LA RICERCA DI UN AMICO

Lettera di un apprendista al suo M. V. dopo l’iniziazione di R. L. B.

La ricerca di un amico

Per lunghi anni disseminata di ingenue illusioni, insabbiata e resa  vana da visi recanti tratti e apparenza di ostentata cordialità, ma troppe volte ricchi di rughe che celano l’inganno, l’indifferenza e il torpore di una vita vissuta all’insegna dell’egoismo.

La ricerca della luce negli occhi di un uomo, della luce che significa purezza, lealtà e desiderio di donare, troppe volte offuscata dalla polvere soffiata e sollevata dal vento caldo e arrogante che proviene dallo stagno del male.

Il desiderio di un giovane uomo di condividere, insieme ad un amico, la bellezza di un cielo senza nuvole, di un mare ricco di luci create dal riflesso del sole, di un monte innevato che si staglia e si specchia in un lago increspato dalla brezza di un mattino luminoso.

In contrasto con tali armonie, notare, troppe volte, la persona al tuo fianco, distratta dalla noia della luce troppo vivida, dalla paura del buio che seguirà al tramonto, dal freddo…, che se da un lato rende più nitido il profilo del monte, dall’altro sferza il viso e spettina i capelli di colui che non accetta la fatica del cammino e il rigore dell’inverno.

In una sera nebbiosa e per questo di per sé esoterica e misteriosa, sono stato condotto da un amico in un luogo a me sconosciuto, uomini incappucciati mi hanno bendato e condotto in un’angusta stanza; mi sono avvicinato ad un tavolo, ove un fioco lume illumina un foglio.

Uomini esperti mi hanno invitato a stilare il mio testamento spirituale, mentre i miei occhi guardavano intimoriti oggetti e scritte che inevitabilmente hanno condotto il mio animo alla riflessione dei doveri che io sento profondamente verso l’umanità, verso la patria e verso me stesso. _

Inginocchiato all’altare mi è stata concessa la mezza luce, mi hanno levato la benda dagli occhi e in quell’attimo… ho visto volti sorridenti e sicuri che mi guardavano. Non ho più avuto timore, un’atmosfera severa, ma calda ed avvolgente mi ha riscaldato il cuore e mi ha reso partecipe di una cerimonia antica e nobile, fatta di parole e di gesti che conserverò gelosamente come un caro ricordo.

La ricerca di un amico ora diventa meno penosa, la fatica del viaggio ora si smorza al pensiero di essere entrato nel tempio e di aver visto volti che posseggono la luce.

Grazie Fratelli, per aver saputo alleviare il mio sforzo di ricerca, per avermi accolto donandomi la consapevolezza di non essere solo.

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