MOZART MASSONE VIETATO IN SANTA CROCE

MOZART MASSONE VIETATO IN SANTA CROCE

Il concerto non si è tenuto nella Basilica fiorentina, ma al Cenacolo. Irremovibile il priore nonostante le critiche e le proteste Contro la decisione è insorto anche il grande Muti

 No a Mozart in chiesa. Non voglio questa musica. Tanto più nel periodo dell’Avvento e della Quaresima francescana. Irremovibile fino in fondo, secondo quanto riferito dai media, il padre guardiano Paolo Bocci, priore della Basilica di Santa Croce a Firenze nella sua decisione presa di negare lo spazio sacro al concerto dedicato al celebre genio della musica e massone salisburghese che si tiene ormai tradizionalmente nel giorno della sua morte il 5 dicembre. Un evento che richiama sempre tantissimo pubblico. In programma il Requiem e l’Ave Verum Corpus, che il geniale Wolfgang Amadeus scrisse nell’anno stesso della sua scomparsa per la solennità del Corpus Domini, e che sono stati poi eseguiti dall’Orchestra da Camera Fiorentina, diretta dal maestro Giuseppe Lanzetta, all’interno del Cenacolo, un luogo certamente di grande suggestione ma che non può accogliere più di 300 persone, invece delle oltre mille e cinquecento spettatori che, gratis, gli anni passati solitamente sedevano in religioso silenzio ad ascoltare la divina musica. “Può sembrare semplicistico dire che è tutto un equivoco. Eppure è così”: ha tentato di smorzare i toni e di ridimensionare il caso, che ha suscitato fortissime polemiche, il quotidiano dei vescovi L’Avvenire, che ha parlato di ‘difetto di comunicazione”, spiegando che gli eventi culturali del complesso monumentale non sono di competenza dei Frati minori conventuali, ma dell’Opera di Santa Croce, ente laico. Ed è probabile che i Frati, prendendo posizione, abbiano voluto in qualche modo “difendere il proprio ruolo di garanti di quello che avviene all’interno della Basilica”. Contro l’assurdo niet francescano ha levato forte la sua voce il grande Riccardo Muti, che, intervistato dal Corriere della Sera si è dichiarato attonito e dispiaciuto, definendo quella di Mozart una musica celestiale e ricordando quel che diceva Sant’Agostino: cantare amantis est, fare musica, cantare, è di colui che ama. E sulla vicenda è intervenuto naturalmente anche il Gran Maestro Stefano Bisi, autore per altro di un libro dal titolo “Mitra e Compasso” dedicato 4i complessi rapporti tra Chiesa e Massoneria, pubblicato di recente. Bisi ha definito il divieto “follia pura”. “ Bandite anche — ha detto — il Cantico di San Francesco perché Fratello Sole e Sorella Luna,e il cielo stellato sono simboli massonici”. Si tratta di una di quelle notizie, ha aggiunto, che “inducono a riflettere sullo stato dei tempi che viviamo e sul sonno della ragione che, almeno in questo caso, sembra toccare da vicino anche chi, come i francescani, dovrebbe fare della Tolleranza verso tutti un continuo e infinito atto d’Amore oltre che di professione religiosa. Vietare la sublime opera di Mozart nel Tempio per la sua militanza muratoria ci pare ridicolo — ha aggiunto Bisi — persino offensivo per tutti gli “uomini di buona volontà” che amano solo e innanzitutto la grande musica classica, che non guardano con pregiudizio alcuno alle scelte fatte in vita da nessun genio. La Bellezza di Mozart è talmente immensa e universale — ha sottolineato — che persino, voglio ricordarlo come esempio, Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, oggi Papa Emerito, di certo uno che ha mai concesso aperture alla Massoneria dai tempi in cui era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ama suonare sin da quando era ragazzo le note dello straordinario compositore. Stiamo parlando di un teologo e di un uomo di straordinaria cultura. Non sappiamo se anche lui, com’è accaduto a noi, sia rimasto basito nell’apprendere che in una delle più importanti Basiliche di Santa Romana Chiesa sia stata bandita la sacra musica del “massone” Mozart. Noi continuiamo a credere nel buon senso e nella ragione da parte di tutti gli uomini, senza fare distinzione alcuna e nei nostri templi echeggiano sempre tutte le musiche — anche quelle di grandi compositori non necessariamente massoni — che possono elevare lo spirito dei fratelli durante i lavori iniziatici”. “Se un giorno, ragionando per assurdo, dovesse emergere l’appartenenza di Michelangelo alla Massoneria — ha proseguito Bisi — allora si dovrebbe nascondere quella meraviglia del Giudizio Universale dentro la Sistina? O, nel caso di Leonardo da Vinci, il Cenacolo a Santa Maria delle Grazie? Pensiamo che nessuno, Papa, Re o semplice, libero cittadino, arriverebbe mai a prendere una simile decisione. Eppure a Firenze è successo. Per una volta i toscani saranno privati della Letizia e della Gioia di godere di una musica, quella di Mozart, ‘luminosa e al tempo stesso profonda’ come scrisse Ratzinger. Una musica per tutti gli animi. Che da secoli affascina ogni essere umano e che per i secoli che verranno continuerà a stupire e incantare l’Universo Umano”.

TRATTO DA “ERASMO” ANNO IV n° 11

Questa voce è stata pubblicata in Massoni illustri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *