancio fra uomo e natura era paritario, dove la vita era forse migliore.

Periodicamento il maestro Hiram viene ucciso per l’ invenzione di percorsi che storicamente si stanno dimostrando sempre più carenti nell’ identità culturale, filosofica, educativa, e di sviluppo.

Hiram viene ucciso per annullamento della coscienza e della conoscenza!

Hiram viene ucciso dal concetto di proprietà e di ricchezza polarizzate!

Hiram viene ucciso dalle leggi poste a difesa di questo sistema!

Hiram viene ucciso per annullamento di dimensioni spirituali!

Noi massoni siamo convinti di aver recepito questo messaggio?

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