LA SIMBOLOGIA DEI COLORI

  La simbologia dei colori

di L. Alari

La Massoneria si base su simboli e, i colori ne fanno parte, per cui, penso sia importante conoscerne le  origini e il loro significato.

Quando da neofiti varchiamo la soglia del Tempio, il primo colore che vediamo è il NERO. I nostri occhi vengono bendati all’ingresso per non vedere niente di quello che c’è dietro la porta, e per non scoprire anticipatamente quello che in futuro con pazienza e dedizione dovremo apprendere. Boucher dice: “soppressa la vista, gli altri sensi acquistano acutezza; l’udito soprattutto, si affina.”

I nostri occhi saranno bendati fino a quando non avremo superato tre prove per poter chiedere di vedere la luce

Al momento del giuramento il Maestro Venerabile chiede al Maestro Esperto: “che cosa domandate allora per il profano?”.  L’Esperto risponde: “La piena luce dell’Oriente”.

Ecco che, tolta la benda veniamo accecati da una forte luce bianca. Ci guardiamo intorno perché dobbiamo piano, piano adeguarci alla luce ed ai colori, e subito ci sentiamo  timorosi di quello che ci circonda. Forse abbiamo paura, forse siamo emozionati, cerchiamo subito di fissare nella nostra mente ciò che più ci colpisce, un pavimento a scacchi Bianco e Nero. Alzando poi gli occhi, vediamo persone abbigliate in modo diverso, ed ancora non sappiamo il perchè. Alcune di loro indossano un grembiule Bianco ornato di Nero, altre, invece lo hanno ornato di Rosso e portano fasce Azzurre ornate sempre di Rosso con scritte in Oro.

Non è facile per il neofita dare un significato a  tutto ciò. Nemmeno un Apprendista è in grado di farlo. Forse dal grado di Compagno uno riesce a comprendere appieno il significato dei colori.

Io personalmente mi sono chiesta: “Perché questi colori e non altri?”. Forse, sono giunta ad una spiegazione, ma non so se è quella giusta.

La Scuola Pitagorica ha tenuto sempre in grande considerazione i propri antenati. L’uomo primitivo delle caverne aveva a sua disposizione pochi colori:

–      il Nero ottenuto dal carbone

–      il Rosso ottenuto dal sangue degli animali, 

–      l’Ocra  ottenuto da particolari terre.

Egizi, popoli orientali, Greci e Romani usarono successivamente colori minerali, ottenuti in vario modo.

Di conseguenza, i colori principali dell’antichità che non subirono mutamenti fino al ‘500 furono:

–      il BIANCO: ottenuto dalla calce diluita,

–      il GIALLO: ottenuto dalle ocre cioè terre speciali,

–     l’AZZURRO: ottenuto con miscugli vari in cui predominava il rame, oppure i lapislazzuli,

–      il VERDE: ottenuto sfruttando ossidi naturali di rame, in particolar modo il verderame,

–      il ROSSO: ricavato dai solfuri come il cinabro, oppure da resine vegetali, oppure dalle ghiandole di un mollusco marino il Murice,

–      il NERO: ottenuto con corpi carbonizzati.

Forse, proprio perché la Massoneria come scuola iniziatica ha preso molto dalla Scuola Pitagorica, ha assunto come colori quelli appena detti.

Vediamo il loro significato in Massoneria dettagliatamente.

BIANCO: può essere considerato come il non colore oppure la completa unificazione di tutti i colori dello spettro solare per la sua capacità di riflessione. E’ simbolo di purezza e di verità in senso positivo, oppure del pallore della morte in senso negativo. Infatti in Cina il bianco è il colore del lutto anche se con esso intendono il non colore della morte.

Il grembiule del Massone è bianco, simbolo di innocenza e di purezza, doti indispensabili per essere ammessi alla “Loggia Celeste presieduta dal Grande Architetto dell’Universo”. Orlato in colori diversi per distinguere i FF\ Apprendisti e Compagni dai Maestri nel Rito Scozzese Antico ed Accettato.

In un antico rituale massonico si legge: “Userete il grembiule per tutta la vita e, alla vostra morte, esso sarà deposto sulla bara destinata a conservare i vostri resti e con essi rimarrà sotto immote zolle della terra. Fate che il suo candore vi esorti sempre a quella purezza di costumi e a quella rettitudine morale che ispirarono nobili azioni, alti pensieri e grandi realizzazioni”.

Bianchi sono i guanti, indice anche quindi di purezza e di nobiltà.

L’Apprendista al momento della sua iniziazione, tempo addietro riceveva due paia di guanti bianchi: uno per sé e l’altro per donare alla “donna che stimava di più”, non necessariamente la moglie.

