IL MOMENTO DELLA TRACCIATURA DEL QUADRO DI LOGGIA

IL  MOMENTO DELLA TRACCIATURA DEL QUADRO DI LOGGIA

Il  momento della tracciatura del Quadro di Loggia nei tre gradi Alcune considerazioni simboliche e storiche Venerabilissimo, Rispettabili Maestri, le considerazioni che mi accingo ad esporre vogliono inserirsi nel ciclo dei lavori che scaturiscono dal tema che abbiamo adottato e che ci siamo proposti di sviluppare, ovvero: “Il Libero Muratore, il suo mondo e il mondo”. In particola modo, desiderano essere un sviluppo, ovviamente parziale, del tema “Il Libero Muratore, il suo mondo e il mondo”, avendo soprattutto in vista la messa a punto di alcuni momenti del nostro rituale, al fin e di dare ad esso una maggiore coerenza simbolica, in modo che il simbolo ed il rito non diventino per noi un linguaggio quasi indecifrabile. L’argomento trattato è in stretta relazione con la questione della qualificazione del tempo e dello spazio, in quanto ritengo che non sia indifferente il momento in cui si mette in atto un determinato rito o si espone un determinato simbolo, così come non è indifferente la collocazione spaziale dei Dignitari e Ufficiali di Loggia e dei Fratelli di ogni grado. Queste due considerazioni, ritengo, siano essenziali e determinanti per il regolare funzionamento del rito, condizioni che sono comunque richieste dalla Tradizione Muratoria per il regolare funzionamento dei Lavori di Loggia, affinché, così operando, gli effetti del rito siano ottimali per coloro che partecipano ai Lavori nella disposizione dovuta. Considero opportuno, prima di inoltrarmi in merito all’argomento, soffermarmi brevemente – su alcuni aspetti simbolici e storici del Quadro di Loggia. Il rito della tracciatura del Quadro di Loggia, che rientra in quella categoria di simboli visivi, denominati yantra dagli indù, pare fosse effettuato anche nell’antica Massoneria Operativa, la quale considerava tale operazione molto importante in quanto rito essenziale e centrale. Sembra che il Quadro di Loggia venisse tracciato durante l’apertura dei lavori, e cancellato ultimati questi. Bisogna forse vedere in ciò lo stretto legame che unisce intimamente il rito al simbolo, sicché il secondo non ha più ragione di sussistere visivamente al di fuori del primo. La tracciatura del Quadro di Loggia rappresentava, per l’antica Massoneria Operativa, e rappresenta per la Massoneria attuale, la fissazione di un gesto rituale che è l’insieme dei movimenti occorrenti ad effettuare il disegno richiesto. Si tratta, dunque, di un vero e proprio rito che, come tutti gli altri nostri riti, ha il compito di procurare in noi determinati effetti! Il Quadro di Loggia rappresenta la sintesi di tutta la Loggia riunita in un determinato grado. Infatti la stessa denominazione di “Quadro” indica abbastanza chiaramente questo concetto, in quanto esso racchiude nella sua cornice di “Nodi d’ Amore” un cosmo ordinato, quale è di fatto la Loggia, rappresentato dai precisi e determinati simboli che vengono disegnati, i quali garantiscono la possibilità di una regolare apertura dei Lavori. No bisogna dimenticare che questi simboli sono il supporto ed il veicolo dell’Influenza Spirituale del G.’. A.’.D.’.U.’. . Nel XVIII secolo, periodo storico e ciclico di particolari adattamenti tradizionali da ciò che era l’antica Massoneria Operativa a quel che diventò la Massoneria attuale, l’importanza del Quadro di Loggia, con i suoi determinati simboli, ebbe la sua massima evidenza, e questo ritengo per i motivi citati prima. Le Logge che operavano in quel contesto storico avevano le loro riunioni  rituali, in Francia, nelle sale private di qualche Fratello ed, in Inghilterra, presso alcune locande. Questi luoghi occasionali, non fissi, ma variabili di volta in volta, a seconda delle necessità e disponibilità, ovviamente non avevano i simboli fissi come quelli che si vedono nei nostri Templi attuali. Non per questo venne meno la validità rituale e simbolica e la continuità iniziatica!’®. I nostri Fratelli del XVIII secolo usavano per le loro riunioni rituali dei candelieri mobili, un tavolino che fungeva da altare, sul quale veniva aperto il Libro della Sacra Legge ed intrecciati squadra e compasso, e tracciavano il Quadro di Loggia su lavagna, oppure su carta, o sul pavimento; mentre, in caso di necessità, utilizzavano Quadri di Loggia già disegnati su drappi di tela che venivano esposti al momento dovuto. La disposizione dei Dignitari, Ufficiali e Fratelli di ogni grado era praticamente medesima a quella attualmente in vigore. Si desume, da tutto ciò, l’importanza del Quadro di Loggia e dei simboli in esso rappresentati, i quali sono così essenziali da permettere di poter fare a meno di quelli fissi ripetuti nell’ambiente del Tempio, i quali forse hanno una funzione accessoria di armonia ambientale. I simboli del Quadro di Loggia sono la rappresentazione sensibile-visiva degli Archetipi ed Agenti mediante i quali il G.’. A.’.D.’.U.’. manifesta il cosmo. Il disegno del simbolo, infatti, è sempre il medesimo, in quanto rappresenta un Archetipo. Se questi simboli sono disegnati una volta per tutte di un drappo o un quadro, che verrà poi esposto più volte, si potrà vedere in questa fissità simbolica l’immutabilità e l’intemporalità di tali Archetipi ed Agenti. Il tracciare i simboli mette, invece, in evidenza l’aspetto dinamico della Manifestazione che si sviluppa dal suo Principio alla manifestazione del Cosmo. Il Libero Muratore che deve coscientemente partecipare al piano intemporale del G.’. A.’.D.’.U.’., rappresentato dai simboli, Archetipi ed Agenti del Quadro di Loggia, mediante il sacrificio o rinuncia incruenta della propria individualità, dovrà dunque adeguarsi a tale disegno in modo temporale, ossia esplicando di volta in volta le possibilità che saranno da esaurire, le quali possono essere simboleggiate dalle infinite variazioni nella tracciatura del simboli del Quadro di Loggia. Si comprende, anche da queste ragioni di carattere simbolico, la grande importanza del supporto della tracciatura del Quadro di Loggia nei simboli che trovano in esso la loro coerente collocazione in quanto Archetipi ed Agenti del G.’. A.’.D.’.U.’. visti intemporalmente in Principio (in Divinis) e le variazioni indefinite, inevitabili ed indispensabili in quest’ottica, nel tracciare tali simboli, sempre gli stessi (a seconda del grado, naturalmente), che mettono particolarmente in luce le indefinite possibilità insite nei simboli medesimi ed anche, per estensione logica, le possibilità che dovranno, come già accennato, esplicarsi nel corso di ognuna delle varie tornate, sia collettivamente che singolarmente. Ritengo che, in casi del tutto eccezionali, motivati da importanti ragioni, si possa, in quanto non viene infirmata la regolarità dei Lavori, esporre anche un Quadro di Loggia già disegnato, tenendo però presente che questo riduce, ovviamente, la qualità dei nostri lavori. A questo punto, chiarite le ragioni simboliche attestanti l’essenzialità del Quadro di Loggia e l’importanza di eseguirne la tracciatura, è bene esaminare in quale modo si procede nei tre gradi alla sua tracciatura, nel senso di dove questa operazione viene effettuata nel conteso rituale, non disgiungendola da altre operazioni rituali che, come si vedrà in seguito, sono strettamente legate fra di loro e cioè: l’apertura del Libro della Sacra Legge, la sovrapposizione della Squadra e del Compasso, la dichiarazione di apertura dei lavori e l’accensione delle Luci. Per le suddette operazioni, attualmente, nei tre gradi, si procede rispettivamente nel seguente modo:

1° grado  Apertura del Libro della Sacra Legge e sovrapposizione della Squadra e del Compasso; dichiarazione di apertura dei lavori nel grado e accensione delle Tra Luci, tracciatura

2° grado Decorazione del Tempio con accensione di due luci supplementari ed accensione, ad Oriente, della Stella Fiammeggiante; tracciatura del Quadro di Loggia; intreccio della Squadra e del Compasso sul Libro della Sacra Legge; dichiarazione di apertura dei lavori nel grado.

3° grado Decorazione del Tempio con accensione di sei luci supplementari; tracciatura del Quadro di Loggia; sovrapposizione del Compasso e della Squadra sul Libro della Sacra Legge; dichiarazione di apertura (ripresa) del lavori nel grado. Da questo breve esame emerge in tutta evidenza l’illogicità e l’incoerenza simbolica nell’eseguire; in 2° ed in 3° grado, il rito della tracciatura del Quadro di Loggia, contenente i simboli dei rispettivi gradi, prima che i Fratelli si siano fatti conoscere come Liberi Muratori nel grado in cui si lavora. Emerge, inoltre, che il Quadro di Loggia nel 1° grado viene tracciato dopo la dichiarazione di apertura dei lavori. Come ho detto prima, i simboli del Quadro di Loggia sono supporti e veicoli dell’Influenza Spirituale del G.’. A.’.D.’.U.’., ragione per cui, anche da questo punto di G.’. A.’.D.’.U.’. vista, è, a mio avviso, incoerente la tracciatura del Quadro di Loggia dopo l’avvenuta apertura dei lavori.. Infatti 1 simboli del Quadro di Loggia, proprio perché supporti e veicoli dell’Influenza Spirituale, devono essere presenti prima dell’apertura dei lavori, come premessa necessaria e supporto predisposto affinché l’apertura dei lavori sia il logico, coerente e regolare atto conclusivo che permette alla Loggia di aprirsi alle influenze celesti direttamente emanate dal Principio reggitore del nostro Rispettabile Ordine: il G.’. A.’.D.’.U.’.. Nel 2° e nel 3° grado, la tracciatura del Quadro di Loggia avviene, si, prima dell’apertura dei Lavori, ma è troppo anticipata perché viene effettuata prima del riconoscimento dei partecipanti e perché sovrasta una operazione rituale quale l’intreccio della Squadra e del Compasso sul Libro della Sacra Legge, la quale è un’altra operazione centrale del rituale di apertura. Da quanto è possibile conoscere riguardo al modo di procedere nel rito di apertura dei Lavori dei nostri Fratelli che ci hanno preceduti, ed anche in vista di quanto avviene attualmente in diverse Logge italiane, francesi ed inglesi che hanno adottato rituali più prossimi a quelli in vigore durante il XVIII secolo, il modo più coerente di procedere nel rito di apertura dei lavori risulta avere la seguente dinamica:

1) Assicurarsi che il Tempio sia al coperto e che tutti i presenti siano Liberi Muratori.

2) Funzioni di Loggia, ossia posto occupato in Loggia e relativi doveri dei Dignitari ed Ufficiali che adempiono attivamente al rito di apertura.

 3)Dichiarazione dell’ora e dell’età e scopo delle riunioni.

4) Predisposizione dei simboli, ossia apertura del Libro della Sacra Legge, sovrapposizione della Squadra e del Compasso e tracciatura del Quadro di Loggia.

5) Invocazione e dichiarazione di apertura dei lavori ed accensione delle Tre Luci!” A questo punto è indubbiamente evidente che il rito della tracciatura del Quadro di Loggia è un rito il quale, per la sua essenzialità e centralità, non può essere disgiunto da altre operazioni rituali egualmente centrali, quali l’apertura del Libro della Sacra Legge e la sovrapposizione della Squadra e del Compasso. Ritengo che, per essere coerenti con quanto ci siamo proposti, ossia migliorare per quanto possibile, mirando alla più rigorosa osservanza della Tradizione Muratoria, l’aspetto tecnico derituale, sul punto in oggetto, sarebbe opportuno eseguire il rito della tracciatura del Quadro di Loggia immediatamente dopo il rito dell’apertura del Libro della Sacra Legge e della sovrapposizione della Squadra e del Compasso, procedendo naturalmente nello stesso modo nei tre gradi. Termino questo lavoro nella speranza che le considerazioni in esso contenute possano costituire un ulteriore contributo al perfezionamento dei nostri Lavori Rituali, ed aumentare quel decoro che fa di questa Loggia un esempio di ordine ed esattezza nella Comunione. La saggezza dei Rispettabili Maestri, componenti questa Camera di Mezzo,  saprà  certamente,  con  l’assistenza spirituale  del   G.’. A.’.D.’.U.’.,  prendere le decisioni più opportune in merito alle proposte avanzate e operare, come di consueto, per il bene della Loggia ed A.’.G.’.D.’.G.’.A.’.D.’.U.’.

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