LE DONNE E LA MASSONERIA

Donne e Massoneria, destinate ancora a non incontrarsi?

Le motivazioni dell’esclusione delle donne dall‘iniziazione massonica,nella Massoneria d’influenza anglosassone, sono sempre state espresse con sufficienza e mai ampiamente chiarite, soprattutto dall’interpretazione sociologica, morale e umanistica del Diritto Umano di Marie Deraismes.

Una recente opera di Francesca e Pier Domenico Vigni copre l’intero arco temporale della Massoneria moderna ed esplica le necessità e i motivi dell’Iniziazione femminile in Massoneria ed evidenziano le difficoltà, le sconfitte e le vittorie di questo importante movimento della nostra era.

Secondo Guenon è necessario che ogni generazione massonica riconsideri la sua intima essenza, restaurandone i danni e le sovrastrutture temporali, per poterla così riconfermare e ritrasmettere integralmente. Su tale difficile tema, non è possibile ignorare le considerazione di opportunità cui ogni comunità massonica è tenuta.

 Sarebbe però utile un dibattito e un confronto per un chiarimento storico, ma soprattutto esoterico sull’iniziazione femminile in Massoneria.

Gli Old Charges,al III Capitolo dichiarano:

“Coloro che sono ammessi ad essere membri di una Loggia devono essere persone di buona reputazione,compresi d’onore e di ragione, nati liberi e d’età matura ed essere discreti. Essi non devono essere né schiavi, né donne, né uomini che vivono senza morale od in modo scandaloso

I Canoni fondamentali dell’Ordine Massonico sono chiamati “Landmarks” dal termine usato all’art. 39 del Libro delle Costituzioni dell’Anderson, e furono commentati da Mackey,Gran Segretario del Supremo Consiglio.

 Egli afferma:

“Fin dalla nostra entrata nell’Ordine abbiamo trovato certi decreti che stabiliscono che potessero entrarvi solo uomini capaci di affrontare fatiche o di adempiere al dovere dei massoni speculativi. Noi abbiamo preso l’impegno solenne di non alterare questi regolamenti che non potrebbero essere cambiati senza una completa disorganizzazione del sistema intero della Massoneria speculativa.”

Con ciò il Mackey nega alle donne qualsiasi possibilità d’iniziazione massonica.

Nella storia della Massoneria corporativa si trovano tracce che attestano che le donne erano ammesse in parità di diritti e doveri nelle Gilde degli Artigiani.

In Francia il Livre des Métiers prevedeva l’accesso alle donne nelle Corporazioni artigiane e la loro elevazione al grado di Maestro.

Lo Statuto della Loggia di York (1693) riporta che” Colui o Colei che deve essere fatto Massone pone le mani sul Libro…” E’ evidente che l’ammissione delle donne nella Massoneria Corporativa rispecchiava la necessità economica di trasmettere in linea familiare il patrimonio d’impresa.

Il Maestro Muratore, non avendo figli maschi cui trasmettere l’eredità, assicurava alla vedova la regolarità necessaria a continuare la sua opera. Forse poi con il decadere della componente operativa o d’impresa nell’economia delle Logge o dall’influsso del puritanesimo si ritorna al divieto dell’entrata delle donne in Massoneria.

Anche nella Francia delI’Ancien Régime le Logge simboliche non ammettevano ai loro lavori la presenza femminile. Se successivamente le donne saranno presenti in Loggia,  il Grande Oriente di Francia le pose sotto la guida e la protezione dei Fratelli e l’iniziazione delle Sorelle era affidata al M.V. alla cui destra sedeva la Gran Maestra che senza intervenire mai aveva soprattutto funzioni onorane e cerimoniali.

La nascita delle Logge d’Adozione era considerata una necessità più sociale e familiare che derivante da una convinzione iniziatica.

Questa preclusione massonica all’operatività femminile è basata su un’affermazione del rituale: (versione del GOI):

”Essendo la nostra iniziazione solare, le donne non possono essere ammesse ai nostri misteri”.

Questa proposizione del Grande Oriente peraltro è un inserimento recente,effettuato nella revisione del Rituale del 1969, poiché nei rituali del 1949 e 1955 vi era stata un’ omissione della parte relativa alla consegna dei guanti da donna, giustamente reintegrata.

La richiesta dell’iniziazione femminile in Massoneria oggi deriva dalla constatazione che l’attuale civiltà ha perduto gran parte del tradizionale ordinamento originale.

René Guenon nel riaffermare l’indispensabilità della qualificazione maschile sostiene:

“Sappiamo bene che certi contemporanei hanno pensato che, essendo scomparso l’esercizio del mestiere, l’esclusione delle donne dall’iniziazione avrebbe perduto la sua ragion d’essere: ma questo è un reale non senso perché la base di una tale iniziazione non è assolutamente cambiata per questo…

CONCLUSIONI

Dagli approfondimenti eseguiti con questa ricerca compiuta su vari testi mi sembra che l’esclusione delle donne dalle nostre Logge non è tanto motivata da motivi storico- iniziatici particolari, quanto da una tradizione propria dell’origine storica della Massoneria.

La richiesta di iniziazione femminile forse in futuro si renderà ancora più pressante che in passato e sarà un bel nodo da sciogliere e su cui forse saremo chiamati a misurarci.

La situazione è resa ancora più complessa dal disorientamento della nostra epoca, che talvolta ha portato anche giustamente molte donne ad assumere atteggiamenti di concorrenza e conflittualità con l’uomo, ovviamente per motivi etico­sociali, e non tanto esoterici.

L’auspicio è che nelle scelte che saremo chiamati a fare prevalgano sempre gli assiomi esoterici e la tradizione iniziatica che ci è propria. Se invece dovessero prevalere parametri politico sociali o motivazioni di convenienza ci rimetterebbe l’Istituzione intera e avremmo perso tutti, uomini e donne.

                                                                Massimo  Corti

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *