ELEVAZIONE AL GRADO DI COMPAGNO D’ARTE

Elevazione   al Grado di Compagno d’Arte

dei FFr.’. M. F. e M. M.

(L. M.)

      Il rituale assegna  al 2° grado un tipo di operosità che è legata alle arti e alle scienze.   La parola compagno  deriva dal latino companio : colui che ha il pane in comune.

      Compagni erano chiamati dunque coloro che dividevano lo stesso pane, che andavano in compagnia, che si dedicavano allo stesso lavoro.

      Per Paoul Vergex, i compagni sono coloro che sanno usare il compasso. Gli individui che si spartiscono lo stesso pane formano una comunità, una fraternità;  gli individui che sanno usare il compasso sono persone che conoscono alcune leggi geometriche dell’armonia, che permettono loro di accedere alla stadio  di operatore.

      Il compito che attende il Compagno d’Arte, e i Maestri che dovranno guidarlo, è di individuare quali strumenti possono consentire l’acquisizione di un effettivo stato di coscienza illuminato.

      In questo grado ci rivolgiamo alla componente animica e emozionale dell’iniziato e dunque è giusto che la parola nasca dopo che è stato costruito un solido silenzio interiore.

      Un impegno questo assolvibile con il progressivo perfezionamento mediante una operosità quotidiana, in modo che nelle tornate di Loggia  consone al grado  si compiano studi sulle arti  e sulla storia, anche l’arte musicale deve essere adoperata quale mezzo adatto a erigere determinati elementi del Tempio interiore, forse i più intimi.

      Il Lavoro di Compagno, essendo animico – ricettivo, permette di agire orizzontalmente, (non per nulla sono sotto la sorveglianza del 1° Sorvegliante, il cui gioiello è la livella)  e percepire gli altri FFr.’. conoscendosi attraverso tutta la serie di rapporti geometrici.

      Carissimi  FFr.’., fino a questo momento voi avete cercato di sgrossare la pietra grezza; ma ora in qualità di Compagni dovete imparare a tagliare i materiali e a dar loro forma, leggerezza ed eleganza, dovete applicare al piano morale ed alle facoltà intellettive i principi e i precetti dell’arte muratoria alla quale  il Maestro si è ispirato per le sue forme esteriori.   Ma prima di tutto il Maestro deve conoscere se stesso, ed è questo il motivo per cui vi sono stati indicati i cinque sensi come primo oggetto dei vostri studi.

      Mi viene spontaneo consigliarvi l’esercizio di una disciplina continua riguardo a  questi cinque sensi.

      Distogliete lo sguardo da tutto ciò che rischia di contaminare la vostra visione ; chiudete l’orecchio alle parole che possono rovinare la vostra vita interiore, il vostro odorato sappia dare la distinzione  tra profumi che purificano e profumi che degradano ed abbassano, disciplinate il vostro gusto evitando gli eccessi, e la vostra mano conosca solo gesti che  onorano ed ignori quelli che avviliscono.

      Gli ordini architettonici incontrati nel secondo viaggio non indicano dei tipi di realizzazioni  umane pur perfette che possano essere, ma indicano esotericamente le tecniche supreme e divine che permettono di trasformare un uomo passionale e imperfetto in un essere evoluto raffinato.

      Rappresentano esotericamente i modi superiori di comportamento  nel piano morale, intellettuale, spirituale e la loro armoniosa sintesi nel progresso della conoscenza.

      Il Tempio interiore che state costruendo in voi stessi passerà per  tre modi architettonici al ritmo del vostro comportamento quotidiano.

      Vi dirò inoltre che la parola architettura deriva dal vocabolo greco  arkhitektoe ,  dove arkhe significa supremo-divino  e tektoe significa tecnica.

      Il simbolismo del terzo viaggio è, a parer mio,  abbastanza chiaro: per arrivare ad una Maestranza perfetta è evidente che occorre un uomo istruito e non un ignorante; voi conoscete sicuramente il significato di ciascuno dei nomi di queste arti liberali, tuttavia esiste anche un aspetto massonico di queste conoscenze,  applicato alla vita interiore delle nostre Logge.

      La Grammatica, intesa come disciplina, insegnerà al Massone ad osservare sempre una corretta forma sia nel parlare  che nello scrivere, a conoscere il linguaggio, la terminologia di Loggia, le prescrizioni rituali, a portare le decorazioni esatte e complete ed infine all’uso corretto dei gesti.

      La Geometria è indiscutibilmente la scienza del Massone; “qui non entri nessuno se non è geometra” diceva Pitagora.

      E infatti non c’è nulla di più esoterico della Geometria. Colui che ricerca la metafisica che è racchiusa segretamente nei suoi teoremi principali, entrerà in un meraviglioso giardino.

      Diceva Platone: “la conoscenza non si lascia trasmettere con un seguito di teoremi: solo dopo lunghe meditazioni, dopo un intimo accostamento all’oggetto di studio, la fiamma interiore si accende come se l’avesse incendiata un fulmine e la sua luce continua senza più bisogno di alimento esterno. Colui che una volta ha imparato questo insegnamento non lo dimentica più”.

      La  Filosofia è il supporto essenziale della Ragione. E’ l’arte di costruire metodicamente l’impalcatura delle nostre idee, l’arte di regolare l’uso delle facoltà dell’intelletto, di legare i nostri concetti. Non ammettere una cosa per vera se non siamo del tutto convinti, vedere le difficoltà sotto tutti gli aspetti, senza sottovalutarne nessuno, scomporle nelle più piccole parti, per esaminare tutto onde raggiungere una base solida, una soluzione ragionevolmente valida, risalire cioè dagli oggetti più semplici, la cui conoscenza è facile, fino agli oggetti più complessi.

      La Poesia permette al Massone di esprimere elegantemente e chiaramente ciò che intende comunicare agli altri.  Siccome si esprime con chiarezza solo ciò che si conosce bene,  il Massone prima di prendere la parola  per esprimere il proprio pensiero sentirà il bisogno di mettere prima in ordine le sue idee, secondo l’antico detto “Ordo ab chao”.

      La Musica è la scienza delle armonie sonore, la parola deriva dal greco mousa , dal verbo maomai che significa pensare, comprendere, esaltarsi con gioia, insegna ad esplorare  senza dogmatismi e  ad agire sempre in armonia con gli altri.

      I nomi dei cinque saggi oltre a rappresentare la continuità della tradizione iniziatica attraverso i tempi, rappresentano le potenzialità interiori che dormono nell’Uomo e che dovranno svegliarsi una dopo l’altra, come si sono già svegliate nell’Umanità.

      La lettera G  che avevo promesso di spiegarvi,  ha, per il suo significato, diverse interpretazioni, può dire  Galantuomo, condizione essenziale per noi Massoni, per alcuni è l’iniziale di GOD (Dio in inglese).

      Per me è il filo a piombo del  G.’. A.’. D.’. U.’. ; lettera iniziale della parola greca Gnosi che significa conoscenza.

      E’ la settima lettera dell’alfabeto,  compendia tutta l’importanza e la completezza di questo numero; questa lettera sa di antico e di lontano e contiene una chiave inavvertibile nella sua semplicità, perché le cose meno osservate e quindi meglio nascoste  sono quelle esposte con la massima evidenza, così da non essere più viste nella disattenzione  dell’abitudine.

      Il settenario  nelle  lettere  indica  i principi evolutivi: la musica si modula su sette note, la nostra sigla A.’.G.’ D.’.G.’.A.’.D.’.U.’. è di sette lettere,  e così la lettera G  interpretata come Gnosi schiuderebbe una indicazione di sapienza dimenticata e unica; una sapienza comunicabile, obiettiva e suprema; una scienza precisa e perfetta.

      Fratelli, la vostra educazione pratica di Massoni è terminata, voi lasciate il piano pratico, il mondo formale per sperare di accedere ad un mondo diverso, pieno di nuove prospettive.

      Non vi resta che assimilare nel vostro spirito tutto quello che avete recepito, in modo  da poter trasmettere col vostro esempio e col vostro lavoro ciò che avete recepito .

      Il fine costante di noi Massoni è quello di contribuire al perfezionamento della Società con il  propagandare le scienze, e di migliorare moralmente e spiritualmente l’Umanità con la morale che deriva dall’aver assimilato in noi ciascuna conoscenza.

      Noi dobbiamo essere i seminatori che gettano il seme di un avvenire  migliore.

      Buon lavoro Fratelli.

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