LETTERA APERTA AI MASSONI D’ITALIA

LETTERA APERTA Al MASSONI D’ITALIA

Mirko Crocoli

“Ben pensare, ben dire, ben fare”; questa la Vostra filosofia e questa la sintesi del Vostro pensiero morale. Se cosi è, allora aiutateci a riprenderci la nostra piccola grande Italia, quella che un tempo era il gioiello d’Europa e faro di civiltà e che oggi appare ai nostri occhi e al mondo come una cenerentola in lacrime.

Voi, che entrate nei “Gabinetti” di riflessione per uscirne “puliti”, “schiariti” e pronti alla purezza; non lasciateci inermi ai soprusi che ci hanno affamato. “Ben pensare” ci piace, “ben dire” ci aiuta ma è giunto anche il momento del “ben fare”, soprattutto con il Vostro aiuto.

Ormai la politica non ascolta più il cittadino e corre verso una strada a senso unico che ci sta portando diretti alla “morte” sociale, civile, economica ed imprenditoriale. La nave è alla deriva e ci rivolgiamo a Voi perché siete ancora la vera forza che può salvare

questa nostra amata nazione.

La massoneria, che ha una gloriosa storia alle spalle, è stata•troppe volte calunniata nel secolo scorso, perché in alcuni casi considerata deviata e macchiata da accuse spesso assurde e troppo generalizzanti.

Erano i magnifici anni ’80, quando la vicenda “P2” del Venerabile Gelli inondava tv e carta stampata, ma da non dimenticare che la magistratura giudicante, in realtà, non ha mai ritenuto quella “loggia” inadatta, illegittima e soprattutto punibile penalmente. La commissione Anselmi forse ha un po’ esagerato ed ha cavalcato l’onda emotiva incontrollabile dello scandalo.

riconducibili al solo fatto di appartenere a quella loggia. Il Generale Dalla Chiesa è una vittima illustre che ha pagato a caro prezzo il “solo fatto di apparire” su quelle liste, fatte uscire in forma pubblica e date in pasto ai mass media. L’appartenenza dunque non era reato, così come non vi comparivano reati di tipo “golpista” o “affarista”.

Chi doveva pagare ha poi pagato, personalmente, con singole sentenze e condanne, ma tutte non

Gelli, Calvi, Sindona, e tanti altri, chi con la vita e chi con la giustizia hanno saldato ognuno il proprio conto, ma singolarmente e, cosa ben più importante, per tutt’altre faccende non legate alla “loggia”. I crack finanziari, le stragi d’Italia, i depistaggi e le oscure manovre sono state tutte indagate, perseguite e giudicate.

I più sono convinti che essere massoni non è una nota di demerito; lo stesso Presidente Cossiga, uomo di elevato spessore e personaggio unico nel suo genere, sostenne pubblicamente che: “Rispetto molto di più gli uomini, le persone, il principio della certezza del diritto, la presunzione d’innocenza e sono in attesa di conoscere i giudizi definitivi della magistratura su questo problema. Io non so se alcune persone che sono state messe nelle liste ci fossero o no, io ho detto semplicemente che alcune di quelle persone le conosco, sono dei grandi galantuomini e per i servizi che hanno reso, essendo io al governo

del paese, sono dei patrioti”.

Voi avete radici lontane, risorgimentali, apprezzate ed apprezzabili, nobili e sacre, con motti e massime che fanno sperare e una ritualiià ricca di belle allegorie. Ci sono mele marce in tutti gli apparati; giustizia, politica, amministrazione, forze dell’ordine e probabilmente qualcuna anche tra Voi, ma la “fratellanza” nel suo insieme è formata da gente perbene e altruista, assorta come noi, nei problemi quotidiani socio economici dell ‘intero paese.

Gran parte degli iscritti alle vostre logge sono imprenditori, grossi industriali, militari devoti e sinceri, persone che, con le loro grandi aziende danno lavoro e assistenza a molte famiglie italiane. Solo Voi ormai, giunti a questo punto, avete l’ultima opportunità e la forza per dare una scossa al sistema politico; la capacità manageriale di invertire la rotta e di ricondurci nuovamente a sognare, poiché un popolo senza lavoro, senza principi morali e senza speranza nel futuro perde anche la dignità.

Pertanto, vi si chiede di tornare a contare, a contare molto! L’impresa è ardua e ambiziosa ma se Voi sostenete che nel “silenzio e nella speranza con vigilanza e perseveranza”, si può solo cosi “sapere, osare, volare e tacere”, allora tentate almeno un ultimo piccolo grande sussulto di orgoglio nazionale. Ridateci l’Italia!

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