INSEDIAMENTO DEL M. V.

INSEDLAMENTO DEL MAESTRO VENERABILE

Carissimi Fratelli,

 interrogandomi circa gli anni trascorsi in questa stupenda Istituzione, nella quale oggi e per volontà Vostra mi accingo a tenere il maglietto dì Maestro Venerabile, posso con certezza affermare di aver ricevuto molto di più di quanto io abbia dato. Adesso, credo sia giunto il momento di restituire almeno in parte. ciò che ho avuto frequentando questa Officina Voglio prima di tutto rivolgere un apprezzamento per il lavoro  svolto dal Fratello Lido Montemaggi che mi ha preceduto nei tre anni passati e nei contempo voglio rassicurarlo che farò tesoro di quanto lui stesso aveva tracciato nella tavola da disegno della nostra Loggia

Credo che ognuno di noi, e mi riferisco soprattutto ai Fratelli Maestri, si sia reso conto come negli ultimi anni la Nostra Istituzione sia cambiata e che durante le nostre tornate siamo sempre più spesso chiamati a dibattere o a decidere circa adempimenti di natura burocratico –   amministrativa nei confronti del Grande Oriente o del Collegio Circoscrizionale di Firenze.

Non è questa la sede opportuna per discutere sulle cause che ci hanno portato a questa situazione e se tutto questo poteva essere evitato o meno, resta il fatto che noi dobbiamo in qualche modo recuperare questo tempo, poiché, quale naturale conseguenza è accaduto:

– che in Loggia i nostri lavori hanno perduto parte della loro sacralità senza che ce ne rendessimo conto.

– che i Fratelli Maestri hanno lasciato da parte il Lavoro Esoterico.

– che gli Apprendisti ed i Compagni hanno avuto troppo poche occasioni per riflettere ed essere adeguatamente educati.

– che qualche volta, alla fine dei nostri Lavori si avverte la sensazione di non aver realizzato niente di utile né culturalmente. né socialmente, né massonicamente.

Questo è il problema maggiore. I giovani che abbiamo già con noi e tutti gli altri liberi e di buoni costumi che vorranno unirsi, coloro che saranno la forza dei domani, che avranno in consegna le nostre Logge e che rappresenteranno Istituzione nel mondo profano, devono essere più seguiti. Per quanto riguarda la Guerrazzi, insieme agli altri Fratelli da Voi eletti, abbiamo ritenuto opportuno abolire la tornata mensile dì calendario che i Fratelli tenevano in Camera di Maestro per fare in modo che i Maestri stessi possano dedicarsi di più al catechismo degli Apprendisti sia durante le tornate del secondo venerdì del mese, che chiamando personalmente i Fratelli giovani in altre occasioni scelte liberamente volta per volta.

Più direttamente i Fratelli Primo e Secondo Sorvegliante avranno il compito di seguire gli Apprendisti ed i Compagni secondo la loro competenza e dovranno suggerire gli spunti per alcune Tavole da tracciare e da sviluppare insieme a loro.

Nessun Fratello potra pensare di meritare l’aumento di salario se non avrà presentato, insieme al suo Sorvegliante. almeno un lavoro in Loggia e di avere così dimostrato dì essere penetrato nei segreti dell’Arte, Credo inoltre che sia fondamentale sviluppare con le altre Logge degli Orienti di Massa e di Follonica o degli altri a noi vicini, una sorta dì sinergia per una maggiore frequentazione reciproca che non si limiti solo a visite di circostanza, ma soprattutto, previo accordo con i Maestri Venerabili, che tenda a sviluppare Lavori comuni. Dobbiamo coordinare insieme ogni nostra forza in modo da programmare Tavole di contenuto esoterico che ci consentano, così come recitano gli Antichi Doveri, “di riunirci per progredire e perfezionarci” ma credo anche che potrebbero essere trattati, in chiave muratoria, quei temi di carattere etico che l’umanità sarà presto chiamata ad affrontare alle soglie del terzo millennio.

Insomma, i Lavori di Loggia hanno bisogno dell’impegno da parte di tutti. Un impegno che si manifesti offrendo agli altri Fratelli le proprie riflessioni, dando modo ad essi di arricchirsi mediante l’ascolto e consentendo loro di assimilare per poi rielaborare. E’ chiaro – e lo sottolineo – che il pensiero espresso da ognuno di noi, pur ponendo interrogativi sempre più nuovi, deve essere alla portata di tutte le intelligenze. Così come chiunque – e sottolineo anche questo non deve avere timore dì esprimersi o di sentirsi da meno di altri Fratelli. Se accadesse l’una o l’altra cosa, starebbe a significare che non abbiamo capito niente di ciò che la Massoneria tenta di insegnarci.

Prossimamente mi vedrò con gli altri Fratelli del Consiglio delle Luci per stabilire quali potranno essere i temi sui quali lavorare, temi che saranno comunicati anche alle Logge vicine che, se vorranno, potranno collaborare nel senso che prima accennavo. Cercheremo di dare un filo logico a questi lavori e di programmarli con scadenza annuale. Queste crediamo che siano azioni importanti per colmare quel disagio di cui parlavo all’inizio, azioni che riportino tutti alla concentrazione del lavoro nell’Officina.

Per quanto concerne l’interno della nostra Loggia, voglio fare un richiamo alla puntualità che deve essere per tutti una regola, inoltre, poiché la frequenza dei lavori nel Tempio arricchisce l’Iniziato di tutti quei valori che saranno poi la guida della sua via raccomando a tutti la massima partecipazione Ricordo poi che ogni parola pronunciata in Loggia deve appartenere al linguaggio iniziatico cosi come vuole la Tradizione, ma anche che nella sala dei passi perduti ci si attenga comunque ad atteggiamenti e dialoghi consoni al luogo di ritrovo Per quanto riguarda invece il nostro porsi verso il inondo profano. la questione e molto complessa, ma dobbiamo comunque ricercare una strada che porti in qualche modo le nostre idee verso gli altri. Una strada potrebbe essere quella di fare in modo che la sezione massonica, istituita presso la biblioteca comunale di Follonica, non resti una pietra isolata. Altre pietre dovranno invece essere legate a questa per far si che si possano creare le fondamenta dì un edificio e quindi far seguire a questa altre iniziative.

Nella guida della Loggia cercherò sempre di ispirami alla saggezza dei miei predecessori, ma dico a tutti che nessuno può pensare che il lavoro dell’Officina sia proficuo se crede di accollarne tutto il peso al Maestro Venerabile: ricordo invece che la costrizione del Tempio è un lavoro collettivo al quale Apprendisti, Compagni e tutti i Maestri devono partecipare, ognuno secondo la propria capacita

Vogo ancora dire che cercherò di fare tutto il possibile perché la Nostra Loggia sia sempre fucina di idee, che tutti i Fratelli della Guerrazzi siano di esempio nella vita profana e Vi prometto solennemente che conserverò e difenderò la Tradizione Muratoria che oggi mi e stata consegnata.

Con questi auspici io inizio il mio anno da Maestro Venerabile, confidando sul Vostro affetto, sulla Vostra comprensione e soprattutto sul Vostro utilissimo e  prezioso lavoro Alla Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo

Lari Mario   10/1/1997

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