IL XX SETTEMBRE

IL   XX  Settembre

(Eros  Rossi) 

Rispet.mo   M .  V. ,

Carissimi Fratelli

Il regolamento dell’Ordine fissa le solennità massoniche che devono essere rispettate e celebrate in tutta la Comunione italiana.  Esse sono:

10   Marzo :              commemorazione  Fratelli passati all’oriente Eterno.

20   Marzo:               festa per l’Equinozio di Primavera.

24   Giugno:             festa per il Solstizio d’Estate.

20  Settembre: festa per l’Equinozio d’Autunno.

21  Dicembre:   festa per il Solstizio d’Inverno.

Come si può vedere tali solennità, ad esclusione del 10 di  Marzo, sono legate alla posizione che nel corso dell’anno la terra assume nei confronti del sole e alle conseguenti particolari situazioni che ciò determina nel rapporto luce – tenebre.

La scelta di definire come solennità massoniche tali date nasce da molteplici considerazioni.

Intanto i fenomeni del Solstizio e dell’Equinozio sono veri e validi nello stesso giorno per tutta la terra (anche se opposti nei due emisferi) e quindi appartengono a tutta l’umanità, con forte potere di simbolo unificante e aggregante.  Inoltre sono eventi naturali di tipo solare, e come tali importanti per una Istituzione che ha privilegiato i  riti maschili, razionali, di  crescita spirituale e intellettiva, rispetto ai riti lunari, femminili, irrazionali, chiusi in loro stessi, a forte contenuto emotivo.

L’uomo è stato colpito da sempre da questi fenomeni, ne ha fatto spesso oggetto di culto, ne ha tratto stimoli e simboli per la sua elevazione spirituale, ha visto in essi l’ordine naturale ed  eterno delle cose, che si ripete con magico ritmo ed in perfetta armonia con tutto l’atto creativo.

Quando egli viveva in perfetta simbiosi con la natura che lo circondava e della quale si sentiva parte integrante, in un reciproco amore e rispetto,  in equilibrio di rapporti tale che i tempi scanditi dalla natura diventavano gli stessi degli uomini, questi seppero legare al rapporto luce – tenebre momenti spirituali di notevole rilievo.

Tali elementi spirituali si sono radicati così profondamente nell’animo umano, che in molte grandi religioni  la nascita di Dio viene collocata intorno al solstizio d’Inverno, in quanto esso rappresenta il momento della “rinascita” della luce dopo il predominio delle tenebre,  e la sua morte e resurrezione nel periodo dell’Equinozio di Primavera, quando cioè, raggiunto per un attimo un perfetto equilibrio, la luce si accinge a prendere man mano  il sopravvento sulle tenebre in una gioiosa esplosione di vita e di colori che contagia tutta la natura.

Del resto  le testimonianze storiche del complesso rapporto che l’uomo ha saputo e voluto instaurare con la luce e le tenebre ci mostrano chiaramente che tutte le grandi civiltà del passato, dagli Egizi agli Indo-Asiatici, dagli Incas ai Celti, ecc…, hanno avvertito ampiamente questo impulso spirituale e ne hanno fatto oggetto di profonde meditazioni, con simboli e metodi diversi fra loro, ma sempre orientati a ricavare da tali fenomeni naturali preziosi insegnamenti morali e risposte agli interrogativi esistenziali  degli  uomini.

La Massoneria, che ha racchiuso nella tradizione iniziatica il pensiero degli uomini più illuminati che nelle varie epoche hanno arricchito l’Umanità, al di là di ogni barriera religiosa, filosofica, razziale,  non poteva non sentire tutta l’importanza e la bellezza del simbolismo della luce, e ne ha fatto il fulcro centrale della propria metodologia di crescita individuale, sia attraverso i simboli che attraverso i rituali.

Non  a caso nel 1717 la Massoneria moderna nasceva il 24 di Giugno, esattamente nel Solstizio dell’Estate, il giorno di San Giovanni Battista.

