MAGLIETTO E SCALPELLO

Maglietto e scalpello

 Il Tempio dove noi ci ritroviamo per lavorare, appare come un contenitore di simboli.  Il simbolo è immagine , è pensiero. Esso ci fa cogliere, tra noi e il mondo, alcune di quelle affinità segrete  e di quelle leggi oscure che possono oltrepassare la portata della scienza, ma che non sono, per questo, meno certe. Ogni simbolo è in questo senso una specie di rivelazione.

Lo studio approfondito dei simboli e soprattutto dei simboli massonici, può condurre molto lontano. Ogni cosa è simbolo nel Tempio, le parole stesse non sono altro che simboli di idee; tutti i simboli aprono delle porte, a condizione di non attenersi, come generalmente avviene, alle sole definizioni morali.

Quando il M.V. dice: “ Fratello esperto, mostrate al Neofita la pietra grezza ed insegnategli a compiere il suo lavoro da apprendista” ebbene gli viene consegnato un maglietto ed uno scalpello e da quel momento con la sgrossatura della pietra grezza, oggetto del lavoro degli apprendisti muratori, l’iniziato incomincia così, su se stesso, la lenta opera di trasformazione, quell’impegno che lo porterà a diventare nel tempo, quella “luce” anche per gli altri, la speranza futura ma concreta di un suo armonico inserimento nelle pareti di quell’unico edificio dove la Libertà, l’Uguaglianza e la Fratellanza irraggeranno i loro benefici influssi sull’Umanità.

Un simbolismo profondo accomuna Maglietto e Scalpello, due strumenti a prima vista semplici e d’importanza contingente all’occhio del Profano. 

Nel Quadro di Apprendista, vengono raffigurati fra la porta del Tempio e la colonna Jachin. Per l’appunto, la colonna J, attiva e maschile, è la promessa di un futuro generatore a cui si riconduce l’Apprendista entrando nel Tempio e utilizzando, per il suo lavoro quotidiano, questi due strumenti.

All’interno dell’Officina, sempre a destra della Colonna J, si trova il Secondo Sorvegliante , sotto il cui controllo stanno gli Apprendisti. Per loro, il Secondo Sorvegliante è colui che intuisce e istruisce, è colui che comprende le difficoltà dei primi passi  e che, all’occorrenza, sa perdonare gli errori. Così scorre il senso di un collegamento, la traccia e la trama del percorso iniziatico e del perfezionamento morale, fino alla trascendenza dell’uomo rettificato.

Due strumenti essenziali e insostituibili, perciò, nelle mani dell’Apprendista e ugualmente preziosi. Il Maglietto è un diminutivo di maglio, dal latino malleus, martello. Esaminato da solo, lo troviamo in tutta la sua componente attiva, nelle mani del M.V., del Primo Sorvegliante e del Secondo Sorvegliante. E’ un simbolo di potenza e di autorità e, in forma traslata, di saggezza.

Il Maglietto e lo scalpello rappresentano l’attivo e il passivo, il primo è l’emblema del lavoro e della forza materiale, aiuta a rimuovere gli ostacoli ed a sormontare le difficoltà;  il secondo è l’emblema della scultura dell’architettura e delle belle arti e il suo uso sarebbe quasi nullo senza il concorso del maglietto.

Analogicamente essi concorrono allo stesso scopo: poiché, il maglietto emblema della logica, senza la quale non si può ragionare giustamente e della quale nessuna scienza può fare a meno, ha bisogno dello  scalpello, che è l’immagine del mordente degli argomenti della parola, con i quali si perviene a distruggere sempre i sofismi dell’errore.

Il maglietto è il simbolo dell’intelligenza che agisce e persevera, che dirige il pensiero e anima la meditazione di colui che, nel silenzio della sua coscienza, cerca la verità. Visto da questo lato, è inseparabile dallo scalpello che rappresenta il discernimento senza il cui intervento lo sforzo sarebbe vano, se non pericoloso.

Questi due strumenti sono indispensabili per lavorare la pietra grezza. Il primo rappresenta  le risoluzioni prese nel nostro spirito: è lo scalpello di acciaio che si applica sulla pietra, tenuto con la sinistra, lato passivo, corrispondente alla ricettività intellettuale e al discernimento speculativo; l’altro figura la volontà che agisce: è il  maglietto, insegna di comando, che è brandito dalla mano destra, il lato attivo, e che si  riferisce alla energia  agente e alla determinazione morale da cui deriva la realizzazione pratica.

Pur esistendo in varie forme, a seconda delle diverse necessità, lo scalpello non cambia mai la sua delicata funzione ammortizzatrice, e certo non  con lo scopo di nascondere i contrasti e le imperfezioni, bensì di proporsi come componente armonica della volontà, come la più genuina espressione della tolleranza.

La Massoneria universale ha fatto della tolleranza uno dei suoi principi basilari. Quante battaglie ideali essa ha vinto nella sua storia, ma quante ancora ne deve vincere!! Innalzando questo vessillo. E quanti suoi nemici si sono serviti dell’intolleranza per cercare di interrompere l’opera, nascondendo questo atteggiamento bruto dietro falsi simulacri di civiltà e vacue e menzognere professioni di democrazia, giustizia e libertà.  L’intolleranza porta alla disgregazione e alla decomposizione: è un arma micidiale per chiunque la usi. Lo spirito eletto, il vero iniziato la ripudierà sempre e l’allontanerà da se, essendo capace anche di smascherarne i molti camuffamenti. Forte deve essere il monito a non tradire questo principio, che non vuol dire acquiescenza stupida e retriva o sottomissione vile e servile ma nobiltà d’animo, poptenza dell’uomo spirituale, intelligente, paziente, saggia disposizione dei nostri giorni e della nopstra vita. Lo scalpello, nel tradurre le sollecitazioni della volontà, si muoverà senza ritardi ma con moderazione e discernimento.

Parafrasando un passo del Vangelo, la mano destra dell’Apprendista che tiene in mano il maglietto, deve adesso sapere cosa fa la sua mano sinistra che tiene lo scalpello . Il primo risultato non potrà certo essere un lavoro mirabile , ma mirabili sono gli strumenti che ha in mano. Imparando a usarli, si schiuderanno, per lui, altri orizzonti di conoscenza , il suo cammino si farà più sicuro, il suo lavoro più soddisfacente e contribuirà ad innalzare quel Tempio Ideale cui l’uomo sublime tende da quando lo spirito è stato infuso in lui. Un passo dietro l’altro sulla via iniziatica, sulla strada della Vera Luce. Il Maglietto e lo Scalpello diventano strumenti inscindibili per il Massone e non solo per l’Apprendista. Il grande contenuto simbolico viene percepito appieno solo potendoli considerare c complementari ed abbinati. Solo in questo modo, la loro bellezza si moltiplica e si completa.

Il Maestro Venerabile P. P.

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