LE CINQUE VIR E I QUATTRO PERCORSI

Le cinque vie e i quattro percorsi


          La radice massonica: le cinque vie del cammino

          La vita d’ogni singolo massone si presenta come un cammino che prende
          l’avvio con la prima morte, profana (il rito d’iniziazione), si svolge nel viaggio
          continuo nel tempio interiore e nel mondo, si conclude con la morte
          iniziatica (la morte corporea) e si proietta verso ciò che va oltre la vita.
          Le vie del cammino sono parallele in quanto possono essere percorse allo
          stesso tempo, complementari perché si completano vicendevolmente, ma
          non sono alternative perché solo percorrendole tutte si può dare attuazione
          piena e duratura alla radice massonica.
 

          La via veritativa (o della ricerca della verità)

          Non di rado si ritiene che né la Massoneria né il singolo massone abbiano
          verità da presentare e da difendere e in ciò risiederebbe il loro
          atteggiamento tollerante e antidogmatico e la loro libertà di pensiero. Si
          parla così di relativismo massonico in riferimento alla verità e a ogni altro
          aspetto del pensiero e dell’azione della Massoneria. Questa concezione non
          solo non rispecchia la natura e la prassi massonica nei templi e nel mondo e
          non tiene conto di quanto affermato nelle Costituzioni e nella tradizione
          massonica, ma porta con sé una profonda confusione tra ricerca della verità,
          assolutezza delle verità e fondamento della verità. Solo un chiarimento su
          questi temi può fare luce sulla nozione massonica di verità e chiarire che il
          pensiero massonico non si fonda in alcun modo sul relativismo.
          La via veritativa (della ricerca della verità) presuppone che esista la verità,
          intesa come insieme di verità diverse, e che sia accessibile all’uomo. Questa
          affermazione non dichiara in alcun modo che la verità sia già raggiunta
          interamente dall’uomo o che l’uomo possa coglierla e raggiungerla in modo
          globale e definitivo. Per questo è più corretto parlare di universo delle verità
          piuttosto che di una verità unica, definitiva e incontrovertibile. In ambito
          massonico l’universo delle verità è concepito come sempre aperto e costituito
          da una infinità di diverse e singole verità: un universo limite verso cui si
          tende con continuità raggiungendolo e cogliendolo poco alla volta.
          Questa via veritativa si differenzia da quella posizione secondo cui l’universo
          delle verità è dato tutto in una volta ed ad esso nulla si può aggiungere. La
          prima posizione (quella massonica) invece, ritiene che vi siano verità
          raggiunte dalla mente umana e quindi come tali possono essere considerate
          come accettate anche se non tutte come definitive e che, allo stesso tempo,
          l’universo delle verità sia illimitato e quindi raggiungibile dalla mente
          umana solo in parte e poco alla volta.
          Un altro carattere discriminante della posizione massonica consiste nel
          ritenere che l’uomo sia compartecipe della costruzione dell’universo
          veritativo: questo universo è costituito da verità che l’uomo ha raggiunto, da
          altre a cui l’uomo tende, da verità sconosciute ancora dall’uomo e da verità a
          cui l’uomo ha partecipato alla loro costituzione. La ricerca della verità è una
          via fondamentale al cammino iniziatico per cui si può asserire che:

             1.la tradizione massonica è portatrice di verità il cui fondamento è relato
               allo sviluppo storico del pensiero e della prassi massonica. Queste
               verità hanno un diverso fondamento: sono verità razionali, esoteriche,
               intuitive e spirituali;
             2.la ricerca della verità è un obiettivo fondamentale del cammino
               massonico;
             3.l’istituzione massonica si propone di presentare e difendere le proprie
               verità.

          Per completare la concezione massonica rispetto alla verità è utile introdurre
          almeno due distinzioni. La prima riguarda la verità della conoscenza e la
          verità dell’essenza; l’altra, invece, concerne l’ambito delle verità. La prima
          distinzione vuole indicare che quando si parla di verità non ci si riferisce
          solo alla conoscenza, cioè a verità che riguardano i rapporti conoscitivi tra
          l’uomo e il mondo; in questo caso, si considera vero, o meglio una
          conoscenza vera, quando, dopo adeguati controlli, si asserisce che questa
          conoscenza afferma qualcosa che corrisponde a ciò che esiste nel mondo.
          Nel secondo senso, la verità dell’essenza, sostiene che si può considerare
          come vero ciò che si ritiene sia esistente; in tal modo ci si riferisce alla
          struttura e alla natura del reale e quindi alla sua essenza: il concetto di
          verità corrisponde a quello di essenza.
          La seconda distinzione riguarda, come s’è detto, gli ambiti della verità; si
          può dire che la verità secondo il pensiero massonico riguarda il mondo
          concreto, la realtà e la sua essenza, il mondo dello spirito e del
          trascendente, l’uomo e il suo mondo interiore, la società umana e la natura
          del bene e della virtù.
          La concezione massonica della verità, quindi, nega ogni forma di relativismo,
          secondo cui esistono solo opinioni e non verità, e allo stesso tempo sollecita
          un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le diverse verità considerate
          come differenti prospettive che si completano vicendevolmente.
          La ricerca della verità è una delle vie fondamentali del cammino massonico:
          ciò significa sia affermazione delle verità massoniche sia ricerca della verità.
          In tal senso, la Massoneria si muove sempre mirando a penetrare più a
          fondo nell’universo delle verità.
 

          La via spirituale

          La nozione di spirito pervade molti settori della cultura, in senso lato, della
          filosofia, della religione, di molte correnti iniziatiche ed esoteriche e
          dell’intero edificio filosofico-culturale della tradizione massonica. La
          dimensione spirituale concerne sia l’uomo e la sua natura sia il mondo e la
          realtà in senso globale. Si potrà così parlare della dimensione spirituale
          dell’uomo e degli aspetti spirituali della realtà.
          Per dimensione spirituale si può intendere quella dimensione della realtà
          costituita da tutto ciò che non è riducibile al mondo fisico e materiale in
          senso lato e all’apparenza e che è protesa verso ciò che è sempre oltre a ogni
          condizione. La dimensione dello spirito può essere considerata come la
          dimensione dell’oltre che è posta al di là dello spazio e del tempo dei
          fenomeni e della vita quotidiana.
          In tal senso, vivere nella dimensione spirituale significa vivere mirando a
          porsi al di sopra e al di là di ciò che si è e proiettarsi verso l’oltre che è
          costituito dall’origine, dal fondamento, dall’essenza, dal senso e dal fine di
          tutte le cose e della vita individuale ed umana. Per ogni cosa, per ogni
          evento e per ogni uomo, vi è sempre qualcosa che è in più e oltre che gli è
          proprio e che al contempo se ne distanzia. Lo spirito è quindi al contempo
          l’origine, il fondamento, l’essenza, il senso e il fine di ogni cosa. Per questo
          intraprendere la via dello spirito significa muoversi nella ricerca che mira a
          comprendere e a fare propri questi costituenti della vita e di ogni cosa.
          Questa ricerca è certamente di natura interiore e gradualistica e ad ogni
          passo percorso, ad ogni levigazione della pietra, non solo si accresce la
          propria partecipazione alla dimensione spirituale ma si arricchisce di
          spiritualità la propria vita. Questa dimensione è una mèta della vita
          iniziatica per cui ogni massone tende a vivere in essa con una continua
          trasformazione di se stesso mirando ad accrescere la propria spiritualità.
          Lo spiritualismo massonico tuttavia non considera la spiritualità come una
          dimensione che totalizza l’esistenza negando valore agli altri aspetti della
          vita e ad altre concezioni della realtà. Questo spiritualismo non è un
          riduzionismo che non assegna valore né alla vita pratica né alla conoscenza
          quotidiana e scientifica; al contrario, esso tende ad assegnare ad ognuno di
          questi aspetti quella accezione che mira a farli partecipi della dimensione
          spirituale. Per questo lo spiritualismo massonico non distingue due mondi
          separati, distinti e inconciliabili, quello dello spirito e quello del fenomenico,
          al contrario, pur non negando le differenze, sostiene la loro compatibilità e il
          fatto che l’uno, quello dello spirito, riesce anche ad accettare l’altro e ad
          assegnare ad esso una attributo spirituale.
          Questa dimensione dello spirito è al contempo la via dell’ascesi verso il
          trascendente come obiettivo ultimo della via spirituale. La via spirituale è
          certamente una via percorsa entro la propria coscienza che tuttavia può
          svolgersi sia in una condizione ascetica e mistica, in una sorta di isolamento
          dal mondo, sia in una dimensione quotidiana di impegno e di dialogo nel
          mondo con tutti gli uomini.
 

          La via etica (o via dei valori)

          La vita di ogni massone si svolge sempre su un piano etico per cui il suo
          comportamento e il suo pensiero si pongono entro l’ambito dell’etica. La via
          etica è un percorso che segna la vita di ogni massone in riferimento a se
          stesso (il rispetto etico della sua persona), al suo prossimo (il rispetto etico di
          ogni uomo) e al suo comportamento nel mondo. Il Massone non può vivere
          senza la guida etica, proprio perché è fondamentale per il suo cammino
          iniziatico: non vi può essere cammino di perfezionamento iniziatico se non
          accompagnato da un modo di essere che poggia sui valori etici. Il percorso
          iniziatico non è certo solo un cammino etico, ma è rivolto alla verità e allo
          spirito, tuttavia, la valenza etica è un elemento fondamentale su cui partire
          per la via iniziatica.
          L’etica massonica non corrisponde necessariamente alle diverse morali
          accettate e può porsi anche in contrapposizione con esse come è accaduto
          spesso in passato e come accade ancora oggi, per esempio in riferimento alla
          pena di morte o ai diritti umani. La Massoneria in campo etico si fonda sulle
          seguenti tesi:

             1.essa accetta e persegue valori etici,
             2.pur condividendo specifici valori etici rispetta i valori altrui mirando a
               una pacifica convivenza di vie etiche differenti;
             3.ritiene che i valori etici in cui crede abbiano un fondamento umano e
               ultraumano e che vi sia una gerarchia di valori (fondamentalismo etico)
               per cui non accetta il relativismo secondo cui ogni ’valore’ è accettabile
               e ognuno di essi è al pari di ogni altro;
             4.sostiene che vi siano valori che debbano valere per l’intera comunità
               umana (universalismo etico);
             5.l’etica non è riducibile a un insieme di norme di comportamento (la
               morale positiva), ma è correlata con le dimensioni della verità e dello
               spirito (eticismo).

          Per questo la Massoneria è portatrice e promulgatrice di valori etici e allo
          stesso tempo si dispone all’apertura etica verso prospettive etiche che non
          risultino in contrasto con valori universali validi per l’intera comunità
          umana. L’etica massonica si fonda su alcuni principi fondamentali:

             1.il rispetto del mondo naturale, della vita e della persona umana con la
               sua dignità,
             2.il rispetto delle idee altrui,
             3.l’accettazione dell’altro,
             4.il dialogo aperto tra gli uomini,
             5.la compassione, la solidarietà, la fratellanza e la pace tra tutti gli
               uomini.

          L’etica massonica è un’etica che trova il suo fondamento nella condizione
          ontologica dell’uomo, nella universalità dei valori e nella tradizione culturale
          della Massoneria; essa non solo è fondata nel modo indicato ma è fondativa
          in quanto stabilisce i principi generali della azione umana e dei fini
          dell’esistenza. Per questo, essa non è solo mirata a guidare il
          comportamento individuale e sociale, ma tende a indicare le vie per
          raggiungere obiettivi che superano la dimensione del quotidiano e in tal
          modo è un etica che tende al raggiungimento e al completamento del bene e
          della virtù. In effetti, il massone non riduce l’etica, come avviene in una
          concezione positiva, a guida del comportamento interpersonale ma la
          considera come una via che può perseguire non solo insieme agli altri, ma
          anche solo con se stesso in un confronto continuo tra il suo modo di essere,
          di agire e di pensare e l’obiettivo del bene, della virtù e il perseguimento del
          cammino iniziatico.
          L’etica massonica è un’etica principalmente interiore che solo una volta che
          si sia affermata nel mondo intimo di ogni massone può trasformarsi in una
          guida per il comportamento (cioè sotto forma di norme morali). L’etica
          massonica non si sottopone al giudizio degli altri, ma solo al giudizio della
          coscienza. Per questo, come si è detto, l’etica massonica è una via
          strettamente correlata con la via spirituale e con quella veritativa: essa è
          parte del globale cammino iniziatico.
          All’iniziato non è sufficiente comportarsi bene, ma è necessario vivere il
          bene all’interno del suo mondo interiore e solo così percorre la via etica.
          La via etica massonica, allora, non si fonda su una morale positiva mirata
          solo a guidare il comportamento con gli altri, anche se questo è un elemento
          fondamentale, ma su un confronto continuo con ciò che viene considerato il
          bene e la virtù come obiettivo della via iniziatica verso la luce che non è solo
          luce conoscitiva, ma veritativa, etica e spirituale fondata sul senso assegnato
          all’uomo, alla realtà e a ciò che è oltre.
 

