AVVIAMENTO ALLA MASSONERIA. CHE COS’E’ LA MASSONERIA

CHE COSA È LA MASSONERIA

È verità indiscutibile che la Massoneria è la erede delle forme iniziatiche promosse dallo spirito ed avverse alla materialità della vita, di quelle esoteriche e della maggioranza delle associazioni segrete cui  l’Umanità deve gran parte del proprio patrimonio spirituale.

Multiple leggende – e si noti che nel fondo da ognuna di esse vi è pur sempre della ve­rità – fanno risalire la Massoneria ad epoche che si perdono nella notte del tempi; quel che peraltro è certo è che i suoi moderni rituali altro non sono che un adattamento, ai tempi in cui viviamo, di quelli antichi seguiti nelle iniziazioni Orfiche, Mitriache, Eleusine, della più remota antichità per cui, anche nella forma, la dipendenza appare evidente.

Se pur molto, anzi moltissimo, della loro efficacia è andata perduta per effetto di scet­ticismo, sfiducia, scarsezza di capacità e di volontà, sia di fatto che lo scopo alto, altissi­mo che tutte le iniziazioni ai sono sempre pro­poste è quello di divinizzare l’uomo; portare gradualmente tulle le Creature a quella con­dizione di perfezione che faccia brillare ognuno di esse della luce stessa di Dio. A questo scopo tendono, (oltre alle Religioni) gli Ordini iniziatici. Per bene intendere tale situazione di fatto, possiamo rappresen­tarla graficamente con una circonferenza: al dl fuori di essa sta il mondo profano, la grande massa dei viventi che non dedica il proprio pensiero ai problemi filosofici e della conoscenza del Regno di Dio. Una seconda circonferenza, di minor diametro e concen­trica allo prima, crea un primo anello circo­lare: in esso trova posto la massoneria simbolica, quella che conta i soli primi tre gradi e che costituisce effettivamente la base dello dottrina iniziatica. La terza circonferenza, di diametro ancora minore e concen­trica alla prima, crea un secondo anello cir­colare – e in questo trova posto la Masso­neria di Rito Scozzese Antico ed Accettato che, come sappiamo, è la più completa.

  Questo complesso, che costituisce una imponente somma di pensiero, di studio, e di Amore è l’insieme delle forze spirituali che dirigono instancabilmente l’Uma­nità – e con essa tutta la creazione – al suo ritorno verso il perfetto, verso il Creatore. Non dobbiamo, per dovere d’onestà, tacere di un’altra forza operante nel campo metafi­sico, e che è anzi l’ispiratrice di ogni inizia­tiva del pensiero in tale materia: quella che è conosciuta oggi sotto il nome dl Teosofia (Sapienza di Dio), e che è l’erede diretta della Sapienza antica. La Teosofia pone le proprie meravigliose ipotesi a servizio degli Ordini iniziatici, e delle stesse Religioni; gli uni e le altre trovano in tali ipotesi le loro basi, e su esse fondano i loro edifici, secondo le rispettive idealità lontane o contingenti.

Non ci possiamo troppo addentrare in questo argomento, poiché esso ci porterebbe lontano dal nostro. Riteniamo però che il trattarlo, almeno superficialmente, sia vantaggioso per l’esatta comprensione della materia che fa oggetto di questo nostra piccola opera. il cui scopo è appunto quello di chiarire ai profani (e in molti casi agli stessi massoni), che cosa fa veramente la Massoneria.

Meta comune agli Ordini iniziatici ed alle Religioni è, come abbiamo visto, il ritorno di tutte le cose create – e che si sublimano nella più meravigliosa e completa di esse, 1’Uomo, alla perfezione assoluta, al Creatore, a Dio. L’evoluzione della materia dallo stato minerale all’Uomo – attraverso i regni vegetali ed ani­male – non ci riguarda poiché l’opera degli Or­dini iniziatici e delle Religioni ha per solo og­getto l’Umanità. Ma anche in questa troviamo varie importanti differenziazioni: vi sono anco­ra i selvaggi; vi sono gli Uomini medi – già alle soglie della civiltà, ma tuttora ignoranti, per i quali solo le materialità della vita pre­sentano importanza, e che dei problemi spi­rituali non solo non ai curano, ma neppure ne conoscono l’esistenza. Vi sono altri Uo­mini medi, giunti però od un primo leggero grado di evoluzione del pensiero, vi sono  gli studiosi e i pensatori mediocri e – senza tenere conto delle Anime illuminate, portatri­ci della fiaccola della Sapienza – vi sono In­fine gli Spiritualisti, coloro che anelano di vedere la luce e d’avvicinarsi a Dio.

Ognu­na di queste categorie di Uomini sente (an­che incoscientemente) il bisogno che una forza illuministica li aiuti e li sorregga nel loro lungo cammino verso la meta comune, la Fratellanza in Dio. Ed ecco le Religioni, coi loro culti appariscenti e solenni, talora, come la Religione Cattolica, col propri dogmi compiere la loro difficile, faticosa opera di propaganda tra i selvaggi, fra gli ignari, tra coloro che non hanno la possibilità mentale di pensare ai problemi trascendentali della conoscenza, fra coloro che, per compiere i primi passi sulla via della perfettibilità, hanno bisogno di credere in una divinità te­nera e insieme amorosa, che giudichi ogni atto nella vita  di ognuno e ne tenga conto in certi suoi formidabili registri – per poi – all’atto dello morte fisica, emettere un giudi­zio di condanna perpetua, o di assoluzione, o di condanna temporanea.

Le Religioni sovraintendono dunque alla educazione morale delle grandi masse, costituite appunto dalla enorme maggioranza dei nati da donna.

Soggiungiamo subito, a scanso di e­ssere banalmente fraintesi, che dalle Religioni non sono attratte solo menti ignare, primiti­ve, infantili: vi aderiscono  anche menti aperte ed elette – o per istintivo bisogno di materializzare, di fissare in una precisa personalità l’Ente supremo, o perché la 1oro mente si rifiuta di addentrarsi nei problemi della Conoscenza. Molti fra gli Ecclesiastici, gli interessati che del Culto hanno fatto la base e la Sede della loro vita materiale, devono, necessariamente trattenersi dal lasciar tra­pelare innanzi ai fedeli la loro eventuale volontà di studio dei problemi sovrannaturali, dopo che le Autorità superiori hanno pronunciato in merito il loro giudizio, e tracciata la via dalla quale a nessun fedele è lecito discostarsi. Ma tutto ciò non toglie che profondi studi vengono compiuti in ma­teria nel geloso segreto dei Conventi e dei Monasteri chiusi, con mirabile forza, ed ogni indiscreto sguardo profano.

Ai pensatori, agli studiosi di alla levatura, provvedono con l’istituto modestamente chiamato “Società Teosofica”, gli Ordini Iniziatici, i Circoli di Studi esoterici.

Ma fra questi due gruppi, ambedue impo­nenti l’uno per lo stragrande numero, l’altro per la forza del pensiero, vi è un terzo grup­po più importante, forse, degli altri perché oltre a contare un vastissimo numero di componenti dispone anche di grande forza spirituale. A questo provvede, col proprio insegnamento, la Massoneria. Badiamo bene: alcuni intransigenti affermano che di questa, nobilissima fra le Istituzioni, dovrebbero far parte solo spiriti particolarmente eletti, menti atte agli studi esoterici, persone di alta cultura. Non è vero; abbiamo ricor­dato più su come tutte queste eccelse qua­lità mentali non siano affatto richieste a coloro che aspirano ad entrare in Mas­soneria: originariamente era chiesto solo che fossero “Uomini liberi e dl buoni costu­mi”, con tutte le interpretazioni e le deduzioni che da questa frase si possono trarre.

