SULL’INTERPTRETAZIONE DEL LINGUAGGIO SIMBOLICO

 SULL’INTERPTRETAZIONE DEL LINGUAGGIO SIMBOLICO LIBEROMURATORIO

 PREMESSA

Questa breve riflessione deriva, in realtà, dalla parte introduttiva di un nuovo volume sulla simbologia liberomuratoria a cui attualmente sto lavorando… L’approccio che ritengo meno dispersivo, vista la vastità dell’argomento trattato che meriteritebbe ben altro spazio, si basa essenzialmente sul criterio da tenersi per l’esame simbolico degli elementi presenti nell’ambito massonico. Esso deve essenzialmente prendere le mosse dalla prospettiva dei risultati ottenibili da colui che si avvii sul cammino iniziatico specifico di questo antico Ordine. Quindi, almeno inizialmente, la valenza dei simboli sarebbe opportuno fosse limitata alle caratteristiche intrinseche al perfezionamento di sé ed al progresso della società umana in generale, attraverso un percorso quanto più lineare, diretto e breve.

 INTRODUZIONE

Poiché ci sono innumerevoli cose che oltrepassano l’orizzonte della comprensione umana, noi ricorriamo costantemente all’uso di termini simbolici per rappresentare concetti che ci è impossibile definire o comprendere completamente. Questa è una delle ragioni per cui tutte le religioni (ed anche le tradizioni esoteriche – ndr) impiegano un linguaggio simbolico o delle immagini. La Libera Muratoria fa dell’Universalità uno dei suoi principali cardini per questo motivo si rende necessaria una forma espressiva che possa superare i limiti imposti dalle differenze di linguaggio, ambientali, educative che contraddistinguono le numerose culture che si susseguono nel tempo a livello globale. La scelta più idonea a tale scopo è quindi l’utilizzo del “simbolo” che per sua natura, sin dall’antichità, ha rappresentato un modo ideale per trasmettere i concetti più complessi della conoscenza: esso, oltre a quella ideale, ha una componente emozionale, legata alle sensazioni umane più profonde, talvolta perfino ai sentimenti stessi che sono richiamati da una realtà che travalica le apparenze e la materialità. * Lo stesso in-qualche modo avviene nella dimensione ciclica legata al mito antico che, poi, si ripete ad esempio nelle impareggiabili allegorie dantesche che, con rara sapienza, toccano corde a volte dimenticate, sopite dalla quotidianità automatizzata delle azioni umane. Anche arte e musica attendono a questa sfera, sanno a loro modo scuotere gli animi, la spiri- tualità e la logica dell’individuo, ingenerando un percorso psicologico alternativo a quello consueto. ‘ Richiamando in lontananza un ragionamento di Benoist? possiamo dire che la forma simbolica induce l’uomo a vedere la realtà da un punto di vista più elevato portandolo a superare man mann le nranrie limitazioni intellettive che tentano di renderla più semplice e comprensibile, classificando ciò che in realtà è inclassificabile per propria natura. Il simbolo appartiene ad una sfera più elevata ed universale di qualunque lingua parlata o scritta. La sua derivazione diretta consta nell’azione di ricomporre ciò che è separato, far coincidere due o più parti di un unico elemento. In questo senso, seppur a livello etimologico, parte della sua valenza si concretizza nell’intuizione della Verità, solitamente velata dalla fallibilità e dalla limitatezza sia dei nostri sensi che della nostra capacità cognitiva. Il “simbolo” è auindi il mezzo prediletto della “tradizione”, ovvero per la 2trasmissione della conoscenza”

SIMBOLI MATERIALI ED IDEALI: tramite per raggiungere lo scopo iniziatico liberomuratorio

Come accennato, l’apparato simbolico massonico sembra contenere in sé un insieme ampissimo di tradizioni sapienziali, a volte millenarie ed assai distanti dalla percezione di un uomo di oggi. Inoltre, sebbene in gran parte la sua simbologia abbia radici occidentali, si incontrano spesso influenze da culture normalmente più distanti e sconosciute. Financo prima dell’ingresso effettivo in loggia per l’iniziazione, ci troviamo di fronte ad alcuni elementi che, sebbene non utilizzino un linguaggio criptico, vanno al di là della cosiddetta “normalità”: per essere cooptati in una loggia si deve essere infatti, oltre che incensurati e libri da carichi penali pendenti, “Uomini Liberi e di Buoni Costumi”, credenti in un “Essere Supremo” e volontariamente tesi al perfezionamento di sé e della società umana. Tutto questo ha un significato assai profondo su cui è bene riflettere a lungo per le conseguenze che può avere sulla nostra vita futura. Veniamo quindi adesso brevemente ai due motivi principali per cui sono rischieste tali qualità che non sono affatto comuni. Difatti i due scopi principali della Libera Muratoria giustificano tutto il percorso metodologico-simbolico che gli iniziati decidono di percorrere con grande sforzo, passione e volontà. Il primo è sicuramente personale, ovvero il miglioramento della propria condizione umana attraverso il perfezionamento interiore che tende sostanzialmente a renderci utili e resilienti. Dunque, utili alla società e psicologicamente resistenti alle difficoltà della vita, anche le piu estreme, capaci di ricostruire la propria esistenza rimanendo sensibili alle opportunità positive che la stessa potrà offrire, senza pertanto alienare la propria identità. Il secondo, ben più ampio, prevede un impegno alla comprensione assai maggiore: in breve si sintetizza nel lavoro per il bene ed il progresso dell’Umanità intera, ma capire la ricetta proposta ed i motivi razionali che la rendono efficace è stato – almeno per me – un po’ più complesso, lungo e difficoltoso. Infatti, il metodo utile a questo scopo (se vogliamo in un certo _ senso “secondario” in quanto realizzabile solamente dopo aver compiuto dei progressi nel percorso interiore) della Libera Muratoria è celato fra le righe del complesso apparato simbolicodottrinale costruito ad hoc. Per quanto da me sinora compreso, tale metodo è in parte rintracciabile nei dialoghi massonici fra Ernst e Falk di G. E. Lessing; con estrema eleganza esottigliezza retorica il letterato tedesco lascia intravedere l’utopia che lega i “Fratelli” di ogni tempo, proprio di quei Fratelli cantati da Schiller nel suo “Inno alla gioia”. Purtroppo l’umanità non ha ancora scoperto una forma di governo “perfetta” che riesca ad unire e soddisfare le diverse necessità di tutti gli uomini:

