LA PROMESSA SOLENNE

La promessa solenne

…dopo questa assicurazione l’iniziando sarà chiamato finalmente a prestare il giuramento iniziatico, dopodiché egli si sentirà moralmente associato al perseguimento dei fini istituzionali ed. impegnato quantomeno a portare a termine il percorso rituale e simbolico della tradizione massonica.

Ciò costituisce un’assunzione di grande responsabilità: verso di sé e verso l’Obbedienza stessa.

La responsabilità verso di sé corrisponde ovviamente ad una scelta di vita e già questo conferisce al giuramento un valore etico altissimo, reso più solenne dal luogo e dalla ritualità della cerimonia che l’hanno proiettato su di un piano sacrale inimmaginato prima ed inimmaginabile. Ma anche la responsabilità verso la Tradizione massonica stessa è molto pesante: infatti, al di là di ogni possibile motivazione morale contingente, essa trae valore soprattutto dal significato che questa Tradizione, tipicamente illuminista, si è andata “silenziosamente” guadagnando negli ultimi secoli.

Infatti, anche se il mondo profano non lo vuole ancora riconoscere, questa Tradizione dell’Arte reale, il suo metodo di lavoro, la sua arte dell’insegnare a ciascun libero Muratore a costruire la propria cattedrale, si è trasmessa inalterata di generazione in generazione, così continuando a rappresentare il proprio peculiare paradigma di crescita generazionale, individuale e sociale, come metafora della società civile. Inizialmente, tre secoli fa, si parlava di grande utopia; ora anche la scienza più moderna, in particolare là dove si ricorre ai modelli evoluzionisti-adattativi, sembra essere sempre più decisa a dimostrarne la fondatezza…

“QUI QUASI CURSORES VITAE LAMPADA TRADUNT”

Per questo ogni massone che questo simbolo possa diventare, non solo per lui, ma per tutti, quello fondante di una nuova etica sociale e ha fede che l’uomo abbia in sé questa forza solidale che possa superare l’inesorabilità della Morte e del Tempo.

Quindi la capacità di superamento dell’io egoista e il sapersi proiettare idealmente e “fisicamente” verso il futuro sono, nello stesso tempo, un suo dovere verso le generazioni future ed una testimonianza di realizzabilità. In sostanza questo è il vero e più profondo significato dell’impegno iniziatico. Se questa catena venisse interrotta, quale ideologia, quale religione, quale società potrebbe raccogliere questa “fiaccola della Libertà” dell’uomo, che ha già illuminato l’Umanità con l’universale “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”?

Il giuramento massonico, anche se espresso in termini arcaici e molto esoterici, è chiarissimo in questa sua idealità: purtroppo nel mondo profano questa promessa di “obbedienza” è vista come sottomissione “a poteri occulti” e simili. Esso viene addirittura acquisito, molto spesso, come atto che dimostra l’esistenza di “società segrete” ed utilizzato per denigrare e condannare indiscriminatamente ogni massone.

Dovrebbe essere ormai evidente che la dichiarazione con cui si è iniziata questa scheda, come tutte le precedenti, ha ancora significato solo sul piano ideale ed all’interno del Tempio.

Sul piano personale il Massone deve abituarsi a rispondere in primo luogo alla propria coscienza e quindi alla legge morale che la coscienza stessa gli suggerisce ed all’idea di Giustizia conseguente ai principi trattati precedentemente.

Sul piano sociale, invece, egli deve, comunque, essere ubbidiente alle leggi dello Stato in cui vive. Se esistessero contraddizioni tra i due piani, non è la Massoneria il luogo dove egli può risolvere questi contrasti tra le sue idealità e la realtà in cui vive. Caso mai è nelle Istituzioni massoniche che queste contraddizioni possono essere messe in luce più chiaramente che altrove, purché le si riesca ad osservare senza mai cadere nelle particolarità del contingente.

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