| TAVOLA\ PRONUNZIADA DAL CARO FR\ SALVADOR ALLENDE, PRESIDENTE DEL CHILE, DURANTE LA TORNATA DELLA GR\ L\ DI COLOMBIA CON SEDE IN BOGOTA’ IL 28 AGOSTO 1971 E.V. Serenissimo Gr.Maest\ della Gr\ L\ di Colombia, cari FFr\ integranti del Supremo Consiglio, alti dignitari dell’Ordine, cari Ffr\ tutti. Guardando indietro, all’inizio della mia vita, ricordo che non ottenni con facilità il diritto ad essere membro della Gr\ L\ del Chile, perché ero stato uno studente ribelle. E se insistei nel bussare alle porte della Risp\ L\ “Progreso” Nº4 di Valparaiso, lo feci con profonda convinzione e possedendo i principi massonici inculcati nella nostra famiglia da mio padre, il caro Fr:.RAMON ALLENDE PADILLA HUELVO, che fu Serenissimo Gr\ Maestro\ della Gr\ L\ del Chile e fondatore della L\ le cui porte si aprirono per me in Valparaiso, essendo la stessa la seconda L\ nel Paese. Avevo piena coscienza che l’Ordine non è ne’ una setta, ne’ un partito, e che, allo sgrossare la pietra grezza, ci si prepara per agire nel mondo profano. E che è obbligo dei massoni agire nello stesso sulla base dei principi permanenti della Massoneria. Per questo, e non per ringraziare(dato che credo che questo termine sia improprio tra fratelli), ma piuttosto per testimoniare sul contenuto generoso delle parole del Sovr:.Gr:.Comm:. e del Serenissimo Gr:.Maest:. , che vorrei ricordare la notte della mia Iniziazione\ , quando, per la prima volta, ascoltando il Rituale\ , udii che “gli uomini senza principi e senza idee ferme, sono come le imbarcazioni che, una volta rotto il timone, si sfasciano contro gli scogli”. Appresi anche che nel nostro Ordine, non ci sono gerarchie ne’ di indole sociale, ne’ economica. Per cui, fin dal primo momento(che entrai nella Mass\ -N.d.T.), divenne più forte in me la convinzione che i principi dell’Ordine, proiettati al mondo profano, potevano e dovevano essere un contributo al gran processo rinnovatore che tutti i popoli del mondo cercano di effettuare, specialmente i popoli di questo Continente, la cui dipendenza politica ed economica accentua la tragedia dolorosa dei paesi in via di sviluppo. Per questo, ed essendo sicuro che la tolleranza è una delle virtù più profonde e solide, in tutta la mia vita massonica, che è già arrivata ai 33 anni, nelle Tavole presentate alle diverse LL:.della mia patria, ho sempre ipotizzado la sicurezza, per me certa, che potevo coesistere nei Templi con i miei Ffr:., anche se per molti era difficile immaginare che questo fosse possibile per un uomo che, nella vita profana, dice pubblicamente di essere marxista. Questa realtà, compresa nelle LL\ , fu incompresa, molte volte, nel mio partito. Piu’ di una volta, nei congressi del partito fondato nientemeno che da un Past Serenissimo Gr\ Maest\ dell’Ordine Massonico del Chile , Eugenio Matto Hurtado, fu discussa la incompatibilità tra l’essere massone e socialista. E’ più dura l’intolleranza nei partiti politici. Sostenni il mio diritto ad essere massone e socialista allo stesso tempo. In questi Congressi, dissi pubblicamente che, se si accettava questa incompatibilità, anche se non avrei mai smesso di essere socialista in quanto a idee e principi, avrei abbandonato il partito come militante. Allo stesso tempo, sostenni che il giorno che nell’Ordine si accettasse la incompatibilità tra le mie idee e la mia dottrina marxista, e l’essere massone, avrei abbandonato le Officine, convinto che ivi la tolleranza non era una virtu’ praticata. Ho potuto vivere questa realta’( essere marxista e massone-N.d.T.), e credo di poter offrire ai Fratelli della Gran Logia de Colombia solamente una vita leale ai principi dell’Ordine, dentro l’Ordine e nel mondo profano. Nel corso di molti anni, da quando, studente, conobbi il carcere, la espulsione dall’Universita’ e la “relegazione”(1), fino ad oggi, sono stato sempre conseguente con le mie convinzioni. (segue…) (Nota 1) – Pratica dei governi dittatoriali cileni, consistente nel deportare gli oppositori in regioni isolate del paese Inizio documento |