E’ in questo quadro d’insieme  che va collocata  la celebrazione dell’Equinozio d’Autunno, meditando sui significati  simbolici che esso pone alla nostra attenzione.

Esso rappresenta una occasione di riflessione prima di riprendere, con nuovo slancio e vigore, i lavori dopo la pausa estiva, e quindi di analisi delle attività svolte e di quelle ancora da compiere;  un consuntivo sereno e a mente sgombra di passioni, capace di farci sviluppare un programma solido e valido.

E’ inoltre un invito ad essere prudenti, perché ci mostra come la luce, che pareva per un lungo periodo aver avuto la meglio sulle tenebre, ha di nuovo raggiunto con esse un precario equilibrio, dopo il quale dovrà nuovamente soccombere.

Ecco quindi tracciati i temi legati a questa ricorrenza:

  • forte richiamo alla tradizione iniziatica
  • riflessione sul lavoro compiuto
  • prudenza nell’impostare e affrontare le attività future.

 

Credo che mai come in questo momento  le Logge del nostro Oriente e di quelli vicini debbano sentire tutta l’importanza  di tali concetti  e fare proprio lo spirito dell’Equinozio d’Autunno, esaltando i valori positivi che esso pone alla attenzione di tutti i Fratelli,  evitando errori di valutazione e di prospettiva, operando con prudenza e saggezza.

Non si deve mai dimenticare che la nostra è una scuola iniziatica che mal sopporta ogni azione che non sia chiara ed eticamente valida o che possa indebolire la catena d’unione che ciascuno di noi, faticosamente, cerca di mantenere solida, e che ogni deviazione dalla tradizione indebolisce la spinta ideale della  Massoneria e rischia di corromperla e di profanizzarla.

 

Ma il 20 Settembre ha, per la Comunione italiana,  anche un’altra valenza e significato, essendo ormai tale data indelebilmente legata alla nostra Istituzione per tutto ciò che ha rappresentato e rappresenta, in termini di valori ideali e spirituali.

La presa di Roma, infatti,   avvenuta il 20 Settembre 1870, segnò la conclusione di un periodo particolarmente ricco di slanci e di eroismo quale fu il Risorgimento, nel quale l’Istituzione e i singoli massoni ebbero non piccola parte.

Con una stupenda frase  il Gran Maestro Armando Corona, in un suo discorso celebrativo, ha così sintetizzato questa doppia valenza del 20 Settembre:

“ ….il Grande Architetto dell’Universo, per uno di quegli impenetrabili disegni, ha voluto far coincidere la fine del potere temporale   dei Papi  e il coronamento del sogno di tanti massoni che lottarono per la loro Patria, proprio con l’Equinozio d’Autunno”.

Ecco quindi che tale data va ricordata, osservandola dall’angolo di visuale dell’iniziato, come un episodio di grande rilevanza simbolica: in esso lo spirito massonico, che tanto aveva contribuito affinché si formasse una lunga convergenza di intenti verso la liberazione di Roma e la sua unione all’Italia, prevalse contro i suoi nemici di sempre: Il fanatismo, l’ignoranza, l’ambizione.

Per i massoni che allora combattevano, a rischio continuo della propria vita, le battaglie per dare al proprio paese  una dignità di Nazione libera,  la breccia aperta a Porta Pia rappresentò la  vittoria della luce sulle tenebre, del bene sul male, della ragione e dello spirito sulla materia; era una breccia aperta sul muro, che pareva inattaccabile  fino a qualche tempo prima, dell’assolutismo e della tirannide, anche se i segnali premonitori di una tale vittoria si erano già in parte manifestati nei periodi precedenti.

Infatti, già nel corso del ‘700  e ancor più nell’‘800, si era registrato in modo netto un forte indebolimento  della posizione del Papato come potenza europea.

Con la controriforma la Chiesa, intesa come struttura secolare, si era alienata la simpatia delle masse popolari, si era fatta fautrice di guerre sanguinose, si era confusa con le classi dominanti in modo irrimediabile;  aveva in sintesi perso la capacità di influire sia direttamente  che indirettamente  sui governi attraverso la pressione del popolo, spesso realizzata con forti dosi di fanatismo.

