CHIESA E MASSONERIA

CHIESA E MASSONERIA a MATERA

Anche nella città dei Sassi si è parlato della possibilità di avviare un dialogo con il mondo cattolico Al dibattito ha partecipato il teologo padre Renner

Dopo l’incontro di Gubbio del 19 ottobre, di Castel del Monte del 25 ottobre, e quello di Siracusa un anno fa, i rapporti tra Chiesa e Massoneria sono stati di nuovo al centro di un dibattito organizzato dal Grande Oriente questa volta a Matera. Un dibattito, che si è tenuto nella storica sede di Palazzo Viceconte, nei pressi della Cattedrale, a cura dell’Associazione Culturale Quinto Orazio Flacco, emanazione dell’omonima loggia della città dei Sassi. del Grande Oriente d’Italia. Sono intervenuti Nicola Di Modugno, docente di giustizia amministrativa presso l’Università del Sannio di Benevento; Don Paolo Renner, professore ordinario di Scienze della Religione e Teologia Fondamentale, nonché direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Bolzano(sezione di lingua italiana) e direttore dell’Istituto De Pace Fidei, che ha portato il saluto di Monsignor Pino Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina ai presenti. I lavori, coordinati dal giornalista Franco Martina, sono stati aperti da Pietro Andrisani, maestro venerabile della loggia “Quinto Orazio Flacco — Orgoglio Europeo”, da Lucio D’Oriano, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Campania e Basilicata, e dai saluti delle autorità. Le conclusioni sono state affidate al Gran Maestro Stefano Bisi che ha sottolineato la necessità di creare ponti tra gli uomini. “Il 20 settembre1870, che segnò con la presa di Roma il completamento dell’unità d’Italia —ha detto nel suo intervento — rappresenta una pagina di storia, ma soprattutto una data con un significato di prospettiva di lavoro”. “Occorre rivedere in senso attuale quella breccia”, ha aggiunto, ricordando che “i rapporti migliorano quando si mette al centro l’Uomo senza perseguire fini politici e poteri temporali” e che “passando dallo scontro all’incontro e al dial6go, qualcosa di buono nasce di sicuro”. Il Gran Maestro ha citato anche la lettera del cardinal Gianfranco Ravasi pubblicata a febbraio 2016 da ‘’Il Sole 24 ore”, definendola un apprezzabile contributo al dialogo fra Chiesa e Massoneria che altri hanno cercato di ‘’raffreddare”’, alimentando ignoranza e pregiudizio. Proprio come è accaduto con la Commissione antimafia della scorsa legislatura. “Possono strapparci i vestiti, i grembiuli, il cuore — ha aggiunto Bisi — ma noi risorgiamo sempre. Siamo e restiamo impegnati per il confronto con tutti facciamo le nostre attività nei nostri templi e operiamo all’esterno, nelle comunità e nei territori con attività culturali o filantropiche e dando risposte a determinati bisogni”. A ricostruire la storia delle impervie relazioni tra Chiesa e Massoneria è stato Di Modugno, che ha tenuto anche a ricordare che la Massoneria non è una religione, ma una ‘’realtà di uomini liberi che hanno come scopo il proprio perfezionamento”. A impedire il dialogo tra cattolici e liberi muratori, ha spiegato, sono stati “più i motivi politici che teologici, motivi legati a un certo filone che non tollerava la ‘laicità dello Stato’”. Il professore ha ripercorso tutte le tappe fino al Concilio Vaticano II, a Papa Giovanni XXIII che fu ‘’l’artefice del cambiamento dello stile ‘’ nei rapporti con la Libera Muratoria, e ancora a Paolo VI (ora Santo), alla riforma del Diritto Canonico, alle dichiarazioni del cardinal Joseph Ratzinger, poi divenuto pontefice, alla posizione espressa dal Cardinal Gianfranco Ravasi. Interessante infine l’intervento di padre Renner che ha affrontato il tema cominciando con il ricordare quel 17 febbraio 1600 che vide la morte sul rogo del domenicai ì i no Giordano Bruno, condan- 4A nato dalla Santa Inquisizione “| fino ad arrivare a ciò che sta n facendo papa Francesco, im- Biotite pegnato a traghettate, per usare le parole di Roberto Benigni, “la Chiesa verso il Vangelo”. Il teologo ha sottolineato che le scomuniche non sono più di moda, anche se qualcuno le invoca e ha parlato del Concilio Vaticano Il, della Chiesa nuova della “Gaudium et Spes”, esprimendo rammarico per la mancata revoca della scomunica verso Martin Lutero, durante la visita di Francesco I in Germania. Poi il teologo si è soffermato a parlare dei mali che affliggono la nostra società, mali che non sono attribuibili né ai preti e né ai massoni, ma al potere delle multinazionali, della finanza speculativa, delle tante guerre che devastano il pianeta. E ancora della solitudine causata dai social, della crisi dello stato sociale, acutizzata dalla privatizzazione dei servizi sanitari, dalla paura diffusa, del consenso che riescono a riscuotere alcune formazioni politiche populiste, del rischio di giudicare gli altri sulla base di falsi valori. Cosa possono fare Chiesa e Massoneria?, si è domandato. E citando Dan Brown, ha messo in guardia dal rischio di una società eccessivamente tecnologizzata, da cui l’uomo sta diventando dipendente. “Non vifate ipnotizzare”’, è stato l’invito che ha lanciato, insieme all’appello di tutelare i diritti umani e di proporre ai giovani modelli positivi. (Fonti: stampa locale.

tratto da “ERASMO” n°10 anno III°

Questa voce è stata pubblicata in Simbologia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *