SUL SIGNIFICATO ESOTERICO DEL NUMERO SETTE

SUL SIGNIFICATO ESOTERICO DEL NUMERO SETTE.

Basterebbe ricordare che, come raccontato nella Bibbia, Dio impiegò 7 giorni per realizzare la Sua Creazione e che 7 sono i giorni della settimana che lo ricordano all’Uomo, che sette sono le note musicali che producono l’Armonia (parola di sette lettere) della Musica per intuire il carattere esoterico di numero sette.

Una riflessione più approfondita, utilizzando solo qualche strumento delle Arti e delle Scienze Muratorie ed osservando i segni del Tempio, ci consente di scoprire e di andar cercando più “Luce” su questo numero sette scritto e detto con sole 3 (numero esoterico per eccellenza) lettere.

Sette sono i gradini che conducono allo scranno del Maestro Venerabile ottenuti come somma tra altre due numeri esoterici: 3 + 4 (3 sono i lati del triangolo che contiene l’occhio divino come tre sono i gradini tra il Piano dell’Oriente e lo scranno del M.V.; 4 sono le lettere di BOAZ e quattro i gradini tra il Piano del Tempio e l’Oriente).

Sette sono le lettere dell’alchemico V I T R I O L

  1. Visita
  2. Interiora
  3. Terrae
  4. Rectificando
  5. Invenies
  6. Occultam
  7. Lapidem,

Visita le Profondità della Terra, e rettificando troverai la Pietra Occulta.

Sette è la somma delle invocazioni contenute nel Pater Noster ottenuta sempre come somma fra:

tre (3), numero perfetto, delle invocazioni per il divino:

1. Sia Santificato il tuo Nome,

2. Venga il tuo Regno,

3. Sia fatta la Tua Volontà;

e quattro (4), come i lati della quadratura del cerchio, delle invocazioni per gli uomini:

4. dacci oggi il nostro pane quotidiano;

5. rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

6. non ci indurre in tentazione,

7. liberaci dal male.

Sette è il numero del difetti dell’occhio:

  1. Il primo è che l’occhio vede altro ma non se stesso;
  2. il secondo è che non vede lontano, e nemmeno troppo vicino;
  3. il terzo è che non vede oltre una cortina;
  4. il quarto è che vede l’esterno e non l’interno;
  5. il quinto è che vede la parte e non il tutto;
  6. il sesto è che vede il finito e non l’infinito;
  7. il settimo, infine, è che l’occhio vede piccolo il grande,

difetti che van via man mano che si sale verso la Luce, procedendo sui sette gradini, dalla base del tempio allo scranno del Maestro Venerabile , dove l’Occhio Divino viene finalmente visto in tutta la Sua Grandezza.

:

Come il 3 è il terzo (1,2,3) dei numeri primi (numeri indivisibili per intero da altri numeri interi diversi da 1 e da sè stesso) ed assurge alla perfezione del primo livello, il 7 è il quarto dei numeri primi dispari (1,3,5,7) ed assurge alla perfezione di secondo livello; l’idea della perfezione dinamica, il movimento di passaggio tra la perfezione di primo livello alla perfezione di secondo livello, il passaggio da un grado all’altro nel percorso individuale nell’Officina, infatti, può essere rappresentata nella somma, pari a sette, delle posizioni progressive (3+4) assunte dai due numeri (la posizione 3 del numero tre nella progressione dei numeri primi, la posizione 4 del numero sette nella progressione dei numeri primi dispari); ricordiamo come sopra si sia evidenziato il contenuto esoterico della somma 3+4 come somma di numeri a contenuto esoterico.

Quando nella pratica medioevale operativa delle Logge dei costruttori di Cattedrali, il Muratore voleva raggiungere il livello di Architetto egli apprendeva, all’interno della stessa Loggia, le Scienze ed altre abilità e nozioni connesse all’Arte; solo alla fine di questo percorso, dopo aver sostenuto un esame su quanto aveva appreso, egli veniva riconosciuto dalla Loggia come “Maestro nelle Arti e nelle Scienze”.

Le Arti e le Scienze Muratorie venivano divise in due gruppi, non a caso, in:

un trivio, detto letterario, di 3 “discipline propedeutiche” (Grammatica, Logica e Retorica), superato il quale si raggiungeva il grado di compagno,

e un quadrivio, detto scientifico, di 4 “scienze fondamentali” (Aritmetica, Geometria, Musica ed Astronomia), superato il quale si raggiungeva, appunto, il grado di Maestro.

Queste sette Discipline e Scienze Muratorie, per comodità mnemonica, nel Medioevo

venivano sintetizzate in 7 parole:

  1. Lingua (Grammatica),
  2. Ratio (Logica),
  3. Tropus (Retorica),
  4. Numerus (Aritmetica),
  5. Angulus (Geometria),
  6. Tonus (Musica),
  7. Astra (Astronomia).

Un’altra somma (1+6) dà il senso della compiutezza esoterica del numero sette;

se l’uno è Dio ed il principio delle cose, l’origine, il noumeno (principio appunto) e quindi il bene,

se il sei viene rappresentato molto spesso come il numero dell’antiDio (origine del numero della bestia e dell’AntiCristo (666), somma innaturale omonumerica (3+3) di due perfezioni) e quindi del male,

il valore 7 della loro somma (1+6), non può che rappresentare la compiutezza delle cose, l’insieme del bene e del male, della luce e delle tenebre, dell’alternarsi del nero e del bianco sulla base pavimentale del Tempio.