“FALK – Supponiamo che la migliore costituzione sia stata trovata e che essa regga l’intera umanita: ma è possibile riunirla in un solo Stato?

ERNST – Difficilmente. Uno Stato cosi-prodigioso non sarebbe governabile. Bisognerebbe dividerlo in un certo numero di Stati meno importanti, retti dalle stesse leggi.

FALK – Vuol dire che ci sarebbero ancora tedeschi, francesi, olandesi, spagnoli e tutti gli altri?

ERNST – Con grande certezza.

FALK – Ed ecco subito presentarsi uno degli effetti in questione: presumibilmente ognuno di questi piccoli Stati avrebbe i suoi particolari interessi, condivisi dai rispettivi membri…

 ERNST — Come potrebbe essere altrimenti?

FALK – Questi interessi finirebbero per entrare in conflitto, proprio come oggi, e i cittadini di Stati diversi avrebbero nei loro rapporti gli stessi pregiudizi di oggi: cosi-un tedesco nei confronti di un francese e un francese rispetto a un inglese.

ERNST – Probabile.

FALK – E-piu-che certo: quando, al giorno d’oggi, un tedesco incontra un francese e un francese un inglese, non è semplicemente un uomo che incontra un altro uomo verso il quale lo spinge la somiglianza della loro natura, è-piuttosto un determinato tipo d’uomo che ne incontra un altro. Ed ambedue sono coscienti del diverso orientamento che li rende reciprocamente freddi, reticenti e diffidenti, anche se non siano intercorse fra loro relazioni personali.

ERNST – Questo, purtroppo, e-vero.

 FALK Dunque, il tramite che puo-riunire gli uomini, per assicurare loro la felicita; ha per conseguenza immediata di dividerli.” (dal secondo Dialogo Massonico di Lessing) Un’altro problema evidenziato nel proseguo del Dialogo concerne il credo religioso che difficilmente potrebbe essere unico e servirebbe dunque quale ulteriore motivo di divisione e contrasto, per non parlare poi dell’ultimo scoglio ovvero la divisione in classi sociali.

“{Falk)… Se all’origine tutti i beni dello Stato fossero stati ugualmente ripartiti fra tutti i cittadini, cio-non sarebbe durato nemmeno per due generazioni consecutive. Ci sarebbe chi saprebbe trarre maggior profitto dalla sua proprietà; e chi invece avendo male amministrato i suoi beni dovrebbe forse anche dividerli fra un maggior numero di figli. Cosi-gli uni diventerebbero piuricchi, e gli altri piupoveri.”  

A questo punto troviamo una analogia assai esplicativa per il rapporto fra la Libera Muratoria e la società che poi rappresenta sinteticamente il secondo scopo dell’iniziazione massonica: “non esistendo una rosa senza spine che sono perciò inevitabili, dovremmo forse proibire o osteggiare l’uso dei guanti nel trattarle e annoverare l’inventore dei guanti fra i nemici delle rose?” In altre parole, se l’unione degli uomini in società non può essere scevra da molteplici e naturali divisioni, la Massoneria nasce allo scopo di inibirne per quanto possibile lo sviluppo, neutralizzandone gli effetti pratici. La libera Muratoria quindi tende a riunire gli uomini nel rispetto reciproco, favorendo un dialogo pacato che possa condurli ad una visione empatica al di là di ogni differenza fisica, sociale e di credo, proprio come illustra sapientemente Rudyard Kipling ne “La Loggia Madre”, questo è – per quanto da me finora compreso – il fine ultimo e più elevato del lavoro utile al progresso dell’Umanità. IHustrati adesso gli obiettivi principali dell’iniziazione massonica, possiamo cominciare ad osservarne il linguaggio simbolico per tentare di comprendere la conoscenza in esso celata che sarà necessaria proprio al raggiungimento di tali scopi. Senza questa premessa rischieremmo di perdere la direzione che conduce alla mèta finale. | simboli sono quindi utili alla riflessione interiore, profonda e, sebbene questo valga soprattutto all’inizio del cammino iniziatico che è contraddistinto proprio dal motto “Nosce te ipsum” (“Conosci te stesso”), alla fine ne troveremo giovamento durante tutto l’arco della nostra esistenza, del nostro percorso sia spirituale che pratico nella vita quotidiana in società.

 , possiamo brevemente affermare che il sincretismo della Libera Muratoria, ovvero la sua capacità di fondere insieme concezioni e dottrine diverse, è servito e serve a tracciare la via per l’evoluzione del singolo e conseguentemente della sua vita in società attraverso concetti, idee, valori e principi universali rappresentati in forma simbolica e regolati dal ritmo di una specifica ritualità. Ritualità atta a favorirne comprensione, assimilazione e pratica continue, su livelli man mano più elevati.

Massone è colui che organizza la propria esistenza in modo da  contribuire  al perfezionamento di quell’opera d’arte che è la vita dell’intera umanità  Gotthold Ephraim Lessing

FR.’.  GIANMICHELE  GALASSI

 Tratto da  “HIRAM” n°2/2018

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