EURO 2020

Arrigo Sacchi: “Stupito dall’Italia”/”Mancini ha fatto un capolavoro con gli azzurri”

 – Michela Colombo

Arrigo Sacchi loda Roberto Mancini e l’Italia, dopo la vittoria di Euro2020: “Mi hanno sorpreso, Roberto ha raccolto i cocci e fatto un capolavoro”.

Togliersi la medaglia, fischiare l’inno d’Italia, non sono giustificati dalle lacrime e il rimpianto, anche se spiace, negli occhi di un bambino, che sia sullo spalto più alto o accanto ai futuri re e regine. Come nella vita, la supponenza, la presunzione, l’irrisione beffarda, la volgarità e i muscoli pagano poco. Vincono l’umiltà, la fatica, lo stile, l’amicizia di un gruppo di ragazzi che fino a inizio partita era esortato a divertirsi per 90 minuti.

Così si fa, e questa è l’Italia migliore: che soffre e stringe i denti, che si affida ai vecchi che spronano i giovani e ai giovani che rispettano i più vecchi, che riconosce l’autorevolezza dei maestri e li stima soprattutto per la pienezza di umanità (vedi l’abbraccio di Mancini e Vialli). Che sa sorridere, scherzare, non rispondere alle offese.

Un’Italia spesso tradita e guardata con sufficienza in Europa, che alza la coppa d’Europa in un paese che dall’Europa è uscito, che ha organizzato i giochi in casa per vincerli, che non accetta il secondo posto puntando ancora e sempre su una presunta superiorità.

Ci saranno fiumi di retorica, miele e melassa, ma per una volta possiamo smetterla di denigrarci o con rassegnato scetticismo lasciar parlare male del nostro paese. Il calcio oggi è metafora, ed è giusto godersi la speranza di una ripartenza.

A proposito, il santo protettore dei calciatori è san Luigi Scrosoppi. Tanto per ricordare che si può tirare per il mantello anche i santi per far sorridere milioni di persone che per 16 mesi non hanno potuto farlo.

ITALIA DOPO LA VITTORIA/ Dall’abbraccio di Wembley al Colle, la legge dell’imprevisto

E ancora, Florenzi ha mostrato la medaglia in favor di telecamera gridando “mamma, guarda qui”. Chiesa, Donnarumma ancora in campo dal labiale alla prima telefonata chiamavano la mamma.

Genitori Roberto Mancini: “La vittoria? Se l’aspettava”/ “Ora attendiamo i Mondiali”

Pubblicazione: 13.07.2021 – Michela Colombo

Genitori Roberto Mancini: “La vittoria dell’Europeo 2020? Lui se la sentiva”. Il figlio Andrea: “Aveva un conto aperto con la vita e..”

A 24 ore dall’arrivo della nazionale azzurra a Roma con il trofeo degli Europei 2020, vinto da Roberto Mancini, è ancora (naturalmente) gran festa per l’impresa fatta dai nostri giocatori e dal nostro CT. E proprio i genitori di Roberto Mancini, in un’intervista esclusiva rilasciata all’Ansa, hanno espresso tutta la loro gioia per tale immenso traguardo raggiunto dallo jesino, confidando che il Mancio, pure se lo sentiva che avrebbe portato la coppa a casa. A dirlo è stata proprio la signora Marianna: “È stata un’emozione terribile. Forte e bella alla fine, però durante la partita è stato terribile. È stata molto sofferta. Adesso tanta felicità, ma a un certo punto quasi non ci speravo più. Lui però se lo sentiva che avrebbe vinto questo Europeo. Chissà perché”.

Arrigo Sacchi: “Stupito dall’Italia”/”Mancini ha fatto un capolavoro con gli azzurri”

