LA CENTRALITA’ DELLA LOGGIA

LA CENTRALITÀ DELLA LOGGIA
di Mariano Bianca   Articolo comparso su “Pantheon
periodico edito a cura del Collegio Circoscrizionale dei MM.·.VV.·.
del Lazio.
Una parte fondamentale della Costituzione dei Grande Oriente d’Italia è quella dedicata alla Loggia, alla sua struttura e al suo funzionamento. Ed è fondamentale proprio perché la Loggia è in effetti il solo ed il vero luogo in cui si esprime l’animo massonico e le sue tensioni ideali.
In effetti, è bene ricordarlo, la Loggia è così centrale che anche una sola loggia costituisce una massoneria, anche se è la sola in un territorio e perfino, come è accaduto spesso, se non v’è la presenza di una Gran Loggia.
D’altronde, come sappiamo, la Massoneria è sorta e si è sviluppata, ancora prima della sua fondazione formale dei 1717, proprio in una e in piccole comunità iniziatiche, le logge appunto. In esse troviamo le radici fondamentali della Libera Muratoria che in seguito, con le Costituzioni di Anderson, sono state espresse in modo chiaro, anche se non in modo esaustivo: esse, infatti, sono indicazioni fondanti e ineludibili, ma che non pretendono affatto di completare tutti gli aspetti iniziatici, esoterici, culturali, filosofici e rituali della tradizione esoterica e liberomuratoria.
Le Costituzioni di Anderson al III articolo si soffermano su questo organismo centrale e primario della Libera Muratoria: “La Loggia è il luogo dove i Muratori si riuniscono e lavorano. Un’assemblea o Società di Muratori, regolarmente costituita, pertanto, è detta Loggia.”
La Loggia è così il luogo fisico, è l’assemblea dei Fratelli, ed è il luogo iniziatico e quindi anche psichico e spirituale in cui i Fratelli si riuniscono “allo scopo di spaziare sui misteri dell’arte” (G. Oliver, The Book of Lodge, The Aquarian Press, 1864, 1986, pp.28-29). Essa, come dice Natale M. di Luca, “ha la funzione di ammettere nuovi liberi muratori e di trasmettere loro, a tempo debito, i contenuti iniziatici di ciascuno dei tre gradi. Nonché di svolgere i lavori rituali propri della massoneria” (N.M. di Luca, La Massoneria, Atanòr, Roma, 2000, p.22).
Per questo, se vogliamo ben intenderci, non possiamo che affermare che la Loggia è l’essenza stessa della Massoneria, sia in quanto luogo fisico, luogo dell’Arte e assemblea dei liberi Muratori: al di fuori di essa non v’è massoneria perché solo in essa “si riuniscono e lavorano” i Liberi Muratori. In tal senso, ogni altro organismo, inclusa la Gran Loggia, come si può evincere dai Regolamenti Generali compilati da George Payne, Gran Maestro, e approvati dalla Gran Loggia dei 1721, non svolge le funzioni fondamentali e centrali della Loggia e si presenta come uno strumento necessario per la costituzione e il buon andamento di un insieme di logge che hanno deciso di riunirsi in una Gran Loggia ed hanno accettato una ‘regolarità’.
La Costituzione dei Grande Oriente d’Italia riafferma questi intendimenti della tradizione libero muratoria e in essa si afferma: “La Loggia, corpo primario e fondamentale della Comunione, è la Collettività autonoma e sovrana dei Liberi Muratori ritualmente e regolarmente costituiva per lo svolgimento dei Lavori Massonici. È depositarla della Tradizione Muratoria nel Rispetto della Costituzione e del Regolamento dell’Ordine.”
La Loggia è quindi il centro della Comunione Massonica ed è il corpo primario e fondamentale per questo è verso di essa, come dirò ancora, che deve essere rivolta l’attenzione degli organismi propri di una Comunione Massonica come il Grande Oriente d’Italia.
Cosa vogliono allora dire i termini primario e fondamentale riferiti alla Loggia? Il termine fondamentale, ovviamente, indica che essa è il fondamento dell’istituzione in cui si lavora la pietra per erigere il Tempio alla Gloria dei Grande Architetto dell’Universo. In tal senso, ogni Comunione Massonica può svolgere diverse attività, sia interne sia esterne, che possono avere anche una grande rilevanza per l’istituzione, ma le fondamentali sono quelle che si svolgono entro le logge all’interno della ritualità; esse sono il fondamento dei lavoro massonico e dell’essenza della Massoneria. Il termine primario, ovviamente, indica un giudizio di valore gerarchico secondo il quale la Loggia deve essere considerata come il corpo centrale a cui si deve rivolgere innanzitutto l’attenzione della Comunione e della intera sua vita istituzionale.