I guanti bianchi spiega Wirth, ricevuti nel giorno dell’iniziazione evocano per il Massone il ricordo dei suoi impegni. La donna che glieli mostrerà allorché sarà sul punto di mancare gli apparirà come la coscienza vivente, come la guardiana del suo onore. Quale più alta missione si potrebbe affidare alla donna che “si stima di più?”. Poiché l’amore spesso è cieco, può ingannarsi sul valore morale di colei che deve essere l’ispiratrice di tutte le opere grandi e generose.

I guanti bianchi del Massone significano che le sue mani sono pure perché non hanno preso parte all’assassinio di Hiram. L’indossare i guanti bianchi alle riunioni provoca a  mio avviso un’atmosfera particolare di pace e di serenità.

Durante l’iniziazione, quando il Maestro Venerabile consegna al neofita i guanti dice:

“Questi significano dovere…..Non offuscatene mai il candore. Le mani del Libero Muratore devono restare sempre pure”.

Bianchi sono i grembiuli dell’Apprendista e del Compagno,  Per il Porciatti il bianco indica Fermentazione cioè sviluppo, elevamento, opera del lievito nella fattura del pane; è il frutto del Sole, della Luce, dai tanti colori che sono uno e Uno solo.

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Plantagenet ricorda che originariamente il grembiule era fatto di pelle di agnello per ricordare la  pelle con la quale la leggenda  biblica riveste Adamo ed Eva costretti ad abbandonare il Paradiso e votati al dolore. Il dolore osserva, “non è una maledizione per l’uomo, è la causa generatrice della sua felicità; colui che scoprirà il mistero delle due colonne non potrà dubitarne. Imparerà pure che il lavoro è un castigo solo se si persegue a fini egoistici; affinché sia una sorgente inesauribile di gioia, occorre che sia amato per se stesso, occorre che non sia in funzione unica di moventi degradanti, ed ecco che il Grembiule è bianco, immacolato e puro. Conservandolo così, ciascuno può, sul suo piano, realizzare quella perfezione a cui aspira ogni iniziato.

NERO: Posto in naturale relazione col bianco, inteso come il suo opposto.

Il Pavimento della Loggia è a scacchi bianchi e neri, simbolo della dualità. Attivo e passivo.

Osserva Ragon “Emblema della varietà del suolo terrestre, formato da pietre bianche e nere, unite da uno stesso cemento, simboleggia l’unione di tutti i massoni del globo, malgrado la differenza di colori, di climi e di opinioni politiche e religiose; è un’immagine del bene e del male di cui è seminato il cammino della vita”.

Il pavimento a scacchi, secondo Plantagenet, “ha per significato, secondo gli antichi rituali, la stretta unione che deve regnare fra i Massoni legati tra di loro dalla verità. Questa verità, tuttavia, non ci appare qui uniforme, poiché essa simboleggiata da una alternanza regolare di bianco e  di nero…..”

Il simbolismo del Pavimento a Mosaico,  è in effetti quello del Bene e del Male inerenti all’esistenza terrena, ma si riferisce    pure al Corpo e allo Spirito, materialità e spiritualità,  uniti ma non confusi. Per “materialità” è inteso tutto ciò che avvicina l’uomo all’animale, cioè una vita puramente fisiologica e per “spiritualità” tutto ciò che tende a liberare l’uomo dai legami della materia. Ogni azione chiama una reazione che ristabilisce l’equilibrio.

Corrisponde alle Tenebre, alla Morte spirituale, all’affondare nell’oscurità, nel lutto, nel buio. Il nero del lutto e della penitenza è contemporaneamente la promessa della futura resurrezione, della rinascita, nel corso della quale si trasforma prima in grigio e poi in bianco. Nell’alchimia NIGREDO è il nome della pietra filosofale in grado di trasformare la materia primordiale, il presupposto della futura ascesa spirituale.

Per il Porciatti indica la Putrefazione, che è la Chiave, la Grande chiave che discopre l’interiore del mistero e rende l’occulto manifesto, la morte delle accidentalità, il primo passo verso la Generazione, il mezzo fra il Non Essere e l’Essere. È decomposizione, corruzione, il nero principio del mangiamento delle forme.

AZZURRO: simboleggia lo spirituale perché dispone gli uomini alla meditazione. E’ il colore del cielo, della volta del Tempio perché è il simbolo del cosmo. L’azzurro è il colore del firmamento, è il più profondo, il più immateriale (il colore dell’acqua, del vuoto presente nell’aria, del cristallo, del diamante).

I primi tre gradi della Massoneria sono detti azzurri.

Azzurra è la volta del Tempio.

Azzurra è la fascia del Maestro.

Azzurri sono i Collari dei Dignitari di Loggia.

Azzurri sono i Labari.

