ITALIA OGGI: DELIRIO ANTIMASSONICO

  • Italia oggi: delirio antimassonico
  • Biella: febbraio 1994
  • Comunicato del 18 febbraio 1994
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  • Problematiche di marketing

Italia oggi: delirio antimassonico di Arnaldo Francia

Dai tempi ormai lontani della persecuzione da parte della Chiesa, culminante nelle bolle di scomunica, peraltro emesse nei confronti di chiunque potesse incorrere nel sospetto di attentarne il dogmatismo, mai come oggi la Massoneria ha dovuto subire, nel nostro Paese, vilipendio così accanito e ricorrente. Ogni qual volta infatti si verifica un fatto criminoso o avvengono azioni misteriose di cui siano ignoti i promotori, subito viene chiamata in causa la «longa manus» della Massoneria e nei suoi confronti si rivolgono accuse di colpevolezza o almeno di correità, quando non si giunga, sulla base di soli sospetti e senza ancora elementi di prova ad emettere sentenze pregiudiziali di condanna che coinvolgono l’intera Organizzazione e i suoi affiliati. L’aspetto più grave o almeno più curioso del fenomeno è costituito dal fatto che tale campagna denigratoria e persecutoria non risulta più sostenuta essenzialmente dalla Chiesa Cattolica, nei cui confronti, anzi, almeno negli ultimi tempi, si è andato instaurando un clima diverso grazie anche al contributo di non pochi intelligenti sacerdoti che rifiutando una condanna preconcetta hanno voluto e saputo svolgere una approfondita indagine in merito all’essenza filosofica e spirituale della Libera Muratoria, hanno saputo comprenderne o comunque interpretarne [e nobili finalità, hanno preso atto della scomparsa di quell’anti-clericalismo che in passato aveva rappresentato ostacolo per la reciproca comprensione e hanno indicato la via per una convivenza pacifica tra le due Istituzioni. Ai giorni nostri, sarebbe d’altro canto anacronistico se non contraddittorio, un atteggiamento ostile e presecutorio da parte della Chiesa nei confronti dei Massoni che sono nella stragrande maggioranza cattolici e in parte anche praticanti, quando la stessa Chiesa sta attuando una coraggiosa e vasta azione ecumenica non solo rivolta alle altre Comunioni cristiane, ma anche nei confronti di Comunità religiose diverse da esse.

La lotta più feroce e spesso ambigua alla Massoneria viene oggi praticamente condotta da parte di tanti esponenti di partiti illiberali che si presume debbano intravedere nella libertà di pensiero dei massoni un ostacolo alla realizzazione dei loro piani politici. Se poi si considera che essi hanno a disposizione mezzi di informazione potenti e capillari con cui diffondere e amplificare la loro propaganda antimassonica, è facile comprendere come all’opinione pubblica, perloppiù disinformata in proposito, venga offerta un’immagine totalmente distorta della Libera Muratoria. E triste constatare che tra i protagonisti di questa lotta vi sono anche uomini di cultura, opinionisti, giornalisti e persino qualche «mostro sacro» di questa nostra Repubblica. Si deve presumere, almeno per molti di essi che pure sono profondi conoscitori di gran parte dello scibile, che non abbiano ritenuto necessario dedicare un po’ del loro tempo allo studio della Massoneria, della sua storia, delle sue finalità e che ignorino il contributo di tanti personaggi che, attraverso i secoli, hanno illustrato in tanti campi, con il pensiero e con l’azione, i principi massonici acquisendo benemerenze universalmente riconosciute. Forse alcuni di essi ignorano persino, per limitarci ai tempi moderni, che è da fermenti massonici che sono nate la Croce Rossa e la Società delle Nazioni. E dire che non difettano certamente riferimenti storici e bibliografici in merito all’attività della Libera Muratoria dal 1700 ad oggi, alla portata di tutti e soprattutto di coloro che, impegnandosi poi nell’esprimere giudizi e nell’emettere sentenze, avrebbero dovuto sentire l’esigenza di una corretta documentazione. Per altri, invece, non può sorgere il sospetto che anzicché di ignoranza, o magari con l’ignoranza, si tratti unicamente di malafede preconcetta se non strumentalizzata per diffondere tra la gente un sentimento antimassonico quanto più diffuso e generalizzato, nella speranza di inficiare alla base un’ Istituzione ritenuta pericolosa, in quanto da sempre baluardo di quel fondamentale diritto dell’uomo che è costituito dalla libertà di pensiero. A tal fine tendono a coinvolgere anche personalmente tutti i massoni attraverso una campagna diffamatoria e scandalistica indegna di un paese civile.

A riprova è sufficiente osservare che non farebbe oggi scandalo, e giustamente, che un omosessuale divenisse Presidente del Consiglio o Ministro (forse ancora con qualche comprensibile riserva se divenisse Vescovo). Si promuovono, e giustamente, dibattiti in merito ai diritti dei transessuali al recupero quanto più completo della loro vera natura. Ci si preoccupa, e giustamente, del diritto di redenzione e di reinserimento nella società dei malavitosi, tanto meglio se sulla loro via di Damasco hanno incontrato il pentimento. Si cercano, altrettanto giustamente, anche le più improbabili attenuanti nei confronti di criminali persino recidivi. Si additano, e giustamente, le responsabilità e le colpe della società, della scuola, della stessa famiglia, nel tentativo sublime di comprendere, proteggere, redimere e recuperare i drogati. Ci si indigna, ancora giustamente, contro ogni discriminazione e sopruso nei confronti degli extracomunitari o comunque dei cosiddetti diversi. Ma fa scandalo che un massone possa ricoprire l’incarico di consigliere comunale, magari in un paesino di mille abitanti (episodio realmente accaduto e subito esecrato pubblicamente da solerti giornalisti) e financo turba e atterrisce le coscienze di certi benpensanti che un massone possa tenere comunque una carica pubblica fosse anche solo di messo comunale. Se poi un massone osa presentarsi o viene accettato da un partito o da un movimento quale candidato alle elezioni, la notizia viene subito riportata da certi giornali con lo stesso tono, fra lo stupito e lo scandalistico che verrebbe utilizzato per riferire di una mondana che chiede di entrare in convento. La sola ipotesi poi che un libero muratore possa sedere tra i giudici, oltre che le coscienze degli addetti ai lavori turba anche i sonni di tanti benpensanti, a tal punto che si sollecitano al legislatore provvedimenti urgenti e coercitivi in merito, quasi che tale deprecabile evenienza potesse scardinare le sane fondamenta di questo nostro Paese, fino ad oggi modello di equità, ordine e organizzazione. Senza voler indulgere all’ironia c’è da pensare con raccapriccio ai quei Paesi in cui le forze del bene non hanno ancora dato inizio ad una campagna promozionale di legittima difesa nei confronti dei massoni, quale ad esempio l’America, tuttora così disinformata in merito, ove un massone può divenire Presidente degli Stati Uniti, così come è già avvenuto almeno una ventina di volte; o l’Inghilterra, che pur viene considerata maestra di democrazia, dove a dispetto dei rischi così gravi paventati nel nostro paese, lo stesso re o un suo stretto parente è addirittura il capo della Massoneria; e ancora come tanti altri Paesi, fino ad oggi considerati civili, dove un massone può diventare magari Ministro dell’Interno o Guardasigilli.

Deve esserci certamente un Santo protettore particolarmente influente per quei Paesi che, fino ad oggi, sono riusciti a sopravvivere, pur avendo agito con tanta leggerezza e così ingenuamente sottovalutato la Massoneria che invece da noi costituisce motivo di tante preoccupazioni e di grave rischio e impegna politici e giuristi in proposte di incompatibilità e di provvedimenti cautelativi.

Vuole il caso che atteggiamenti similari a quelli che si stanno verificando in questi anni nel nostro paese si siano costantemente determinati laddove esistevano dittature ed era venuta meno la libertà, per cui gli uomini liberi rappresentavano una vera e propria spina nel fianco per coloro che, calpestando i più sacri principi su cui deve basarsi una società civile, avevano creato regimi totalitari e assolutistici. Ciò è infatti avvenuto in Italia con l’avvento del fascismo, in Germania con il nazismo, in Russia e nei paesi satelliti, con il comunismo ed è consuetudinario in certe repubbliche Sudamericane, con la presa del potere da parte di dittatorelli di passaggio.

E veramente auspicabile che questo miserabile andazzo italiano non si diffonda in quei paesi dotati di una migliore cultura politica e di una più lunga tradizione democratica in quanto sarebbe grave, per gli americani, dover cancellare dalla loro storia il nome di Abramo Lincoln e di tutti gli altri presidenti massoni e sarebbe certamente impegnativo per loro dover modificare i testi scolastici, finalmente rivelando al colto e all’inclita le malversazioni da loro compiute, i pericoli incorsi e i rischi, non si sa bene come, felicemente superati dalla ignara popolazione degli Stati Uniti. Così come sarebbe difficile per gli inglesi, così fieri della loro tradizione, inficiare il ricordo di tanti loro sovrani, buon ultimo il padre della loro attuale regina, col grave rischio di dare il colpo di grazia alla stessa istituzione monarChica già abbastanza traballante per conto suo per altri motivi. ln Italia invece, anche se dovesse perseverare questo clima di caccia alle streghe, per il carattere più accomodante della nostra gente e per la sua maggiore disponibilità a subire prepotenze per atavica abitudine, sarebbe forse più semplice dimenticarci non solo dell’abusato Garibaldi ma, per restare ai tempi nostri e per non citarne che alcuni, cancellare dalla memoria, Battisti, Sauro, Oberdan, Diaz, tutti convinti massoni; rassegnarci a non più ascoltare (o farlo in segreto) le musiche di Verdi, Puccini, Boito e di tanti altri musicisti pure loro compromessi con la massoneria; depennare dai libri storia Crispi, Zanardelli, Depretis e altri ancora; abbandonare definitivamente al suo già triste destino lo sventurato Meucci e togliere per la seconda volta, e definitivamente, la cittadinanza italiana a Enrico Fermi. Per i disincantati cittadini romani poi, non dovrebbe costituire gran sacrificio eliminare dalla loro storia recente il nome di Ernesto Nathan, anche se considerato uno dei migliori sindaci che abbia avuto l’Urbe. Il tono ironico utilizzato non deve offendere o scandalizzare nessuno perché si tratta di una ironia intrisa di grande amarezza e costituisce unicamente risposta emotiva fin troppo tollerante da parte di coloro che vedono oltraggiata l’istituzione in cui operano e in cui credono e che si sentono quasi quotidianamente criminalizzati come uomini e come cittadini senza possibilità di difesa mentre vi hanno aderito nello spirito di migliorare se stessi e di operare per il bene della Patria e dell’umanità, giurando fedeltà alle leggi dello Stato.