E’ necessario soffermarsi su un altro aggettivo indicato dalla Costituzione dei Grande Oriente d’Italia: il termine ‘sovrana’. Quale significato può avere questo termine? Dire che la Loggia è sovrana significa affermare che essa svolge la sua attività in modo autonomo, pur entro le norme costituzionali e regolamentari di una Comunione Massonica, come quella dei Grande Oriente d’Italia, ed essa ha piena e totale giurisdizione su se stessa. In termini diversi, sulla sua vita interna e sulle sue attività non può esservi alcuna interferenza da parte di nessun organismo proprio di una Comunione Massonica. Che dire allora della sua regolarità e dei suo modo di lavorare anche in senso rituale? I Regolamenti Generali del 1721 sono illuminanti a questo proposito quando affermano che le logge “sono tenute, per quanto possibile, a praticare le stesse consuetudini” (XI). Ciò significa che ogni Loggia può lavorare, anche con rituali diversi dalle altre, purché si attenga a certe consuetudini non ben precisate, cioè secondo il costume propri dei Liberi Muratori. In termini, attuali e specifici significa attenersi alla Costituzíone e al Regolamento dell’Ordíne, fare propri gli Antichi Doveri e seguire i Landmarks: in questa sede mi riferisco ai 25 punti indicati da Albert G. Mackey nella Encyclopaedia of Freemasonry (1858); essi indicano i termini della regolarità dei lavori di Loggia (come, per esempio, l’apertura del Libro Sacro), ma non indicano in alcun modo quali debbano essere i contenuti dei lavori né il rituale che si debba adottare.
Ogni Loggia è quindi libera di scegliere i contenuti e i modi esoterico-iniziatici di svolgere i propri lavori, di adottare un rituale, di precisare i propri obiettivi, di regolare la propria vita interna.
La Costituzione dei Grande Oriente d’Italia aggiunge che la Loggia è autonoma? Che cosa significa? Autonoma da chi o da che cosa? In primo luogo da ogni altra Loggia per cui, come affermano i Landmarks (edizione di Mackey), è fatto “divieto di interferenza da parte di una loggia nei lavori di un’altra loggia”. Ma la sua autonomia è relativa anche agli organismi della Comunione Massonica a cui è affiliata? E’ utile osservare a questo punto che è sempre una Loggia che decide di affiliarsi o meno a una Comunione e ciò non coinvolge la sua regolarità. Una Loggia regolarmente costituita, che segue la regolarità, resta tale sia se affiliata o meno a una Comunione. Un punto di grande rilevanza per comprendere la natura della Loggia e della stessa Libera Muratoria. Una Loggia che è affiliata a una Comunione è sovrana ed autonoma e ciò significa che, da un lato, intende seguire le norme della Comunione di cui fa parte e, dall’altro, che svolge i suoi lavori in modo autonomo ed è sovrana per quanto concerne il suo andamento interno.
Per questo motivi che rapporto vi deve allora essere tra altri organismi della Comunione e la Loggia? Prima di tutto ogni Loggia deve perseguire il suo bene interno e in secondo luogo cooperare al bene dell’intera Comunione, ma sempre entro la sua autonomia e la sua sovranità. Non sono quindi ammissibili interferenze di qualsiasi di questi organismi sulla vita della Loggia. Da qui deriva una questione fondamentale relativa alla vita della Comunione: vi possono essere norme o disposizioni che limitano la sovranità e l’autonomia delle logge? Ritengo che al di là delle disposizioni generali riferite alla regolarità, ai Landmarks e all’assolvimento degli oneri di appartenenza, non vi possano essere disposizioni che limitino in alcun modo l’autonomia e la sovranità delle Logge e la loro effettiva rappresentanza del rispettivo Maestro Venerabile.
Per quanto detto sin ora appare legittimo parlare di centralità della Loggia e ciò attiene direttamente a quanto affermato dagli Antichi Doveri e dalla stessa Costituzione del Grande Oriente d’Italia.
Se, quindi, la Loggia è il corpo primario e fondamentale, se essa è autonoma e sovrana, allora, essa è effettivamente il centro della Comunione, ciò intorno a cui deve ruotare l’attività e l’attenzione della Comunione. E da qui deriva, senza alcun dubbio, che essendo le logge ovviamente costituite da fratelli, sono i fratelli a cui deve prestare attenzione l’intera Comunione e le sue attività.
La Comunione deve rivolgere la sua attenzione alle Logge, alla loro vita e al loro benessere, adoperandosi in tal modo con il maggior numero di attività: non si tratta, allora, di rivolgere l’attenzione al centro bensì alla periferia dove si trovano i corpi primari e fondamentali, le logge, in cui lavorano ritualmente i Fratelli; è nelle Logge che si fonda la Libera Muratoria e non altrove ed ogni altro organismo della Comunione non sussiste in alcun caso per se stesso ma per operare al bene delle Logge e dei Fratelli che vi appartengono.
E’ fondamentale, a questo punto, sottolineare che la Libera Muratoria si diversifica profondamente da ogni altra associazione profana, in particolare, anche da quelle, culturali o politiche, che sono organizzate in corpi periferici. In queste ultime gli organismi periferici sono in funzione dei centro per cui l’associazione ha peso e valore nella sua globalità e la sua vita ruota intorno alla centralità e al corpo unico che è l’associazione; da qui la tensione rivolta al centro.
Al contrario, nella Libera Muratoria, il centro sono gli organismi periferici, le Logge, che in realtà non sono affatto periferici ma sono il centro della Comunione. Diversamente da ogni altra associazione profana, il senso della Libera Muratoria e la sua attività trovano ragione e fondamento solo nelle Logge ed ogni altro organismo è fondamentale per una Comunione, ma non è fondamentale per dare vita a una associazione di massoni. Perché, in effetti, la Massoneria si pratica nelle Logge e sono esse la sua stessa essenza.
E’ dalle Logge che nascono le istanze e le tensioni culturali, esoteriche ed etiche che indirizzano la Comunione al fine di operare al bene e al progresso dell’umanità. E’ nelle logge che si preparano gli uomini, prima di tutto per l’obiettivo primario del loro perfezionamento e indi perché essi così preparati possano singolarmente operare per il Bene della intera famiglia umana. Per questo la Comunione deve trovare in esse la forza e le risorse umane ed ideali per perseguire gli obiettivi della Fratellanza. La Comunione, come ogni iniziato, deve scendere in basso per poi risalire verso l’alto. Per questo, la Comunione deve ascoltare la loro voce e le loro istanze, deve salvaguardare la rappresentanza dei loro Maestro Venerabile, e deve far sì che esse siano la guida dell’istituzione, a cui si affianca il Magistero iniziatico della Gran Maestranza e il sostegno degli organismi centrali e periferici dell’istituzione. Se venisse meno il ruolo e soprattutto la rappresentanza dei Maestro Venerabile verrebbe meno anche la primarietà della Loggia e così sarebbe snaturata proprio la specificità della Libera Muratoria come associazione di uomini e di iniziati all’Arte.
Per tali motivi, se è pur vero che la Gran Maestranza deve svolgere un ruolo di guida, quindi anche di iniziativa, non vi può essere uno iato tra il Centro dell’istituzione e le attività delle Logge; e ciò non accade proprio se gli organismi centrali dell’istituzione prestano continua attenzione alle Logge, si adoperano con impegno al loro benessere e offrono loro ascolto e sostegno per il lavoro muratorio.
Centralità della Loggia significa, allora, da un lato attenersi alla Tradizione Libero-Muratoria e ai suoi testi fondativi e comprendere appieno la sua natura; dall’altra, dirigere l’attenzione della Comunione dal centro alla periferia: dagli organismi centrali alle Logge. il dovere, allora, di tutti gli organismi di una Comunione Massonica, costituita da Logge, è quello di rivolgere la propria attenzione alle logge, dare ascolto e voce alle loro istanze, operare per il foro benessere e quindi adoperarsi perché esse possano lavorare muratoriamente nel miglior modo possibile fornendo loro ogni possibile strumento utile a questo scopo. Solo così le Logge potranno essere utili al Bene comune in una continua osmosi che rafforza le logge e arricchisce l’intera Comunione.
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