GIOVANNI BOVIO

GIOVANNI BOVIO (Trani 1837 – Napoli 1903)
Giovanni Bovio nacque a Trani, da una famiglia povera, e, proprio per le scarse risorse economiche, non ebbe un corso di studi regolare; deve essere pertanto considerato un autodidatta. Si dedicò alla speculazione filosofica e nel 1864 pubblicò il “Verbo novello: sistema di filosofia universale”, di ispirazione hegeliana. L’importanza di Bovio come filosofo è limitata ad una vaga esigenza di oltrepassare l’astrattismo della metafisica idealista e insieme l’empirismo della nuova filosofia positiva, e al merito di aver portato, tra i primi, in Italia l’eco delle nuove correnti speculative della filosofia del diritto, e proprio in questa disciplina ottenne la libera docenza nel 1875 presso l‟Università di Napoli. Eletto deputato nel 1876, divenne il filosofo del gruppo repubblicano, del quale scrisse il programma politico nel 1897. La sua repubblica sociale era una via di mezzo tra monarchia ed anarchia, in cui lo stato si sviluppa verso un’assoluta libertà di pensiero ed una decentralizzazione del potere per una maggiore democraticizzazione. Nel 1887, temendo la “conciliazione” tra clero e governo, in termini chiari precisi in parlamento diceva: “O il Papa vuol fare il prete, e non ha bisogno di conciliarsi con lo Stato italiano; o vuol fare il re, e non può conciliarsi col potere civile … A chi porterà bene, semmai, questa conciliazione? All’Italia no. Il Papa, più generoso ed arrendevole che si mostri da prima, finirà, com’è costume della chiesa, per abboccare anima e corpo. Vorrà scuole, poi entrerà nei municipi e nelle case dello Stato … Dopo pochi anni di quest’educazione l’Italia sarebbe cadavere … Per l’Italia una questione romana non c’è. Il Vaticano tenterà sempre di riaprirla; per l’Italia è chiusa. Un governo che la discutesse sarebbe scoperto a tutti i sospetti”. Oltre a giurista, filosofo e parlamentare, Bovio fu anche drammaturgo, ed alcune sue opere furono anche musicate: “Cristo alla festa di Purim”, “Giordano Bruno”, “Il Socrate”, “L’Urea”.
Il 6 giugno 1889, in Campo dei Fiori a Roma, fu l’oratore ufficiale per l’inaugurazione del monumento a Giordano Bruno. Nel 1887 presiedette la Costituente del Grande Oriente d’Italia; nel 1902, quale rappresentate straordinario del G.O., pronunciò un’orazione per la Massoneria Napoletana, orazione che successivamente fu pubblicata. Nel 1896 fu membro della terna per l’elezione del Gran Maestro.

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