Ma sbaglierebbe chi si illudesse, con questa campagna diffamatoria, di distruggere la Massoneria che ha saputo superare ben più difficili momenti e soprattutto chi presumesse di inficiare lo spirito e la determinazione dei massoni per i quali anzi le azioni persecutorie, le ingiuste calunnie, le gratuite offese costituiscono stimolo di ribellione che per essi, che si professano uomini liberi e di buoni costumi, professano la tolleranza e hanno la serenità di chi ha operato onestamente e non nasconde scheletri negli armadi, si traduce in un impegno ancora maggiore e in una ancora più producente partecipazione alla vita e all’attività Muratoria.

Né li turba l’evenienza che anche tra loro possano esistere alcuni che non si sono dimostrati, nei fatti, coerenti con i principi ispiratori e ideologici dell’Istituzione o con le premesse che sono alla base stessa dell’adesione alla Massoneria. Forse non esistono esempi simili anche in altre categorie di alta qualificazione che con differenti premesse e diverso mandato ma con almeno altrettanta responsabilità morale, svolgono compiti di particolare impegno sociale? Non abbiamo forse assistito in questi tempi bizzarri, all’incriminazione di alcuni magistrati, all’arresto, recentemente avvenuto a Torino, di due sacerdoti, a qualche malefatta di alcuni carabinieri? Orbene, a nessuno è venuto in mente di criminalizzare la Magistratura o il Clero o l’ Arma Benemerita! Non possedendo poi nessuna delle due Organizzazioni Massoniche ufficiali, tali in quanto derivate dal grande «troncone » storico della Massoneria italiana dopo la scissione del 1908 e intimamente legate da questa comune matrice, un marchio o un brevetto che ne legittimino l’originalità (quasi una denominazione controllata come avviene per certi prodotti commerciali) si è purtroppo assistito, nel corso degli anni, a certe proliferazioni abnormi, in alcuni casi anche in buona fede, in altri con atti di vera e propria usurpazione, con finalità del tutto estranee all’ideologia Muratoria, talora forse anche a scopo criminoso. Né si può escludere che taluni malavitosi, abituali e comunque disponibili ad azioni ben più gravi e cruente, abbiano potuto mascherarsi da massoni o infiltrarsi in pseudo-logge all’uopo predisposte.

In proposito l’Obbedienza di Piazza del Gesù — Palazzo Vitelleschi, mai coinvolta in avventure sospette e nemmeno sfiorata dallo scandalo della P2, per voce del suo Gran Maestro, ha preso immediatamente le distanze da qualsiasi gruppo autonomo, diverso o spurio che dir si voglia e comunque da chiunque abbia utilizzato le insegne massoniche per accreditare azioni criminose, cercando copertura in simboli di cui neanche conosceva il significato e del cui esoterismo ignorava persino l’esistenza.

Con la serenità che deriva a chi sa aver bene adempiuto il proprio mandato e di aver bene operato per il bene della Patria e dell’umanità, ancor più convinto nella validità della sua scelta, ogni Massone deve quindi riprendere con fiducia la sua strada, più e meglio di prima offrire esempio di probità e correttezza nella vita profana a testimonianza e difesa della libera Muratoria, Il governo della nostra Obbedienza ha dichiarato l’impegno a perseverare in tutte quelle azioni, molte delle quali già coraggiosamente intraprese, per restituire alla Massoneria l’immagine che essa merita, per rimuovere, se possibile, l’ignoranza purtroppo grossolana del volgo, per contestare le calunnie rivolte in malafede, per rendere giustizia a tutti i Massoni degni di questo nome.

Solo se sapremo compiere, come singoli e come organizzazione questi impegnativi mandati, verrà meno il delirio antimassonico che caratterizza questi nostri tempi. Quel giorno il nostro paese avrà fatto un decisivo passo avanti sulla via del progresso civile e della democrazla.

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