L’ICOSAMERON DI CASANOVA

L’ICOSAMERON DI  CASANOVA: VIAGGIO MASSONICO AL CENTRO DELLA TERRA

MARCO ROCCHI

CASANOVA MASSONE

Molte informazioni sulla appartenenza massonica di Giacomo Casanova ci sono note dalle sue memorie, altre provengono da studi che ne hanno ricostruito i passi sulla base di dati di archivio. Egli dichiara di essere stato iniziato apprendista nel 1750 a Lione (il Childs iporizza presso la Loggia “Amitié amis choisis” di Rito Scozzese1),  e di essere stato elevato al grado di Compagno e poi a quello di Maestro in una Loggia parigina:

Un respectablc personnage, que j’ai connu chez M. de Rochebaron, me procura la gracc d’étre admis parmi ccux qui voicnt la lumièrc.Jc suis devenu francmeton apprenti. Dcux nlois après j’ai regu à Paris le second grade, et quelques mois après le troisièmc, qui est la maîtrise. C’est le supréme. Tous les autres titres que dans Ia suite du temps on m’a fait prendre sont des inventions agréables, qui quoique symboliques n’ajoutent ricn à la dignité dc maître.2)

(Un personaggio rispettabile, che conoscevo da M. de Rochebaron, mi ha dato la grazia di essere ammesso tra coloro che vedono la luce e sono diventato un apprendista indipendente. Poi dopo ho ricevuto la seconda elementare a Parigi, e pochi mesi dopo la terza, che è il master. È il supremo. Tutti gli altri titoli che nel corso del tempo mi hanno fatto prendere sono piacevoli invenzioni, che sebbene simboliche non aggiungono molto alla dignità di un maestro.2)

Per quanto Casanova non ne riconoscesse pienamente il valore, in seguito conseguirà gli alti gradi nel Rito Scozzese Antico ed Accettato, sebbene non sia noto fino a quale grado sia stato elevato. Nonostante le dichiarazioni autobiografiche, numerosi studiosi ritengono che egli frequentasse le logge veneziane (ed in particolare quella che aveva come maestro venerabile Parmenione Trissino e che vedeva tra gli affiliati più illustri Carlo Goldoni ) ben prima della sua iniziazione ufficiale a Lione. Il Francovich arriva ad ipotizzare per Casanova un ruolo di ambasciatore massonico, il che spiegherebbe perché egli fosse quasi sempre ospitato – nelle sue peregrinazioni nelle varie città europee – dal maestro venerabile della locale loggia3). Della stessa opinione il Bozzola:

Si crede con buon fondamento che egli si facesse agente segreto della massoneria. (…) I troppo rapidi e continui spostamenti, l’accoglienza e gli appoggi che trovava dappertutto, la borsa ben fornita fanno pensare che viaggiasse per assolvere missioni segrete che al setta gli affidava.4)

Non va poi dimenticato che Casanova è l’autore di quella che è la più citata frase sulla massoneria:

Ceux qui ne se déterminent à se faire recevoir magon que pour parvenir a savoir le secrct Peuvent se tromper, car il leur peut arriver de vivre cinquante ans Maître Magon sans janrais parvenir à pénétrer le se cetret de cette Confréric ; le secret de la Magonnerie est inviolable par sa propre nature, puisque le magon qui le sait ne le sait que pour l’avoir deviné. Il ne l’a appris de personne. Il l’a découvert à force d’aller en loge, d’observer, de raisonner et de déduire. Lorsqu’il y est parvenu, il se garde bien de faire part de sa découverte à qui que ce soit – fùt-ce à son meilleur ami magon, puisque s’il n’a pas eu le talent de le pénétrer, il n’aura pas non plus celui d’en tirer parti en l’apprenant oralement. Ce secret sera donc toujours secrct. Tout ce qu’on fait en loge doit étre secret ; mais ceux qui par une indiscrétion malhonnéte ne se sont pas fait un scrupule de révéler ce gu’on y fait, n’ont pas révélé l’essentiel : comment pouvaient-ils le révéler s’ils ne le savaient pas ? S’ils l’avaient su, ils ne l’auraient pas révélé.5)

 Coloro che sono determinati a ricevere magon solo per conoscere il segreto possono sbagliarsi, perché possono capitare di vivere per cinquant’anni il Maestro Masson senza riuscire a penetrare nel cuore di questo Fratello; il segreto della Massoneria è inviolabile per sua stessa natura, poiché il magone che lo conosce lo sa solo per averlo indovinato. Non l’ha imparato da nessuno. Lo scoprì andando al lodge, osservando, ragionando e deducendo. Quando ha avuto successo, sta attento a non condividere la sua scoperta con nessuno – persino il suo migliore amico Masson, poiché se non avesse il talento per penetrarlo, non lo farebbe Né sarà in grado di trarne vantaggio imparandolo oralmente. Questo segreto sarà quindi sempre segreto. Tutto ciò che facciamo nella scatola deve essere segreto; ma quelli che per disonesta indiscrezione non si sono fatti scrupoli di rivelare ciò che abbiamo fatto lì, non hanno rivelato l’essenziale: come potrebbero rivelarlo se non lo sapessero? Se lo avessero saputo, non lo avrebbero rivelato. 5)

Ancora il Childs sostiene l’appartenenza del Casanova a un movimento rosacrociano, all’interno del quale avrebbe appreso i rudimenti della alchimia6): si tratta probabilmente di quell Aurea e Rosea Croce che aveva i suoi vertici in Venezia sin dal secolo precedente, con Federico Gualdi nel ruolo dí Imperator.

Casanova, a causa della sua affiliazione massonica fu anche oggetto di un processo intentatogli dalla Inquisizione a Venezia: fu arrestato l’11 novembre 1754 con il sospetto di essere libertino, baro, empio, cultore delle arti magiche e alchemiche, organizzatore massonico.

Arrestato e interrogato non rivela nomi, se non quello – guarda caso – di un aspirante massone che aveva poi ritirato la sua candidatura. Nel 1755 viene condannato a 5 anni di carcere ai Piombi, da cui evase però dopo l5 mesi.

In realtà, così come accadrà qualche anno dopo nel caso di Cagliostro, l’appartenenza massonica – e la diffusione di un libero pensiero che essa comportava – fu la vera causa del processo. D’altra parte, la bolla “In eminenti apostolatus specula” emanata il 28 aprile 1738 da Clemente XII recitava:

Noi vogliamo inoltre ed ordiniamo che, sia vescovi che prelati, superiori ed ordinari, nonché gli inquisitori destinati in ogni luogo, data la eresia maligna,

procedano ed indaghino contro i trasgressori quali che sieno il loro stato, la dignità, il rango, la nobiltà, la priorità, ed infliggano a questi le pene meritate – se veramente sospetti (sic!) di eresia – e li reprimano, perché noi diamo e conferiamo a tutti e ad ognuno di essi l’autorità di procedcre contro i trasgressori e punirli, anche ricorrendo all’ausilio del braccio secolare.7)

A partire da questo momento, l’immagine di Casanova ha cominciato a subire una lettura ingiusta e incompleta, tesa a indicarlo come libertino, nella accezione distorta di depravato e dissoluto.

Libertino, Casanova lo era certamente. Ma lo era nel senso della appartenenza a un filone di pensiero che aveva un riferimento in quei pensatori che consideravano etico il soddisfacimento degli istinti che I’Essere Supremo ci elargisce.

Certo, è una lettura completamente dissonante da quella cattolica, tutta tesa a catalogare gli istinti come tentazioni, arrivando ad esaltare la soppressione volontaria degli stessi con digiuni, dolore fisico autoinflitto, castità, povertà.

Casanova fu inoltre accusato di ateismo, ma anche questa tesi è palesemente sconfessata dalle sue dichiarazioni e dalla sua stessa appartenenza massonica.

Nell’introduzione all”‘Historie de ma vie“, scrive:

Je crois à l’exiscence d’un Dieu imn’ratériel créateur, et maître des toutes les formes; et ce qui me prouve que je n’en ai jamais douté c’est gue j’ai toujours compté sur sa providcnce.8)

Credo nell’esistenza di un Dio immateriale, creatore e maestro di tutte le forme; e ciò che mi dimostra che non ho mai dubitato è che ho sempre contato sulla sua provvidenza. 8)

CASANOVA LETTERATO

Casanova desiderava ardentemente essere ricordato come uomo di lettere, ma nonostante i suoi auspici è oggi ricordato nella storia delle letteratura quasi soltanto per la sua autobiografia, che fu peraltro redatta in francese (come la maggior parte delle sue opere) e la cui prima traduzione completa e commentata in italiano si deve a Piero Chiara (il quale, essendo peraltro massone come Casanova, ne ha per primo pienamente compresi diversi riferimenti al mondo libero muratore 9).

La scelta del francese in Casanova, come più volte sottolineato dallo stesso Chiara, non ha nulla a che fare con una sorta di snobismo culturale, ma era motivato dalla sola speranza di poter essere letto da un più vasto pubblico.

Nondimeno, il Casanova si cimentò in una traduzione in italiano (purtroppo incompleta) dell’Iliade che – a detta di molti critici – nulla avrebbe da invidiare rispetto a quella, più  blasonata, di Vincenzo Monti; di seguito

l’incipit dell’opera:

Canta d’Achille, o Dea,l’orrendo sdegno,

che fatal danneggiò le greche schiere,

e che tante  di Pluto all’atro regno

scender fe’ innanzi tempo alme guerriere;

alme d’eroi rimasti pasto indegno

di augei rapaci, e di affamate fere,

siccome ordinò Giove, onde fra Atride

discordia insorse, e  fra’l divin Pelide. 10)

Quanto invece al Casanova presunto filosofo, il miglior commento è forse quello del principe di Ligne :

Solo le cose che pretende di sapere, egli non sa (…) Giacché, soltanto le sue opere filosofiche sono prive di filosofia; tutte le altre ne abbondano; egli ha sempre delle trovate felici, delle novità: sa colpire giusto e in profondo.11)

Insomma, Casanova diventa filosofo specialmente quando non ha l’intenzione di esserlo, mentre quando si cimenta in dissertazioni filosofiche rischia di diventare un pedante erudito, sebbene non privo di arguzia.

L’ICOSAMERON

L’Icosameron era, negli auspici di Casanova, l’opera che avrebbe dovuto decretargli imperitura fama nella Repubblica delle Lettere, ma che si rivelò un fiasco sia letterario che commerciale. Il titolo completo dell’opera, nella traduzione italiana, è “Icosameron, ovvero storia di Edoardo e di Elisabetta che passarono ottantun anni presso i Megamicri abitanti aborigeni del protocosmo nell’interno del nostro globo”.12)

Casanova la pubblicò a Dux (l’attuale Duchnow in Boemia, dove si trovava al servizio del conte di Waldstein in qualità di bibliotecario 13) nel 1788.

I riferimenti culturali dell’opera sono fin troppo palesi: i “Viaggi di Gulliver” di Johnathan Swift e il “Micromegas” di Voltaire.14)  

In estrema sintesi, la trama vede i due protagonisti, i fratelli Edoardo e Elisabe

precipitare al centro della Terra dopo un tremendo naufragio. Qui incontrano

la popolazione dei Megamicri (chiaro riferimento al Micromega di Voltaire), dalle strane – e imperfette – consuetudini e organizzazioni sociali, specie a causa delle superstizioni imposte dalle istituzioni religiose.

Dopo ottantuno anni terrestri, durante i quali i due protagonisti si affermano con successo in questo Nuovo Mondo – che contribuiscono non poco a migliorare – essi tornano in superficie e raccontano in venti giornate la loro incredibile avventura.

Ma l’Icosameron non è solo un romanzo utopico, quanto piuttosto il racconto di un’esperienze iniziatica, a partire dalle avventure che i due fratelli vivono entro una strana cassa che attraversa i quattro elementi dei viaggi di iniziazione massonica: la terra, l’acqua, I’aria e il fuoco. Tutto il romanzo è inoltre un concentrato di simbolismi numerici che meriterebbero di essere approfonditi.

Edoardo (ma con lui anche la sorella Elisabetta, che ne rappresenta il complemento femminino) simboleggia in questo romanzo l’iniziato che entra in un mondo imperfetto (spesso reso tale e causa dell’istituzione religiosa che ne fissa a propria discrezione le regole morali) e con il suo cammino iniziatico contribuisce a

rendere migliore.

D’altra parte il ritorno nel mondo è un punto centrale della filosofia massonica, che tende a migliorare i singoli uomini affinché essi, tornati nel mondo profano, possanomigliorare la società.

SIMBOLOGIE MASSONICHE NELL’ ICOSAMERON

Volendo iniziare dalle simbologie alchemiche (alle quali d’altra parte la massoneria stessa attingerà a piene mani nel proprio percorso di mitopoiesi),la coppia di protagonisti rappresenta in modo palese l’androgino ermetico, ossia una dualità  che si completa vicendevolmente e da cui nasce una nuova genìa. Non a caso, i due si accoppiano senza vergogna, in quelle che simbolicamente rappresentano le nozze chimiche degli opposti:

Non dovete credere, infatti, che accaduta la cosa, ci sentissimo confusi o schiacciati dalla vergogna: potreste a buon diritto pensarlo, ma non fu così.

Non sentimmo alcuna umiliazione, neppure il più piccolo pentimento o rimorso alterò la serenità delle nostre anime. E noi ci amiamo oggi né più né meno di  quanto ci amassimo quel giorno.15)

Ancora, nella Quarta giornata, hanno un palese riferimento alchemico i nomi dei giorni della pentamana (corrispondente alla settimana del mondo in superficie):

Crisalide – Farfalla – Morte – Polvere – Uovo, che sembrano riprodurre le fasi dell’Opera alchemica (nascita, sviluppo, morte, putrefazione, rinascita).

Passando ai richiami più strettamente massonici, non si può che partire dal titolo stesso, ove viene specificato che la permanenza nel mondo sotterraneo dura ottantun anni.

Ebbene, il numero 81 è “il cubo di tre per tre” (come recita il rituale in grado di Maestro Segreto del Rito Scozzese Antico ed Accettato), dove “il cubo di tre” rappresenta la perfezione spirituale nelle tre dimensioni della vita, mentre il successivo “per tre” indica la proiezione dell’Uomo iniziato verso una dimensione nuova.

Inoltre, interessante la citazione in exergo di Re Salomon e (Gloria Dei est celare uerburn et gloria regis investigare sermonem),fgura di primissimo piano della mitologia massonica, e specialmente in quella del Rito Scozzese cui Casanova apparteneva.

Un ulteriore elemento di riflessione in chiave massonica è fornito dal viaggio che Edoardo ed Elisabetta compiono all’interno di uno strano baule (che palesemente

rappresenta la bara in cui l’Uomo vecchio muore per far posto all’Uomo nuovo) che attraversa simbolicamente i quattro viaggi che il profano compie nei quattro elementi durante il rituale di iniziazione massonica, riproposti esattamente nello stesso ordine: Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

Il viaggio nella Terra:

In pochi secondi ci avvicinammo rapidissimemente alla terra. (…) Ci parve di sprofondare (…) in una spessa fanghiglia. Un nauseabondo odore di zolfo mi indusse…16)

Poi quello nell’acqua:

Il mio primo pensiero fu di sfilare subito une lente,17) ma con viva costernazione vedemmo sgorgare dal foro un’acqua limpida e rossa. Rimisi subito la lente a posto, non senza aver gustato prima il sapore dell’acqua. Mia sorella ebbe la stessa curiosità e, in fede,la trovammo più buona di quella del Tamigi.18)