GENITORI ROBERTO MANCINI: “HA FATTO FELICI GLI ITALIANI” E IL FIGLIO ANDREA…

C’è dunque tanto orgoglio per quanto fatto da Roberto Mancini con la nazionale italiana: Aldo e Marianna, genitori del ct non potrebbero essere più fieri del figlio. Lo dice proprio il papà del Mancio: “La cosa più bella è che Roberto ha fatto felici 55 milioni di italiani e adesso attendiamo i Mondiali”. Gli fa coro la signora Marianna che pure ha aggiunto: “Dopo il gol degli inglesi quasi non ci speravo più, ho pensato che la malasorte si sarebbe accanita contro, adesso siamo tanto felici”. E all’interno della famiglia Mancini i due genitori non sono i soli ad essersi congratulati con l’allenatore pubblicamente. Anche il figlio del ct Andrea Mancini, intervistato dai microfoni di Sky sport ha affermato: “Siamo contenti per le persone che hanno passato momenti di dolore, abbiamo dato gioie e spensieratezza. Culminato tutto con una vittoria epica. Ho iniziato a crederci un anno fa. Lui da tre anni. Se me lo sentivo? Sì, la vita ti dà sempre una seconda possibilità, il destino aveva un conto aperto con papà”.

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Pubblicazione: 13.07.2021 – Giuseppe Feyles

Cosa ci rimarrà della vittoria all’europeo 2020, dopo questi due giorni di entusiasmo e adrenalina? Alcuni frammenti di vita, destinati a rimanere per sempre

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I giocatori sul pullman per le strade di Roma (LaPresse)

Ecco alcune immagini e parole che, forse, rimarranno vive dopo la bellissima vittoria dell’Italia. Innanzitutto l’abbraccio commosso tra Mancini e Vialli. Sappiamo la loro storia: hanno giocato insieme, vinto tantissimo e poi, come direbbe Venditti, dopo giri immensi, si sono ritrovati amici in Nazionale. Ma c’è un non detto, che pure molti conoscono, la terribile malattia di Vialli, che dà un’intensità tutta diversa a quelle lacrime. Non c’è bisogno di spiegarlo, quell’abbraccio parla direttamente al cuore di tutti e ancor più oggi, dopo le sofferenze e gli abbracci negati dalla pandemia.

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Sostenibilità: Whirlpool apre le porte di Cassinetta, sito green

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Seconda immagine: pessima figura di Albione da tutti i punti di vista: hooligans fuori dello stadio, organizzazione scientemente anti-italiana, calciatori che con sprezzo si sfilano le medaglie dal collo. Nun ce vonno sta’, dicono a Roma. Si sentono superiori, come anche altri coinquilini europei, ma non lo sono. Dovremmo smetterla di inseguirli e fidarci di più della nostra grandissima tradizione culturale, morale, financo religiosa.

Genitori Roberto Mancini: “La vittoria? Se l’aspettava”/ “Ora attendiamo i Mondiali”

Terza immagine. Zitto zitto, Florenzi si frega un pezzo di rete della porta avversaria come scalpo della serata. Geniale, il più simpatico di tutti.

Quarto: è stato scritto che Dio non tifa per nessuno. Non so. Certo non manca di ricordarci che la caratteristica della vita, anche di quella sportiva, è l’imprevedibilità. Ecco allora il migliore dei nostri, Spinazzola, uscire dal campo in lacrime, ma poi tornare col sorriso e le stampelle e festeggiare sulle spalle dei giganti della sua squadra.

Infine, ricevimento al Quirinale: visivamente spicca la grande eleganza di Berrettini (senza l’orrido cappellino) ma quanto a contenuti vince il senatore Chiellini: prima ricorda Astori e poi ripete: “ciascuno di noi non ha pensato al proprio successo, ma al bene comune”. Sarebbe una frase rivoluzionaria, anche politicamente molto attuale. Ancor più se completata nel seguente modo “sussidiario”: è solo lavorando per il bene comune che ciascuno cresce e ne trae anche vantaggio per sé. L’inverso del famoso menzognero apologo delle api, per cui ciascuno facendo i propri interessi farebbe il bene di tutti.

FEDERICA MORELLI E SILVIA FORTINI, EX E MOGLIE ROBERTO MANCINI/ Silenzio social…

Però, non esageriamo con la retorica della vittoria che insegna a vivere. Dopo la gran serata quel che resta è una bella raucedine, forse uno 0,7 di Pil in più e ai calciatori aumenti di ingaggio. Ma a noi, diciamo la verità, oltre i bei ricordi rimarrà poco o nulla. Meglio allora godersi le partite e l’entusiasmo, finché durano, senza troppe morali, che disturbano come chi ti gufa accanto durante i calci di rigore.

ARTICOLO SEGNALATO DAò FR.’. A. F.

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