          La via mondana

          La via mondana è quella via che il massone percorre nel mondo con la sua
          vita concreta giornaliera nei diversi ambiti in cui egli opera. In questa via si
          collocano, da un lato, l’impegno del singolo massone nella vita di tutti i
          giorni (i rapporti di lavoro, le relazioni interpersonali, l’impegno sociale e
          politico); dall’altro, tutte quelle azioni che il singolo massone e l’istituzione
          massonica progettano e realizzano per il bene dell’uomo e dell’umanità e
          per la loro elevazione. In questo ambito si collocano tutte quelle azioni che la
          Massoneria nel suo complesso svolge in diversi settori come i diritti umani,
          la solidarietà, la cultura, l’emarginazione sociale.
          Il Massone non nega valore al mondo e alla vita mondana degli uomini. Egli
          pur muovendo verso ciò che è oltre la mondanità, considera come un valore
          tutto ciò che la mente e lo spirito dell’uomo hanno prodotto e potranno
          produrre nel futuro. Egli allo stesso tempo sostiene che ciò che rende piena
          la vita umana è costituito anche dalla sua vita nel mondo: questa vita per il
          massone è anch’essa un viaggio che lo deve vedere impegnato non solo
          secondo le vie indicate, ma anche in uno sforzo giornaliero che partendo
          dalle vie etica, veritativa e spirituale possa permettergli di dare un
          contributo non solo al benessere dell’umanità, ma anche al coronamento
          del bene e della spiritualità. Anche in questo caso il suo impegno mondano
          non è solo positivo, cioè mirato al benessere materiale dell’umanità (che non
          deve certo essere sottovalutato) ma è anche trascendente nel senso che mira
          ad accrescere la spiritualità e l’eticità dell’umanità. Per questo l’impegno del
          massone nel mondo è fortemente distinto da ogni impegno meramente
          positivo, o se si vuole laico, rivolto al bene quotidiano degli uomini. Ciò
          sarebbe restrittivo per il massone in quanto egli come iniziato anche nel
          mondo si impegna secondo le vie massoniche. Anche in questo senso il
          massone non può denominarsi laico in quanto non intende vivere
          laicamente o positivamente la sua vita, ma si propone di svolgere il suo
          viaggio mondano seguendo quelle vie indicate che lo portano verso il bene,
          la verità e lo spirito.
          La via mondana è allora duplice: da un lato, l’impegno positivo verso le
          condizioni dell’uomo per liberarlo dalle schiavitù materiali, sociali ed
          esistenziali; dall’altro, per liberarlo dalle ristrettezze della vita quotidiana e
          fare in modo che un numero sempre maggiore di uomini siano rivolti alla
          grande opera della realizzazione e del completamento del Bene, della Verità
          e dello Spirito.
 

          La via fondativa (o del senso, dellorigine e del fondamento)

          La via del senso, dell’origine e del fondamento è l’ultima via del percorso
          massonico. Si può dire che essa si pone come ultima rispetto alle altre in
          quanto i risultati ottenuti in ognuna di esse acquistano valore una volta che
          ad esse sia stato un assegnato un senso, un’origine e un fondamento. Per
          questo il senso, l’origine e il fondamento appaiono vie fondamentali della
          vita massonica. In questa direzione, le verità, i valori etici, la dimensione
          dello spirito e l’impegno mondano acquistano il loro profondo significato solo
          se sono accompagnati dai risultati della ricerca che possa dare loro un
          origine, un fondamento e un senso. Ricercare l’origine, il fondamento e il
          senso significa porsi al di là di ciò che è materiale, fenomenico ed apparente
          e rivolgersi verso le essenze e verso ciò che è oltre. La dimensione di ciò che
          è oltre e delle essenze è, per così dire, la mèta ultima e limite di tutte le vie
          massoniche che, proprio in quanto è una mèta limite, è sempre al di là di
          ogni sforzo, proprio come accade nella metafora di Zenone in cui il bersaglio
          non è mai raggiunto dalla freccia scoccata.
 

