IL SENTIMENTO RAGIONE O VOLONTA’ ?

          IL SENTIMENTO    RAGIONE O VOLONTA’ ?

           “Il Sentimento è la fonte delle emozioni, cioè il principio, la facoltà o l’organo che presiede alle emozioni e da cui esse dipendono.

In questo senso il sentimento viene distinto da un lato, dalla ragione, che è il principio teoretico o facoltà conoscitiva, dall’altro dalla volontà che è il principio dell’azione o facoltà pratica; costituisce insieme con la ragione e la volontà la trinità delle forme o delle facoltà dello spirito, alla quale corrisponde la trinità dei valori fondamentali, il vero, il bene e il bello e dei disvalori corrispondenti il falso, il male, il brutto.”

           Il sentimento secondo me è una grande ricchezza dell’uomo; aiuta a vivere prendendo tutto l’essere umano e gli dona lo slancio per compiere cose grandi talvolta persino eroiche. Quando si sente qualcosa la si fa propria, ci si immedesima in essa e si riesce ad intuire anche quello che occhio non vede e orecchio non sente, il sentimento colorisce la vita di poesia, scopre la bellezza, favorisce il dono di se stessi.

           Il sentimento viene dopo la ragione e la volontà, se invece pretende di porsi al primo posto, superando le altre due facoltà dello spirito umano rischia di produrre più danni che vantaggi, occasioni di male piuttosto che di bene.

Conosciamo tutti le esagerazioni e i pericoli del sentimentalismo, che ne è il peggiorativo, come di una forza travolgente cieca, talvolta persino violenta.

Il sentimento va controllato, dominato, incanalato nella giusta via, l’unica che sia in grado di renderlo utile al vero bene dell’uomo.

           Nessuna forza cieca, dunque, ma una forza controllata dal lume della ragione. E’ un po’ quello che avviene in un fiume, dove ci vogliono gli argini perché l’acqua non straripi.

           Messo così al giusto posto, il sentimento rimane un’immensa ricchezza per l’uomo. Il sentimento accende la fantasia, le fa scoprire valori che forse non avrebbe intuito, contribuisce a creare un vincolo di fraternità e di amore tra persone diverse.

           Ci fu un’epoca storica in cui scoppiò una forte reazione al freddo dominio della ragione, chiamato razionalismo: e fu il sentimento a prenderne il posto, quel movimento si chiamò romanticismo a indicare il predominio del sentimento destinato a spezzare quello precedente della ragione.

           Com’era da prevedersi esso degenerò, pur dando vita a opere egregie. Come sempre è questione di equilibrio: e il sentimento ne ha proprio bisogno.

L. M.

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