INSEDIAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE

Insediamento del M.’.V.’.  E.  R.

(M. L.)

Rispett.mo  M.’.V.’.

Carissimi FFr.’.,

      iniziando con viva emozione a parlare per la prima volta, in qualità di oratore, dal posto che i Fratelli di Loggia hanno voluto assegnarmi, desidero innanzi tutto rivolgere un sincero ringraziamento all’ex maestro Venerabile per il lavoro che ha svolto durante il suo mandato, con costanza ed attaccamento, per il bene dell’Ordine in generale e di questa Officina in particolare.

      Quello passato è stato per la Nostra Loggia i un biennio molto importante, per i molteplici aspetti e situazioni che si sono venute a creare e che hanno richiesto volta per volta scelte diverse. E’ stato in queste occasioni che abbiamo potuto apprezzare la linea che il Fratello F. B. ha tracciato con la necessaria decisione ma, è bene ricordarlo, usando sempre gli strumenti dell’Arte muratoria: la Squadra, il Filo a Piombo, la Livella, il Compasso.

      Per gli stessi motivi desidero altresì ringraziare le Luci e gli altri Dignitari che hanno lasciato l’incarico. Grazie anche a loro possiamo affermare che oggi la Nostra Loggia è   diversa, in una parola sola è più aperta.

      E’ opportuno far loro sapere che la Loggia li considera come un grande deposito di Sapienza Esoterica e che ci aspettiamo ancora molto da questi Fratelli per far sì che i lavori possano procedere spediti ed il Tempio possa essere costruito.

      Voglio quindi salutare il nuovo Maestro Venerabile: a Lui, che oggi ha vissuto quasi una nuova Iniziazione, e alle Luci, va l’augurio di un proficuo lavoro.

      Il programma che il Fratello E.R. ci ha illustrato è interessante e tocca importanti argomenti massonici di carattere interno ed esterno all’officina; esso coinvolge un po’ tutti i Fratelli che avranno così più di una occasione di riflessione, poiché nessuno può sperare che il Lavoro dell’Officina sia proficuo se crede di poterne attribuire il peso al solo Maestro Venerabile. Questi può e deve, insieme alle Luci, tracciarne il Disegno Architettonico, ma la costruzione del Tempio è un lavoro collettivo al quale Apprendisti, Compagni e Maestri (ognuno secondo le proprie capacità) devono partecipare sovrapponendo mattone su mattone.

      Se, come il Maestro Venerabile suggerisce nel suo programma tracciato, tutti i Fratelli chiamati a raccolta sapranno rafforzare il loro spirito di Fratellanza e sapremo tutti insieme lavorare in operosa Concordia di spirito ed Armonia di intenti, saranno rafforzate le Colonne di questa Loggia che sarà sempre più robusta per un migliore avvenire della Massoneria Universale.

      Voglio infine ringraziare tutti gli ospiti intervenuti per la loro presenza che ci riempie di gioia e per le parole rivolte al nostro Fratello F.B. e ricordare Loro che la Nostra Loggia i è sempre aperta. Speriamo di rivederli tutti presto tra le Nostre Colonne.

      Vorrei per ultimo richiamare l’attenzione di tutti su un fatto: la Umana Società si trova ad affrontare un grave problema che ci tocca tutti molto da vicino. Si tratta, come già avrete capito, del pericolo di guerra che c’è tra Iraq e le altre nazioni direttamente impegnate nel Golfo Persico.

Questo è il frutto della prepotenza di un dittatore e della manipolazione delle coscienze di un popolo.

      Viene quindi una riflessione: come sarà il nostro futuro? Potrà esserci la Pace che noi tuttiquali Uomini Liberi cerchiamo? Potrà la Luce vincere le tenebre?

      Il primo giorno del nuovo anno ho acceso la televisione, ed ho ascoltato con piacere la 9°Sinfonia di Beethoven: “An die Freude”, l’inno di gioia e di fiducia nell’Uomo.

      Traducendo letteralmente le parole cantate nella parte finale della Sinfonia, si legge tra l’altro: .,.“tutti gli uomini diventano Fratelli: per raggiungere tutto questo c’è dolore, c’è lotta, occorre una volontà che possa superare tutti gli ostacoli in una battaglia che tocca i limiti della disperazione…”

      Ecco, io credo che il miglior augurio per il Lavoro del nuovo maestro Venerabile e per tutti Noi Fratelli, sia quello contenuto in queste parole.

      E’ quindi con questa speranza e questo augurio di pace che Vi prego, rispett.mo  M.’. V.’. di chiudere i Lavori.

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