IL SECONDO SORVEGLIANTE

IL SECONDO SORVEGLIANTE
di Edward Stolper

(Ancora sulla dibattuta questione del posto che deve avere il Secondo Sorvegliante in Loggia)

Ci si potrebbe chiedere perché in Ita­lia, che nel passato non ha mai avuto stretti rapporti con l’Inghilterra, sia stata adottata la sistemazione inglese dei Sor­veglianti. La risposta è che, paradossal­mente, l’usanza è stata importata, non dall’Inghilterra, ma dagli Stati Uniti, per mezzo del… Rito Scozzese Antico ed Ac­cettato (RSAA).
Come è noto, e come accennato dal Fr. De Paoli (su “Hiram” n. 8 dell’agosto 1986), nel mondo massonico dell’Inghil­terra settecentesca, gli “Antichi” accusa­vano i “Moderni” di aver effettuato inac­cettabili cambiamenti ritualistici, cambia­menti questi che ancora oggi sono in vi­gore in vari paesi sul continente europeo, come la Francia e l’Olanda. Nel 1813 i Moderni “capitolarono” e da quel mo­mento hanno sistemato il Secondo Sorve­gliante nel Meridione, hanno incluso i Diaconi tra gli Ufficiali di Loggia, hanno adottato la sequenza rituale di B e J, in­vece di J e B, e così via.
I primi tre Gradi del RSAA sono stati influenzati dagli usi nelle Indie Occiden­tali e nella Carolina del Sud intorno al 1800. La Gran Loggia di quest’ultimo Sta­to fu costituita dagli “Antichi” inglesi e, di conseguenza, il RSAA di Charleston adottò per i primi 3 Gradi il Rituale “an­tico”, che poi introdusse come tale in Francia, nell’anno 1804.
Nel 1805 quel RSAA costituì a Milano un Supremo Consiglio ed il “Grande Oriente d’Italia” ma stabilì che le Logge alla sua obbedienza avevano la facoltà di scegliere fra il “Rito Antico” (il RSAA) e il Rito Moderno o Rito Francese del Grande Oriente di Francia, un sistema di sette Gradi, i primi tre dei quali seguiva­no i rituali “continentali” (con i due Sor­veglianti all’Occidente).
Ecco quello che dicono alcuni articoli degli Statuti Generali della Franca-Mas­soneria in Italia (Lombardia, per intender­ci) del 1806, stampati successivamente an­che a Napoli, in una versione quasi iden­tica, nel 1820 e nel 1874.

Titolo I, art. 7
Tutte le Logge di qualunque Oriente si intitolano generalmente di S. Giovan­ni, sotto i cui auspici si esercitano. Le Log­ge però di Rito Scozzese Antico celebra­no più particolarmente la memoria di S. Giovanni Evangelista, e quelle di Rito Francese Moderno quella di S. Gio. Bat­tista. Perciò le prime chiamansi pure Log­ge di S.Gio. di Scozia, e le seconde di S. Giovanni di Gerusalemme.

Titolo III, art. 5
Il Tempio è una camera quadrilunga indicante i quattro punti cardinali del mondo, coi rispettivi ornamenti e mobili prescritti dai Riti. Comune ad ambedue i Riti antico e moderno si hanno:
1° la volta dipinta in azzurro, e rappre­sentante il firmamento;
2° il Trono collocato all’Oriente sopra un ripiano di sette scalini;
3° un baldacchino rosso o celeste al di sopra del Trono;
4° al di sopra del baldacchino una Glo­ria, ossia un triangolo luminoso con in mezzo
le lettere prescritte dal Ri­to rispettivo;
5° un altare dinanzi al Trono, e sopra di quello il compasso, il martello, e la spada
d’onore;
6° la porta a due imposte collocata al­l’Occidente;
7° ai di lei lati, tanto esteriormente che interiormente le due colonne di bronzo
rammentate ne’ Catechismi, ed i capitelli delle colonne interiori sono coperti da
un cesto reticolato, o di alcuno de’ principali strumenti massonici, cioè un livello,
una squa­dra, o simili;
8° il pavimento mosaico, o almeno una tela quadrilunga dipinta e raffiguran­te
l’aspetto esteriore del Tempio di Salomone;
9° due pietre, una delle quali rozza e l’altra cubica;
10° tre statue rappresentanti la Sapienza o Minerva, la Forza o Ercole, e la Bel­lezza
o Venere, collocate in modo che la prima occupi la diritta dell’Oriente a poca
distanza dal Trono, la secon­da sia presso lo scanno del Primo Sor­vegliante, e la
terza a quello del Secondo Sorvegliante;
11° tre lustri sospesi, ovvero tre candela­bri situati a triangolo nella medesi­ma
relazione in cui sono fra loro le statue;
12° gli scanni de’ Dignitari e di alcuni Ufficiali, forniti di ciò che spetta al­le loro
funzioni;
13° le spade ignude per l’uso che occor­re farne.

