IL DOVERE DI FARE LUCE

IL DOVERE DI FARE LUCE

STEFANO BISI

Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Palazzo Giustiniani

C’è in questa Italia povera e ostaggio di una politica che divide e si divide su tutto e che è attraversata da preoccupanti fenomeni di populismo, un mondo per fortuna ancora ricco di buoni esempi e che fa ben sperare in un futuro migliore e diverso dall’attuale piuttosto cupo e scivoloso.

Questo mondo è quello della Cultura, una scuola di Buona Scuola, che

se i semi sono ben piantati produce ottimi e rigogliosi frutti nel tempo. Di recente, nel corso di uno degli appuntamenti istituzionali legati a tornate rituali sono stato a Napoli dove ho voluto fare una visita a Scampia, quella che è considerata la periferia più degradata del capoluogo partenopeo e dove i giovani sono purtroppo facilmente soggetti a prendere delle cattive strade che li portano lontano dai veri valori e percorsi di vita che tutti i ragazzi dovrebbero seguire e perseguire in una Società più giusta ed a misura d’uomo.

Ebbene in questo luogo dove lo Stato è colpevolmente assente e dove persino andare a scuola è una scelta di pochi e gli insegnanti sono dei coraggiosi missionari chiamati a propugnare la cultura della responsabilità, dell’etica, dello studio ancor prima della conoscenza nozionistica, qui ho vista accesa una speranza ed una fiamma della libertà per la cultura che noi liberi muratori abbiamo provveduto nel nostro piccolo subito ad alimentare.

Questa fiamma è la Scugnizzeria, una piccola-grande libreria che Rosario ha voluto a tutti i costi realizzare ed aprire per dare una speranza a Scampia dove da 40 anni, esattamente la data della chiusura dell’ultima libreria, di libri non c’era più traccia.

Carissimi Fratelli

Rosario è l’animatore di questa meritoria associazione che ha realizzato l’iniziativa e che produce oltre ai libri anche dei prodotti biologici. Dalla visita ho portato con me una scatola contenente un vero e proprio piccolo tesoro. Dentro di essa un libro, un cd, un vasetto di miele. Con pochi euro, tutti possono dar forza a questi giovani, aiutarli a realizzare

il loro sogno incentivandone i coraggiosi sforzi. La loro libreria organizza anche corsi di yoga, di ginnastica, di lettura, di scrittura.

Mi ha davvero colpito vederli lì, insieme, impegnati in tante attività in quello spazio di 140 metri quadri, tra scaffali di libri, prodotti della terra, macchinari, e pensare che tra loro c’è anche chi sta lottando contro la droga, o si sta riscattando dal carcere. Le loro scatole diventeranno tanti meravigliosi contenitori per il Sapere di tutti.

Fanno cultura a Scampia, ma producono semi per rendere fertile il futuro. In Italia, e non solo nelle zone più a rischio del Paese, c’è bisogno

di confronto, di sana condivisione. C’è bisogno di tanti esempi come quello che hanno tenacemente voluto dare Rosario e suoi amici.

L’Italia ha davanti a se un patrimonio enorme di cultura e di bellezze artistiche e paesaggistiche. E solo sfruttando questa inesauribile fonte che va alimentata e sapientemente incentivata che noi potremo aiutare le generazioni ad uscire dal tunnel che il Paese non merita.

L’abbinamento cultura-prodotti della terra, può essere anche un meraviglioso volano per unire di più gli italiani, fare conoscere la diversità delle nostre regioni pur mantenendo l’identità nazionale per la quale tanti padri e liberi muratori si sono battuti in un periodo in cui si assiste a forti movimenti scissionistici che mettono in discussione le scelte e la storia. Fare cultura è la via maestra da seguire, essa diventa un dovere imprescindibile se si hanno a cuore veramente le sorti dell’Italia in una globalizzazione sfrenata e ormai inarrestabile.

Ma la cultura va costruita, socialmente e tecnicamente dando mezzi e finanziamenti adeguati all’Istruzione, alla vera e unica Buona Scuola. Ma, alla base di tutto bisogna che la comunicazione etica, il sapere condiviso e la conoscenza diffusa, a livello territoriale e collettivo, diventino ovunque dei veri e propri prerequisiti e dei pilastri fondamentali per qualunque buon progetto. Soltanto così si potrà avere la speranza di portare avanti il modello di una Società più equa, comprensiva e solidale che ponga nuovamente alla radice i valori di quello che dovrebbe diventare una sorta di Nuovo Umanesimo. In quest’ottica, bisogna educare culturalmente e porre di nuovo al centro dell’attenzione la centralità dalla persona e i diritti di cittadinanza globale.

Noi liberi muratori questi valori li abbiamo sempre propugnati e adesso li dobbiamo fare riemergere sempre più per dare più luce all’Umanità e mantenere sempre acceso il faro della Cultura, quello che può salvare l’Italia e i nostri ragazzi. Sosteniamo la Cultura e diamo il giusto appoggio alle tante Scampia. Per il bene comune e per la nostra Patria.

2 – Hiram n.3/2017

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