          I quattro percorsi per intraprendere le cinque vie

          Il massone intraprende le vie massoniche attraverso diversi percorsi che
          svolgono anche il ruolo di metodi che regolano ed indicano le mète graduali
          del cammino. Si possono individuare quattro percorsi: esoterico-iniziatico,
          intellettivo-razionale, intrapsichico e dialogico.
          Il percorso esoterico-iniziatico poggia su due requisiti: la conoscenza e la
          ritualità del sapere della tradizione esoterica, iniziatica, simbolica ed
          ermetica nella sua universalità (cioè nella sua articolazione transculturale) e
          la sua possibilità di essere applicate nel cammino delle cinque vie.
          All’interno di questo percorso sono fondamentali le nozioni di gradualità
          iniziatica e di svelamento. La prima riguarda il fatto che le vie massoniche si
          percorrono sempre attraverso cammini graduali segnati dal raggiungimento
          di risultati che sono la base per intraprendere nuovi cammini e per
          raggiungere nuovi obiettivi; la seconda che il rivolgimento riflessivo e
          speculativo mira alla ricerca dell’essenza, dell’origine e del fondamento e per
          questo tende a muoversi sempre oltre il naturale, il fenomenico, le
          apparenze e l’attualità. In tal senso la realtà, qualunque essa sia, è sempre
          qualcosa di più di ciò che appare e di ciò che si intende sia compreso in
          essa, per questo risulta fondamentale cogliere continuamente l’oltre e in
          questa direzione si raggiungono obiettivi da cui ripartire che sono costituiti
          da ciò che si ritiene l’origine, l’essenza e il fondamento delle cose su cui si
          rivolge l’attenzione riflessiva.
          Il percorso intellettivo-razionale coniuga le capacità globali della mente
          umana: quelle di natura tipicamente razionale, cioè l’uso della ragione
          investigativa ed organizzativa, e quelle di natura diversa che si fondano su
          aspetti come l’intuizione e il sentimento come dimensioni intellettive in
          grado di far raggiungere risultati propri di ognuna delle cinque vie.
          Il percorso intrapsichico, tipico delle tradizioni iniziatiche, opera come
          rapporto del sé con se stesso e si contraddistingue dallo scavo all’interno
          non solo della mente ma dell’intero mondo interiore.
          Il percorso dialogico è quello per cui le cinque vie vengono attraversate non
          in un solitario isolamento ma con un rapporto e con un confronto continuo
          con gli altri, massoni e non massoni.
          La vita massonica quindi intraprende cinque vie diverse e per ognuna di
          esse segue uno o tutti e quattro i percorsi. Scegliendo un percorso le vie
          vengono solcate in modi diversi e così si raggiungono gradi e livelli diversi.
          Per esempio, la via veritativa, può essere intrapresa scegliendo il percorso
          intellettivo-razionale, come seguito da alcuni massoni, od ancora da un
          percorso intrapsichico o da tutti i quattro percorsi. Il cammino in ogni via e
          solcato da percorsi diversi dà luogo al raggiungimento di saperi, conoscenze
          e stati differenti.
 
 
 
 
 

          Se consideriamo le vie massoniche come parte del cammino massonico che
          si muove dal basso verso ciò che è oltre, allora queste vie sono ognuna il
          proseguimento dell’altra e in tal senso si possono rappresentare sotto forma
          di una doppia spirale, che possiamo chiamare spirale essenziale in quanto
          mira a cogliere gradualmente le essenze; essa è costituita da una via
          ascendente dal mondo al fondamento e da una via discendente dal
          fondamento al mondo, seguendo così, in modo dinamico, da un lato, il
          principio fondamentale esoterico della corrispondenza (tra macrocosmo e
          microcosmo) e, dall’altro, il simbolismo dell’uroboros.
          A questo punto, dopo aver chiarito la natura delle vie massoniche e i relativi
          percorsi con cui si attraversano è necessario chiedersi: dove si svolgono
          queste vie?
 