 Lo scopo della Massoneria è indirizzare l’Umanità verso la perfe­zione di Dio. Bisogna dunque che, per adem­piere alla propria missione, la Massoneria abbia un programma, ed un metodo opera­tivo. Di questo parleremo nel prossimo ca­pitolo: vediamo ora che cosa ci si proponga di raggiungere.

L’insegnamento Massonico è quanto mai chiaro e logico: come si può pretendere di additare agli altri una visione di perfezione, se questa non si sente e non si pratica noi medesimi? Per metterci dunque, divenuti Maestri e, più oltre, insigniti di gradi scoz­zesi, nelle condizioni dl insegnare dobbiamo anzitutto perfezionare noi stessi. Compito, questo, che non si può assolvere ex abrupto, ma cui bisogna giungere per gradi. Ecco il primo grado: il massone, appena entrato a far parte dell’Istituzione deve solo pensare a studiare e conoscere se stesso: “Nosce te ipsum”.

 Dovrà notare, e confessare a se stesso, i propri difetti, le manchevolezze, i vizi che lo deturpano. Il nuovo massone non ha altri compiti all’infuori di questo. Nulla di speciale, di misterioso, di trascendentale; solo studiare se stessi, ma con coscienza e con la volontà di non indulgere, di non scendere a compromessi e a transazioni.

Se 1’uomo non ha questa forza di volontà, non potrà essere un buon Massone; non è escluso però — anzi tutt’altro — che  il praticare la sua Loggia, e I’intrattenere relazione intellettuale e simpatica con altre persone   di sicura fede e dottrina, non porti  il neofita alla comprensione ed alla volontà di eseguire quella che abbia­mo definita la primo missione del nuovo massone. Un altro compito gli spetta nel secondo grado: riconosciute le proprie manchevolezze, si tratto ora di correggersene. Ed ecco la purificazione, la catarsi: così alla fine di questo suo secondo periodo di vita massonica egli si presenterà all’iniziazione del mistero con animo puro. È un lavoro analogo a quello del contadino: questi scruta, studia il suo campo per conoscerne le neces­sità. Poi lo monda dalle pietre, dalle erbacce e da ogni altra impurità, lo dissoda e lo la­vora; passato l’aratro, non rimane che compiere il vero lavoro costruttivo:  quello di seminare.

Con questo suo gesto. il contadi­no si affianca alla Natura, la quale provve­derà a far sorgere dal seme la pianta ed il frutto. Così il massone, dopo aver preparato il terreno, che è egli stesso, dopo aver de­purato il proprio io dalle scorie che lo ren­devano impuro, è pronto ad iniziare nel proprio cuore la costruzione del Tempio; Tempio della bontà e della virtù, Tempio dell’amore vero tutte le creature e tutte le Cose, Tempio, dunque della fratellanza Uni­versale alla cui perfezione ogni Massone deve lavorare pervenendo per via sicura al miglio­ramento dei suoi costumi, al perfezionamento del suo essere.

Ecco nel chiuso delle Logge il segreto lavoro del Massone; ecco il segreto della Massoneria, segreto che per sua natura è inviolabile perché il Massone che lo conosce non può che averlo indovinato. Non il tene­broso segreto cui un qualche Longo od un qualche Bodrero, od altri della stessa “in­fallibile”  scuola, vogliono far credere. Non società segreta, è la Massoneria, bensì fra­tellanza che detiene un segreto: quello di lavorare alla perfettibilità.

È lavoro di perfezione umana, perfezione dell’intimo, perfezione che tramite  il singolo, per­viene alla collettività.

Antitesi dell’errore, dell’abuso, del pregiu­dizio, la Massoneria, assertrice di libertà e di giustizia, con volontà fattiva, disinteres­sata e generosa, perviene a realizzazioni che, nella vita dei popoli, hanno segnato l’ini­zio delle rinascite.

