CATTOLICI E MASSONERIA

CATTOLICI E MASSONERIA

ovvero la scomunica dei Massoni

Su Civiltà Cattolica del 19/11/1974 (anno 125 – quaderno n° 2984), a pagina 159, viene riportata la lettera del Cardinale Seper inviata ai presidenti di alcune Conferenze Episcopali. Redatta in latino in data 19/7/1974 essa dice:  “molti vescovi hanno interpellato questa Sacra Congregazione circa la portata e l’interpretazione del Canone 2335 del codice di Diritto Canonico il quale, sotto pena di scomunica, proibisce ai cattolici di iscriversi alle associazioni massoniche o altre associazioni del genere …’’ e prosegue. “ Ora io non voglio parlarvi del problema sollevato dalla lettera del Cardinale Seper, che in verità riveste una specifica posizione in seno alla Chiesa Cattolica, né dell’importanza dogmatica che può avere per noi una bolla di scomunica; questo perché credo essere di estrema validità quella grande verità detta dal Cristo: “chi veramente crede sarà salvato”. Ed allora, se la Chiesa Cattolica sente ora il bisogno di rivedere le sue posizioni verso la nostra Istituzione, se oggi per la Chiesa di Roma i Massoni non sono più quei nemici che ha sempre, e sino ad oggi, dichiarato essi siano o siano stati, quale valore dogmatico può avere la scomunica e quale l’infallibilità di chi l’ha pronunciata? La lettera dell’eminente prelato ammette che “… quanto noi sappiamo oggi della Massoneria non consente più accuse indiscriminate, né processi portati avanti sulla base di luoghi comuni …” Questa dichiarazione ammette implicitamente che accuse e processi passati furono portati avanti sulla base di luoghi comuni e sulla scorta di conoscenze puramente superficiali. No comment. Ciò nonostante la posizione non cambia, pur dando atto di un errore di valutazione, poiché essa ammette implicitamente una diversità fra le stesse associazioni massoniche, come se il Massone europeo fosse differente da quello asiatico, da quello americano, da quello africano. Ed aggiunge la lettera che giudicare di esse, associazioni massoniche, spetterà, per quanto riguarda la condotta dei cattolici, alle autorità religiose dei singoli paesi. Come ciò sia possibile a me sembra essere cosa arcana. Come possa il Nunzio Apostolico del paese “X” dire che il cattolico massone sia da mettere all’indice quando il suo collega del paese “Y” decide di poter andare a braccetto con lui? Per una associazione iniziatica 0 si è o non si è; infatti noi o siamo Massoni o siamo profani. Come può dunque essere caro alla Chiesa Cattolica il Massone del Mozambico e non quello del Canada? Questa posizione, a mio avviso, maschera un tranello, ha in se una certa ambiguità. Non è questo il problema con cui si debba cercare di salvare capra e cavoli. O i Massoni, per la loro posizione specifica, per la loro qualifica, per il segreto che li circonda, per le accuse cui sono stati oggetto, per la loro posizione umanistica, per il loro specifico atteggiamento di ricerca, per la loro accettazione ampia di calore umano, per il loro scetticismo dogmatico, sono dei buoni elementi per la Chiesa oppure sono seguaci di Satana che vogliono sconvolgere il cielo.‘… Possono esistere ed esistono di fatto delle associazioni massoniche le quali nulla hanno di cospiratorio contro la Chiesa e contro la fede dei loro membri cattolici …”. Dunque ancora esistono per la Chiesa dei Massoni di serie “A” o di serie “B”. Esiste sempre una differenziazione. Come possa esistere una tale situazione è un mistero. Non sono i Massoni proiettati verso la ricerca della Luce? Perché questa Luce non possa essere raggiunta attraverso le indicazioni del Cristo, per i Massoni cattolici, o quelle del Nirvana, per gli orientali, questo è un mistero inconcepibile. Non ha forse Cristo stesso indicato nella fede più pura il suo raggiungimento? E allora come può il Massone cattolico essere un nemico potenziale di questa fede quando in essa può identificare il suo intento? Un luogo comune dice: “e vie del Signore sono infinite”. Luogo comune di grande saggezza perché ogni essere umano può scegliere la via che più gli è consona per tale finalità. Se possono esistere delle associazioni massoniche che non siano cospiratrici contro la Chiesa, quale valore può avere una scomunica generica? Se ne deduce che essa è stata, in illo tempore, dettata non da fini fideistici o morali, ma solo da timori temporali. Si ricade quindi nella scomunica politica che il fascismo o altre correnti politiche hanno comminato o comminano nei nostri riguardi perché non possono controllarci. Diventa pertanto palese che un valore morale della scomunica pontificia verso i Massoni cattolici non ha alcun significato e ciò è chiaramente dichiarato nella lettera del Cardinale Seper poiché viene confermato nel punto cinque delle considerazioni: “.. come devono regolarsi coloro che finora si consideravano ed erano considerati scomunicati per il solo fatto di essere iscritti alla Massoneria? … Nessuno meglio di loro, in coscienza ed in piena lealtà, può giudicare della natura e dell’attività del gruppo massonico cui appartiene. Se la sua fede di cattolico non vi riscontra nulla di sistematicamente ostile e organizzato contro la Chiesa ed i suoi principi dottrinali, morali, eccetera, egli può rimanere nell’Associazione”. E chiaramente una dichiarazione di decadenza della scomunica, anche se non confortata da una bolla pontificia. Questi commenti, se pur oggettivi, se pur nati da un’antica convinzione che la Massoneria può e deve esistere a fianco di ogni fede, deve tollerare in sé, promuovere in sé, il continuo confronto di ogni ideologia, di ogni credo, di ogni tendenza, sempre espletato nella più libera considerazione della libertà umana, questi commenti alla lettera del Cardinale Seper non hanno fatto che confortare il mio pensiero di Massone cattolico. Ed ancora, se il sottoscritto Massone può ancora avvicinarsi al confessionale tacendo l’anatema della sua posizione, se può avvicinarsi alla mensa divina senza alcuno scrupolo per la sua appartenenza alla Famiglia Massonica, questo è tutto chiarito nei commenti alla lettera del Cardinale Seper, solo perché la sua coscienza lo ritiene degno; orbene Fratelli miei quale significato può avere la scomunica della Massoneria? Fra di noi può benissimo esserci, o esserci stato, chi ha seguito in nome massonico spirituali non concepiti ortodossi dalla Chiesa, ma se egli li reputa validi può tacerli ed accostarsi al pane divino. Si ricade qui in una assoluzione generica dello stesso valore della scomunica generica. A questo punto non riesco più a capire quale sia la posizione del Vaticano. Basilare per un buon cristiano è il pentimento della mala azione, la sua sincera confessione; però io, Massone, reputo il mio agire, anche se difforme dai dettami cattolici, perfettamente aderente al credo e tranquillamente mi avvicino alla particola divina. Sarà questione di coscienza, sarà superficialità, sarà persuasione mia, ma non può giustificare la linea di condotta di una istituzione che si definisce iniziatica. Iniziatica è una scuola che indirizza su basi ben definite, secondo determinate concezioni e finalità. Ora se la condanna comminata agli iniziati è basata su fatti e concetti ben definiti essa è valida oggi quanto era valida ieri, a meno che il colpito vada a Canossii. Ma se oggi si sente il bisogno di rivedere una posizione presa, se oggi si sente la necessità di dichiarare che certi fedeli possono, pur mantenendo intatta la loro posizione, rientrare in seno della predetta scuola iniziatica, se si lascia ad essi stessi l’opportunità di valutare il fallo per cui, allora, sono stati colpiti, ebbene ciò vuol dire che l’errore, l’eresia, non sussisteva. Ecco dunque o Fratelli quale per me è il valore che ha sempre avuto la scomunica papale nei confronti della Massoneria e mi auguro che l’apertura iniziata dal Cardinale Seper porti abbondanti frutti permettendo che profani, tutt’ora legati da posizioni fideistiche di fedeltà, possano vedere in noi quell’alternativa, quel completamento cui anelano. Durante l’inaugurazione della casa massonica di Aosta, il Gran Maestro Lino Salvini riferì che in una riunione, non so più dove e a quale livello, vide che sull’Ara erano contemporaneamente posati diversi libri sacri, salvo quello cattolico. Ebbene auguriamoci che questa apertura faccia si che agli altri libri si unisca anche il Vangelo.

TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’. AUGUSTO CAMOSSO

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *