ROMAGNOSI GIANDOMENICO

ROMAGNOSI GIANDOMENICO ( Salsomaggiore 1761 – Milano 1835)
Studiò nel collegio Alberoni di Piacenza, poi all’università di Pavia dove si laureò in diritto nel 1786. Nel 1791 pubblicò la sua prima opera: “Genesi del diritto penale”, opera acuta, nella quale analizzò e stabilì la ragione sociale del diritto penale, combattè l’ipotesi di uno Stato di natura anteriore allo Stato sociale e affermò che il vero stato di natura per l’uomo è la società civile. Dal 1791 al 1793 fu pretore di Trento, poi si dedicò all’avvocatura. Fu anche uomo di scienza e primo osservò la deviazione dell‟ago calamitato operata dalla corrente galvanica. Nel 1799, dopo la fine dell’occupazione francese ed il ripristino di quella austriaca, venne arrestato sotto l’imputazione di “abuso nell’esercizio delle funzioni di pretore”, di essere “Giacobino”; venne scarcerato dopo 16 mesi perché le accuse non furono provate. Nel 1802 fu chiamato a Parma alla cattedra di diritto pubblico, che tenne fino al 1806, passando nell’anno seguente all’università di Pavia. A Parma, nel 1805, pubblicò “Introduzione allo studio del diritto pubblico universale”, ispirandosi al principio unico “della necessità della natura” ove “l’utilità è nella giustizia”: a questi principi deve ispirarsi uno Stato moderno. Alla teoria dei diritti dell’uomo egli sostituì, così, quella dei diritti della nazione-stato. Da questo momento in poi la vita del Romagnoli cambia completamente e non sarà altro che un seguito di incarichi e di alte mansioni sia nella vita civile che nell‟istituzione massonica. Per dimostrare il suo entusiasmo e la forte innovazione che Romagnoli portò nella Massoneria trascriviamo un parte dell‟orazione che pronunciò nel 1807 nella Loggia “Reale Giuseppina” in occasione dell‟iniziazione di un profano: “Un massone che non sia un Eroe non è un vero Massone. Il distintivo dell’eroe contemplato nella sua parte morale, consiste in un vigor d’anima straordinario, rivolto a tentare e a eseguire grandi azione a pro dei suoi simili. Nelle età barbare, in tutte quelle epoche nelle quali la sola forza tiene il luogo di ogni virtù, si credette che il carattere eroico non si potesse spiegare che nella guerra. Ma dacché la ragione insegnò che la prima grande qualità fra gli uomini non consiste nel solo coraggio e nell’arte funesta di distruggere i suoi simili, ma che specialmente risiede in un forte entusiasmo di giovar loro e alla società, e dacché si imparò a distinguere gli eroi di pace dagli eroi di guerra, e dacché si conobbe che la fermezza di un magistrato e di un cittadino nel resistere agli urti della passione e della potenza nell’affrontare e combattere i nemici del pubblico bene può per lo meno pareggiarsi al coraggio di un uomo in guerra, allora fu che poté nascere l’idea di un eroismo morale tanto più utile quanto meno esigeva il sacrificar vittime; tanto più ammirabile quanto meno egli è ristretto al giorno della battaglia e si estende, si sostiene e si aumenta per tutto il corso della vita, e riceve la sua corona col discendere nella tomba, in quella tomba che per lo più annienta gli allori della disastrosa grandezza degli altri eroi”.
In questa orazione, pronunciata nel 1807, quando l‟unico eroe è il militare, e l‟eroismo del militare rappresenta il massimo grado della virtù nell‟idea del massone Romagnoli per la prima volta la virtù civica viene presentata come attività eroica che occupa il primo posto e si sostituisce a quella militare; non si giustifica né si accenna all‟utilità dell‟eroismo militare; la Massoneria deve solo guardare al benessere dell‟umanità: non quindi alla guerra ma alla pace. Nel 1820 pubblicò “Assunto primo della scienza del diritto naturale”. Convinto mazziniano collaborò col “Conciliatore” e scrisse numerosi articoli liberali; per tale motivo fu arrestato, processato dalla polizia austriaca e condannato a cinque anni di carcere, ma fortunatamente ne scontò solo due. Pubblicò altre opere: “Dell’indole e dei fattori di incivilimento”, “Dei principi fondamentali di filosofia della vita sociale”, mentre postuma fu pubblicata “La scienza delle costituzioni”, che conteneva la somma delle sue dottrine politiche. Giandomenico Romagnosi era stato iniziato massone nella Loggia “Reale Giuseppina” all’Oriente di Milano. Fu Grande Oratore Aggiunto del Grande Oriente d’Italia ed autore di vari discorsi massonici

Questa voce è stata pubblicata in Massoni illustri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *