ESSERE MASSONI OGGI E PARTICOLARMENTE IN ITALIA

  • ESSERE MASSONI OGGI E PARTICOLARMENTE IN ITALIA
  • Tavola di Loggia tracciata in occasione della tomata comune delle RR.LL. gemellate l’Espérance Savoisienae di Chambéry (G.O.D.F.) e Augusta, a Torino il 21 ottobre 1990
  • L ‘età dell’Aquario

Essere massoni oggi e particolarmente in Italia

di Adele Menzio

Uno strano Paese dove il gay si esibisce con piena approvazione ma il massone deve nascondersi, dove al villano Sgarbi va il plauso del pubblico che più si entusiasma quanto peggio egli si comporta, dove i «furbi» sono additati ad esempio ai pargoletti e tutto va, in una certa sostanziale indifferenza, alla malora. Un paese tuttavia dove, per stornare l’attenzione del popolo quand’esso si fa un po’ troppo curioso su certi fatti che il Palazzo non ha nessuna intenzione di chiarire, si fa ricorso alla Massoneria per indicare un «potere» misterioso, infido, equivoco che sarebbe, alla resa dei conti, la vera e sola causa di tutti i mali e le deviazioni.

In un clima così direi che essere massone non è facile ed anche che si è fortemente tentati di assumere un atteggiamento non soltanto critico, ma astensionista.

Mi spiego.

L’iniziato, se vuole proseguire nella via intrapresa, deve liberarsi di molte chiamiamole «contingenze», deve elevarsi in un mondo diverso da quello normale, deve giudicare attraverso una scala di valori tutta particolare che nulla ha a che vedere con quella comune.

Il procedimento di spiritualizzazione allontana fatalmente dai problemi di tutti i giorni e la vita sognata dall’adepto è decisamente utopica. Gli utopisti, si sa, non sono molto aderenti alla realtà. Tuttavia lo scopo della Massoneria non è soltanto individuale.

Noi giuriamo di agire per il bene ed il progresso dell’umanità che è costituita da uomini deboli, corrotti, coraggiosi, onesti, ladri, assasSini, vigliacchi, buoni, generosi, invidiosi, inetti, attivi sempre in bilico tra il Male ed il Bene.

L’iniziato massone si trova egli stesso in una situazione psicologica e spirituale molto ardua da sostenere.

Il massone non si è ritirato in un eremo, ma continua la sua vita profana in mezzo alle situazioni più turpi ed a quelle più entusiasmanti. La massoneria non lo mantiene. Anzi è il massone a dotare l’organizzazione dei beni materiali necessari.

Praticamente il massone si trova, diverso sotto molti aspetti dagli altri, a lavorare, guadagnare, vivere con il prossimo. Il quale prossimo, data la filosofia oggi dominante, è sollecitato dal successo, dal guadagno, dal consumismo, e per raggiungere livelli di vita che egli giudica i soli possibili e gratificanti, è disposto a scendere a compromessi, a violare le più elementari norme morali, a fare, come si dice «carte false».

Questo il contesto nel quale il massone si trova a dover operare.

Tanto profondo è il divario tra il suo modo di concepire l’esistenza e quello degli altri che, spesso, egli usa un linguaggio ed un atteggiamento che non solo non vengono capiti, ma gli creano dei disagi. Rischia spesso di essere scambiato per uno sciocco, dato che non adora gli dei comuni, che non si vendica, che perdona, riconosce le ragioni degli altri, tollera gli errori e le intemperanze del suo occasionale interlocutore.

Il massone, quello autentico, dico, si rende conto che la società da lui vagheggiata è molto lontana da quella concretamente posta in essere da politici, managers e comuni cittadini.

Tuttavia egli continua, da sempre, a lavorare. Perché?

Ho spesso pensato che la contemporaneità gioca brutti scherzi.

Ti fa vedere un mondo particolarmente brutto che confronti (senza avere dati sperimentati) con quello passato, a tutto vantaggio di quest’ultimo.