Titolo III, art. 6
Nel Rito Moderno deve collocarsi il Sole alla diritta del Triangolo luminoso, e la Luna alla sinistra; il Tempio deve essere contornato da un nastro ondeggiante, la Bibbia è collocata sul Trono, e gli scanni de’ Sorveglianti (devono) situarsi imme­diatamente vicino alle Colonne.

Titolo III, art. 7
Nel Rito Antico una piccola ara, con so­pra una Bibbia, un compasso, ed una squadra, sta collocata alla testa del qua­drilungo dipinto; lo scanno del Secondo Sorvegliante è situato al mezzodì, e sugli scanni de’ Sorveglianti trovasi una picco­la colonna di metallo.

Titolo IV, art. 9
(Da questo articolo risulta, tra l’altro, che soltanto nel Rito Scozzese sono pre­viste le cariche di Diacono, di Porta sten­dardo e di Araldo o Porta-spada).

Anche dopo il Risorgimento i due tipi di arredamento di Loggia furono usate nelle Logge italiane che lavoravano rispet­tivamente secondo il RSAA, oppure se­condo il Rito Simbolico. Peraltro, il RSAA è sempre stato predominante e, di conse­guenza, oggi in Italia il sistema “conti­nentale” è quasi dimenticato. Diversa è la situazione in paesi come l’Olanda do­ve il RSAA fu introdotto soltanto nell’an­no 1913.

Ci permettiamo ancora alcune osserva­zioni riguardanti gli articoli degli “Sta­tuti’’ di cui sopra.
A proposito del Titolo I art. 7, l’ulti­ma frase di questo articolo, e particolar­mente la parola “perciò”, è azzardata. Finora gli studiosi non hanno trovato alcun nesso storico con questi Santi ed anche la differenziazione tra 5. Giovanni Evange­lista e S. Giovanni Battista è oscura. In Scozia esistono riferimenti a 5. Giovanni di Scozia ma finora nessuno ha scoperto il perché. Il Santo preferito dai Massoni scozzesi è piuttosto 5. Andrea.
In riferimento al Titolo III, art. 5 – 10°, queste statuette esistono soltanto nelle logge latine. Peraltro è interessante la con­ferma che per tutti e due i Riti vale la se­quenza Sapienza, Forza, Bellezza, abbi­nata a: Maestro Venerabile, 1° Sorveglian­te, 2° Sorvegliante. Trattandosi di una triade, i suoi 3 componenti sono equiva­lenti ed è perciò inutile applicare i criteri della logica a questa sequenza. Ad esem­pio, non è possibile dire che i difensori della sequenza Sapienza, Bellezza, Forza, – M T V T , 1° e 2°Sorvegliante abbiano torto. Né aveva torto il Fratello che nel 1928 convinse le autorità massoniche olandesi che la sequenza doveva essere Sapienza, Forza, Bellezza, – 2° e 1° , M T V T (!). Nessuna delle argomentazioni avanzate è però convin­cente e siamo del parere che in questi ca­si sia meglio applicare i criteri della Tra­dizione. Questi sono senza dubbio quasi esclusivamente in favore di: Sapienza, Forza, Bellezza – M T V T ,, 1° e 2°Sorvegliante, la sequenza usata anche nei paesi anglosassoni. E vero che la pianta del Tempio riportata a pag. 249 degli stessi Statuti dimostra una sequenza diversa ma riteniamo che, per quanto concerne la di­sposizione di una Loggia simbolica, una deliberazione del Convento di Losanna nel 1875 sia di scarso valore. La netta se­parazione tra Ordine e Rito è stata con­fermata in molti ulteriori Conventi dei Supremi Consigli.
Infine a proposito del Titolo III art. 6, interessante è il riferimento al “nastro ondeggiante”, che oggi nei nostri Templi è l’unico ricordo dell’uso “Moderno” o “continentale” del passato. In un pros­simo futuro ci proponiamo di presentare alcune considerazioni su questo antico “ornamento” di Loggia.

(Hiram 1987 n°1)

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