TESTAMENTO DEL FR .’. LEO ROSA

TESTAMENTO MASSONICO  DEL FRATELLO MAESTRO  LEO LA ROSA

          Letto dal figlio e Fr.’. Gianluca nel corso della tornata funebre tenuta il 22 Marzo 2016 dell’E.’. V.’. dalla  R.’. L.’. Monviso  n. 688 all’Or.’. di Asti

Carissimo Gianluca,

Figlio e mai come in Questo momento anche e soprattutto Fratello mio ti affido il compito di leggere queste poche righe durante la tornata funebre che, conoscendo l’attuale M. V. ed il prossimo sono sicuro che vorranno e  vorrete riconoscermi.

Queste poche righe sanciscono il mio commiato da questa vita e dal lungo viaggio comincialo tanti anni fa nella nostra Obbedienza.

L’Oriente Eterno è ormai prossimo, sento che il soffio vitale mi sta pian piano abbandonando mi sarebbe piaciuto tanto festeggiare con te e con i nostri meravigliosi fratelli il 70esimo anniversario della mia appartenenza alla massoneria italiana purtroppo però sento che non ce la farò, il GADU mi chiamerà prima… e mi dovrò accontentare di questi 69 anni e mezzo trascorsi in questa meravigliosa avventura …

Avventura che ebbe inizio il 1° giugno del 1946 quando un ufficiale dell’esercito degli Stati Uniti, M. V. di una loggia del Massachusetts, portò i rituali di quello che noi allora chiamavamo Grande Oriente Statunitense, rituali che allora in Italia come in tutta Europa vennero aboliti e confiscati dal regime fascista, ad un mio professore universitario, tale Gaetano Altomare.

Egli scelse a sua volta 6 studenti universitari di 21 anni per dare vita ad una loggia denominata “Freedom” , “Libertà” … credetemi fratelli miei, mai termine fu cosi significativo in quel momento, cosi intriso della voglia di tutti, noi in primis, di lasciarsi la guerra alle spalle e riassaporare la liberta …

Ricordo ancora le notti insonni, piene di entusiasmo e i giorni ridondanti di frenesia per la fretta di alzare le colonne, la sensazione di entrare a far parte di un mondo libero ed universale immaginate cosa poteva essere per dei ragazzi di 2I anni ancora scossi dagli orrori della guerra! ! !

Rammento anche, con estremo piacere e tantissima malinconia, due particolarità nel rito di innalzamento delle colonne ed in quello di iniziazione di un profano: al termine delle varie prove che il Fratello Terribile (così si chiamava allora) sottoponeva al profano, prima che egli venisse nominato massone a tutti gli effetti, al profano stesso veniva posto sul capo un tricorno, simbolo dei patrioti delle guerre di indipendenza americane e allo stesso tricorno veniva tagliata la punta perché ormai non serviva più ;l a guerra era finita e la libertà aveva di nuovo vinto!!!

La seconda particolarità che voglio raccontarvi, ancora ricordo indelebile nella mia memoria, è rappresentata dal gesto dell’ufficiale americano al termine dell’innalzamento delle colonne lo ricordo come fosse ora: egli prese una banconota da un dollaro, ne€ fece 7 pezzi e ne consegnò un pezzo a ciascuno di noi dicendoci “da soli non siete niente ma assieme siete uno e siete tutto”… quello fu il mio primo insegnamento massonico e che insegnamento! ! !

L’accondiscendenza e soprattutto la fiducia dei fratelli (cosa di cui vado particolarmente fiero, del resto si sa che con la vecchiaia si diventa vanitosi) ha fatto si che ricoprissi varie cariche sia nella mia Loggia che fuori dalle sue colonne, Presidente del Tribunale Circoscrizionale per molti anni, Consigliere dell’Ordine e soprattutto Giudice della Corte Centrale (della prima sezione, quella che allora aveva pieni poteri di processare direttamente qualsiasi Fratello ivi incluso il Gran Maestro come poi in effetti accadde) nei primi anni 90.

Periodo molto intenso e travagliato quello dei primi anni 90, forse il più travagliato della nostra storia, perlomeno di quella recente tra attacchi di esponenti politici (Cordova, etc.) smaniosi di farsi pubblicità alle nostre spalle, P2 e tradimenti , anzi del grandissimo tradimento interno.