E un atteggiamento sbagliato, dovuto in parte anche all’insegnamento storico tradizionale che, creando dei miti, ha distorto totalmente la realta dei fatti quale è possibile invece ricostruire attraverso la comparazione dei documenti, la loro interpretazione, i rilevamenti archeologici, la disamina attenta delle opere d’arte e di tutto quanto ci perviene dal tempo trascorso. Che è breve.

Credo si possa affermare che l’umanità ha fatto molti passi avanti. Oggi sembra assodato (anche per via della elevata qualità della co16

municazione che, in un certo senso ha rimpicciolito il globo) che l’uomo ha diritto alla libertà.

Peccato che molti abbiano della libertà un concetto errato e la scambino, anche per loro comodità e profitto, con la più sfrenata licenza. Ecco un primo, fondamentale compito demandato al massone di oggi. Chiarire il concetto di libertà come sistema di limiti. Libertà con rispetto e tolleranza.

Dimostrarlo in ogni occasione, anche minima, in ogni momento con il proprio comportamento e le proprie azioni sempre coerenti. Oggi stiamo distruggendo il mondo naturale dal quale traiamo tutto ciò che è indispensabile alla vita. Per denaro.

Compito del massone è dimostrare che il legame tra i regni della natura (vegetale, minerale, animale) è così intimo e che la correlazione tra l’uno e gli altri tanto indefettibile da non poter essere mai scissi né mutati.

Oggi viviamo un curioso fenomeno storico. Mentre da un lato sono ormai una realtà l’Europa, il disgelo, l’alleanza tra le più grandi potenze e si potrebbe quindi sostenere che il fenomeno nazione è agli sgoccioli, dall’altro canto assistiamo al sorgere di feroci campanilismi, di regionalismi esasperati, di eccessivi particolarismi.

Noi operiamo in Italia ed il fenomeno del divario tra Sud e Nord, la vittoria delle leghe ci deve far riflettere.

Tutti sappiamo che l’Italia Una è relativamente giovane ed anche che è stata voluta, in fondo, da una minoranza.

Constatiamo come diverse culture, lingue, usi e tradizioni coesistono. Pare sia stata la TV , sia pure con i suoi programmi scadenti, ad aver operato una sorta di unità linguistica e ad aver assuefatto l’orecchio di molti al dialetto, prima ostico, di altri.

Possiamo anche dire — e tra noi lo possiamo — che un vero, autentico Stato non esiste, se buona parte del Paese è in mano alla mafia e ad organizzazioni consimili, se la giustizia non funziona (l’episodio del timbro duro e molle è una beffarda quanto tragica prova dell’inefficienza delle nostre corti di giustizia), se gli sprechi e le operazioni economiche costano al contribuente molto di più di quel che possano rendere in utilità pubblica e sociale. Uno Stato allo sfascio.

Che può fare il massone?

Dato che alla radice del male c’è una profonda diseducazione, può cominciare a comportarsi da buon cittadino esigendo quanto gli è dovuto ma al tempo stesso dando ciò che è obbligato a dare.

Educando i figli al rispetto verso la legge e le autorità, votando saggiamente e non per abitudine. Comportandosi in ogni occasione nel modo più rispettabile e morale. In modo da costituire un esempio.

Anche da noi si va avviando il fenomeno della società multinazionale che sta provocando tristi fenomeni di intolleranza.

E ovvio che un massone non può sottoscrivere l’atteggiamento di rifiuto verso persone di altre razze. Ma concretamente che cosa può fare?

Moltissimo. Dare lavoro, abitazione, assistenza medica e di ogni altro genere.

E ogni volta che, in una occasionale conversazione, è costretto a sentire le lamentazioni dei benpensanti, deve pacatamente fare osservare che ogni uomo è libero di vivere dove meglio crede e che il colore della pelle è un caso, non una discriminazione.

Non ho volutamente fatto ricorso a paroloni altisonanti perché ritengo che il massone oggi debba soprattutto essere un esempio. Questo è il suo ruolo. Non è poi molto difficile. E’ sufficiente che il Massone sia coerente.

18

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *