LA FORMAZIONE DEGLI ADOLESCENTI. LA SCUOLA, L’EDUCAZIONE, LE REGOLE E I GIOVANI

Ad inizio anno, dopo l’ennesima violenza su una ragazzina di scuola media, scrivevo e pubblicavo: sono già …grandi (14 anni) , sono già 10 anni che vanno a Scuola, hanno una famiglia con uno stato culturale ed economico più che decoroso, ma il sapere, il conoscere, il bisogno di rispettare gli altri sono a loro …. sconosciuti. Hanno saputo usare, offendere, spersonalizzare una loro “amica”. Ma se smettessimo di cercare di comprendere e si cominciasse a punire…..

Famiglia, Scuola, Società , richiedono come base elementare di convivenza e crescita il “rispetto delle regole”  e la “punizione” è parte integrante di questo.

Lo scempio recente di Milano ne è esempio forse anche troppo puntuale: non si può permettere che pochi “delinquenti decerebrati” ( come li ha definiti un noto giornalista) si impadroniscano di  pezzi di città devastandoli. E se il bambino che non ubbidisce alla mamma , si punisce vietandogli di vedere il cartone animato che più gli piace, al ventenne che distrugge vetrine e da fuoco a macchine non si può fare solo una sonora ramanzina. E alle famiglie ….. almeno un contributo per i danni ….?

La necessità educativa però rimane ed è il vero aspetto critico di una società che cresce e si evolve a ritmi esasperanti e globalizzati.

I valori rimangono e sono ancora ben radicati nei nostri giovani. La quasi totalità di loro crede nell’amicizia, nell’amore, nel rispetto degli altri e delle cose degli altri; ha ancora rispetto del sociale.

Ovviamente la spaventosa crisi morale, sociale, politica ed economica che ancora pervade il paese …. non aiuta. I figli dei lavoratori a “contratto di solidarietà” che vedono i genitori vivere con 890 euro al mese e non hanno la possibilità di utilizzare internet anche quando il computer è regalato dai loro professori, perché il collegamento ….costa …… difficilmente vivono l’appartenenza alle istituzioni quando hanno notizia che un loro rappresentate in parlamento percepisce 54000 euro di pensione al mese e più di 18000 euro di indennità  e che nel ristorante di Montecitorio consuma pasti a 6 euro.

O che il consigliere comunale percepisce il gettone di presenza perché la domenica si è recato con la famiglia in gelateria ad assaggiare quanto è buono il gelato del suo paese.

E’ indubbio che “la globalizzazione” ha imposto come valore di vita il ….nulla:

Le nostre adolescenti nel tratteggiare l’amore ideale usano dire: calciatore o tronista, alto, moro, occhi verdi, palestrato, dolce e con 380000euro di 740.

I nostri ragazzi vivono le loro prime esperienze in un qualsiasi sito porno di internet piuttosto che tenendo per mano una loro coetanea.

Qualche tempo fa un noto settimanale riportò la notizia che le teen-ager di Torino che il venerdì non hanno i soldi per passare la serata in allegria con gli amici, semplicemente si prostituiscono……il fatto che nel fiume Po si ritrovino i metabolici della cocaina …. è già noto..

E chi il sabato sera, non ha 50 euro in tasca …… è uno sfigato.

Eppure la stragrande maggioranza dei nostri ragazzi è …..sana, onesta, vera, pulita , giovane.

Chi di voi è attento ai resoconti giornalistici sente sempre parlare di: minoranza…. pochi esaltati….

fenomeni isolati…..

Ma allora che fare?

La base educativa elementare è la famiglia. Ma se la Scuola non forma gli adolescenti, chi forma i futuri genitori? E semplicemente si torna ……la Scuola è centrale nella società:

 “Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono l’arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna ed un libro possono cambiare il mondo” ha detto Malala Yousaftzai (premio Nobel per la pace del 2014) nel suo discorso del 12 luglio 2013 al Palazzo di Vetro, sede dell’ONU.

E’ un passaggio incisivo che in forma didascalica, oltre ogni retorica,, spiega la forza dirompente della cultura nell’evoluzione al bene, laddove ignoranza  ed integralismo di pensiero contrastano comprensione e rispetto di persone e cose …..e di leggi..

Ed allora …. che la Scuola sia centrale! in risorse , in persone, in cultura. Ovvero che siano “centrali” gli investimenti nella Scuola e non solo economici, ma e principalmente in sapere e nel valore degli educatori.

Ovviamente la Scuola è come i legislatori l’hanno “progettata”, sono le Leggi a farla, e le “Leggi” sono conseguenza del momento storico ma anche  del “livello culturale del legislatore” ( della statura …. direi)

Anche gli insegnanti hanno,però, le loro responsabilità. E’ indispensabile tornare al prestigio della professione, ad essere esempio autorevole, a partecipare con l’esperienza ed il sapere portato dagli anni, alla formazione culturale dei discenti.

Non è facile essere “ docenti” quando si insegnano materie mai studiate; essere autorevoli quando si arriva in ritardo a Scuola; portare l’esempio con la sigaretta in bocca o il telefonino che squilla, o raccontare barzellette scollacciate  e nell’urlare e dir parolacce nel litigare un alunno, o, e forse è anche peggio, presentarsi a Scuola in calzoni corti e ciabatte infradito e ….. poco lavati.

Ovviamente in una società così degradata nei valori di vita ogni istituzione, Scuola compresa, stenta ad essere se stessa.

Ancora una volta gli iniziati possono avere una chance in più, lo Scozzesismo con il suo essere e i suoi valori. Lo Scozzese è uomo plasmato dal bello,  educato all’ascolto, alla introspezione, al cercare di leggere fra le righe più che nelle righe, alla solidarietà, all’amore, e proprio alieno all’egoismo.

Se è difficile pensare ad uno  Scozzese come frequentatore di prostitute è inimmaginabile ,  con una minorenne.

Qualche tempo fa, un F.llo del 30° grado nell’illustrare un suo pregevole lavoro, ebbe a dire: F.lli , io stesso stento a comprendere quanto la Massoneria mi abbia cambiato. Più che morto e risorto mi sento ….. cambiato. E la persona che vedo ora in me mi piace enormemente di più di quella che ricordo essere stato. Ora mi sento libero, e benché comprenda quanto sia azzardata tale affermazione, sono felice di sentirmi e ….. di esserlo…..

Ed ancora il Massone come uomo formato ai …valori. Uomo che non li proclama o li divulga, semplicemente li vive, e vivendoli “li proclama e li divulga” : prima nella Istituzione, poi nella famiglia, poi nel lavoro, poi nella società.

Ed è vero che non sempre gli appartenenti alla Massoneria, sono Massoni , ma la stragrande maggioranza sì,  e sono loro l’investimento umano del domani….

                                                                          Un F.llo Scozzese

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