AI SOLDATI DELLA LUCE

AI SOLDATI DELLA LUCE

Signore, Signori, Ven.mo e Pot.mo Fr. Fabio Gagnatelli, Ill.mo e Ven.mo Fr. Gustavo Raffi, Fratelli tutti.

Naturalmente mi associo ai saluti ed ai ringraziamenti, così bene espressi dal Presidente della Sezione Regionale del Sovrano Tribunale Nazionale, carissimo Fr: Giancarlo Sogus, e convinto di interpretare i sentimenti di tutti i presenti, manifesto ammirazione e gratitudine agli organizzatori di questa meravigliosa festa, i quali, con sempre maggiore capacità, perizia, intelligenza e buon gusto riescono, tutte le volte che s’impegnano, a sopravanzare ogni aspettativa.

Bravi, veramente bravi.

Per quanto riguarda il breve discorso con il quale v’intratterrò, oggi, ho pensato bene di non scegliere il solito argomento commemorativo sul XX Settembre, sul cambiamento stagionale e nemmeno sulle glorie passate della Massoneria.

Oggi, dato che sono presenti non solo Fratelli Scozzesi ma anche Fratelli dell’Ordine, il tema che tratterò riguarderà, indistintamente, tutti i Fratelli Liberi Muratori. L’idea è nata dalla curiosità che mi ha preso, in un momento certo un po’ particolare. Ora cercherò di spiegarmi meglio.

Un paio di mesi fa, compiendosi il cinquantesimo anniversario della mia appartenenza, senza interruzioni, alla Libera Muratoria, mi è capitato di mettere a posto e di rivedere vecchie carte, vecchi scritti, medaglie e quant’altro si può accumulare in mezzo secolo di attività abbastanza impegnata.

Tra le altre cose, ho rinvenuto anche tutti i Rituali di ogni Grado. Mi sono messo a sfogliarli, e ad un certo punto, mi sono detto: “Ma tu, le ricordi bene tutte le Promesse Solenni che hai fatto?”

Lì per lì sono rimasto un po’ sconcertato, poi, come ho detto, ha prevalso la curiosità di rileggerle tutte queste Promesse, che, nella realtà dei fatti, hanno cambiato così profondamente la mia vita.

E così, con una crescente attenzione ed una sempre più chiara e compresa reminiscenza, le ho rivissute, ad una ad una, per ogni Grado superato, dell’Ordine e del Rito, fino al completamento della Scala Iniziatica.

È stata, per me, un’esperienza meravigliosa che, veramente mi ha fatto ringiovanire; ha rinfrescato, se così si può dire, le mie idealità muratorie; ha puntualizzato ed irrobustito certe impostazioni che si erano un poco annebbiate con il passar del tempo e le confutazioni; mi ha ridato, credetemi, un entusiasmo ed una sicurezza che avevo un poco dimenticato.

Ad ogni Grado, naturalmente e come ben sanno i Fratelli presenti, aumenta la responsabilità del Massone, e l’impegno, quindi, è sempre più preciso; cambia l’obiettivo ed allora si passa, in queste dichiarazioni, dall’intimistico: “Prometto (…) di percorrere incessantemente la Via iniziatica tradizionale per il mio perfezionamento interiore”, e si arriva alla generosa espressione: “Prometto (…) di consacrarmi con tutte le mie forze alla difesa dell’Umanità”

In effetti, la vita muratoria si può ben dire che sia tutta un responsabile impegno esistenziale: “Prometto solennemente (…) di istruirmi e di sollevare il mio spirito e di fortificare la mia ragione” (…) “di essere fedele ad ogni dovere che mi sarà chiesto, per il bene del mio paese, della mia famiglia, di un mio Fratello o di un amico, e di non abbandonarli giammai nel bisogno, nel pericolo e nella persecuzione e di cercare di migliorare sempre più la mia cultura iniziatica e profana”.

Proviamo a ricordare, miei cari Fratelli, con quanto entusiasmo e con quanta responsabilità abbiamo pronunciato queste nostre esaltanti Promesse Solenni.

 Per esempio: “Non lascerò che l’apatia mi distolga da un lavoro necessario alla mia propria istruzione. Non cederò al mio egoismo quando un sacrificio utile sarà necessario. Io non fuggirò dinanzi al pericolo nel quale sia impegnato il mio dovere ed il mio onore. Io non rinnegherò mai i princìpi per evitare un pregiudizio materiale” (…) “mai tralascerò di proteggere il debole e l’innocente e di considerare come Fratelli tutti gli oppressi e come nemici tutti gli oppressori”.

E come non ricordare ancora quella sublime, esaltante ed avvincente Promessa Solenne nella quale è condensato tutto lo spirito speculativo ed operativo della Libera Muratoria Universale.