Ancora, quello nell’Aria:

Pensate che gioia, che lacrime di consolazione , quando avvertimmo (…) il soffio dell’aria che giungeva dal disopra e che, in un attimo, liberò dai miasmi la nostra scarsa atmosfera, rendendoci le forze.19)

E infine quello nel Fuoco, simbolicamente rappresentato dal Sole :

Ciò che per prima cosa ci colpì fu un raggio di sole, che entrò attraverso una lente situata al di sopra delle nostre teste. Il raggio, perfettamente perpendicolare, mostrava che in quel momento e in quella rcgione in cui Dio ci aveva sbalestrati er mezzogiorno esatto.20)

Nondimeno, Casanova inserisce numerosi richiami – tanto numerici quanto filosofici – ai vari gradi del percorso massonico, distribuiti nelle diverse giornate del racconto. Ad esempio, la seconda giornata pare tutta incentrata sul numero 3, che è massonicamente il numero dell’Apprendista, ovvero del primo grado della Libera Muratoria: così, le case vengono descritte come cubiche (il cubo è la perfetta proiezione tridimensionale), i feudi sono triangolari, eccetera. D’altra parte, simbolismi numerici a parte, è proprio in questa fase che l’androgino Edoardo-Elisabetta “apprende” come è fatto questo nuovo mondo.

Nella terza e quarta giornata, invece, è forse il richiamo al grado di Compagno d’Arte, simboleggiato dal numero 5: ecco allora la scala che fa cinque volte il giro del tempio 21), il riferimento ai cinque sensi 22), la tavola apparecchiata con cinque piatti e cinque cucchiai, i cinque megamicri a testa per nutrirli, dai quali succhiano il latte cinque volte, e così via. Infine, la quarta, la quinta e la sesta giornata sembrano essere dedicate al grado di Maestro, simboleggiato dal numero 7. Qui pero, il richiamo è più etico e filosofico che numerico. È nella quarta giornata che Edoardo ed Elisabetta mangiano i frutti proibiti e sfidano i pericoli della conoscenza, mentre nella sesta giornata va in scena la resurrezione iniziatica:

È  certo che senza l’intervento di Edoardo sarebbe morto. Non si può dire, è vero, che egli lo abbia resuscitato, ma si può affermare, senza mentire, che

gli ha ridato la vita.23)

Edoardo quindi, simbolicamente, pare essere assurto al ruolo di Maestro Venerabile, colui che nel rituale di elevazione al grado di Maestro risuscita a nuova vita il candidato.

Dopo questa avventura, Edoardo ed Elisabetta passano sette mesi al chiuso. Infine, riottenuta la libertà, Edoardo diventa maestro in varie arti e contribuisce così a migliorare il mondo: esattamente ciò che un Maestro massone è chiamato a fare. Infine, ma non meno importante, tutto il libro è pervaso di una spiritualità e di un’etica di chiara matrice massonica: partendo dal la premessa che “L’errore,

l’abuso e il pregiudizio sono i veri padroni del Mondo24), il personaggio creato da Casanova appare liberato dai fardelli della chiesa istituzionalizzata, ma non per questo pare allontanato dal nucleo forte dell’insegnamentocristiano:

Ho fatto di molti megamicri dei cristiani, ma non nel modo che intendiamo noi, perché la nostra fede è per essi inconcepibile (…) I miei stessi figli non sanno ciò che la parola cristiano significa (…) La salvezza eterna dipende dalle buone opere e dalla fede, ma ho creduto di dover risparmiare loro quest’ultima facoltà con tutte le mie forze, Li ho lasciati, infatti, in una perfetta ignoranza di quasi tutte quelle verità soggette alla fede che non ho ritenuto necessarie alla salvezza eterna. Se ho fatto male, spetterà a me e non a loro, spero, di portarne la pena: la mia ragione, almeno, mi dice che altrimenti non sarebbe giusto.25)

L’ultimo passaggio è una splendida metafora dell’assunzione di responsabilità dell’Uomo dotato di ragione di fronte alle proprie scelte, anche a quelle contrarie alla Chiesa cattolica.

Non stupisce quindi I’atteggiamento mistificatore, a tratti venato di livore, che questa ha assunto nei confronti della figura di Casanova.

1)J.R. CHlr,os, Casanoviana. An annotated works bibliography of and of worhs concerning hin, Vienna Nebchay 1956.

2) G. Casanova, Historie de ma vie,BnF, Départcmcnt dcs Manuscrits, MS NAF 28604, Tomo III, f.9v.

3) C. Francovih, Storia della Massoneria in Italia. Dalle origini alla rivoluzione francese, Firenze, La Nuova Italia 1974, p. 134.

4) A. Bozzoa, Casanova illuminista, Modena, Soc. Tipografica Editrice Modenese 1956,p.119.

5) G. Casanova  Historie, op.cit.,Tomo III  fl10r.

6).R. CHlr”o s, Casanoviana, op,cit

7 )Clcnrente XII,In eminenti apostolatus specula,1738

.

8)G. Casanova, Historie, op.cit.,Tomo I, f.l r. Interessante, massonicamente, la definizione di Dio come ‘maestro” (matre).

9) Piero Chiara fu iniziato presso la Loggia,Varisium di Varese; fu poi regolarizzato nel Grande Oriente d’Italia presso la Loggia Vittorio Veneto, sempre di Varese, per poi passare nell’ordine alle logge I nuovi Cavalieri di Scozia di Milano, Maestri Comacini di Como, Aleph di Varese. Cfr. V. Gnocchini,L’Italia dei Liberi Muratori, Roma, Erasmo editorie 2005, p.71.

10) G. Casanova , Iliade di Omero in idioma toscano, Vcnczia, Editoria Univcrsitaria 2007. Casanova è anche autorc di una apprezzata traduzione dell’Iliade in dialetto veneziano.

11)Citato in: G. Spegnoletti , “Prcfazione” in G. Casanova, Storia di Edoardo ed Elisabetta, Milano, Lerici Editori 1960, p.XII.

l2) In questo saggio faremo riferimento alla traduzione italiana dell’opera (di  R.Sirabella), in forma ridotta, a cura di G.Spagnoletti: G. Casanova , Storia di Edoardo ed Elisabetta, Milano, Lerici Editori 1960.

13) E dove morì nel 1798, La sua tomba è andata distrutta, resta soltanto un

modesto cenotafio.

14) Swift c Voltaire erano entrambi massoni: il primo presso la Lodge of Freemasons di Londra (assieme a Alcxandcr Pope) almeno dal 1730; il secondo presso la Loge dc Ncuf Socurs di Parigi (assieme a Bcnjamin Franklin)dal 1788.

 I5) G. Casanovs, Storia di Edoardo, op.cit,, p.44,

16) G. Casanova, Storia di Edoardo, op,cit,, p.23. D’altra parte, lo zolfo è prsente ncl Gabinetto di Riflessione, in cui l’iniziando compie il suo primo viaggio, quello nella Terra.

17) Si tratta della lente di cui è fornito lo strano baule in cui Edoardo cd Elisabetta compiono il loro viaggio.

18 )G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit., p.24.

19 )G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit., p.27.

20 )G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit., p.28. “Mezzogiorno esatto” è simbolicamente l’ora in cui iniziano i lavori massonici in grado di apprendista.

21)”In cosa consiste il lavoro dei Compagni? Nel trasformare la pietra sgrossata in pietra cubica e nel salire una scala curva di cinque gradini recita il rituale massonico.

22) Specificatamente richiamati ncl rituale di passaggio al II grado:”Vi abbiamo indicato come primo oggetto di studio i cinque sensi”.

23) G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit.,p. 115. Colui cui Edoardo ridona la vita è l’Autocefalo, un personaggio altolocato della società dei Megamicri.

24) G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit., p.32,

25)G. Casanova, Storia di Edoardo, op.cit.,p.133.

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