LA AGAPE

LA AGAPE

Importanza dell’Agape nella formazione dello spirito massonico e nell’acquisizione del simbolismo della Vita

In questo mio breve dire vorrei esporre per sommi capi il significato personale delle Agapi, o almeno quello che interiormente mi significano.
Agape rituale, convito fraterno e quel paragrafo che io, non sapendo come definirlo, ho chiamato  “Altro “.
Agape termine derivato dal greco agaph, amore, amore fraterno. Ed è con questo spirito, che travalica la Fratellanza per realizzare la comunione, che i fratelli compiono insieme un “pasto sacro” in forma rituale per trasmutare gli alimenti offerti dalla Terra in cibo spirituale.
Allontanata così l’idea di banchetti o di conviti profani (diversi, è ovvio, dalle “agapi bianche”), l’agape è una vera e propria tornata rituale.  La cura organizzativa e la preparazione interiore dei Fratelli devono essere pari, se non superiori, alle tornate di loggia.

I cibi e le bevande:

Pane Azzimo, cioè non lievitato e insipido, da condire con il Sale; il seme di grano è legato all’iniziazione solare con il suo “mistero” di morte e risurrezione, mentre il sale marino è un cristallo di forma perfettamente cubica.

L’Uovo sodo che ci ricorda l’archetipo dell’Uovo Cosmico e, con le sue quattro componenti, cioè guscio, pellicola, albume e tuorlo, ci richiama agli elementi Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

Le Olive che, oltre a essere i frutti dell’albero caro a Minerva dalla proverbiale saggezza, forniscono l’olio che alimenta il fuoco perenne dei santuari.

L’Agnello, legato all’ariete (Fuoco primo) che è il primo dei segni zodiacali.

Le Verdure (preferibilmente quelle dal gusto amaro) analogamente legate al lavoro di “Purgazione” e “Purificazione” indispensabili  prima dell’operatività.

La Frutta (fresca e secca) per simboleggiare la delizia del lavoro compiuto.

Il Vino  (rosso, come il sangue) con il suo simbolismo legato alla “vigna” da coltivare.

L’Acqua che, al pari della cazzuola del M.·.V.·., serve ad amalgamare il tutto.

Tralascio tutti gli altri simboli presenti nell’agape rituale che vanno dalla preparazione della Piattaforma ai vassoi, tegole, cazzuole, tirare una cannonata ecc. ecc. ed a tutto il rituale che, come ogni tornata di Loggia, impone.
Vorrei soffermarmi a considerare altre forme di Agapi che soltanto in tempi recenti ho scoperto e non per questo più importanti ma che mi hanno fatto vedere “un’altra faccia”.

Conviti fraterni

Il convito fraterno (Agape=Amore)  non è un inutile e mondano seguito alla Tornata di Loggia, ma il suo coronamento, è pasto vissuto come manifestazione di solidarietà e fratellanza da un gruppo di persone.
Tutti i popoli hanno avuto le loro mense d’Amore e i loro pasti rituali (non nel senso di tradizione iniziatica ma nel senso di cerimonia il cui connotato essenziale è l’ordinamento preesistente delle singole azioni), in tutte le scuole iniziatiche si consumano pasti in comune, anzi molto spesso l’Agape era parte integrante di una cerimonia di iniziazione. Tutti i popoli, a ben guardare, hanno percepito la carica emotiva che sgorga da un pasto consumato in comune seguendo certi ritualismi tradizionali.
La tradizione che ci riguarda è ricchissima di fatti ed esperienze che dimostrano quanto è importante e ciò che deve significare per i fratelli il pasto consumato in comune, sia come fatto vissuto sulla base di precedenti ed analoghe esperienze, sia sul piano del nostro specifico lavoro. Possiamo affermare di essere depositari ed i continuatori di esperienze secolari; i nostri simboli poggiano su indistruttibili modelli universali, scaturiti dalla psiche di coloro che si sono posti e si pongono tuttora su un piano di un costruttivo rapporto con la realtà esterna ma soprattutto interiore.
Essendo il Tempio riservato al solo svolgimento del lavoro esoterico e da questo punto ritengo che non ci si possa minimamente allontanare senza perdere di vista il nostro vero fine, si dovrebbe riservare il tempo occupato nel banchetto alle discussioni su tutti quei problemi che non dovrebbero neanche sfiorare la mente di un Libero Muratore mentre lavora nel Tempio.
Esiste, tuttavia, un legame indissolubile che unisce la Tornata di Loggia con il convito fraterno; la forza e la volontà univoche ed armoniose che animano i fratelli riuniti nel Tempio devono mantenersi inalterate anche durante i lavori di masticazione, questi due momenti del lavoro muratorio anche se diversificati nel tempo fanno parte della stessa catena d’Amore ed unione che lega tutti i fratelli.
Nel Tempio si deve lavorare al solo compimento del proprio lavoro esoterico; l’arricchimento del proprio bagaglio intellettuale si può costruttivamente ottenere durante i lavori di masticazione, parlando di tutto ciò che deve rimanere fuori dalla porta del Tempio se vogliamo che il nostro lavoro iniziatico proceda indisturbato sulla giusta strada.

