IN MORTE DEL FR. ANSO

con la speranza che ti facciano compagnia

FOLLONICA 03 MARZO 2019

Ieri Anso ha lasciato questa Valle Terrena per passare a una Valle Celeste.

Anso ha lasciato cadere i suoi strumenti, ma la sua opera non rimarrà incompiuta, ha avuto la possibilità, con giusto orgoglio, di vedere entrare nella nostra Istituzione suo figlio Lorenzo che sarà pronto a raccogliere quegli strumenti caduti di mano a suo padre.

Anso mi ha dato sempre l’impressione di una persona perennemente coerente con se stesso, ciò che diceva lo faceva, il suo pensiero diventava sempre il suo operare.

Anso era una persona che se lo avevi davanti non potevi fare a meno di guardarlo negli occhi, dove leggevi bontà e generosità, lui ha rappresentato sempre il perfetto Massone, si è sempre posto al servizio degli altri, non chiedeva mai niente per sé e allo stesso tempo non ha mai rifiutato un aiuto a chi avesse avuto bisogno.

Anso come Massone aveva già incontrato la morte: prima quell’Iniziatica che rappresenta la condizione essenziale e inevitabile per una rigenerazione spirituale e rappresenta un nuovo modo di essere per chi non vive solo il presente, la seconda è la morte Mistica che il Massone incontra nei vari passaggi di grado e che rappresenta la capacità per un Iniziato di porre la propria coscienza nelle stesse condizioni in cui si troverebbe con la morte fisica.

E infine ha incontrato la morte fisica che deve rappresentare un nuovo passaggio a un altro stato; è quasi una liberazione, come una crisalide abbandona il bozzolo per liberare lo Spirito verso l’infinito e avviarci con una rinascita verso l’immortalità che è data dal pensiero, il ricordo è la memoria di coloro che fanno avuto il privilegio di poterti conoscere e apprezzare sedendo fianco a fianco fra le colonne.

L’Oratore L. M.

Quando un Fratello passa nelle Valli Celesti siamo tutti un poco più poveri. Tutti noi per tanti anni lo abbbiamo ammirato e non solo per le belle foto. Lo abbiamo apprezzato per la sua generosità e per la sua bontà. Ora mancherà a tutti noi e in special modo a me. Caro Anso ti saluto con un TFA. Giorgio

Loggia – tornata del 15- Marzo 2019

Commiato da Anso

Recentemente il Fr. Anso ha lasciato questa Valle Terrena per passare a una Valle Celeste .

Il Fratello Anso ha lasciato cadere i suoi strumenti, ma il suo lavoro andrà avanti, ha avuto la possibilità, con paterno orgoglio, di vedere entrare nella nostra Istituzione il figlio Lorenzo che pronto a raccogliere quegli strumenti caduti di mano a suo padre continuerà l’opera.

Chi era Anso ?

Molte volte nelle commemorazioni siamo portati a distinguere fra l’operato all’interno della Loggia e la vita profana, con Anso questo mi è molto difficile  perché mi ha sempre dato l’impressione di una persona, un Fratello, perennemente coerente con se stesso, ciò che diceva lo faceva, il suo pensiero diventava sempre il suo operare.

Anso era un Fratello che se lo avevi davanti non potevi fare a meno di guardarlo negli occhi dove vi leggevi bontà e generosità.

Il Fratello Anso ha saputo interpretare appieno nella sua vita lo spirito del Massone, si è sempre posto al servizio degli altri, non ha mai chiesto nulla per se e allo stesso tempo non ha mai rifiutato un aiuto a chi avesse bisogno.

Il Fratello Anso aveva sentito la necessità di approfondire certe tematiche massoniche aderendo al  R.S.A.A. nel quale aveva raggiunto il 18° grado Principe Rosa Croce, grado che si caratterizza per una particolare attenzione che pone nei confronti della Fede che non significa certamente adesione ai dogmi, ma è un atteggiamento dell’anima, è una fiducia primordiale nella benevolenza della vita e del prossimo, e non a caso Anso era così, per lui era inconcepibile essere prevenuti verso chiunque, perché  lui, incapace di fare del male, credeva nell’amore fraterno.

