LIBERI DI CONOSCERE

LIBERI DI  CONOSCERE

Gran Loggia di quest’anno ha un titolo e un’immagine simbolica che rispecchiano l’infinito cammino di ricerca dell’iniziato, di colui che ha compiuto la scelta di abbandonare la materialità e le comode ed illusorie certezze della vita profana per intraprendere la strada della ricerca interiore che porta alla conoscenza e al perseguimento della Verità. Il massone è “un uomo libero e di buoni costumi” e la scuola iniziatica che egli ha deciso di frequentare dev’essere una fonte continua d’ispirazione zampillante per il raggiungimento dell’elevazione spirituale che costituisce e deve costituire la base primaria attraverso la quale contribuire a quel progresso dell’Umanità altrimenti impossibile. Tutti noi, “Liberi di conoscere” avanziamo, ci fermiamo e ripartiamo nel nostro lavoro senza sosta e senza tempo che portiamo avanti insieme ai fratelli nelle Officine del Grande Oriente d’Italia e nella quotidianità relazionale. Il massone è, sin da quando muove i primi passi all’interno del Tempio, un uomo nuovo, che ha una grande sete di conoscenza e che parte per un lungo viaggio simbolico alla scoperta di nuove terre e di un mondo sconosciuto. Se ci pensate, quel meraviglioso cannocchiale di Galileo Galilei raffigurato nel logo della Gran Loggia rappresenta alla perfezione il desiderio di guardare lontano e di vedere nuovi orizzonti del libero muratore, non lasciandosi però prendere mai dalla vacua certezza di aver raggiunto la meta finale o di aver scoperto tutto quello che c’è da conoscere. “Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano” scrisse saggiamente il grande fisico e matematico inglese Isaac Newton.

Il Gran Maestro “Liberi di conoscere” Editoriale 1n iniziato non ha e non avrà mai sicurezze se non quella di dover progredire con sacrificio, passione e coraggio nell’arduo compito che gli e’ stato chiaramente indicato al momento della sua iniziazione. “Noi lavoriamo senza tregua al nostro miglioramento perché è solo regolando le nostre inclinazioni e i nostri costumi che perverremo a dare a noi stessi quel giusto equilibrio che costituisce la Saggezza, cioè la Scienza della vita”.

Un lavoro incessante e penoso dal quale non si deve mai minimamente derogare e che va costantemente rafforzato capendo il significato e usando gli strumenti liberomuratori

Che ci permettono di fare il nostro lavoro e di partecipare alla costruzione della Grande Opera Universale.  renderlo sempre “giusto e perfetto” dobbiamo innanzitutto partire dal lavoro che dobbiamo fare dentro di noi. fraterni e umani. E’ questo il metodo necessario affinché quel sublime sentimento che si chiama fratellanza sia sempre rafforzato e non subisca oscuramenti o tentennamenti allontanando quelle passioni e quegli istinti che abbiamo giurato di sconfiggere varcando la porta del Tempio.

In questa infinita missione gli uomini “liberi di conoscere” e avendo sempre a fianco la bussola della ragione, che non va mai dimenticata e sapientemente utilizzata, devono sapere affrontare tutte le intemperie della navigazione iniziatica che li mette a dura prova sottoponendoli costantemente a illusioni, egoismi, false certezze che vanno allontanate e respinte con fermezza. Il massone non deve avere limiti nella sua voglia di conoscenza ma questa sua aspirazione va accompagnata sempre dalle virtù che lo invitano a procedere con serietà, senno, benefizio e giubilo. Forte del suo impegno massonico, capace di rendere altrettanto forti nella Società i principi ed i valori avuti trasmessi dalla tradizione, il libero muratore acquista sempre più coscienza e importanza del ruolo di responsabilità che e’ chiamato a dare nella quotidianità dove nulla gli può essere precluso. Egli che ha innanzitutto conosciuto se stesso ed è ormai capace di tenere a freno gli ego, può con il Lavoro, prima e suprema virtù Muratoria, portare ora tutta la sua maestria per il conseguimento del Bene comune. L’Istituzione non vieta nulla di ciò che può risultare essere buono e utile ai fini di bene, ma lascia alla singola coscienza del libero muratore d’interpretare cosa sia giusto. Ogni fratello è libero di agire, di scegliere, di osare, di partecipare, di condividere. È libero di esprimere il grande patrimonio interiore acquisito grazie al trinomio di Libertà-Uguaglianza-Fratellanza, ed è libero di amare l’Umanità. Proprio l’amore per i fratelli e tutti gli uomini, e la consapevole bellezza di quanto sia sublime questo sentimento lo porteranno ad un passo dal raggiungimento di quella Verità che costituisce per tutti noi umili e tenaci cercatori di conoscenza l’agognata tappa finale del nostro inarrestabile percorso di vita.

 Hiram n.1/2018

Stefano Bisi

Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Palazzo Giustiniani

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