Sin dai tempi della Presidenza di Tribunale Circoscrizionale per finire all’appartenenza alla Corte Centrale ho avvertito di un’importanza assoluta l’arduo compito di giudicare ed, in alcuni casi, condannare i miei Fratelli di qualunque grado fossero e qualunque incarico ricoprissero.

Immaginerete quindi facilmente cosa volesse dire dover giudicare la nostra guida, l’allora Gran Maestro, da notti insonni, credetemi!!!

Il metro di giudizio che ho sempre avuto è stata la tutela assoluta di tutti gli altri fratelli, per cui se il sacrificio di uno poteva e doveva voler dire la protezione e quindi la serenità di tutti gli altri , allora, seppur a malincuore, si procedeva…proprio seguendo il suddetto criterio non ho e cosi hanno fatto i Fratelli “colleghi”, avuto nessun dubbio o scrupolo nel perseguire un’istanza di espulsione per quel, non mi va di chiamarlo fratello perché non lo merita neppur lontanamente, quell”‘essere” che, appena decaduto dalla carica di Gran Maestro, per fini meramente utilitaristici ed egoistici, tanto male ha fatto in Italia e soprattutto all’estero per la nostra Istituzione.

Ma adesso basta parlare del sottoscritto, mi sono concesso un attimo di vanità tipica come dicevo degli anziani, anzi, visto che ormai vado per i 91 anni, dei vecchi.

Questo lungo monologo è proprio finito … è il momento del commiato, dicevo all’inizio, ma non può esserci commiato senza i doverosi ringraziamenti ai miei fratelli.

Mi scuso sin d’ora se ne ometterò qualcuno ma alla mia età l’arteriosclerosi la fa ormai da padrona.

Uno dei primi fratelli che mi vengono in mente, visto che lo conosco dal 1970 (abbiamo quindi trascorso assieme quasi 50 anni di vita massonica), è il Fratello Sergio1), a  lui dico grazie della compagnia Fratello mio …

Il secondo grazie lo devo ad un altro splendido compagno di avventura, al Fratello Mawizio2) , che conosco da tempi immemorabili, sin da quando era un giovanotto e credetemi per l’ultima volta, sebbene non sia facile, da giovane era un gran bel ragazzo (lo attesta comunque una foto di lui che possiedo) che carattere “fumantino” che aveva da giovane, non avete idea!!! In ogni battaglia, anzi definiamola schermaglia, termine che meglio si addice a quei tempi, lui era sempre coinvolto ma si schierava sempre solo ed esclusivamente dalla parte del più debole proprio per questo gli lascio oltre al mio affetto anche la mia immensa stima.

Un altro grazie lo devo sentitamente, veramente il compimento di un gradito dovere , al Fratello Beppe3) , di lui potrei dire tante cose ma ve ne dico solo una, la più importante: un grazie per l’immensità del suo cuore … non fatevi ingannare mai da quell’atteggiamento che a primo acchito può sembrare burbero perché io che lo conosco benissimo vi assicuro che ha un cuore così grande che non avete idea …

Un altro Fratello che conosco dagli ultimi anni 60 è il Fratello Guido4), uno dei fondatori della Monviso ultimamente lo sto pensando ogni momento vorrà dire che ormai sono prossimo a rincontrarlo, quando lo rivedrò gli dirò con quanto affetto suo figlio, anzi no qui come dicevo all’inizio, non ci sono né figli né padri,  ma solo fratelli, gli dirò appunto con quanto affetto mi ha trattato il mio M. V. o sfiorando perfino la dedizione grazie quindi caro Bepi5) per l’ultima volta.

E che dire dei fratelli che ho avuto 1’onore e soprattutto la fortuna di conoscere negli ultimi anni della mia vita pensando a questi fratelli capisco di avere avuto davvero una vita fortunata e tra i colpi di fortuna che ho avuto vi è sicuramente quello di esser stato un massone.

Grazie di cuore al Fratello Piero6)  il quale mi ha reso omaggio di un attestato di stima come quello della Giordano Bruno praticamente quasi senza conoscermi ma solo fidandosi delle sue sensazioni e, da vero massone, del rispetto verso un Fratello molto più anziano di lui. Grazie Fratello mio per un gesto di assoluto amore fraterno.

Il Fratello Paolo7), della mia Officina, mi ha accudito con una delicatezza commovente, grazie mille quindi anche a lui.

