I GIOVANI E LA MASSONERIA

I GIOVANI E LA MASSONERIA

di ENRICO EDOARDO GAVASSINO

L‘iniziazione di chi scrive è avvenuta quando questi aveva | es annie ora, dopo cinque anni di assiduo lavoro muratorio e affacciandomi alla vita ormai adulta, tributo grande onore e ringraziamento alla Libera Muratoria come scuola formativa del carattere, della mente e della virtù delle giovani generazioni. Ventisei anni sono una buona età per divenire Libero Muratore e poterne avere l’arricchimento spirituale e personale che questa incomparabile istituzione umana può dare. Per personale esperienza, posso affermare senza timore di smentita alcuno, che la Libera Muratoria sia un percorso assolutamente adatto ai giovani e ciò in contrasto con l’opinione talvolta diffusa anche nelle nostre Logge. Le generazioni passate contavano su un alveo di strutture formative variegato e presente: la parrocchia, l’oratorio, il circolo scout e, da più grandi, la sezione giovanile del partito. Questi erano consessi che, secondo le prerogative di ciascuno, contribuivano alla formazione morale ed intellettuale di un giovane. La nostra generazione non può contare su queste strutture in quanto esse sono ormai deboli, smarrite; sono divenute incapaci di fornire gli strumenti adatti affinché l’individuo possa compiere le proprie scelte secondo direttrici morali precise e giuste. Il Mondo stesso era diverso, era un mondo che viveva di idee forti: la lotta di classe, il revanscismo neofascista, il ‘68, la Cortina di ferro, la rivoluzione sessuale. Le nuove generazioni non possiedono questo deposito di forze aggregative, la nostra coniepiazione è abbozzata, timida e tiepida, priva di basi perché il benessere  che viviamo 0in Occidente non giustifica alcuna contestazione seria.  Gli stessi ideali di cui oggi siamo, nostro malgrado, alfieri sono unicamente quelli dell’individualismo, che ideale non è per cui l’Uomo conta soltanto in quanto individuo e non anche come parte di un gruppo più grande, con le proprie consuetudini e il proprio senso di appartenenza. Ho la fortuna di avere molti amici nelle forze armate e, chiacchierando con loro, ho chiesto spesso se fossero soddisfatti del percorso intrapreso. Tutti mi hanno espresso la loro felicità; ma non tanto per la tranquillità economica del posto fisso quanto per la sensazione di essere utili alla società e per il forte. senso di appartenenza al corpo in cui militano. appartenenza,a cui noi giovani possiamo aspi- igiorno, è di soli due tipi: quella della divisa e quelladelle, dio. Oltre à queste due però ve n’è una terza che difficilmente viene citata in ambiente profano: l’appartenenza del gremLa Massoneria genera, infatti, una appartenenza universale; in ogni luogo sappiamo di poter trovare un fratello che come un fratello ci accoglierà. il nostro senso di appartenenza è alla Massoneria Universale, un ordine antico e nobile di cui ci fregiamo di far parte. Ciò appaga un desiderio che ogni essere umano nutre dentro sé stesso: far parte di un gruppo, riconoscersi in esso ed essere utile a quel gruppo. La nostra appartenenza è speciale perché supera i confini dello spazio e del tempo. In quanto membri della Libera Muratoria, siamo solidali coi nostri fratelli di tutto il mondo e sappiamo che loro lo sono con noi; addirittura, sentiamo come parte del nostro vissuto le vicissitudini, spesso dolorose, che hanno subito i nostri fratelli del passato. La loro storia è la nostra storia perché siamo massoni come lo erano loro e se loro sono stati perseguitati, uccisi, esiliati in quanto massoni allora non possiamo non sentire questo dolore nel nostro cuore. ‘ La Libera Muratoria quindi dà soddisfazione a quel senso di appartenenza insito in ogni uomo, ma che le nuove generazioni stanno perdendo a causa di un mondo che li vuole monadi e nomadi e dello svilimento delle strutture tradizionali. Come luogo di incontro, poi, la Loggia offre, ad un giovane animato da vivacità intellettuale, un porto franco ove potersi confrontare e approfondire temi su cui assai difficilmente il mondo profano offre occasioni di incontro. È innegabile l’imbarbarimento delle nuove generazioni; un giovane che voglia parlare di filosofia, di spiritualità o di esoterismo nella sua forma più alta viene visto, a bene andare, come un folle e un noioso. La spiritualità non è alla moda, la filosofia è roba da matusa, nel mondo profano che appartiene alla nostra generazione si viene accettati solo se si risponde alle logiche del gruppo dominante, che normalmente contemplano alcool a fiumi e, sempre più spesso, uso di droghe. Un giovane che non si piega a questi schemi ma che amerebbe confrontarsi su grandi temi coi suoi coetanei semplicemente non ne ha la possibilità.Nelle nostre Logge invece troverà altri giovani come lui che nutrono le stesse ansie spirituali ed umane, le stesse aspirazioni dell’anima, gli stessi temi di interesse; come troverà tanti fratelli più grandi che hanno compiuto già molti passi lungo la via iniziatica. La Massoneria risponde poi ad un’altra necessità del giovane moderno: sopperisce alla mancanza di un rito di passaggio dandogli quindi piena coscienza della sua crescita. Nelle società tradizionali, i riti di passaggio sono momenti importanti per la vita di un uomo e soprattutto per un giovane, poiché segnano il suo percorso rendendolo cosciente del raggiungimento di un determinato stadio della sua vita terrena. L’Efebia greca, il Battesimo, il Bar Mitzvà ebraico sono riti di passaggio poiché indicano la trasformazione della condizione dell’individuo; sono quindi ledati a momenti sacri che vengono celebrati in modo rituale. il nostro:mondo occidentale è, oggi, sostanzialmente antitradi. zionale e non possiede più che rarissimi riti di passaggio. Fino a pochi anni fa, un vero e proprio rito di passaggio era rappresentato dalla naia,il servizio militare obbligatorio. Essa, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, prevedeva un passaggio all’età adulta, fa partenza da casa, gesti rituali come l’attenti e la presenza di un vestiario particolare che identificava i membri del gruppo separandoli dal resto della massa; non a caso tale vestito si chiama divisa oppure uniforme, in quanto separa dal resto della società e uniforma coloro che appartengono al gruppo. Con l’abolizione della leva obbligatoria si è perso un antico rito di passaggio, ancor più raro perché sopravvissuto in un contesto laico. Al giorno d’oggi, viene considerato rito di passaggio l’esame di maturità ma invero questo non lo è poiché non ha nulla di rituale e non risponde ad alcuna tradizione. Per le nuove generazione l’unico rito di passaggio è la festa dei 18 anni che, normalmente, viene passata in discoteca e accompagnata da colossali sbronze; perfetto esempio di ciò a cuisi è ridotto lo spirito dell’Occidente moderno. La Massoneria invece, che fornisce una iniziazione secondo antichi usi e tradizioni tramandate nei secoli, rappresenta ancora uno di quei rarissimi esempi diriti di passaggio del Mondo occidentale tanto che, a parere di chi scrive, si dovrebbero dichiarare l’iniziazione massonica e la Libera muratoria patrimonio immateriale dell’Umanità. Cos’ha dunque, volendo fare una summa di quanto scritto, un giovane da ricevere dalla Libera muratoria? Il senso di appartenenza che si crea all’interno della Loggia è sicuramente un prezioso tesoro che la Libera muratoria può dare ad un giovane di oggi. Il giovane vi trova inoltre dei punti di riferimento morali che il mondo esterno difficilmente fornisce; un insegnamento morale preciso e dei simboli in grado di disvelarglielo, in un contesto laico e fuori dai dogmi delle religioni. La Libera muratoria quindi assolve ad una importante funzione sociale, che sempre meno Chiesa, scuola e famiglie riescono a portare a termine: la formazione morale dell’individuo. Inoltre, nella vita di un giovane uomo, con impegni e preoccupazioni in costante aumento, la Loggia fornisce un momento di crescita e di raccoglimento personale, in grado di dare serenità arazie al confronto coi fratelli. Infine dà al giovane una causa da Seguire, ma non una causa come quella politica che promette tanto a tutti facendo vincere e prosperare sempre i pochi. La Libera Muratoria non promette traguardi materiali ma spirituali, ragion per cui il giovane si troverà impegnato in una ricerca che dura una vita, la ricerca di sé stesso, del significato del proprio io, del suo rapporto col sacro. . Questa causa è in grado di smuovere il cuore verso ragionamenti e ricerche interiori che mai si sarebbero compiute, rendendo l’uomo completo. * E se, come troppo spesso accade, questo giovane si troverà ad emigrare in cerca di fortuna egli saprà, in cuor suo, che vi sarà sempre ed in ogni luogo almeno un uomo che lo accoglierà col triplice fraterno abbracio.

Da “HIRAM n° 2/2018

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