“Altro”

A differenza di quanto scritto fino a questo punto vorrei poter esprimere l’esperienza personale vissuta fino ad oggi riguardo le agapi tenutesi presso la nostra casa massonica e cercare di esternare le emozioni ed i significati che, per me personalmente, ne sono scaturiti.
Quindi tutto quello che andrò ad esporre sarà dettato da impressioni, sensazioni, significati, gesti, volontà e quanto altro non riesco a canonizzare in un nome che ho vissuto, e che spero di continuare collettivamente a vivere ed approfondire.
Abbiamo re-istituito, da poco tempo, un locale chiamato cucina, ma come è limitativo tale nome!!!. Un gruppo di Fratelli si è prestato affinché ciò funzionasse. Ho avuto modo di vivere insieme a loro tutte le esperienze che ne sono scaturite: programmazione, organizzazione, volontà, sacrifici di tempo e personali. In nome di cosa ???  A mio modesto parere in nome della nostra Famiglia.
Io personalmente  ne sono veramente contento perché tutto questo ha portato a più di un risultato. Ho avuto modo di conoscere fratelli di altre Officine, di altri Orienti, Fratelli che già conoscevo, in un modo diverso, forse più materiale (essoterico), ma certamente più schietto. Abbiamo vissuto esperienze comuni di lavoro in nome di cosa ?? Non certamente in nome del Dio dei Metalli !!! In nome della fratellanza e della comunione di persone appartenenti alla stessa Famiglia. Io ne sono certo e sono convinto che lo sono anche gli altri Fratelli che mi hanno aiutato e che non sono assolutamente da meno alla mia prestazione, anzi !!!!
Dall’acquisto alla preparazione dei doni della natura, alla riunione collettiva della consumazione, al parlare durante la consumazione del pasto di tutto fraternamente come certamente meglio di me ne esprime il significato il Fratello Rudyard Kipling nel “Loggia Madre”

……………. E si parlava, uno dopo l’altro, di religione e di altre cose, ognuno rifacendosi al Dio che meglio conosceva. L’uno dopo l’altro si parlava, e non un solo Fratello si agitava, fino a che il mattino svegliava i pappagalli, e quell’altro uccello vaneggiante. Si diceva che ciò era curioso, e si rincasava per dormire, con Maometto, Dio e Shiva che facevano il cambio della guardia nelle nostre teste.
Fuori –
«Sergente, Signore, Saluto, Salaam»
Dentro – «
Fratello», e non c’era nulla di male…………….

Questa è Volontà di Vita, è Vitalità della famiglia è VITA, è la volontà comune di fare, di partecipare attivamente alla vita della  Famiglia, di coinvolgere, forse in modo diverso fino ad ora, tutti i Fratelli.
Il fine è sempre lo stesso, il metodo è un corollario, è un aiuto, è uno strumento percorribile e certamente perfettibile.
D’altra parte quello che io posso esprimere è dettato dal mio giovane periodo di appartenenza alla famiglia  e a mio modesto parere le vie della fratellanza e dell’unione devono essere tutte percorse, discusse, confrontate, modificate, migliorate; ma fino a che non ne intraprendiamo delle nuove queste non potranno mai essere né modificate né migliorate.

Fr.·. G.P

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