Un secondo grazie al Fratello Aldo8) il quale appena saputo dal Fratello Paolo del mio ricovero presso l’ospedale di Alessandria si è immediatamente attivato senza nessun bisogno di essere sollecitato se non è fratellanza questa non so come si possa in un altro modo definirla.

Un terzo grazie ai fratelli che sono venuti a trovarmi in ospedale facendomi sentire il loro sostegno morale, cioè ai fratelli Bepi, Leandro9), Gianbattistal0),Beppe, Piero, Maurizio, Paolo 11) ed Albertol2)  del quale holetto con assoluto compiacimento il suo libro sulla storia della massoneriaalessandrina, invito a fare altrettanto con quella astigiana (oltre acontinuare a produrre il suo ottimo amaro).

Il penultimo grazie va invece al mio ultimo M.V., il Fratello Pier13) ,il quale mi ha omaggiato di una pietra con dedica che tengo sempre vicino a me nel mio letto ormai di morte. A te caro Pier, mio M.V. purtroppo solo virtuale, mentre sto passando questi ultimi giorni che mi restano, guardando la pietra, tre volte grazie per l’assoluto rispetto, per l’ammirazione per la figura, per I’affetto che mi hai dimostrato sin da subito facendomi l’ultimo onore della mia vita nominandomi Membro Onorario della tua Loggia. Io non penso di meritare tanto onore, ma invece che sia un gesto di infinita tenerezza verso un povero vecchio. Non potrò partecipare alla cerimonia di investitura perché le forze ormai mi mancano ma so da Gianluca che sei particolarmente interessato al periodo storico in cui ho ricoperto il ruolo di Giudice della Corte Centrale e ti ribadisco che la mia dispensa informativa contenente molti documenti originali dell’epoca è a tua completa disposizione te l’ho già preparata in una cartella apposita, il minimo che possa fare per ricambiare tanta gentilezza, anzi tanta fraternità.

L’ultimo grazie a tutti voi Fratelli miei che siete stati così gentili da ascoltarmi per l’ultima volta.

Arrivederci a tutti voi, il più tardi possibile, sempre per voi, all’Oriente Eterno.

Ho detto, veramente per l’ultima volta,

Leo La Rosa

NOTE

1) Sergio Rosso (Iniziato nella Loggia Pedemontana, poi passato alla Loggia Adriano Lemmi no 864 all’Oriente di Torino, dal 20l2 Gran Maestro Onorario ad vitam, Gran Maestro Aggiunto nella Giunta del Gran Maestro Stefano Bisi)

2) Maurizio Volkhart (Loggia Risorgimento no 696 all’Oriente di Torino) dal 2006 Gran Maestro Onorario ad vitam

3) Beppe Bolatto (fìno al 2000 nella Loggia Pedemontana no 696 all’Oriente di Torino dove è stato iniziato e dal 2001 nella

Loggia Hermannus van Tongeren n” 204 all’Oriente di Utrecht all’obbedienza del Grande Oriente dei Paesi Bassi)

4) Guido Re (Iniziato nella Pedemontana,trai fondatori della Loggia Monviso no 688 all’Oriente di Asti e poi di questa

Maestro Venerabile)

5) Giuseppe Re (figlio di Guido e Ex Maestro Venerabile della Loggia Monviso no 6      all’Oriente di Asti)

6) Piero Lojacono (Loggia Santone di Santarosa no I all’Oriente di Alessandria, Gran Tesoriere nella Giunta del Gran

Maestro Gustavo Raffi)

7) Paolo Stobbione (Loggia Monviso no688 all’Oriente di Asti)

8) Aldo Bellora (Maestro Venerabile dalla Loggia Santorre di Santarosa nol all’Oriente di Alessandria)

9) Leandro Quarello (Tesoriere e Segretario della Loggia Monviso n: 688 all’Oriente di Asti)

10) Gianbattista Filippone (Maestro Venerabile della Loggia Acacia no 782 all’Oriente di Asti)

11)  Paolo Grecu (Loggia Marengo nol06l all’Oriente di Alessandria)

12) Alberto Valdata (Loggia Marengo no 1061 all’Oriente di Alessandria, dal 2015 Consigliere dell’Ordine)

13) Pier Giuseppe Rossi (Maestro Venerabile della Loggia Marengo no 106l all’Oriente di Alessandria)

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