Le storie recenti di molti popoli precisano i fasti della Massoneria; Massoni erano La­fyette. Beniamino Franklin, Giorgio Washin­ton, Tommaso Jefferson, John Adams, ed altri ancora, cui l’attuale popolo del Nord America offre un vero culto dl ammirazione e di vene­razione. Con le generose impulsività del po­polo nuovo, gli Americani hanno dato – e continuano a dare  – alla Massoneria uno sviluppo che da noi europei è ben lungi dall’es­sere praticato. Noi studiamo e meditiamo più di loro: facciamo della teoria, mentre essi portano nella Massoneria la pratica della vita. Si riuniscono con entusiasmo nelle Logge e nei Consigli, ma sopratutto organiz­zano tra loro una meravigliosa fratellanza che li rende forti in ogni campo di attività, dalla beneficenza alla politica.

La Massoneria è colà esercitata alla luce del sole; sul frontone delle loro festose sedi brilla il nome dell’Istituzione, ed ognuno espone ed ostenta orgogliosamente la qualità di massone. Pres­so di noi, tale qualità è conservata con ge­loso segreto; nel campo della politica, ad esempio, ben pochi sono coloro che hanno il coraggio di farsi riconoscere quale operai dell’Arte Reale; in America, gran parte degli Uomini di governo sono fieri di essere Mas­soni, a cominciare dal Presidente della Re­pubblica il quale interviene palesemente nelle pubbliche manifestazioni dell’Istituzione. E con lui, è ovvio vi prenda parte la grande maggioranza degli uomini più rappresentati­vi nel campo della finanza, dell’industria e della politica. Essi organizzano ed assicura­no il funzionamento di numerosi Ospedali per ogni categoria di deboli e di sofferenti, dai bimbi, ai vecchi ed ai malati, e per dare sempre maggiore sviluppo a tali possenti opere di bene, ricorrono alle più eclettiche forme dl pubblicità: colossali processioni in costume cui, per darvi maggior attrazione, fanno intervenire anche animali esotici e strani; riunioni spettacolose, cui partecipano le persone più note, i nomi più celebri in ogni campo della poderosa attività di quella parte del globo; iniziative che a noi apparirebbero stonate e impossibili.

Ma per loro, per i nostri fratelli Massoni d’America, ogni manifesta­zione è ritenuta lecita e desiderabile quando si tratti di ricavarne del bene a favore della miseria e dei dolori del prossimo. Ciò posto, una persecuzione contro l’istituzione Masso­nica è ritenuta colà impossibile ed incompren­sibile e far tacere la voce della Massoneria, oltre ad essere praticamente inattuabile, verrebbe considerato come un delitto contro l’Umanità. Quale differenza – e certamente non a nostro favore – con quanto la pratica ha purtroppo provato anche in tempi recenti di ciò che può avvenire presso di noi! In America la lotta che Chiesa e partiti politici operano qui contro la Massoneria, rappresenta una inconcepibile limitazione della li­bertà oltre che un ingiusto attentato al paci­fico e fraterno concetto della pubblica coscienza. Qui si vuole speculare – in mala fede da parte di chi ben conosce la verità – sul preteso “segreto” massonico, e si dif­fonde tra gli ignari un’atmosfera di antipatia e di sospetto sull’Istituzione e sulla stessa Idea. La Massoneria lavora per unire; i suoi nemici per disgregare; così poté avvenire che quando il regime dittatoriale, nel suo geloso sogno di dominio soppresse l’istitu­zione, il secolare oscurantismo intonava quell’alleluia che ancor oggi esso canta sulla nostra disunione nazionale; soppressa la Massoneria, si disse, dimenticando che non si sopprime il lento lavorio di secoli, non si  spenge una fiamma consegnata all’uomo dal suo creatore, e di generazione in generazio­ne trasmessa magari nel segreto dei cuori: la Libertà.

E l’idea massonica è risorto dalle tante macerie perché in essa sono le radici della pianta divine del progresso; nascoste nel suolo, percorso e sconvolto da mille guerre, lavorato dai martirio di cento secoli, ma sempre vitali, attaccate alle origini della vita, per dare alimento alla pianta venerata, amata, difesa, da tutti coloro che ne conoscono la bontà del frutto e la frescura dell’ombra ri­storatrice…

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