Il grande indebolimento del Papato sia come potenza a livello europeo e italiano, sia come possibile forza capace di riorganizzare gli stati della penisola sotto la sua egemonia,  rese possibile e realizzabile quella meravigliosa stagione storica e ideale che fu il Risorgimento Italiano,  il quale trovò ispirazione nei valori della Rivoluzione Francese e si alimentò e si concretizzò grazie alle forze intellettuali che tendevano a fare dell’Italia un forte stato unitario e democratico.

Fra queste forze un ruolo notevole fu svolto dalla Massoneria, i cui principi trovavano nella lotta per la liberazione della Patria un terreno di applicazione molto fertile, anche se entro un orizzonte limitato dai confini nazionali: ma se l’ambito di azione dei massoni italiani era circoscritto  da tali confini, le idee, i valori, i temi da essi sollevati e divulgati  erano di respiro universale.

La Massoneria, infatti, ispirandosi ai suoi principi, ha sempre esercitato una notevole influenza per la formazione, in tutto il mondo, di una società moderna e laica nella quale cioè  fosse negata ogni autorità religiosa e confessionale nel campo politico e in quello civile.

Per questo suo ruolo essa è stata avversata e perseguitata in ogni epoca dai regimi totalitari, in quanto contrari al modo di intendere lo stato proprio della  Massoneria, basato sul principio del diritto delle genti, realizzato attraverso  l’affermazione dei valori di libertà, tolleranza, giustizia, così inconciliabili con il dispotismo politico e con il fanatismo religioso.

Per poter quindi costruire tale diritto su un fondamento universale e conseguentemente, porre in atto  un programma tendente alla realizzazione della libertà di pensiero e di culto, dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, di un diverso rapporto tra i popoli, occorreva distruggere tali forme di dispotismo e di fanatismo.

La Massoneria  ha sempre lottato per realizzare questi obiettivi, si è sempre dichiarata implacabile  avversaria dell’assolutismo e si è impegnata, con tutte le sue forze, per la costruzione e per l’affermazione del sistema parlamentare, dell’alleanza  universale dei popoli al di sopra degli egoistici interessi nazionali, per il trionfo dei principi di libertà politica e di tolleranza religiosa.

Sono questi i valori che la celebrazione del 20 Settembre pone alla  nostra attenzione, affinché ognuno ne approfondisca i significati e ne faccia oggetto  delle proprie riflessioni, trasmettendo alle nuove generazioni il senso e le ragioni  di una ricorrenza che assume il valore di una tradizione non  in quanto episodio fine a se stesso, ma in un quadro di principi universali immutabili che rappresentano la forza incorruttibile di una associazione iniziatica.

In un momento   difficile   della storia umana quale quello che stiamo vivendo in questi anni, in presenza di rigurgiti sempre più forti di fanatismo religioso e politico, con sacche profonde di intolleranza e di violenza, il 20 Settembre ci offre l’occasione per valorizzare tutto il nostro patrimonio ideale, per ricordare a noi stessi e a tutti gli uomini di buona volontà che il lavoro da compiere è ancora lungo e difficile,  che il sacrificio generoso di tanti Fratelli, consumato in nome di tutta l’Umanità, non è stato sufficiente; e nel contempo riaffermare con rinnovato vigore che nei Templi massonici si conserva e si tramanda,  di generazione in generazione, una “summa”  di valori capace di mantenere  viva la fiamma divina che è in ogni individuo.  E infine, testimoniare a tutti che la Massoneria non cesserà mai di operare attivamente affinché l’uomo ritorni ad essere al centro della natura , in piena e completa armonia con il creato, splendente della luce della propria intelligenza, così come lo ideò e lo volle , il primo giorno, il Grande  Architetto dell’Universo.

 

 

Or T  di FOLLONICA  23-09-88  E T  V T

 

 

 

 

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