RAPPORTO CON I RITI

RAPPORTI CON I RITI

La Massoneria Italiana ha la fortuna di poter concedere ai propri membri più possibilità per il perfezionamento dello spirito massonico permettendo la partecipazione ai lavori dei tre Riti costituzionalmente riconosciuti. È compito però arduo, che richiede enorme dote di saggezza, del Gran Maestro vigilare a che tali benemeriti Istituti non interferiscano materialmente sull’Ordine, mantenendo peraltro la nobile prerogativa di formare l’animo massonico e di determinare pertanto la vera essenza della Istituzione. Un’interferenza diretta e organizzata sull’0rdine è temibile in quanto determinerebbe la  realizzazione di vere c proprie fazioni organizzate con danno incalcolabile e imprevedibile per l’unità massonica.

La scelta di uomini a cui viene affidata una funzione basilare, quale il governo dell’Ordine, non può essere fatta per l’appartenenza a questo 0 a quel Rito, ma per le doti personali, le competenze specifiche, la volontà di dedicare una gran parte del proprio tempo e delle proprie energie all’Istituzione.

I Riti, come abbiamo detto, hanno un grande compito formativo da svolgere e l’Ordine ha il dovere di porli nelle condizioni ideali affinché questo compito possa essere realizzato con i massimi risultati.

Nei limiti del possibile e della costituzionalità, deve esser loro concesso tutto ciò che possa semplificare e potenziare la loro azione. Da loro riceveremo i frutti di una ricerca approfondita e costante del Vero, indispensabile giustificazione della operatività per il bene che l’Ordine esplica.

Ad essi deve essere facilitato il compito di far conoscere ai nuovi Maestri il significato e la finalità di ciascun Rito, affinché il Fratello possa in piena libertà e coscienza scegliere il tipo di lavoro rituale a cui intende dedicarsi. Per questo fine, essi possono avere la possibilità di illustrare il proprio metodo di lavoro ai nuovi Maestri sia con pubblicazioni, sia con riunioni appositamente  indette.

Fondamentale è peraltro la coscienza di ogni Maestro che la scelta di un Rito non determina alcuna modificazione dei diritti e dei doveri che restano uguali per ogni massone. È compito dell’Ordine tutelare che questo principio sia sempre  realtà

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