LA CASA DI TUTTI I MASSONI
IL VASCELLO
TAVOLA DEL GRAN MAESTRO Stefano Bisi
Ho il grande privilegio e l’immenso onore da Gran Maestro di poter vivere intensamente questo luogo magico e ricco di storia in cui l’anima della Massoneria italiana ha fissato da diversi lustri la sua aurea dimora. Da quarant’anni la vita del Grande Oriente d’Italia pulsa e si svolge quotidianamente nelle stanze del Vascello dove l’Ordine si trasferì dopo aver lasciato il suo cuore in quel Palazzo Giustiniani che ancora oggi reclamiamo ed in cui aspettiamo divedere sempre realizzato quel museo della Massoneria che ci fu promesso con apposito atto dal Senato della Repubblica.
Villa Il Vascello è diventata nel tempo la nostra dimensione spirituale, la nostra immagine istituzionale e la casa di tutti i fratelli del primo, più antico e glorioso Ordine della Libera Muratoria italica.
Ancora oggi non nego di avvertire profondamente l’emozione e il peso della carica ricevuta ogni volta che mi siedo nella stanza dove sono raffigurati i volti di tutti i fratelli che hanno avuto la grande responsabilità di guidare la Comunione. Da Giuseppe Garibaldi, a Ernesto Nathan, da Ennio Battelli – sotto la cui Gran Maestranza venne e acquistata la Villa – ad Armando Corona evia via tutti gli altri.
La nobile storia del Grande Oriente d’Italia è racchiusa nelle loro azioni ed in quelle delle logge passate e presenti i cui preziosi documenti sono amorevolmente custoditi nel grande archivio generale che è stato digitalizzato e costituisce il cuore, la sublime memoria e il vero tesoro delle nostra sublime Fratellanza.
Un Vascello che in questi anni, con gli opportuni lavori di restauro iniziati dalla precedente Gran Giunta e che continuano con l’attuale, ha recuperato tutta la sua antica bellezza e fascino e che è il vanto di ogni fratello che viene in visita alla casa comune.
In questa preziosa dimora sul Gianicolo, dove sono state scritte pagine gloriose e sanguinose del Risorgimento, batte forte il mio cuore e quello di tutti i fratelli italiani. Da qui il Vascello continua con amore, passione ed impegno la sua navigazione nel mare della Libertà, sull’antica rotta della Tradizione ed alla ricerca della Conoscenza.
La Casa di tutti i massoni
Nel 1980 venne acquisita a Roma dal Goi la sede del Vascello con il “Casino degli Agrumi”, che divenne la casa-madre della massoneria dopo che si era partiti molti anni prima da una casupola a via del Governo Vecchio sino ad arrivare a palazzo Giustiniani – la cui vicenda è stata raccontata da Elisabetta Ciccio la -inopinatamente sottratto al Goi dal fascismo, con tutte le implicazioni che ancora il G.M. auspica in relazione a palazzo Giustiniani.
Di questo percorso storico e delle case romane del Goi si occupa da par suo la prof.ssa Annamaria Isastia della Sapienza, dalla “catapecchia” del Governo Vecchio alla sede di corso Vittorio, in via campo di Marzio, da palazzo Poli a palazzo Borghese.
Il cuore centrale di questo numero è stato affidato alla prof.ssa Carla Benocci che ha svolto una accurata analisi storiografica sulla villa del Vascello, a cui aveva già dedicato un pregevole testo.
E così dopo complesse e turbolente trattative, il Goi poté acquisire questo sito prestigioso per un miliardo e mezzo dalla principessa Elvina Pallavicini, da “Gianicolo 73”, che conteneva nel suo pacchetto azionario anche il Vascello. E ad appena un anno dallo scandalo della P2, il 20 settembre1980, il Vascello venne inaugurato con un grande ricevimento estremamente partecipato perché da subito i massoni italiani hanno amato il Vascello, esattamente come il suo primo costruttore, l’abate Benedetti, che definì la dimora Loci sublimitas. Situ et arte. Iucundissimo prospectu. Al G.M. Armando Corona il merito di questo trasferimento al Gianicolo, storica roccaforte garibaldina nella battaglia conclusiva della repubblica Romana. Il Vascello merita davvero questo approfondimento perché oltre a ciò che rappresenta nell’attualità per tutti i membri dell’Istituzione, è anche il luogo di straordinari ricordi storici: “Qui i garibaldini difesero Roma nel 1849, qui Giacomo Medici combatté con coraggioso ardimento, qui Goffredo Mameli sacrificò la sua giovane vita e qui infine Garibaldi entrò nella leggenda” (A. Isastia).
In questi quarant’anni il Vascello è stato luogo di incontro di delegazioni politiche e religiose, di studenti, di convegni e dibattiti culturali, di presentazioni di libri, di riunioni degli organismi di vertice, degli uffici amministrativi, oltre che l’abitazione romana del G.M. Stefano Bisi che ha svolto la presentazione di questo numero della rivista. Negli ultimi anni è stata portata a termine una ristrutturazione e un impeccabile rifacimento della sede, per volere espresso del G.M. e della Giunta e con particolare merito del G.M. Aggiunto Antonio Seminario e del 2° G. Sorvegliante Marco Vignoni che hanno conferito un assetto più moderno coniugando i pregi dell’antico con una maggiore funzionalità. Bernardino Fioravanti congiuntamente con Elisabetta Cicciola e Maria Baraudi completano il contesto narrativo sulla biblioteca e sull’archivio storico del Vascellot