Nella cultura ellenica, che esprime e rivela il suo massimo splendore nel Platonismo,

l’Armonia tra pensiero ed azione viene indicata nei sette sapienti e nelle sette meraviglie del Mondo;

i sette sapienti sono:

  1. CLEUBULO, con in mano la bilancia, che significa “sii giusto”;
  2. PITTACO, che ha in mano un ramo d’ulivo, che significa “taci e se parli fallo per portare la pace e non l’odio”;
  3. SOLONE, con in mano un teschio, che significa “pensa alla tua fine – dove andiamo”;
  4. PARIANDRO, in posa calma e rassegnata, significa “frena l’ira”;
  5. TALETE, colui che non sa, significa “sapienza infinita”;
  6. CHILONE, con in mano uno specchio, che significa “conosci e controlla te stesso”;
  7. BIANTE, che solleva una gabbia contenente un uccello, che significa “la libertà produce”;

le sette meraviglie del mondo sono:

  1. IL COLOSSO DI RODI – la forza;
  2. I GIARDINI PENSILI DI BABILONIA – scienza e attenzione;
  3. IL MAUSOLEO DI ALICARNASSO – agire per la grande sepoltura;
  4. IL TEMPIO DI DIANA IN EFESO – provvidenza e raccoglimento;
  5. IL FARO DI ALESSANDRIA – luce e guida;
  6. IL GIOVE OLIMPICO di Fidia – Dio;
  7. LE PIRAMIDI D’EGITTO – rivelazione e sapienza.

Nella Kabbala, l’uomo viene rappresentato in una triplice essenza ma la rappresentazione della sua evoluzione è settemplice; cioè con le capacità:

  1. vegetativa (nascita e sviluppo del corpo);
  2. nutritiva (mantenimento);
  3. sensitiva (contatti sensoriali con i fenomeni del mondo esterno al suo corpo);
  4. intellettiva (elaborazione e sintesi);
  5. sociale (rapporti con i suoi simili);
  6. naturale (rapporti con il suo contesto);
  7. divina (ricerca dell’Armonia con la realtà di Dio).

In molte religioni il numero sette assume una forte carica simbolica:

nella Bibbia, oltre che nella citata Creazione, nel libro dell’Apocalisse si fa menzione dei sette grandi Arcangeli e che sette furono le Chiese del tempo (Efeso, Smirne, Sarsi, Tiati, Pergamo, Filadelfia e Maodicea), così come, nello stesso capitolo si parla delle 7 trombe, delle 7 coppe piene dell’ira Divina, delle 7 piaghe;

nella Baghavad Gita, libro sacro dell’Induismo, sette furono gli illuminati Veda dell’India;

nella tradizione ebraica, il Candelabro a sette luci, la Menorah, che ritroviamo nel Tempio, fu fatto costruire da Mosè su ordine di Geova e le sette luci ardevano, come sette fiori sboccianti, per rappresentare simbolicamente la fede eternamente accesa;

nella tradizione Islamica, dove il sette è più volte ripetuto nel Corano, il Mondo è retto da sette colonne poggianti sulle spalle di un gigante, sostenuto da un’aquila, posata su una balena che nuota nel Mare Eterno.

Questa universalità di presenza nelle varie religioni, evidentemente, confortano la tesi di un numero fortemente presente nella natura umana e nelle espressioni più evidenti delle pur diverse ricerche spirituali verso le diverse Divinità, in tutti i tempi e in tutte le latitudini e longitudini.

E l’Armonia (parola di sette lettere) esoterica raggiunta a mezzanotte, alla chiusura dei lavori del tempio, viene suggellata dall’Oratore (unico dignitario identificato con sette lettere) con le sette esoteriche parole:

1. Tutto

2. è

3. giusto

4. e

5. perfetto

6. Maestro

7. Venerabile.

L’Armonia cosmica e umana, appunto, quella che sta potenzialmente dentro e fuori di noi, è alla fine l’obiettivo di questa ricerca; una ricerca che, evidentemente, non si conclude con delle risposte ma con delle nuove ed affascinanti domande.

Tra queste domande, a pochi giorni dal duemila (parola di sette lettere formata da sette lettere diverse), quelle a cui sento l’immediato bisogno di rispondere come uomo e Massone sono:

“La forza, la sapienza e la bellezza, che emanano i simboli ed i segni del Tempio, potranno penetrarci al punto da fondere, in un tutt’uno, la ricerca dell’Armonia cosmica con la ricerca dell’Armonia della Loggia e con la ricerca dell’Armonia umana individuale?”;

“Sapremo trovare in ciascuno di noi le virtù (Amore, tolleranza, benevolenza, capacità d’ascolto delle ragioni dell’altro) per farne utili pietre levigate per la costruzione di questo Tempio Armonico Uno e Trino (Universale-Cosmico, di Loggia, personale)?”.

Ho scelto, Fratelli, di condividere con Voi e con tutti i Fratelli della Massoneria Universale la strada di questa ricerca; so che nei Vostri cuori di Massoni palpita l’alchemico VITRIOL e che ho riposto bene, in Voi tutti, la mia fiducia;

lasciatemi ringraziarVi ed abbracciarVi tutti sì che le Vostre Virtù alimentino, come sempre, il mio coraggio, che sempre più senta dentro di me la Forza Armoniosa della Catena d’Unione; lasciatemi infine augurare, a Voi ed alle Vostre famiglie, un sereno Natale e le gioie più belle per l’alba del nuovo Anno, sì che alla fine di ogni umana intemperia, splendano sui Vostri orizzonti i SETTE colori dell’Iride e, nella volta celeste, le SETTE stelle dell’Orsa Maggiore.

TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’ F.’. A.’. F.’.

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