HIBAKUJUMOKU ALBERO CHE E’ STATO ESPOSTO AL BOMBARDAMENTO ATOMICO DI HIROSHIMA

L. M.

2020-06-26

HIBAKUJUMOKU

Hibakujumoku 被爆樹木, detto anche A-bombed tree in inglese è il termine giapponese per indicare un albero che è stato esposto al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki nel 1945 ed è sopravvissuto oppure ha rigermogliato dalle sue radici.

Il termine è composto da hibaku 被爆 che significa “bombardato, esposto a radiazione nucleare” e jumoku 樹木 con il significato di “albero” o “bosco”.

L’enorme calore rilasciato dall’esplosione nei primi tre secondi di impatto nel raggio di 3 chilometri dall’epicentro è stato circa 40 volte quello del sole. Il livello iniziale di radiazione all’epicentro è stato calcolato di circa 240 Gy.

Se all’epicentro e nelle aree limitrofe la distruzione è stata totale, ad alcune centinaia di metri alcune piante sono sopravvissute sebbene notevolmente danneggiate.

Secondo il rapporto Hiroshima and Nagasaki: The Physical, Medical, and Social Effects of the Atomic Bombings, le piante subirono danni prevalentemente nella porzione esposta al di sopra del terreno, mentre la parte sotterranea non è sempre stata completamente danneggiata in quanto protetta dallo strato di terreno; in alcuni casi anche il tronco non è andato completamente distrutto e la massa dello stesso tronco ha protetto la pianta che ha perso i rami e la corteccia nel lato verso l’esplosione mentre ha potuto mantenere viva una parte della corteccia sul lato non esposto.

Già a partire da alcuni mesi successivi alle esplosioni, alcuni alberi distanti a partire da circa 700 metri dall’epicentro cominciarono a germogliare dalle radici o a mettere nuove gemme dal tronco. Studi realizzati da ricercatori giapponesi negli anni immediatamente successivi ai bombardamenti atomici del 1945, hanno riscontrato numerosi casi di alberi ’’hibakujumoku’’ sia a Nagasaki che ad Hiroshima e hanno redatto una lista delle specie che sono risultate detenere un elevato livello di capacità di sopravvivenza e rigenerazione.

La capacità di sopravvivenza e rigenerazione delle piante e in particolare di sopravvivere agli incendi, capacità posseduta in misura superiore rispetto al mondo animale, è da porsi in relazione alla struttura modulare dei vegetali che distribuiscono sull’intero corpo o sue ampie porzioni le funzioni che nel mondo animale sono concentrate prevalentemente in organi specifici; questa struttura si è evoluta nel tempo per la necessità di sopravvivere non solo alle catastrofi ma soprattutto ai predatori.

Un carissimo amico mio nel febbraio scorso si e’ trovato a Hiroshima e qui ha raccolto alcuni semi di una pianta superstite , nel caso specifico e’ della MELIA Azerdach conosciuta anche come

” albero dei rosari ” , tornato a casa ha seminato questi semi che dopo aver germogliato hanno prodotto alcune piantine , oggi una di questi mi e’ stato regalata affinche’ la pianti in giardino , dono graditissimo per il suo significato , segnale della vita che rinasce dalla distruzione , segnale di pace e di monito contro tutte le guerre .

Grazie Mario

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