Diceva sempre che l’affetto fraterno è molto importante  per mantenere la stabilità durante i momenti in cui siamo assaliti da dubbi e angosce.  

Anso era un Fratello che amava la nostra Istituzione perché vi trovava come caratteristica la Libertà, valore che lui aveva fatto proprio, anche come filo conduttore della propria passione che era la fotografia naturalistica, indimenticabile fu la tornata di quattro anni fa dove ci presentò un suo lavoro particolare: la  proiezione di diapositive, all’interno del Tempio, accompagnate da un suo pensiero iniziatico:

“Il volo del gruppo di uccelli è l’immagine della Loggia che percorre il suo viaggio iniziatico.

Il primo fenicottero è colui che, tagliando l’aria e decidendo la direzione del volo, compie lo sforzo fisico ed intellettuale maggiore e simboleggia il Maestro Venerabile: un Fratello che si assume per un tempo limitato ed in maniera libera, per il bene della collettività, della quale è partecipe, la responsabilità  e lo sforzo maggiore.

Gli uccelli che migrano stanno a simboleggiare anche il nostro continuo movimento nella ricerca del progresso e del nuovo nella libertà  del cielo dove nessuna strada è tracciata, se non la direzione che il nostro istinto, e l’esperienza esoterica, delle innumerevoli generazioni che ci hanno preceduto, ci indicano.

La volata a cuneo rappresenta simbolicamente la squadra con la sua apertura rigida, che normalmente assume il gruppo durante i lunghi trasferimenti, ed il compasso con la sua apertura variabile nei momenti in cui si cambia la direzione o in quelli in cui il vento, troppo forte o debole, consiglia il cambiamento per ridurre lo sforzo o per sfruttarne la portanza.

L’ Uomo associa al volo degli uccelli il senso di libertà, ed è questo che io provo quando fotografo queste meravigliose creature.”

Il Fratello Anso, come tutti noi, aveva come Massone già incontrato la morte: prima quella Iniziatica che rappresenta la condizione essenziale e inevitabile per cominciare un cammino esoterico, la seconda è la Morte Mistica che il Massone incontra nei vari passaggi di grado e che rappresenta la capacità per un Iniziato di porre la propria coscienza nelle stesse condizioni in cui si troverebbe con la morte fisica, infine ha incontrato la Morte Fisica che rappresenta il passaggio finale a un altro stato, come una crisalide abbandona il bozzolo per liberare lo spirito verso l’infinito e avviarci verso l’immortalità che è data dal pensiero, dal ricordo di coloro che hanno avuto il privilegio di poterlo conoscere e apprezzare sedendo fianco a fianco fra le Colonne,

L’ Oratore L.M.

Il Gran Maestro Stefano Bisi in occasione della visita a Piombino per festeggiare i 50 anni di vita della Loggia XX SETTEMRE ha voluto concludere ricordando un Fratello, morto nei giorni scorsi in un incidente stradale. Si chiamava Anso ed era, per diletto, un fotografo della fantasia. I suoi scatti sembravano fotomontaggi tanto erano singolari. Ricordo l’ultimo esposto all’ingresso del teatro di Follonica. -Rondini su un filo spinato- e la scritta “Nessun filo spinato potrà fermare il vento della Tolleranza e della Libertà”

Piombino 17 Marzo 2019

In occasione della GRAN LOGGIA DI RIMINI 2019 il Gran Maestro Stefano Bisi a così ricordato il Fr. ANSO: Mi dispiace solo che in questo Tempio d’Umanità non possano essere presenti oggi alcuni fratelli che ci guardano dall’Oriente Eterno. Fratelli come Anso Pecorini, di Follonica, il fotografo della fantasia. Il 3 marzo, dopo aver votato, tornando a casa in auto, ha finito la sua corsa terrena contro un albero. Un fratello amorevole con 42 anni di appartenenza massonica, che conoscevo bene. E tanti altri fratelli amorevoli.

Nessun filo spinato può fermare il vento della libertà

Rimini 04-04-2019

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