“M’impegno solennemente a rendere gli uomini migliori e più illuminati e a divenire io stesso, ogni giorno, più istruito e più avido di verità e di virtù” (…) “Sarò sempre più assiduo nell’assolvere i miei doveri massonici (…) per giungere ad essere in tutto un vero soldato della Luce” (…) “Mi opporrò sempre e con qualunque mezzo a qualsiasi arbìtrio dell’uomo sull’uomo. Mi sforzerò con tutte le mie energie a combattere chiunque tenti di asservire gli uomini, sfruttandone gli appetiti, i bisogni, le passioni, le follie” (…) “Combatterò con la Ragione la superstizione, con la Verità l’ipocrisia ed il fanatismo” (…) “Lavorerò senza tregua per fare gli uomini più indipendenti e coscienti di se stessi, senza scoraggiarmi se gli sforzi miei appariranno infruttuosi” (…) “Manterrò, sosterrò e difenderò sempre ed in qualsiasi campo, i diritti sacri ed inalienabili della Massoneria alla Libertà”.

Una Comunione che chiede ai suoi affiliati di impegnarsi in modo così globale per l’emancipazione dell’Umanità, dall’ignoranza e dagli oppressori, è una grande e straordinaria Istituzione che favorisce, con la sua costante attività, il progresso umano ed è veramente degna di assolvere, in piena responsabilità, il non facile compito di trasmettere, attraverso i secoli: sempre più luminosa, la Fiaccola della Libertà, e sempre più concrete la Speranza e la Capacità di saper vivere secondo i princìpi muratori.

Carissimi Fratelli di tutti i Gradi, prendetevi il gusto di rileggere e di meditare le Promesse Solenni che avete pronunciato durante la vostra vita muratoria. Provate e non ve ne pentirete, sarà, certamente, molto più gratificante di quanto possiate immaginare, perché in quelle parole che vi ho esposto ed in tante altre che ho tralasciato, è molto probabile che possiate trovare, anche, le risposte giuste, a qualche domanda inevasa che, da un po’ di tempo si affaccia, con insistenza, nella vostra mente. E poi, c’è anche un’altra buona ragione per farlo.

In generale e nella grande maggioranza dei casi, la formula della Promessa pronunciata con impegnativa convinzione, al momento, può effettivamente essere interiorizzata nell’inconscio, in modo che la sua applicazione diventi istintiva e quindi le sue parole possano illuminare, spontaneamente, le scelte correnti,, nella vita iniziatica e profana. Ma, come ben sapete, il contenuto della nostra memoria, per fruire di una maggior e più viva consapevolezza e per produrre una più ricca e sicura efficienza comportamentale, ha bisogno di essere richiamato e confermato a livello di coscienza, ripetutamente.

 Ebbene, è proprio questa semplice operazione che ho cercato, oggi, di stimolarvi a fare, per ottenere, come risultato, quella che potrebbe essere, individualmente, una più consapevole e motivata espressione muratoria.

E se questo modesto intervento sulla memoria, potesse essere praticato da tutti gli adepti, oppure diventasse una consuetudine formativa, nelle Officine e nelle Camere Rituali, sono certo che ne trarrebbe un gran beneficio anche l’Istituzione, perché risveglierebbe certamente motivazioni sopite come, per esempio: vero entusiasmo per finalità limpidamente espresse e leale impegno consapevolmente idealizzato.

Ma la Libera Muratoria italiana oggi, non si può accontentare di questo modesto anche se apprezzabile risultato, ha bisogno di più, per assolvere i suoi alti impegni costituzionali con l’Umanità e sa che non può fare a meno, prima di ogni altra cosa, di potenziare al massimo, secondo i Rituali vigenti, con fermezza e sensibilità, il Lavoro iniziatico indispensabile per formare Maestri Libero Muratori forti, generosi e preparati, senza i quali è difficile pensare e progettare qualsiasi realizzazione.

Quindi, carissimi Fratelli, prepariamoci a dover rispondere positivamente a quanto la Massoneria italiana ci può legittimamente chiedere, e cioè di fare un po’ più di quanto abbiamo fatto fino ad oggi, nell’ambito del miglioramento individuale; in altre parole: di essere un po’ più coerenti con le nostre Promesse solenni.

Oggi, viviamo un tragico momento di crisi planetaria, nel quale ogni principio ed ogni valore umano sembra sia travolto inesorabilmente.

Noi Massoni non possiamo rimanere indifferenti, tanto più che le nostre risposte, ai mali oscuri del mondo profano, sono validissime e facilmente accettabili per l’uomo contemporaneo.

Carissimi Fratelli, con il nostro più approfondito impegno iniziatico, possiamo ottenere che la presenza della Libera Muratoria nella storia del Mondo sia, come è sempre stata: reale, positiva e propulsiva. Ed il nostro premio, se riusciremo a migliorarci come abbiamo solennemente promesso, sarà la soddisfazione di aiutare concretamente l’Umanità a sperare nel futuro e la certezza di aver testimoniato, con le nostre azioni, la funzione insostituibile della Massoneria Universale.

Carissimi Fratelli, quindi, non mi resta che dirvi: buon Lavoro a tutti.

Grazie, a voi presenti, per l’attenzione con la quale mi avete ascoltato.

Ed ora, tutti insieme, godiamoci questa meravigliosa e simpatica festa della fratellanza muratoria.

                                                                    Luigi Ferraris

   17 settembre 2000

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