Secondo Steiner, l’immedesimazione con il colore azzurro consentirebbe di passare “…..attraverso il mondo sentendo il bisogno continuo di progredire con esso, di vincere l’egoismo in noi, di diventare macrocosmici e di sviluppare la dedizione”.

Nella sua “Teoria dei colori” il Fr\ Goethe stabiliva un nesso, altamente significativo per i Maestri Massoni, tra l’azzurro e il nero. Steiner semplifica ciò dicendo: “…Fuori, nel lontano spazio cosmico, vi è oscurità. Cosicchè, quando qui è giorno, si guarda in alto verso l’oscurità, e si dovrebbe propriamente vedere nero. Ma non appare il nero. Si vede azzurro perché tutto intorno a noi è illuminato dal Sole. Aria ed Acqua vengono illuminate. E’ chiaro dunque che si vede le tenebre attraverso la luce”.

Sul soffitto del Tempio è dipinta la volta stellata: essa rappresenta il cielo, la notte, con una moltitudine di stelle visibili. “La volta del Tempio” spiega Ragon, è “azzurra e stellata come quella del cielo perché, come essa, ripara tutti gli uomini, senza distinzioni di condizioni e di colore”. La contemplazione di un cielo stellato dà un senso di quiete e una notevole serenità di spirito, e ispira non al sogno ma alla meditazione. La volta stellata dei Templi massonici è oltre al simbolo della sua universalità, quella della sua vera trascendenza.

Per il Porciatti indica Calcinazione, riduzione del corpo in calce, cenere, terra; è la morte. Filosoficamente è l’estrazione della sostanza; suo agente è l’acqua, l’acqua azzurra. È un assioma ermetico: i Chimici brucian col Fuoco, i Filosofi con l’Acqua.

ROSSO: Simbolo del fuoco che accende l’animo e lo purifica: Appartiene alla sfera dello spirito. Esso è legato al fuoco e all’amore, ma anche alla lotta per la vita.

Ricorda la Fenice, l’uccello che esce dalle fiamme per ricominciare una nuova vita.

Nell’alchimia il rosso, insieme al bianco costituisce un sistema dualistico e simboleggia il principio originario dello zolfo, il “FIAMMEGGIANTE”. Questa polarità potrebbe dipendere dall’antica opinione che quando il sangue (mestruale) si incontri con il bianco (lo sperma), possa nascere una nuova vita; per questo motivo il rosso unito al bianco sono simboli della creazione.

Per il Porciatti indica la Soluzione, che nella chimica ordinaria è attenuazione o liquefazione, in quella trascendentale è riduzione alla sua prima materia, al seme, seme di vita di cui si anima il rosso sangue.

Per i Massoni il rosso indica il grado supremo del “Rito Scozzese Antico ed Accettato”. Infatti i gradi dal quarto in poi vengono detti “Massoneria Rossa”.

GIALLO-ORO: E’ il colore principale della passamaneria e delle frangiture presenti negli arredi e nelle insegne della Massoneria. Conferisce quindi un carattere radiante ed espansivo. Si tratta simbolicamente del colore dell’Intelletto creatore.

VERDE: E’ un colore legato prevalentemente al mondo vegetale, in Massoneria è legato all’Acacia, al sempre verde, simbolo dell’immortalità in grado di Maestro.

Durante la cerimonia del Solstizio d’inverno vengono donati a tutti i FF\ presenti rametti verdi (cedro, abete ecc.) segno di pace e prosperità.

Il  verde è il colore dello smeraldo e di conseguenza del Graal. E’ il colore della speranza.

Nella simbologia astrologica il verde si riferisce all’acqua, il rosso al fuoco, il blu all’aria e il nero alla terra. Nei tre regni il verde corrisponde ai Vegetali, il rosso agli animali e il nero ai Minerali.

Il verde è complementare del rosso e, in Magia il verde è il colore attribuito al piano astrale o intermedio tra il piano fisico e i piani superiori.

Il verde glauco fu considerato colore nefasto e ancora oggi molte persone temono di indossare un verde che, secondo loro, porta disgrazia. Sotto questo punto di vista il verde è considerato il colore dei corpi in decomposizione ma, nello stesso tempo è anche simbolo di rigenerazione poiché la Vita nasce dalla Morte.

Nei racconti popolari il verde era il colore delle fate e, si dice, che queste si irritavano quando qualcuno portava il loro colore. Nella liturgia cattolica, il verde è usato nei paramenti sacerdotali nelle domeniche precedenti le due feste più importanti il Natale e la Pasqua, in segno di attesa, di speranza.

Per concludere vorrei  farvi notare i colori di due bandiere nate negli ultimi anni. La bandiera dell’O.N.U. e quella degli Stati Europei. Tutte e due hanno lo sfondo azzurro, colore dei nostri Labari ed in più quella Europea è punteggiata di stelle color oro disposte in cerchio. Sarà un caso?

Ho detto

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