IL TRINOMIO MASSONICO

IL TRINOMIO MASSONICO

Prof.  FRANCO FRANCHI

La complessità, la varietà e la sottigliezza dei concetti che vanno sotto il nome di libertà sono tanto numerosi quanti sono gli uomini. Percorrendo i secoli, studiando i filosofi, leggendo i teologi, analizzando gli storici vediamo snodarsi l’evoluzione dell’idea di libertà legata ad uomini e vicende, a scuole di pensiero, a situazioni culturali e politiche. Dove esiste l’essere umano si pone il problema della libertà, o della sua mancanza, nasce la domanda su cosa sia la libertà, quali sfere della vita affetti, se si tratti di un fatto individuale, sociale, politico, religioso, filosofico, se essa scaturisca dall’uomo o se a questi viene data. Ad infinità di quesiti, infinità di risposte. Non è mia intenzione né mio compito entrare in merito di discussioni ed argomentazioni di qualsiasi genere, nascono in me alcune riflessioni ispirate dagli avvenimenti attuali e dalla mia fede di massone. E’ quasi banale, ma non del tutto inutile, ripetere che pochi sono gli uomini che godono di libertà civili religiose e politiche, che forme di dittature e di imposizioni si manifestano anche nei paesi considerati progrediti e politicamente democratici. Laddove un uomo non ha diritto a processi equi, i poteri prevaricano gli uni sugli altri, la chiesa impone i suoi dogmi Stato, laddove la società si difende con la pena di morte, si sfruttano dei bambini, alle donne si impone lo chador o altra forma di costrizione, laddove si soffre la fame, non c’è lavoro non esiste la libertà. Quale paese è esente da almeno uno di questi mali ? Esiste una “Città del Sole”? Purtroppo la risposta è negativa e continuerà ad esserlo; è utopia anche la speranza che un giorno l’umanità possa raggiungere un equilibrio tale da non parlare più della libertà perché condizione acquisita. Possiamo soltanto lavorare a migliorare certe situazioni contingenti, a risolvere casi immediati, a difendere i più deboli, lottare per i diritti di tutti. Seguendo questa condotta compiremmo una parte del nostro dovere di uomini favorendo anche noi stessi che viviamo in un ambiente dove numerose e subdole sono le limitazioni alla libertà che spesso ci colpiscono senza che ne abbiamo l’immediata coscienza. Per il massone la ricerca è più sottile; egli ha la consapevolezza che quanto ci viene garantito dalla Costituzione e dalle leggi è una parte della libertà, quella più labile perché, lo insegna la storia, alla mercé delle vicende e capricci degli uomini detentori di un potere che trasformano in violenza. Trovare una forma assoluta di libertà è stata aspirazione di tutte le generazioni; molte l’hanno individuata in una fede religiosa, la “franchigia” di manzoniana memoria, nell’annullamento di se stessi, nel rifiuto di essere uomini e l’aspirazione a diventare santi, altre nella sottomissione assoluta alla ragione, al materialismo, alla negazione dello spirito. Il cammino iniziatico, le “lezioni” della Massoneria insegnano che anche nelle migliori condizioni esterne l’uomo può non essere libero se non è liber animo, se è dominato “dalla passione dei sensi, dalla cupidigia, dall’ambizione, dalla speranza e dal timore” (Seneca), che altro non sono che i metalli della profanità. La liberazione dalle scorie proviene dall’acquisizione di un equilibrio interiore, dalla volontà di lasciarsi guidare la crisma iniziatico, dalla capacità di critica che è giudizio equilibrato, dal rifiuto della cecità imposta da altri o da noi stessi scelta. E’ certamente indispensabile l’uso della ragione, il Virgilio che ci accompagna nel riconoscimento e la presa di coscienza dei difetti e delle lacune umane, il Maestro che ci guida verso la decisione di lavorare ad un miglioramento nostro e dell’umanità. Per il massone l’acquisizione della libertà non può scaturire dalla sola ragione, essa deve sorgere dalla totalità dell’essere ed alimentarsi di tutte le sue risorse, della sua ragione dapprima, dopo, e soprattutto, del suo spirito la cui completa libertà è il frutto maturo della Conoscenza che “entrando in noi mette in fuga l’ignoranza” (Pimandro). Per giungere alla Conoscenza non sono sufficienti la ragione, la logica e la deduzione, strumenti del filosofo, servono il cuore, lo spirito, la purificazione, la disciplina dell’anima e l’interiorità che si conquistano lungo il cammino iniziatico. Con il passaggio ad un gradino superiore della piramide l’iniziato si libera dalle schegge impure e si nutre alle successive fonti di sapienza che lo portano a lasciare sempre più la sua natura imperfetta di uomo e diventare massone, un adepto che vive in seno alla famiglia umana, che vi lavora vivendone e soffrendone tutte le vicende, le sensazioni, le passioni. La libertà vera del massone non consiste nell’isolamento e nell’egoistica convinzione di possedere un bene prezioso in esclusiva; essa fiorisce nell’espandersi, nel propagarsi, nella comprensione assoluta dell’uomo “teniamo fermo questo,” affermò Seneca, “siamo nati per la comunità. La nostra società è molto simile ad una volta di pietre che sarebbe destinata a cadere, se esse non si appoggiassero a vicenda, e proprio per questo si regge.” La libertà iniziatica non è superiorità, è invece superamento, mai totale, degli ostacoli profani generati dalla natura stessa dell’uomo – massone, il quale, moderno Sisifo, vede spesso svanire la meta che sembra ormai raggiunta. Questo lavoro incessante con i numerosi fallimenti ed i pochi successi maturano e raffinano l’essenza del massone, la materia diventa spirito, la pietra, Oro. La raggiunta spiritualità consente al massone di “sentire con gli altri”, di provare quella che i Greci definirono simpatia, unico terreno fertile sul quale possono crescere le piante di una Uguaglianza e di una Fratellanza dettate dall’amore per l’uomo e non da una costituzione, dall’animo e non dalla ragione e sole foriere dell’autentico lavoro per il bene ed il progresso dell’umanità. La Libertà è il vertice del trinomio, del Sacro Triangolo, mente dell’Assoluto dalla quale nascono il buono ed il bello della cui sopravvivenza gli uomini sono garanti. Sia il massone conscio di aver ricevuto, con il crisma dell’iniziazione, il dono della scelta e la responsabilità di salvaguardare, proteggere, nutrire la Libertà, fonte di ogni forma di vita.

Prof. Franco Franchi

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