CHIESA GNOSTICA E MASSONERIA

CHIESA GNOSTICA E MASSONERIA

di

Tau Johannes

Malgrado l’ostilità, ripetutamente riaffermata, tra Chiese Istituzionalizzate e Libera Muratoria sin dal suo sorgere, quest’ultima ha indubbiamente fondamenta a carattere religioso, e della Religione ha subito nel tempo l’ influenza.

È del resto incontestabile che le basi del Cristianesimo condividono con la Massoneria alcuni denominatori comuni; in realtà entrambe hanno una origine affine, perseguono le stesse finalità di perfezionamento umano e adottano una simbologia essenzialmente simile. Se in determinati periodi storici la Massoneria è stata anticlericale, ciò fu dovuto nella sfera politica all ‘ ingerenza a quei tempi oppressiva del clero nel mondo del pensiero e delle conoscenze, ma mai fu atea. E opportuno tuttavia precisare che la religiosità massonica si limita alla Religione naturale su cui tutti gli uomini di ogni credenza possono concordare.

Per il fatto stesso di autodefinirsi Arte della Costruzione, la Massoneria riconosce in tutta l’opera della Natura una costruzione continua e nell’ Universo un immenso edificio sviluppantesi progressivamente in conformità con i piani del Grande Architetto dei mondi. Secondo la terminologia platonica./gnostico/massonica, I ‘ ineffabile Architetto ha creato l’ Universo mediante il numero, il peso e la misura, con simboli (solari e lunari) formanti assieme un linguaggio che nelle Logge i massoni imparano gradualmente a interpretare, quale riferimento a loro comportamenti di vita.

Un approfondito esame dei rituali massonici e del suo ricco patrimonio simbolico ci rivela poi gli stretti suoi rapporti con il Sacro in genere, ed il mondo esoterico in particolare.

Ogni forma di Religiosità quale che sia la sua espressione ulteriore nei tempi e luoghi più vari ha come sua tipica caratteristica di svilupparsi da un devozionismo emozionale iniziale per innalzarsi, gradino dopo gradino, simbolo dopo simbolo, alle altezze della Gnosi.

E raggiunto finalmente tale vertice ogni Ordine Iniziatico non può che trasformarsi quale che sia il suo iter realizzativo in una Ecclesia non di Perfetti ma di Perfettibili, i quali faranno del loro “lavoro” comunitario uno strumento di invocazione alla Luce, allo Spirito che (emanando dall ‘ Alto) si fa nell’uomo seme di trasmutazione onde farne pietra cubica perfetta per la costruzione del grandioso Tempio dell’Umanità.

Per smussare la propria pietra grezza, il massone generalmente considera la Religione un punto di partenza per un affinamento di sé, a mezzo di un iter conoscitivo e di una ritualità basata su di un ‘Iniziazione, di cui la Libera Muratoria permane, nonostante tutto, uno dei punti fermi della Tradizione. La Loggia diviene allora Ecclesia, ma perché ciò avvenga, è assolutamente indispensabile che i massoni siano effettivamente tra loro fratelli; condividano cioè un’identica aspirazione a che l’ Assoluto si faccia in ognuno di loro Presenza Viva al fine di preparare, assieme a tutti gli altri uomini di “buona volontà”, un mondo

Oggi sono forse pochi, anche tra massoni e martinisti più avanzati in età, a ricordare come (sul finire degli anni bui della seconda guerra mondiale, che aveva disperso o costretto alla clandestinità tutti gli Ordini Iniziatici) il 14 dicembre 1945 nasceva la Chiesa Gnostica Italiana: un Cenacolo di massoni “esoterici” l’aveva voluta, preparata e dotata di un apparato dottrinale e rituale.

Tra i suoi fondatori spiccavano il farmacista milanese Mario De Conca (uno dei ricostruttori della Massoneria d’ Italia nel dopoguerra e del ravennate Prof. Giordano Gamberini il quale nel 1960 diverrà Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

Il De Conca aveva percorso il suo tragitto da apprendista nella Massoneria di Fera fino a membro del Supremo Consiglio e Primate della Chiesa Gnostica d’Italia col nome mistico di T. Lychnus. Mentre il Prof. Gamberini, suo Coadiutore Sinodale col nome di T. Julianus, proponeva d’ incrementare il livello dottrinale degli aderenti con l’istituzione di una Facoltà Teologica, T. Lychnus insisteva per una chiesa esoterica, un po’ catacombale e un po’ magica contro ogni profanazione. La spuntò, anche per l’autorità di cui era investito, il Dr. De Conca, ma fu probabilmente questa divergenza di prospettiva a segnare l’inizio della smobilitazione del risorto movimento gnostico, che pure aveva avuto un avvio molto promettente, raccogliendo gli spiriti più nobili del tempo, prevalentemente provenienti dall’ ambito massonico e martinista. Ebbe allora a scrivere T. Julianus su “Acta Gnostica”, che era il bollettino di collegamento tra i neo gnostici italiani: “Le masse non potranno più impressionarci; dopo un collaudo di duemila anni noi, gli eretici, possiamo serenamente affermare di aver conseguito lo scopo di conservare l’idea e di trasmetterla per un’ umanità che potesse incarnarla”.

I duemila anni cui T. Julianus si riferiva corrispondono approssimativamente al tratto di storia che separava la manifestazione neo-gnostica cristiana moderna dai giorni in cui Gesù, il fiore degli Eoni, trasmetteva al prediletto Giovanni, secondo la tradizione esoterica, le perle luminose della Suprema Saggezza, alludeva Julianus al Regno Terrestre delle Chiese Istituzionalizzate le quali pur con tutto il peso della forza temporale avevano fallito nel loro tentativo di distruggere l’ eresia gnostica. Vero è che la storia della Gnosi presenta nel tempo numerose soluzioni di continuità, e anche prima del risveglio gnostico effettuato dal massone Jules Doinel nel 1889, il quale aveva ricostituito in Francia la Chiesa gnostica con l’obiettivo principale di conciliare la Religione alle scoperte della Scienza, e aveva così dato avvio al moderno neo-gnosticismo che attraverso alterne vicende, si è in seguito affermato in Chiese Gnostiche in ogni parte del mondo. Rene  Guenon diresse tra il 1 0 e il 2 0 decennio del nostro secolo “La Gnose” rassegna della rediviva Chiesa Johannita. In Italia all’ incirca in quel periodo l’avv Sulli Rao, dignitario del Grande Oriente d’Italia, pubblicava (per i tipi dell’Editrice Ars Regia) “Frammenti di una Fede dimenticata” del Mead, mentre la Massonica Editrice Athanor pubblicava a sua volta nel 1922 “La Santa Gnosi” del Dr. Fugurion e del Patriarca Gnostico ecumenico Johanny Bricaud e quasi contemporaneamente “La Chiesa del Paracleto”, del massone sardo Vincenzo Soro.  Dopo una serie di tentativi dalla vita breve, la Chiesa della Gnosi è oggi in Italia un corpo iniziatico/ sacerdotale che si rifà allo spirito degli antichi Gnostici (e molto meno ai loro astrusi sistemi, spesso in contrasto tra loro) ma tutti tendenti a risolvere l’ angoscioso problema del male nel mondo, per cui i neognostici, condividendone lo spirito, ne studiano le dottrine nello sforzo di trovarvi risposte soddisfacenti alle esigenze spirituali del nostro tempo, per molti versi simile al}’ epoca dell’ avvento del Cristianesimo. La Chiesa della Gnosi offre pertanto a quanti ne avvertano il richiamo iniziazioni, consacrazioni ecclesiali ed esoteriche derivanti dalle molteplici linee di successione apostolica e dalle varie correnti tradizionali iniziatiche confluite legittimamente nella sua Gerarchia, per cui in Occidente essa è l’ unico contesto esoterico che offra una iniziazione anche sacerdotale, staccata da ogni confessionalità.  La denominazione “Ecclesia” è da noi intesa nel senso greco che le è proprio, e cioè di Assemblea, equivalente al termine arabo “Qahal” per indicare coloro che si riuniscono in un corpo unitario. e nel caso specifico di credenti (e cioè come viene definita da Gesù, il vivente: “Ovunque 2 o più persone sono radunate nel mio nome, ivi io sono in mezzo a loro”, secondo cui ci riferisce l’evangelista Matteo).

Funzione dell ‘ Ecclesia è appunto di operare come Comunità, e questa si attua ogni qualvolta essa si raccoglie in Ecclesia, cosicché sciolta l’assemblea permane un potenziale eggregorico custodito liturgicamente dai suoi Ministri in attesa che si ricostituisca nuovamente in Assemblea. Per garantire la sua capacità operativa essa si avvale di una catena di anime costituitesi, per il loro stato evolutivo spirituale, canale di irradiamento delle forze divine. La partecipazione all ‘Ecclesia è conseguentemente riservata ai membri qualificati e mai aperta ad un pubblico eterogeneo; in pratica la Chiesa della Gnosi è costituita non solo da Iniziati, ordinati o consacrati, ma anche da tutti gli aspiranti alla reintegrazione umana, o Gnosi Perenne, perché tutti i suoi membri .

Le conoscenze mistiche dell ‘ antichità inaugurò una Nuova Era, quale espressione rinnovatasi nel tempo del Logos eterno, il che fa del Cristo l’essenza interiore dell’universo e la realtà intima dell’Episcopato Gnostico, la cui missione è il mantenimento della presenza del sacro nel nostro mondo. In tale prospettiva i riti gnostici corrispondono ad una visione monista-trascendente e magica dell ‘ universo, ove il cosmo visibile è visto come manifestazione vivente ed organica di quel “quid” che è “all ‘interno” e oltre se stesso, quid costituente la ninfa segreta ed invisibile che lo sostiene e suo tramite si alimenta. Il dualismo apparente (il mondo nel quale ci muoviamo e quel verso cui siamo diretti) è il modello-falsato dalla nostra cecità spirituale, al cui interno scorre il flusso incessante ed infinito dell’Unità.

E se tutto è Uno, il potenziale permane all ‘ interno per emergere attraverso dei canali ed espressioni che alla fina sono connaturati all ‘Essere.

Il sistema sacramentale è quindi la struttura visibile attraverso la quale fluisce la vita animante l’ Universo. L’ antica definizione di sacramento quale segno visibile di un potere invisibile è per gli gnostici di un’importanza assoluta poiché in tale ottica ogni esistenza diviene sacramentale.

L’ Ecclesia Gnostica, pur sviluppando un suo programma di investigazione conservazione ed esposizione dei Misteri, (con il massimo rispetto per ogni altra espressione differenziata della Gnosi Una e Perenne) riconosce come gnostici tutti gli insegnamenti ed i metodi realizzativi individuali e collettivi, i quali si spirano allo stesso spirito di autentica ricerca e alla stessa aspirazione al miglioramento della condizione umana.

Quanti con il proprio sforzo personale sono penetrati nel mondo mentale superiore per erigervi Templi alla Luce Spirituale sono di fatto gnostici poiché hanno creato un loro spazio interiore, o Conoscenza/Spazio per l’Epifania dei Misteri, che è come dire per l’avvento del Regno della Giustizia e della Verità. E questi gnostici di ogni tempo e luogo (avendo fatta propria questa conoscenza esperienziale alimentandola con la dedizione di tutta la loro esistenza) hanno lasciato indicazioni perché il loro sentiero reintegrativo potesse essere seguito dai fratelli che sarebbero venuti dopo. Così le espressioni “I’ Uno Ineffabile” “la Piena libertà dell’Essere” – “la Salvezza Universale” – “la conoscenza salvifica” “il Potere dall ‘ Alto” sono semplici frecce indicative verso un qualcosa che è sempre “oltre” ovverosia verso un’ altra dimensione che tuttavia è più vicina a noi delle stesse cellule che compongono il nostro corpo o il nostro respiro. E in realtà un uomo non ha altra possibilità per conoscere il mistero della vita e del suo destino, che conoscere se stesso; e tuttavia le parole non possono trasmettere l’esperienza che è sempre individuale ed indicibile, per cui tutti gli gnostici autentici concordano basandosi sulle loro esperienze nel riconoscere l’infinita varietà di forme, a mezzo delle quali la stessa Gnosi si struttura nelle anime ove si sviluppa, poiché i messaggi divini sono dovunque, anche se molto spesso noi non sappiamo riconoscerli.

Concludendo esprimiamo la nostra aspirazione a mantenere una posizione di apertura e collaborazione con tutte le altre Chiese Gnostiche del mondo, come pure con i Sodalizi, gli Ordini e le Cerchie esoteriche autenticamente iniziatiche, per l’armonizzazione e il riavvicinamento di ogni operatività individuale e comunitaria che si stia realizzando su linee similari a quelle che ci animano; e le più pure linee maestre della Gnosi animano I ‘Ecclesia R+C Ritu Antiquo et Gnostico, i cui aderenti “CIVES AETERNAE CIVITATIS SUNT SUB LUMINE SANCTAE GNOSIS” e in quella luce vedono e vivono.’

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