          I luoghi e il tempo delle vie massoniche

          Le vie massoniche si svolgono in tre luoghi differenti. Si tratta di luoghi non
          fisicamente determinati anche se possono coincidere con luoghi fisici.
          Questi luoghi sono: il tempio, l’interiorità e il mondo. Il luogo del tempio è la
          dimora rituale e profonda in cui le vie massoniche vengono intraprese
          attraverso specifici rituali simbolici e la esplicitazione della tradizione
          esoterico-iniziatica. Esso è costituito dalla loggia come spazio simbolico delle
          vie massoniche: la loggia come comunità fisica di massoni che opera in uno
          specifico tempio.
          Il luogo interiore è il mondo interiore proprio di ogni uomo: la sua caverna
          in cui egli ricerca se stesso e lo ritrova nelle diverse fasi dello sviluppo del
          suo intelletto e del suo spirito, e in cui egli colloca i risultati di ciò che ha
          raggiunto e si predispone per raggiungere nuove mète.
          Il mondo è la dimora dell’esteriore che è costituita dal mondo non templare,
          quindi da ciò che è esterno all’interiorità e al tempio. Questo luogo è
          costituito quindi dalla realtà fenomenica, naturale, umana e sociale.
          Questi tre luoghi sono innanzitutto luoghi simbolici ed astratti in cui si
          svolgono le vie massoniche, ma al contempo corrispondono anche agli
          analoghi reali e fisici: l’interiorità psichica (mente e cervello), il tempio fisico
          e il mondo fisico- naturale, umano e sociale. Tuttavia, proprio perché le vie
          massoniche sono soprattutto vie che si svolgono su un piano non fisico, si
          può dire che la relazione con questi mondi è innanzitutto di natura non
          fisica e solo successivamente diventa fisica. Il massone opera in un tempio
          simbolico che è poi concretizzato in uno specifico tempio. Così come la via
          mondana è vissuta nel mondo umano e sociale simbolico ed è vivendo in
          esso che successivamente si opera concretamente negli analoghi e concreti
          luoghi fisici, naturali, umani e sociali. Il massone opera sempre nella sua
          interiorità e nel tempio, cioè in una realtà che è primariamente simbolica,
          che si colloca al di là ed oltre la realtà fisica, ma che si coniuga con essa,
          nell’azione concreta del massone nel mondo una volta che la realtà
          simbolica viene interpretata e trasferita nella specifica realtà naturale,
          umana e sociale caratterizzata dalla determinazione specifica di ogni epoca
          storica. Proprio per questo i risultati della tradizione massonica, svolti in
          una realtà simbolica, acquistano il carattere della atemporalità e della
          universalità.
          Si è detto che le vie massoniche si svolgono sul duplice piano della realtà
          simbolica e di quella fisica e a questi luoghi corrispondono tempi diversi.
          Al luogo templare corrisponde il tempo del tempio scandito dalla ritualità,
          dai gesti, dalle cerimonie sacre, dalla vita comunitaria durante le tenute nel
          tempio.
          Al luogo dell’interiorità corrisponde quel tempo non fisico in cui vengono
          collocati gli eventi mentali e psichici della vita interiore di ogni uomo.
          Al luogo della naturalità e della socialità corrisponde il tempo tipico di
          queste realtà che muta a seconda delle epoche storiche e delle diverse
          condizioni umane e sociali.
 
 

          La loggia

          A questo punto è necessario sottolineare che il tempio e la loggia sono i
          luoghi privilegiati della vita massonica. E’ infatti in essi che le vie
          massoniche possono essere percorse seguendo i quattro metodi. Per questo
          ogni massone è tale solo se partecipa con profonda intensità alla vita della
          loggia ed è solo in essa che egli può perseguire i fini iniziatici verso la verità,
          la virtù e lo spirito. In effetti un massone potrebbe vivere isolato nel mondo
          sociale, lontano da ogni uomo, ma non per questo egli non seguirebbe le
          cinque vie, anche quella mondana, se lavora assiduamente nella loggia,
          perché, come si è detto, la sua opera è in primo luogo un’opera nel mondo
          simbolico. Da qui quelle che possiamo dire le diversità dei percorsi dei
          singoli massoni: mistico, simbolico, razionale, esoterico, mondano, in cui
          ogni massone sceglie di operare esprimendo la sua tensione vitale.
          Da quanto detto la vita massonica, attraversata nelle cinque vie, intessuta
          dai quattro percorsi e vissuta nei luoghi sacri e profani, non solo è articolata
          ma tortuosa, irta di difficoltà, di sforzi e di sofferenze, ma è anche sempre
          pregna di proiezioni verso le essenze e ciò che è oltre recando entusiasmo,
          forza, serenità, senso alla vita umana e aprendo l’orizzonte verso
          l’irraggiungibile colto nella sua apparenza umana.

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