CORPI MASSONICI. SUI LIBERI MURATORI

Ralzione del FR.’. LINO SALVINI

EX GRAN MAESTRO DEL G.O.I.

CORPI RITUALI

Sui Liberi Muratori

Non è possibile che la Massoneria Italiana mantenga quei caratteri fondamentali che ne determinano un logico inserimento nella Comunione universale se non si attua con serietà e severità la caratteristica fondamentale di ciascun Fratello che è basata sull’assolvimento dei propri doveri verso I ‘Istituzione.

Nei tempi antichi, dicono i Landmarks, nessun Maestro o Compagno o Apprendista poteva mancare alle adunanze senza incorrere in severa censura, salvo che il Venerabile non avesse potuto accertare le ragioni plausibili che gli impedivano d’intervenirvi.

Oggi si tollera un assenteismo spesso abituale, facilitato peraltro anche dal concetto che l’osservanza dei lavori delle Camere Rituali possa soddisfare a tutte le esigenze dei doveri massonici.

In realtà, chi non assolve ai doveri entro la Loggia, non dimostra una formazione massonica sufficiente e non si comprende cotne possa aspirare a perfezionarsi nell’ambito dei Riti. Solo la presenza costante dei Fratelli ai lavori può determinare la formazione di una catena fraterna con quei rapporti di amore che costituiscono il substrato su cui svolgere il lavoro esoterico.

La tolleranza costante dell’indisciplina dei Fratelli distrugge la Loggia in quanto il difetto si propaga ai neofiti che presto comprendono la possibilità di assecondare una pigrizia facilitata dal fatto che i lavori di Loggia, per l’assenza dei Maestri più capaci, sono diminuiti nel loro valore intrinseco.

Troppo spesso poi, per risolvere dei problemi ormai insolubili, si ricorre, con una interpretazione errata e spesso incostituzionale, all ‘istituto del sonno. Questo dovrebbe esser concesso soltanto a coloro che non possono più frequentare la Loggia o per motivi di malattia, o per vari impediinenti sempre e comunque estranei alla volontà. Quando l’allontanamento è dovuto a motivi ideologici o a trascuratezza, sempre il Tribunale di Loggia deve giudicare il Fratello, avvalorando il presupposto che l’iniziazione è una dote indelebile e che la Massoneria non è una qualsiasi organizzazione profana nella quale si enfra e da cui si sorte con leggerezza e per convenienza.

Oltre tutto, la procedura costituzionale mette al sicuro i Fratelli dalle irregolarità in cui a volte incorrono. E capitato anche recentemente che Fratelli, allontanatisi dalla propria sede per motivi di studio o di lavoro, al monùento di iscriversi alla Loggia della nuova sede abbiano appreso di non avere più la prerogativa Illassonica. Non crediamo occorra alcun collùlùlento per conlprendere la gravita del gesto compiuto da quelle Logge che concedono il sonno a chi non l’ha richiesto, sostituendosi agli organi giudiziari che solo garantiscono una possibilità di difesa al Fratello a volte ingiustamente sospettato di negligenza.

E presumibile peraltro che, di fronte alla coscienza che per motivi di leggerezza si viene espulsi, molti Fratelli rivedano la propria posizione e comunque è certo che, se la Massoneria userà la severità che più si addice alle sue tradizioni, più difficilmente si insinuerà nell’animo dei Fratelli il tarlo della pigrizia e della noncuranza.

Uno dei principali motivi del fallimento di alcune vocazioni massoniche è la frustrazione dello slancio generoso con cui i neofiti si avvicinano alla Loggia, con l’intendimento di aiutare l’umanità a trovare la via del nostro trinomio: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

C’è, insieme al desiderio di ritrovare un ideale in cui credere, in un’epoca in cui la società dei consumi ha distrutto tutte le vecchie convinzioni, la volontà di operare.

Noi parleremo di questo argomento in altra parte, ma vogliamo anche qui raccomandare che nella Loggia, nell’Oriente, nei Collegi si faccia il possibile per dare ai Fratelli la possibilità di esprimere e dare la loro personalità all’Istituzione, permettendo loro di operare per l’umanità nei campi e nei modi a loro congeniali.

Altro motivo di crisi interiore è poi rappresentato dal fatto che troppo spesso non viene nelle Logge curata quella assistenza fraterna che è stata promessa al momento dell’iniziazione e che è uno dei diritti e dei doveri fondamentali del massone: «Ogni Fratello ha diritto di essere accolto con amore e se si trova in bisogno deve essere aiutato o gli deve essere indicato il mezzo per trovare aiuti. Dovrà essere impiegato al più presto possibile, oppure raccomandato per trovare una occupazione. Si dovrà insomma fare per lui tutto ciò che sia nel limite delle proprie facoltà, tenendo anche presente che se è dovere aiutare chi ha necessità, maggior dovere è quello di aiutare un Fratello … non tralasciando maidi praticare l’amore fraterno che è la base, il principio, il cemento e la gloria di questa antica Fratellanza». (LANDMARKS).

Ci sembra anche che il Fratello deve essere aiutato ad esprimere ciò che ha appreso, nella società al livello più adeguato. È chiaro che tutto questo deve svolgersi nei limiti delle nostre facoltà, ma sta a noi potenziare al massimo queste facoltà con una organizzazione centrale efficiente.

CORPI RITUALI

Sui Liberi Muratori

Non è possibile che la Massoneria Italiana mantenga quei caratteri fondamentali che ne determinano un logico inserimento nella Comunione universale se non si attua con serietà e severità la caratteristica fondamentale di ciascun Fratello che è basata sull’assolvimento dei propri doveri verso I ‘Istituzione.

Nei tempi antichi, dicono i Landmarks, nessun Maestro o Compagno o Apprendista poteva mancare alle adunanze senza incorrere in severa censura, salvo che il Venerabile non avesse potuto accertare le ragioni plausibili che gli impedivano d’intervenirvi.

Oggi si tollera un assenteismo spesso abituale, facilitato peraltro anche dal concetto che l’osservanza dei lavori delle Camere Rituali possa soddisfare a tutte le esigenze dei doveri massonici.

In realtà, chi non assolve ai doveri entro la Loggia, non dimostra una formazione massonica sufficiente e non si comprende cotne possa aspirare a perfezionarsi nell’ambito dei Riti. Solo la presenza costante dei Fratelli ai lavori può determinare la formazione di una catena fraterna con quei rapporti di amore che costituiscono il substrato su cui svolgere il lavoro esoterico.

La tolleranza costante dell’indisciplina dei Fratelli distrugge la Loggia in quanto il difetto si propaga ai neofiti che presto comprendono la possibilità di assecondare una pigrizia facilitata dal fatto che i lavori di Loggia, per l’assenza dei Maestri più capaci, sono diminuiti nel loro valore intrinseco.

Troppo spesso poi, per risolvere dei problemi ormai insolubili, si ricorre, con una interpretazione errata e spesso incostituzionale, all ‘istituto del sonno. Questo dovrebbe esser concesso soltanto a coloro che non possono più frequentare la Loggia o per motivi di malattia, o per vari impediinenti sempre e comunque estranei alla volontà. Quando l’allontanamento è dovuto a motivi ideologici o a trascuratezza, sempre il Tribunale di Loggia deve giudicare il Fratello, avvalorando il presupposto che l’iniziazione è una dote indelebile e che la Massoneria non è una qualsiasi organizzazione profana nella quale si enfra e da cui si sorte con leggerezza e per convenienza.

Oltre tutto, la procedura costituzionale mette al sicuro i Fratelli dalle irregolarità in cui a volte incorrono. E capitato anche recentemente che Fratelli, allontanatisi dalla propria sede per motivi di studio o di lavoro, al monùento di iscriversi alla Loggia della nuova sede abbiano appreso di non avere più la prerogativa Illassonica. Non crediamo occorra alcun collùlùlento per conlprendere la gravita del gesto compiuto da quelle Logge che concedono il sonno a chi non l’ha richiesto, sostituendosi agli organi giudiziari che solo garantiscono una possibilità di difesa al Fratello a volte ingiustamente sospettato di negligenza.

E presumibile peraltro che, di fronte alla coscienza che per motivi di leggerezza si viene espulsi, molti Fratelli rivedano la propria posizione e comunque è certo che, se la Massoneria userà la severità che più si addice alle sue tradizioni, più difficilmente si insinuerà nell’animo dei Fratelli il tarlo della pigrizia e della noncuranza.

Uno dei principali motivi del fallimento di alcune vocazioni massoniche è la frustrazione dello slancio generoso con cui i neofiti si avvicinano alla Loggia, con l’intendimento di aiutare l’umanità a trovare la via del nostro trinomio: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

C’è, insieme al desiderio di ritrovare un ideale in cui credere, in un’epoca in cui la società dei consumi ha distrutto tutte le vecchie convinzioni, la volontà di operare.

Noi parleremo di questo argomento in altra parte, ma vogliamo anche qui raccomandare che nella Loggia, nell’Oriente, nei Collegi si faccia il possibile per dare ai Fratelli la possibilità di esprimere e dare la loro personalità all’Istituzione, permettendo loro di operare per l’umanità nei campi e nei modi a loro congeniali.

Altro motivo di crisi interiore è poi rappresentato dal fatto che troppo spesso non viene nelle Logge curata quella assistenza fraterna che è stata promessa al momento dell’iniziazione e che è uno dei diritti e dei doveri fondamentali del massone: «Ogni Fratello ha diritto di essere accolto con amore e se si trova in bisogno deve essere aiutato o gli deve essere indicato il mezzo per trovare aiuti. Dovrà essere impiegato al più presto possibile, oppure raccomandato per trovare una occupazione. Si dovrà insomma fare per lui tutto ciò che sia nel limite delle proprie facoltà, tenendo anche presente che se è dovere aiutare chi ha necessità, maggior dovere è quello di aiutare un Fratello … non tralasciando maidi praticare l’amore fraterno che è la base, il principio, il cemento e la gloria di questa antica Fratellanza». (LANDMARKS).

Ci sembra anche che il Fratello deve essere aiutato ad esprimere ciò che ha appreso, nella società al livello più adeguato. È chiaro che tutto questo deve svolgersi nei limiti delle nostre facoltà, ma sta a noi potenziare al massimo queste facoltà con una organizzazione centrale efficiente.

Questa voce è stata pubblicata in Simbologia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *